DA ASSAB A DESSIE'

DA ASSAB A DESSIE' JEra rete sstradale dici l'I imi jj ero DA ASSAB A DESSIE' L'idea di raggiungere l'altipiano dalla via di Assab fu il primo sogno dei nostri pionieri : la nuova strada sarà compiuta nel 1938 e sarà una delle arterie fondamentali Aderendo all'invito del nostro giornale, S. E. Giuseppe Cobolli-Oigli, Ministro dei Lavori Pubblici, ha scritto por «La Stampa» una serie «li articoli sulla rete stradale dell'Impero che e in corso di esecuzione e che sarà tra breve lo scheletro dell'economia dell'Africa Orientale. 11 Jlinistro Cobolli-Oigli 6 un ingegnere di eccezionale vaOore e parla dell'argomento con chiara e sperimentata competenza. Oli articoli illustreranno percorso, materiali, lavoro, difficoltà delle strade Imperiati : avranno quindi un carattere particolarmente tecnico. L'aspetto politico e le conseguenze economiche clic ne scaturiscono sono troppo evidenti perchè occorra illustrarli. La rete stradale dell'Impero, concepita e voluta dal Duce, ha avuto nel Jlinistro Cobolli-Gigli — che ha trascorso parecchie settimane in Africa Orientale facendo ritorno in Italia per la seconda volta pochi giorni addietro e meritando l'alto elogio del Capo — un esecutore esperto, intelligente ed entusiasta. E' per questo che gli articoli di cui iniziamo oggi la pubblicazione, avranno per tutti, pur nella fredda obiettività, dei dati tecnici, un valore ed un interesse di primo piano. La constatazione del progresso dei lavori sulla direttrice stradale Assab-Sardò-Dessiè, la apertura della nuova variante alla pista Dioita (Manda )-Onalè, e i sopraluoghi da me eseguiti il 27-28-29-30 aprile, e il 20-21-22 maggio, mi riportano per questa costruenda strada imperiale a tutti i precedenti storici in materia, alle chiare necessità economiche in funzione di penetrazione dell' altipiano abissino, enunciate anche prima della annessione totale dell'Impero. Pochi dislivelli L'Italia conquistata con le armi l'Etiopia ha immediatamente dato mano alla costruzione della strada Assab-Dessiè, che viene a colmare un vuoto nella intelaiatura delle grandi vie di comunicazione della Africa Orientale. La rotabile Massaua - Decamere - Dessiè - Addis Abeba è infatti con i suoi 1200 Km. più lunga della Assab . Dessiè - Addis Abeba di 300 Km. Ma oltre] alla maggiore lunghezza, lei condizioni orografiche dei duej percorsi differenziano notevol- j mente le due rotabili nel loro primo tratto. La direttrice che viene da Massaua deve valicare ripetutamente le catene di montagne del Tigrai, del Lasta e dello Uollo che si frappongono ad un andamento altimetrico comodo e facile. Nel tratto Assab-Dessiè, con speciale riguardo ad una variante adattata nel tratto Assab Sardo, i dislivelli inutili sono pochi e sempre facilmente superabili con comodi tracciati. I percorsi delle due strade hanno caratteristiche totalmente disparate, la prima attraversando una serie di piane circondate da catene di monti interrotte dai paesi sui quali è intessuta tutta là epopea della nostra guerra vittoriosa, la seconda salendo dolcemente a 700 m. ai piedi del bassopiano Dancalo nei pressi di Ascomà, non lungi dal corso del Mille. Nella rotabile Assab - Sardo . Dessiè le opere d'arte sono pochissime, e dopo la discesa della Manda nella piana di Dioita essa si abbassa nella vallata del Gauà per circa 200 m. in quella del Gumà per poco più di 300 m.. in quella del Dobi per circa 400 metri. Trattasi comunque di passaggi comodi con rampe che lungo le pareti talvolta a picco danno tuttavia la possibilità di uno sviluppo ampio, e quindi a largo respiro. La vecchia pista Da Sardo per oltre 100 chilometri la strada attraversa il deserto dancalo, avvicinandosi all'Auasc, per poi riprendere dopo il Mille a salire verso Battiè (1600 m.), e quindi a Dessiè-Combolcià a 1800 metri. Qui raggiunge alla piana del campo di aviazione la rotabile Asmara-Addis Abeba e con 380 chilometri per la piana del Borchennà va a Debrasina e attraverso il Termaber allo Scioà, e quindi ad Addis Abeba. II traccialo sulla rotabile Assab - Sardo - Dessiè (520 Km si discosta nel secondo tratto dalle camelliere che congiungono, attraverso l'Auasc, la Somalia francese all'altipiano di Dessiè, e che sono percorse da carovane che trasportano specialmente sale e tela, prodotti questi molto richiesti sull'alti piano. Nel primo tratto la nuova direttrice stradale è quasi totalmente estranea alla vecchia pi sta Assab - Engresongo - Imminù . Dobi - Sardo, che servì fino al 21 maggio al rifornimento della zona occupata dalle truppe. La vecchia pista infatti con i salienti dell'Engresongo per la valle dell'Issilù, e con quello profondo dell'Imminù ha rappresentato un andamento capriccioso e tortuosissimo solo giustificato dalla presenza dei pozzi di acqua di Alga e dalle sorgive lungo la valle dello Imminù. Per i dancali sarà anche in avvenire la via di accesso alla piana dell'Imminù- che, Quando come quest'anno si allaga, rappresenta una riserva di foraggi non solo per l'annata di abbondanti pioggie, ma anche per l'anno successivo. Questi allagamenti benefici per i pascoli interrompono la vecchia pista, e nei sopraluoghi dell'aprile abbiamo provato cosa significa trovare interrotta la via in questa vasta piana che allagandosi centuplica le zanzare malarigere. Nei mesi di aprile e maggio la pista dell'Imminù è rimasta I chiusa al transito ; verso la me; tà di maggio il presidio di Sardo e i cantieri di Tendaho sull'Auasc vennero riforniti esclu'sivamente per via aerea, i Con la nuova pista Dioita; Gauà-Gumà-Dobi-Sardò questo pericolo è evitato, e oltre al beneficio di minori dislivelli e di un possibile maggiore sviluppo di rettifili sull'altipiano di Issò si ha anche il vantaggio di attraversare una zona più sana, perchè nella piana il tracciato resta solamente quanto le basta ! per attraversarla rapidamente. ' Il nuovo percorso La scelta di questo nuovo andamento planimetrico di cui non si era mai fatto cenno prima d'ora e neppure per parte delle missioni che fin dal 1880 stu^ diarono il territorio, è frutto di accurate ispezioni fatte dall'Azienda Autonoma Statale della Strada. La decisione di seguire questa nuova via fu presa nel- 1 ottobre scorso, quando ad Addis Abeba venne impostato il piano delle strade imperiali ordinate dal Duce. Il 27 ottobre XIV in un sopraluogo da me fatto fino alla Manda venne confermata questa decisione di allontanarsi dagli inutili salienti dell'Engresongo e dell'Imminù, e scegliere quindi una zona più idonea alle caratteristiche di via di grande comunicazione della costruenda strada imperiale. Successivamente, avendo il capo compartimento dell'Azienda della Strada di Dessiè guidata una comitiva di nazionali da Dessiè a Sardo in una ricognizione, che iniziatasi il 12 novembre XV ebbe felice compimento a Sardo il 26 novembre XV, e dopo un mio sopraluogo dei giorni 27-28 novembre da Sardo verso la piana dell'Auasc, venne deciso definitivamente il tracciato da Sardo a Battiè e Dessiè. La nuova strada nasce dunque dopo studi accurati e dili- f;enti su tutta la zona, ed è conortante il constatare che essa potrà essere una comoda via di grande comunicazione con lunghi rettifili, pendenze ridotte a meno del cinque per cento, e curve di raggio ampio. Con ciò non voglio affermare che il terreno percorso sia comodo per la costruzione e per la vita che vi devono condurre le maestranze, e che essa non abbia a costare sacrifici anche di vite umane. ' » Ma gli Italiani hanno oramai penetrato questa parte del mistero dancalo, e si avviano decisi verso l'altipiano, dove affluiranno le merci dal porto di Assab, e donde si ricaverà la ricchezza con i prodotti da distribuire dal porto verso i centri consumatori. Sulle orme dei pionieri Il 21 maggio XV, subito dopo l'apertura della pista Dioita (Manda) - Osale lunga 120 km. al posto di 150 km. del tratto analogo della pista Engresongo-Imminù, autocarri si avviavano lungo essa per portare la tela da Assab a Battiè, primo ed importante mercato dell'altipiano. L'idea di raggiungere l'altipiano dalla via di Assab fu il primo sogno dei nostri pionieri africani. D primo progetto fu concepito nel 1880 da Giuseppe Maria Giulietti che, partito il 2 maggio del 1881 da Beilul verso il Mussali per un viaggio di esplorazione, veniva massacrato il 25 maggio insieme a tutti i componenti la sua spedizione. ( Ritentata una seconda volta nel febbraio 1884 da Gustavo Bianchi, con partenza dal Tigrai, verso l'Aussa, anche questa spedizione in una barbara imboscata nell'ottobre 1884 veniva totalmente distrutta. Belle figure di eroi: Giulietli era stato garibaldino nel '66, promosso caporale sul campo nel combattimento di Vezza; Bianchi aveva pure preso parte alla campagna del '66 come sottotenente di fanteria. Questi due valorosi e ardimentosi pionieri si eramo nettamente orientati verso la direttrice Assab-Dessiè, a un dipres- so lungo il tracciato della pista che da Eia per la Manda gira intorno all'Engresongo e al saliente dell'Imminù al Dobi per raggiungere attraverso il Mille, Battiè e quindi Dessiè. L'accordo italo-etiopico del 1925 riprende, con la concessione dell'Etiopia della zona franca di Assab, nettamente l'idea della camionale fino a Dessiè, definendo il percorso totale della strada in 550 km. La strada si sarebbe dovuta svolgere per il primo tratto fino a Eia in territorio italiano, poi dono aver varcato il confine dancalo avrebbe dovuto entrare in Abissinia, proseguendo per Garaitù e per la valle dell'Imminù fino a Cartat. donde attraversando il Mille avrebbe dovuta raggiungere dopo un tratto a forte pendenza Battiè, e quindi Dessiè, mercato dell'altipiano. Il tracciato sino a Sardo Dal 1884, dopo l'assassinio della spedizione Bianchi, fino al 1895 nella Dancalia non si erano, per parte di italiani, svolte ricognizioni notevoli, E' del giugno 1895 la ricognizione del ten. Giannini e cap. Persico che raggiunsero la bassa valle del Golimà traversando il deserto a nord dell'Aussa, passando nei pressi dove Gustavo Bianchi fu ucciso nel 1884, e rifacendo il cammino del Giulietti del 1881. Altri due pionieri presenti alla memoria degli Italiani, morti tragicamen.te alla vigilia della nostra guerra vittoriosa ebbero ad occuparsi con vivo amore della Dancalia: il barone Franchete e Nesbitt. Del primo sono note le ardimentose ricognizioni del 1929 e del secondo il viaggio di 114 giorni dalla valle media dell'Auasc lungo il margine della fossa dancala per 1300 km. di lunghezza. Tanto il Nesbitt che Franchete sconsigliarono a loro tempo la rotabièe Assab-Sardò-Dessiè, attraversando essa un terreno nudo, misero e difficile. Il paese dove si dovrebbe far passare la Assab-Dessiè il Franchete lo definisce « un mare di basalto e di sabbia», e, «una contrada di morte e di miseria». Queste definizioni corrispondono in pieno all'esame del tracciato della vecchia pista AssabSardò, e specialmente si riferiscono alla piana dell'Issilù e dell'Imminù di natura malarigene e caldissime. Ma la nuova strada sorge essenzialmente in funzione di via di traffico con l'altipiano ed avendo caratteristiche di via di grande comunicazione potrà essere percorsa con grande rapidità. E' comunque la via più diretta dal mare con i centri ricchi dello Scica. Tra un anno Con la deviazione da Dioita (Manda) a Onalè evita buona parte delle contrade di morte, rappresentate dalle piane dell'Issilù e dello Imminu. Nel piano delle strade impe- riali di cui il Duce affidò il giorno dopo la conquista di Addis Abeba l'incarico della costruzione all' Azienda Autonoma Statale della Strada, è definita la congiungente Assab - Dessiè come la direttrice generale della futura rotabile imperiale che unirà il mare rapidamente all'altipiano. E' questo un ritorno alle prime esplorazioni e ai primi indirizzi dei nostri pionieri che fin dal 1880 intuirono essere gli interessi dell'Italia orientati verso l'acrocoro abissino cui il Duce guidava nel 1935-1936 la gioventù italiana per una conquista rapida e le dava mandato poscia per una non meno rapida valorizzazione. Questa strada che sarà compiuta nel 1938 e che collegherà il porto di Assab — dove nel 1880 per la prima volta veniva alzata la bandiera italiana da Giuseppe Sapeto — all'altipiano, sarà una delle arterie fondamentali dell'Impero. Abbandonate le vecchie carovaniere, i tempi del percorso ridotti al minimo, le -tappe a una sola, l'altipiano conquistato alla civiltà con il collegamento rapido al mare; anche qui l'Italia forte del sacrificio dei suoi erpici pionieri, e della vittoria conquistata con le armi, darà al mondo con questa grande opera di pace una nuova prova della sua capacità e della sua potenza. Giuseppe Cobolli Gigli Ministro dei LL. PP.