LE PROPOSTE BRITANNICHE allo studio di Roma e di Berlino

LE PROPOSTE BRITANNICHE allo studio di Roma e di Berlino LE PROPOSTE BRITANNICHE allo studio di Roma e di Berlino Punto controverso : la collaborazione nella rappresaglia La politica francese deve scegliere: o Mosca o la pace Punti da chiarire Berlino, 4 notte. Si apprende che Von Neurath ha conferito oggi lungamente col FUhrer. Il colloquio viene messo in relazione con l'imminente viaggio del Ministro degli Esteri in Jugoslavia ma anche con le proposte inglesi, l'applicazione delle quali dovrebbe dare le garanzie di sicurezza reclamate dalla Germania e dall'Italia. Carte in tavola Della iniziativa britannica si occupa stasera una nota di evidente ispirazione ufficiosa. Si rileva anzitutto che in alcune capitali si ha o si vuol dare l'impressione che l'incidente sia definitivamente Jiquldato e che le trattative diplomatiche in corso si concluderanno senz'altro col ritorno dell'Italia e della Germania in seno al Comitato di non ingerenza e con la ripresa della loro collaborazione al controllo navale, nelle acque spagnole. Il Governo di Berlino e di Roma sono animati di buona volontà e lo hanno dimostrato in modo tangibile. Sono disposti, cioè, a esaminare, con la massima attenzione, le proposte dell'Inghilterra che, in linea di massima essi hanno salutato con simpatia. E' necessario però che si mettano le carte in tavola e, in primissimo luogo, che non ci si presti al gioco dei responsabili dell'aggressione di Ibiza e, cioè, dei bolscevichi. Italia e Germania debbono avere tutte le garanzie richieste; caso contrario resteranno sulla posizione di vigile attesa, pronte a reagire con la massima energia a eventuali nuove provocazioni. Le unità dislocate nel Mediterraneo non solo non sono state ritirate, ma hanno avuti rinforzi considerevoli. Questo è bene lo sappia il cosiddetto Governo di Valencia, il quale non deve dubitare un istante del risolutissimo proposito della Germania e dell'Italia di rispondere con adeguati atti di rappresaglia a qualsiasi aggressione dei rossi. Quanto alle proposte specifiche dell'Inghilterra non si può dire che esse non siano realizzabili. L'idea di creare una zona di sicurezza è buona e non dovrebbe essere di difficile applicazione. Anche qui occorre però parlar molto chiaro. Per esempio bisogna prendere col beneficio d'inventario tutte le garanzie che saranno offerte dai bolscevichi di Valencia. Il diritto d'autodifesa Gicva a questo proposito ricordare che all'indomani dell'aggressione di Ibiza essi ebbero la sfrontatezza di diramare un comunicato in cui si sosteneva che velivoli rossi erano stati cannoneggiati dalle'artiglierie del Dcuta.oh.land e che per questo avevano reagito buttando delle bombe sulla corazzata germanica. Teoricamente è molto buona anche l'idea di una conferenza dei comandanti le quattro flotte nel caso di un incidente. Questa conferenza dovrebbe esaminare il caso e decidere adeguate misure. Praticamente però le navi italiane e tedesche si troverebbero alla mercè dei velivoli bolscevichi i quali, sapendo di non correre alcun rischio immediato, farebbero i loro comodacci ed eseguirebbero gli ordini cifrati venuti da Mosca. Valencia ingarbugllerebbe ancor di più la matassa; e la conferenza franco-anglo-italo-tedesca si concluderebbe probabilmente ccn una sola protesta. Ripetiamo: a qualsiasi attacco bolscevico si risponderà a colpi di cannone; questo elementare diritto di autodifesa non può e non de¬ ve essere negato. Del resto, la soluzione del problema non è affatto difficile. Si tratta di eliminare la causa prima di ogni incidente: Mosca. i A proposito di Mosca è istruttivo un telegramma inviato da Dimltroff alla Seconda Internazionale. Ne dà notizia il D.N.B. il quale precisa che il Segretario generale del Comintern ha rivolto un « appello » affinchè sia formato un fronte unico comunista-socialista allo scopo di svolgere una azione in grande stile a favore dei marxisti spagnoli che stanno attraversando un momento critico, Vice

Persone citate: Valencia, Von Neurath