LE CORRENTI contemporanee

LE CORRENTI contemporanee Letferafara americana LE CORRENTI contemporanee Le quattro principali tendenze: la sociale, la naturista, la raffinata e la provinciale NEW YORK, giugno, leLa letteratura americana fino (talla grande guerra era rimasta]tlina branca della letteratura in-Imglese. Per quanto vigorosi virgul-Uti avessero affondato salde radici | tnella terra dov'erano stati tra-lPpiantati e l'ambiente avesse con-ìsferito loro caratteristiche originali j STche poteva farli scambiare per i sspecie nuove, pure un attento esa-1 Sme bastava a disperdere l'illusio-! tne. I Mark Twain, i Bret Harte,jagli Hawthorne, i Fenimore Cooperar1 Poe, i Yack London sono dira inazioni della stessa poderosa corrente da cui uscirono i De Foe, 1 Gionata Swift, gli Stevenson, i Coleridge. Imperava ancora la tradizione puritana che aveva rivestito i caratteri del vittorianesimo: si trattava, in generale, di quella tradizione di « gentility » che imponeva allo scrittore di essere sopratutto un gentiluomo, di evitare cioè argomenti spinti, disgustosi o spiacevoli che avessero potuto gettar turbamento nell'animo dei lettori e sopratutto delle lettrici bennate. Contro questa tradizione tirannica che aveva confinata la letteratura americana al « polyannismo» (dal nome della protagonista di una serie di romanzi intonati a un ottimismo dolciastro per fanciulle di buone famiglie) si iniziò la rivetta' nel secondo decennio del secolo presente. Gli scrittori più significativi di questo periodo cominciarono ad esser conosciuti tra il 1910 e il 1920. ■Ma la rivolta non ebbe intendimenti uniformi nè prese una direzione unica. Si possono riscontrare in essa almeno quattro correnti principali. Una prima corrente che chiameremmo sociale perchè si isn'rava a vaghe ten i e o denze umanitarie e socialisteg-.| gianti, si dimostrava favorevole" ad una specie di democrazia agrario-laburista che nulla aveva a che fare col socialismo marxista-vero e proprio non avendo .gli scrittori che vi aderivano alcuna conoscenza di Marx e tanto meno la voglia di rompersi la testa con astruserie economiche. Il fiorire di questa scuola coincise con l'attacco di Teodoro Roosevelt contro i € trusts » e produsse opere che suscitarono grande rumore come «La Jungla » di TJpton Sinclai'.r e «Martin Eden » di Jack London. Fecero parte di tale gruppo di ribelli poeti che vennero in seguito in grande rinomanza nel loro paese come Cari Saudburg e Vachel Lindsay; critici come Van Wyck Brooks e Randolph Bourne, giornalisti come Walter Lippmann e Jack Reed nonché decine e decine di scrittori minori i quali aiutarono il movimento operaio con scritti infiammati e raccolte di': fondi. Ma tale corrente letteraria non mantenne le speranze che aveva destato e si disperse in breve tempo. Dei suoi rappresentanti più autorevoli alcuni entrarono a servizio degli- odiati capitalisti, altri morirono quando ancora giovani, vari si ritirarono scoraggiati, qualcuno emigrò in Russia. Pochi rimasero sulla breccf.a: tra i vecchi Upton Sinclair che continuò a pubblicare un romanzo dopo l'altro senza destar più la minima attenzione o suscitare il benché mediocre interesse. Tra i giovani John Dos Passos e qualche altro possono considerarsi i soli legami tra gli scrittori sociali di quel periodo tumultuoso e gli scrittori proletari del decennio in corso. La seconda corrente letteraria che cominciò ad acquistare importanza durante gli anni della guerra non è facile a definire. La rivolta contro la tradizione puritana e gentilizia prese forma di misticismo sensuale che rammentava un po' quello di Oscar Wilde e degli esteti inglesi del 1890. Ma in esso entravano teorie di libero amore e di primitivismo, di uguaglianza dei sessi e di un freudian'smo ridotto alla più semplice espressione. Si svilupparono e propagarono le dottrine che ogni forma di repressione sia dannosa per lo sviluppo e l'espansione della personalità umana e tutti gli ideali e le convenzioni siano falsi e distruttivi. La via più saggia è i i o'u'al-1I1ULL*v" X? 1M T T,"6^*",» quella di abbandonarsi alle forze M«dlsslubptsFdcnritcattapgfvdrmfb'vsn«'liaturaU % ?eder? *f , sorgono dal profondo della perso e ™"th. St^^Tm^"fK? - e deviarli. Abbandonare società. s amicì' famiglia, impiego carcere e seguire la voce interiore che ci chiama altrove, dar ascolto al ri- eniamo mistico dell'universo e di tutte le cose animate ed inanimate liberi spensierati e ridenti come fanciulli. Prendere ad esempio Ul riso spensierato dei negri e attinger coraggio dal loro agire semPlice, naturale, esente da repressi°ni. Vennero cosi in voga i neSTri nella letteratura americana e si ebbe « Dark Laughter » di Sherwood Anderson in cui il pro tagonista fugge con la moglie del auo principale per lasciarsi andare alla deriva lungo le sponde del o i i a a n o e r a e è » e Mississipl. Vennero in seguito « Diff'rent » di Eugene O'Neill un dramma in cui si vuol dimostrare la forza distruttiva della purità sessuale come ideale umano. Dello stesso autore è « Ali God'a Chillun Got Wings », la tragedia di un negro in un mondo di gente bianca pieno d'inibizioni e di repressioni. Un altro lavoro caratteristico di tale corrente di pensiero è « Holiday » di Waldo Frank in cui si narra il linciaggio di un negro da parte di una feroce accolta di bianchi tutti dominati dalla morale puritana, saturi di odio e d'invidia per la libertà morale esistente tra la razza di colore. Ma anche tale corrente andò man mano svanendo d'intensità fino a perdere ogni importanza nel movimento letterario americano, Per protesta contro il psicologismo e l'introspezione si giunse all'infantilismo, ad un'affettazione di semplicismo che divenne ben presto maniera, a una dispersione di emozioni senza direzione e senza scopo che rammenta le reazioni esclusivamente fisiche degli esseri inferiori. Circa dieci anni addietro sembrò trionfare una terza tendenza: '< the sophisticated school » come venne chiamata, ossia scuola dei raffinati e degli aristocratici. Gli scrittori che vi appartenevano facevano sfoggio di spirito cosmopolita, aristocratico, «blasé» e scrivevano in uno stile altamente ornato, ingioiellato, carico di trine, di falbalà, di nastri, di amido. Il pensiero che animava questo movimento, non ostante l'ostentazione di cosmopolitismo, era in fondo patriottico. Gli iniziatori di esso intendevano far uscire la letteratura americana dallo stadio provinciale In cui si era fln'allora mantenuta. Consci com'erano del ruolo secondario e di scarsa importanza ch'essa rappresentava in confronto delle abbaglianti e conquistatrici letterature straniere se ne sentivano stanchi ed offesi nel loro orgoglio di americani. E vollero dimostrare come anche gli scrittori d'America fossero capaci di tutte le raffinatezze di pensiero e di stile degli scrittori europei. Dei due autori più noti e rappresentativi di tale tendenza James Branch Cabell e Joseph Hergescheimer, il primo si creò un mondo di sua fantasia in cui si mescolavano miti di tutte le epoche ai quali si aggiungevano favole di sua invenzione e significato simbolico, il secondo si rifugiò nella descrizione della società coloniale prima dell'avvento del capitalismo. Ma dopo un breve periodo di notorietà gli. scrittori di questa scuola perdettero ogni seguito. I loro libri riuscivano enormemente noiosi: erano sopratutto distanti dalle concezioni e le passioni della vita moderna di cui non rispecchiavano la sensibilità e le aspirazioni. Quasi contemporaneamente alla corrente precedente ne apparve una quarta che apparentemente le stava in diretto contrasto. Invece di sfuggire alla realtà che li circondava come facevano gli stilisti e i raffinati rifugiandosi in mondi inesistenti o trapassati gli scrittori di quest'ultima tendenza affondarono saldamente i piedi nell'America provinciale di loro conoscenza. A modo proprio erano ancWessi patrioti che miravaino a staccarsi dalla tradizione europea ed a rivelare agli stranieri e agli americani stessi l'America contemporanea quale realmente era non occultando le meschinità e le brutture che la inquinavanoAmerigo Ruggiero

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