L CAROSELLO DI NAPOLI dinanzi al Re, ai Principi, a von Blomberg

L CAROSELLO DI NAPOLI dinanzi al Re, ai Principi, a von Blomberg Dal sogno quattrocentesco alla realtà imperiale L CAROSELLO DI NAPOLI dinanzi al Re, ai Principi, a von Blomberg Fastoso spettacolo di grazia di armi e di colori in una cornice di folla affascinata ed entusiasta L'esaltazione sabauda e il trionfo dei nostri soldati Napoli, 5 notte. Il primo, pittoresco movimento i questa festosa giornata napoetana si è avuto tra mezzogiorno le 14. quando per via Caraccioo, con lento incedere da passegio, sono sfilate, armate e bardae, le due squadre del « piumeto », i cinque giostranti del « Saacino », i carabinieri di Re Carlo Alberto e i reparti di cavalleria he ricordano i fasti più recenti ella gloriosa ai-ma equestre. Il onvegno dei cavalieri e delle dame era per le 14,30. Poco prima i quest'ora, pel quartieri signoili di Ghiaia e di Santa Lucia, ra un continuo sfilare di macchie lussuose, piene di dame in aconciature a mezzaluna o a turante, belle teste quattrocenteche delle Corti estensi e durazesche. Un sole da spaccare le pietre, na canicola Infernale contribuiano a dare una anticipata idea, a ufficiali e a cavalieri che già in rnese da torneo, broccato e veluto, attraversavano la città in utomobili scoperte, di quel che osse la vita usuale del Conte Verde, di Alfonso d'Aragona e dei molti condottieri di quel Rinascimento di ferro. Ospiti illustri Il Maresciallo von Blomberg è arrivato da Roma, in treno speiale, alle 14. Lo hanno ricevuto alla stazione di Mergellina, il Preetto, il Federale e le altre autoità cittadine. S. M. il Re Imperatore è arrivato in automobile verso le ore 15. Sebbene l'ora dell'arrivo de) Sovrano non fosse stata precisaa, lungo il percorso era schierata una grande folla acclamante. Primi ad arrivare allo Stadio partenopeo sono stati i principi di Misore, due potentati indiani, ospii di Napoli. Dal grande albergo di Santa cocoletrguciMsclapil ziscgfauseinecodalassi aastpancrmttpgvdgcnfgvMaresciallo Badoglio e la missione militare che accompagna l'illustre ospite, hanno raggiunto lo Stadio partenopeo verso le 15,30. Poco prima delle 16 è partito dalla Reggia il corteo reale. Apparsi sull'alto palco, il Re Imperatore, i Principi di Piemonte, la Principessa Maria di Savoia, 11 Conte di Torino, sono stati salutati da una grande ovazione da parte del fólto pubblico che gremiva le scalinate. Spettacolo di per se stesso stupendo, quello di questa folla napoletana, specialmente di quella parte che gremiva le gradinate in faccia al palco reale. La massa, nella quale predominavano le donne in abiti chiari, si risolveva In una composizione di grigi teneri e di azzurri: battuta da un sole spietato, sormontata dal cono del Vesuvio e dai suoi pinnacoli, pareva un' fantastico, brulicante tessuto. Lucia, in automobile di Casa Reae, sono usciti il Duca" di Berga-1 emo nelle fastose armi di Ame-Ì rdeo VI, e la Principessa Bona di, bBaviera. | lIl Maresciallo von Blomberg, 111 mldSgc| Il Conte Verde in Oriente Ma gli altoparlanti invitano gli spettatori a prender posto e a tacere, e la giostra comincia. Il tema è un po' diverso dal primo disegno del generale Fè d'Ostiani: ne demmo molti dettagli in occasione della nascita del Principe di Napoli. Il carosello, secondo questo maggior disegno, doveva illustrare un antico, glorioso incontro fra i due grandi Stati italiani elaboratori dello spirito unitario. SI voleva rievocare l'incontro del Con te Verde, venuto dal Reame di Napoli per sostenere i diritti degli angioini contro i durazzeschi, col pretendente Luigi d'Angiò. Al seguito dei due Principi erano i cavalieri dell'Annunziata e i cavalieri del Nodo, ordine angioino pio e militare, cui si deve il famoso simbolo, assorbito poi dalla supre- ma milizia sabauda con il nome jdi Nodo di Savoia. Era nobile elsignificativo, nel momento in cui iil primogenito del Principe di Pie- imonte assumeva il titolo di Na-1poli, come il Nonno tre volte vittorioso, ricordare che il primo auspicio dell'unità e della funzione dei due Stati nella penisola si ritrova nel glorioso Ordine cinque volte secolare. Nella realizzazione il carosello ha subito profonde modifiche. Esso non simboleggia il secondo viaggio del Conte Verde nell'Ita- ila meridionale, nel quale, pur-troppo, incontrò la morte prima di poter combattere, ma il primo, quando, seguito dai suoi baroni, si recò a combattere in Oriente'A parte le maggiori difficoltà di organizzazione, si vedono benissi-mo le ragioni del mutamento: ta.portava molto più rievocare leglorie guerriere e l'azione espan-siva del condottiero sabaudo, cheprimo portò le insegne della suaCasa sulle rive dell'Oriente Medi-terraneo, che non i segni precur-sori del travaglio unitario, ormaidistesi sul granito dalla civUtà0 fascista. li sontuoso corteo comitale Preceduto da sedici trombettieri che fanno 11 giro dell'arena, si avanza fino al palco reale il di¬rettore del carosello eenerale Fèj,niH„„, _„_™___i,of- ,j„i „„„ dOstiard, accompagnato dal por-tastendardo di Napoli antica (no-bile Marcello Orala) e dall araldobonnes nouveUes. Chiesta licenzaal Re Imperatore, l'araldo battesulle staffe, esclama: Monsieurbonnes nouvellcs, e legge la gridacomposta in due ottave, di saporeboiardesco. Entrano gli » sbandieratori * esubito il pubblico prende contatto on la giostra. Gli uomini della ompagnia agitano le bandiere e « svolazzano » con bell'arte, racciando in aria ghirigori e fiure. Poi, radunata la tela, le laniano in aria cogliendole a volo. Ma spira vento e qualcuno si lacia sfuggire l'asta. Quando per a prima volta la compagnia comie l'esercizio senza un solo fallo, pubblico prorompe in una ovaone. Poi si accalora, trepida, dicute lo « stile * e la « forma » dei luocatori, come se non avesse atto mai altro. E poi si parla di n pubblico moderno! Echeggiano gli squilli che nel ecolo XIV annunciavano l'entrata n lizza degli alti personaggi, ed ntrano il Conte Verde e la sua onsorte Bona di Savoia. Il leggenario guerriero, che ha il cimiero forma di muso di leone alato, e a bella dama, che ha un sontuoo abito di broccato bianco, sono eguiti da or'.fiamma che recano motti « Fert » e « Je attends mon stre » e dai dieci stendardi che ccompagnarono il Conte nella ua spedizione in Oriente e svenolarono contro 11 turco a Gallipoli, contro i bulgari a Sozopoli, a Anchialo, a Mesembrla, a Vara. Seguono ancora il Gran Canelliere di Savola, il Gran Scudieo, gli ufficiali di battaglia, le dame, le damigelle, 1 baroni. Il coreo comitale avanza fino al cen Rfro della lizza e saluta il Re Im- Iperatore. Il « Saracino » Entrano subito dopo la quadriglia « Fert » e la quadriglia « Savola » che, lanciato l'antico grido di guerra, compiono al galoppo un giro dell'arena. Ogni quadriglia è composta di cinque sezioni, ognuna con armi, vesti e cimieri di forme e colori diversi: l'oro, il giallo, l'azzurro cupo, il rosso, il verde, il nero. Pennacchi alteri, elmi dalle grandi ali, armature di rame o di acciaio, fanno una mo- bile composizione di colori e diuci. Comincia il carosello propriamente detto. In quattro figure con ievi circonvoluzioni le due quadriglie compongono la croce di Savoia, la rosa di Savoia, il monogramma « V. E. ». Spettacolo di colore e di sogno per il gran pubblico, spettacolo di raffinatezza per 1 tifosi dell'equitazione. Si può dire, ora, ohe il successo del carosello e stato completo, che vecchi gentiluomini napoletani, molti dei quali hanno rivisto la sella dopo un ventennio, si sono dimostrati cavalieri provetti: i cavalli, inquieti in quell'orgia di colori, erano perfettamente dominati. Le due quadriglie si schierano ■nel fondo dell'arena e comincia la giostra del t Saracino ».-1 contendenti sono cinque sottufficiali di cavalleria: coperti da spettacolosi elmi, uno spezza la lancia contro lo scudo, un altro rischia di essere disarcionato dal fantoccio, un altro ancora manca il colpo; ma due riescono a colpire rapidamente, senza essere colpiti dalla palla del Saracino. Quando i « trabanti » piantano il negro fantoccio nel centro dell'arena, se il pubblico non avesse gridato« Ecco il negus! » Napoli non sarebbe più Napoli... il « giuoco della rosa ». GiuocoIl successo dei « piumetti » I «trabanti» mettono ora in circolo dei cavalietti e cominciasottile, troppo sottilmente elegante perchè 11 pubblico possa coglierne tutta la grazia. Tre dame hanno una rosa appuntata supetto; cinque cavalieri devono gareggiare a coglierla; il primo che vi riesce vince. Bella forza! Uno spintone, ed è presto fatto! Invece l'arte consiste nel cogliere ifiore proprio come se fosse su suo stèlo: il rude guerriero deve farsi una mano di velluto, e le dame (come sembravano fragilvelle vesti opulenti!) schivano i grazioso assalto, curvandosi sulla groppa dei cavalli, n successo della giornata è stato, naturalmente, il combattimento dei « piumetti ». Due squadre di otto guerrieri ciascuna, in abito bianco e elmo con piumetto rosso, e in abito nero con piumetto arancione. Bisogna, a colpi dsciabola, recidere il piumetto dell'avversario: il piumetto supersti te conquista la vittoria alla prò pria squadra. Dopo il primo tem1 P° i rossi rimangono in sette e • neri in cinque; dopo il secondo 'i rossi scendono a cinque e i ner a due: doP° 11 tcrzo 1 rossi a 3uat: tro e i neri a uno. A questo punto 'u m0 * del PUbblico è sauto !a 42": dal Pnmo momento l'aren parteggiava per i neri. Infatti i ' suPerstlte. con la tecnlca àe\l Ora1 zl° f^omano' spennacchia tre de ! 1uattro avvorsan' ! Il povero generale F6 d'Ostian|cho ritarda due secondi a darlì',' a£ » P?r farf u*cife di lizza 'tre ,blanchl' Ltrat>t°, c.om* u ^ualu"qfuc dl ca CI°; M/ I nivmhgfhmAnrn ho lina ivicto finocombattimento ha una triste fineuno scarto del cavallo fa uscire beniamino del pubblico fuori lizza. I! vincitore è salutato da uglaciale silenzio. La manifestazione si è conclusè I c"n una di reparti che han |no rievocato le glorie del grand to sabaudo, che da Coito con- duce ^ Addifl Abeba_ j granatieo ; di Sardegnai j perBagueri di Laa • marniora, la brigata Regina, i gae ribaldinii j carabinieri di Re Car, Alberto, i lancieri, Aosta, le cama pagne del Risorgimento, la-guerre di Crimea, la guerra mondiale, ; tre guerre d'Africa; in un tumulte, di fanfare e di giovinezza, il pubo | buco si è visto trasportato dal so gno quattrocentesco alla realtà imperiale dell'Italia di Mussolini. Terminato il carosello, i cavalieri e le dame si sono recati alla Reggia ove sono stati ricevuti dal Re Imperatore. In piazza del Plebiscito erano convenute le organizzazioni politiche e sindacali del Regime, insieme a grandissima folla acclamante. Il Sovrano si è affacciato ripetute volte. Alle ore 21,30 il Sovrano è ripartito per la Capitale. In serata, in onore dell'ospite, Maresciallo von Blomberg, 1 Principi di Piemonte hanno offerto un ricevimento alla Reggia. Alberto Consiglio