Il Genova regola la Roma (1-0) verso la fine di un incontro equilibrato

Il Genova regola la Roma (1-0) verso la fine di un incontro equilibrato La conclusione della Coppa Italia Il Genova regola la Roma (1-0) verso la fine di un incontro equilibrato Genia, Arcori. r...,c inciso eome ,^..lo-àÌH.GENOVA : Raeigalupo; Agosteo, Pastorino, Bisogno, Figliola; Perazzolo, Torti, Scarti-bello e Marchionneschi. ROMA: Vallinasso: Monzeglio, Allemandi; Frisoni, Bernardini e Gadaldi; Amadei. Seinntoni, Di Benedetto, Mazzoni e Tomu-si. Arbitro: Mattea, di Torino. Firenze, 7 mattino. Il nome che ha l'onore di ve in modo quasi unanime a favoredella Roma. Si basavano, queste previsioni, essenzialmente sullo stato di maggior- freschezza della squadra della capitale e sull'incontestata, granitica, sicurezza della sua- difesa. A forza di gare ripetute e di tempi supplementari, il Genova si era logorato e mercoledìscorso ver conauistarsi il vostoaddirittùra [ sulle ginocchia. Lasquadra più fresca doveva vincer re, si diceva. Alla prova pratica, le cose'seguirono una via diversa da quella di queste previsioni. Anzitutto il Genova non si mostrò affatto logoro e affranto come si diceva. I quattro giorni di riposo passati nella solitudine della ormai calcisticamente storica Roveta, avevano ridotto all' « undici » ligure una certa qual freschezza e alla base di questa forza di ricupero sta il fatto, che lui avuto ieri conferma, che il Genova è una squadra bene allenata, una compattine fisicamente sana. Ma nello stesso tempo altri fattori vennero a pesare sulla bilancia, primo fra tutti quello dell'attacco. La Roma non ha prima lineaNon è una novità, è tutto l'anno che se ne parla. Ma la circostanza aveva finito per prendere quasi secondaria importanza di fronte alla buona tenuta della squadra giallo-rossa in Coppa ItaliaLa circostanza stessa ora piombain piena luce, prendendo nuovamente importanza primaria nellafinale. Il Genova, invece, un attacco ce l'ha; rabberciato per laaUsenza di qualche titolare, iniperfetto nel funzionamento, unpo' confuso nelle idee e impi-ecisonetta conclusione, ma in grado dfar sentire la sua presenza e d\dire eventualmente anche una sua parola. i Questa differenza fra le due unità fu quella che decise dell'e\sito 'della- (/tornata. Perchè il giuoico fu relativamente equilibrato, le dlie difese SVequivalsero e le due lSquadre mostrarono all'incirca losquadre stesso HvelUo tecnico Faceva un caldo sensibilissimo *r.™> àa Genova avevano i rt.-ììKrsn.tn sul. r.nm.nn rtwilnhe. wm. 1 quando alle ore n l'arbitro chiamò le due squadre in campo. Il maltempo e il piccolo diluvio rovesciatosi sull'Italia settentrionale, avevano lasciato tranquilla la- zona di Firenze. Ciò nulla meno un pubblico non eccessivamente numeroso assisteva all'incontro. Alcuni treni popolari da Genova e da Roma e un a ' parte a casa, visto che non era'in ballo la Fiorentina. Erano, uiceuersa, in tribuna, d'onore, il Prefetto, il Federale, il Po! desta e il Presidente della F.I.G.C. con i componenti il Direttorio federale al completo. Partita non trascendentale sante anche senza essere sover- chiamente ricca di pregi tecnici e stilistici. Dal punto di vista del- l'ordine, della coesione e della tee- nica, il primo tempo fu migliore del secondo. La Roma giuocava con leduemezze ali in posizione molto arre- grafo, lasciando il compito dell'of- fensiva interamente ai tre uomini di punta: tre uomini troppo privi e di personalità e di incisivo va-io?^ per far notare la loro preseti- za al momento conclusivo delle \JLa P?''Ht<? .*» •* «j* '"ecessi.ln lmento delle mezze ali, Perazzolo e '.Scarabello, che trovavano modo ]di comparire sovente in linea con 'i compagni quando l'offensiva faceva insistente. ) Il solo Torti, inserito in squadra icorne centro avanti, in sostanzio-ne dell'infortunato titolare del po-,sto, si mostrava evanescente, co-\me preso da una specie di timoreazioni. Come attaccanti, Serantoni eMazzoni non arrivavano a farsi sentire che molto da lontano, diriflesso quasi. Serantoni faceva—e questo egregiamente — da quar- io mediano. Lo stesso schierameli- to assumeva a metà campo il Ge-nova; ma diverso era il valoredelle sue due ali che la palla lasanno trattar bene e le azioni san-no portarle a fondo in modo peri- coloso; e .diverso era l'atteggia-,reverenziale di Allemundi e diMonzeglio. Giuoco aperto, largoimpiego delle ah da ambo le par-ti, periodi di prevalenza alterni,con qualche azione stilisticamente pregevole a opera, del Genova. Unpaio di possibilità di segnare inquesto primo tempo, tutte e duea vantaggio dei liguri, tutte e o«esciupate proprio dal tiratore scel- to e dall'opportunista della .ioidi- cdia: l'ala sinistra- Marchionneschi. Qualche mischia- e qualche azione aconfusa davanti alla rete difesa dda Bacicjalupo, ma nessun tiro dif- Bficile da parare da parte di questi, ljcW„_„„„:„ ìi • WervOSlSmo nella ripresa \gro i-'mo i t swj* %o?Mi°il™ laura ! t : ™ ™ wumu. f"""'i ps«eroismo fece presto capolino. ]qua e la, con qualche accenno a giuoco duro e a scorrettezze. Nes- < suna W^jj^W' <**| ito intervento dell arbitro e il pront il senso sportivo stesso dei giuocofori valsero a tenere la partita nei binari della regolarità. Fu in questo secondo tempo che il Genova mostrò di essere squadra piti csbtlv JS*}j*oma c"lav" e ardeva con- ja «,!ì™»~n- Z . Verso la mc,a del tempo Arca- d rl> venutosi a trovare in ottima dPosizione, mancava- V obicitivo. .d Qualche minuto più tardi, al 33.o;minuto' cioé> giungeva il punto I che doveva decidere le serti del- is giornata e della Coppa. Preci- I so tocco di Perazzolo ad Arcaci,1 pronto centro basso dell'ala de- j\stra, tiro senza indugio di Torti, i ben piazzato, che infila l'angolo I sulla destra di Valinasso. Delirio I organica, più equilibrata, più coro &^J*Jj*^™*™£ ^ riprende il sopravvento. TI fi- 1 scino finale lo trova all'attacco. i gcene di giubilo fra i giuoca\tori; dimosliazioìii e acclamazio,nj senza fine fra i sostenitori ge\novani. ', t,a consegna della Coppa e la tn campo genovano. - Mancano poco più di dieci mi ma aua fi)le, n Genova, li impie\ga a perder tempo; la Roma cer\'ca di sfruttarli in una offensiva nervoso e convulsa a cui -parte! cipano ogni tanto anche i terzini, 'per poco \a difesa qenovana non ]ne combina una gròssa a qualche i minuto dal tei-niine, quando due ]0 tre uomini si fraintendono, si ; ostacolano, finendo per lasciare ^libero un avversario a un paio di metti dalla rete. La brutta situazione si risolve in un calcio d'angolo innocuo. Sul finire il Geno- ipremiazione rengon fatte imme ]diatamente sul 'campo, come da \consuetudine, dal Presidente del] la Federazione. La coppa passa e iresterà per un anno a Genovaì i opera- di una squadra che ha , xaputo compiere in poche mesi un \piccoi0 miracolo di rinnovamento, | . Vittorio Pozzo