L' epilogo del grande dramma regale si è compiuto ieri nel Castello di Candè

L' epilogo del grande dramma regale si è compiuto ieri nel Castello di Candè L' epilogo del grande dramma regale si è compiuto ieri nel Castello di Candè La cerimonia civile e il rito religioso delle nozze ■ Il "sì,, disinvolto dell'ex re (flnghilterra, il " sì „ titubante di Wallis Warfield - L'annuncio dell'evento dato dallo scoppio di una bottiglia di champagne - Il ringraziamento di Edoardo ■ In viaggio verso la Carinzia (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Monts, 3 notte. La giornata (originalissima negli annali nuziali dei mondo perchè vedeva il matrimonio di un ex-sovrano d'Inghilterra con una graziosa signora d'America, cosa che non capita, a dir vero, molto spesso) è stata anche per noi giornalisti una. specie di festa georgica. Il sole era tornato e l'aria, irrigiditasi fino a ieri, tanto da dare l'impressione di un clima alpino, si ■era rifatta 'mite. Grandi nuvole bianche dileguavano indolentemente nell'azzurro, lasciando quel senso languido e sospeso delle graìidi giornate di primavera. Tutto aveva l'aspetto di una festosa scampagnata, specialmente il viale d'ingresso al castello di Candé. Aria dì scampagnata Fin daUe prime ore del mattino questo viale :e le aiuole 'die lo fiancheggiano erano già letteralmente assiepati dai giornalisti più zelanti. Si può ben dire senza esagerare che essi fossero venuti da ogni parte del mondo per vedere, almeno 'attraiverso le cancellate, il caratteristico evento. Col collega giapponese dell'« Aiashi » notavamo come tutta questa folla professionale si fosse messa completamente a proprio agio, sedendo o 'addirittura distendendosi sull'erba. Ma erano sopralutto le donne a conferire filla scena l'aspetto di una grande scampagnata. Le inviate, infatti, apparivano senza imbarazzo; alcune, sedute sulle aiuole, battevano già i tasti delle loro minuscole macchine da scrivere, altre beccavano ciliege sugli alberi, o addirittwra consumavano le minute ghiottonerie che avevano portato seco, disseminando l'erba di bucce di banane, dt pezzi di carta e di stagnole di cioccolatini. Ciò non impediva che esistesse un servizio d'ordirne. Circa centoventi gendarmi erano già sparsi, dall'alba, in tutta la zona circostante al castello. Quelli pattuglianti lungo il viale chiedevano ai giornalisti i lasciapassare azzurri (in azzurro Wallis, ben s'intende) senza dei quali era vietalo rimanere. Alle prime avanguardie giornalistiche seguirono tosto le artiglierie, cioè le macchine da presa dei cineasti, dei fotografi e dei radiocronisti che già cominciavano a puntare le loro bocche da fuoco da ogni punto, perfino dagli alberi sui quali si erano arrampicati, Si poteva cosi, calcolare verso le undici che oltre trecento rappresentanti della stampa, della cinestampa e della radiostaìnpa mondiali fossero già adunati sul luogo. Ma l'inizio ufficiale della giornata è alle 11,15, quando arrivano addirittura sei gendarmi in elmetto, che si schierano ai lati del viale per fare ala alle automobili degli invitati, che non devono tardare a arrivare. Ed ecco, infatti, lanciate a velocità, le autovetture del prefetto del dipartimento, del sindaco dottor Merda; del Console d'Inghilterra a Nantes, e via di seguito. Alle 11 e 47... Al cancello è di guardia, ridente e arzilla, in cuffia bianca, la portinaia del castello, specie di figura di vecchia fata, come se ne vedono nelle illustrazioni di certe fiabe nordiche. Da questo momento ci saranno due cronache: quella del virile in cui si affollano i giornalisti non ammessi nell'interno del maniero nuziale, e quella dell'interno, cioè della cerimonia propriaménte detta. I giornalisti che si trovano sul viale non vedranno e non sentiranno'nulla, neppure le note del famoso e monumentale organo collocato nel « salone da musica », che serve da cappella improvvisata per il rito religioso. Soltanto verso le 11,50 essi vedranno apparire ima curiosa e vecchia signora, in cappello rosso, armata di macchina cinematografica, nonché di una bottiglia di champagne. La vecchia signora inglese, che sembra quasi una buona figura staccatasi dall'ormai lontana epoca vittoriana, a un certo momento, con un colpo energico contro il cancello, spezza il collo della bottiglia, e, mentre lo spumante irrompe, dichiara: — Alle 11,47, Sua Altezza il Duca di Windsor e la signora Wallys Warfield sono diventati marito e moglie. Una sottigliezza giuridica Dato questo rituale annunzio, la portinaia, aiutata dai gendarmi di guardia, chiude affrettatamente il cdQrlnsmslcecvmnnditahnddssppdrsps cancello, die era rimasto aperto dopo l'entrata dell'ultima vettura. Quale la ragione di questa chiusura? Sottilmente giuridica. Poiché la cerimonia civile si svolgeva non nella casa comunale e, come prescrive la legge, al cospetto del mondo, si era voluto dare a questo rito privato una forma di lega, lità con l'ostentata apertura del cancello. Celebrato' il matrimonio civile e cessato il motivo della pubblicità, lo sbarramento veniva nuovamente ricostituito, lasciando — mutile dirlo — i poveri giornalisti non ammessi, con un palmo di naso. Il momento solenne E veniamo ora alla croìiaca Interna. Il gran salone del castello di Ccndé è fino dalle 11,20 (ora in cui l'ultima vettura degli invitati ha fatto il suo ingresso) in attesa del lieto evento. Il salone ha subito qualche trasformazione: c'è, fra i due finestroni guardanti il parco, un tavolo coperto di un tappeto bruno. Esso è destinalo al sindaco di Monts. Vi sono davanti al tavolo parecchie poltrone, nelle quali gli invitati prenderanno posto. Appena il sindaco di Monts, dottor Morder, in redingote impeccabile — non assistilo, secondo quanto è contemplato nella legge francese, da alcun funzionario — si è posto dietro il tavolo, gli sposi appaiono. Sono le 11,1,2. Il Duca di Windsor, solo, uvanza dalla porta di destra; la signora Wallis Warfield, a braccio del signor Rogcra,suo testimonio, dalla porta di sinistra. L'ex-sovrano d'Inghilterra è calmo, lievemente sorridentela signora Wallis, al contrario, un po' pallida, evidentemente emozionata. E' prossimo il momento in cui ella sta per diven¬ [\fa Warfield tare « Sua grazia la Duchessa di Windsor ». { Il Duca di Windsor appare all'altezza della sua fama di eleganza; giacca nera e pantaloni color mattone, camicia bianca e cravatta azzurro-grigia, delicatissima. Si tratta di un costume da passeggio, ma stilizzato, vellutato quasi, di un'arte squisita. Lar signora Warfield è tutta azzurra: azzurro l'abito, dalla gonna assai lunga e quasi a strascico, azzurri il cappello a orlo rilevato e la lieve veletta che scende da esso sul volto; azzurri i guanti e le calze di seta finissima, quasi aerea. Ella non ha voluto smentire la faina di urna tinta d-a lei lanciata e diffusa. Evidentemente gli sposi hanno voluto dare fino all'ultimo Pimpressione di una cerimonia, strettamente intima, senza fasto inutile, senza ostentazione e sopratutto senza diademi. Il momento solenne sta per scoccare. Il Duca di Windsor è assistito dal suo testimonio, lord Metcalf; la signora Warfield, dal signor Bogers. Il sindaco di Monts cinge la sciarpa tricolore. Cita i nomi dei rispettivi genitori degli sposi. Quindi, enumera i nomi dcll'cxSovrano: « Edoardo, Giorgio, Cristiano. Patrizio, Davide» nonché le ninna-ose supreme cariche die egli riveste ancora nell'eserciti), nell'ammiragliato, nei vari ordini cavallereschi inglesi ed esteri. Per la sposa sono citati, invece, i semplici nome e cognome: Wal- « Accettate voi... » Il dottor Mercicr legge poi gli articoli 212, 213 e 21!, del Codice. Dopo un attimo di emozionato silenzio il sindaco rivolge agli spo- si i supremi quesiti. Non è momento comune. — Accettate voi — esclama il sindaco — di prendere in moglie la signora WaHis Warfield? Mentre il Duca di Windsor risponde con voce dal timbro limpido, quasi improvvisamente enerqico, il sito assenso, viene fatto istintivamente di pensare come colui il quale pronunzia ora questo monosillabo, fosse ancora pochi mesi fa il sovrano del Regno Unito e imperai ore delle Indie, e che, per amore di questa esile azzurra persona che gli sta accanto, egli abbia rinunziato al trono, alla potenza, agli onori che gli venivano da ogni parte della terra. Nè può essere strano che la risposta della nne sesepqsmdcLdonna che egli ama e che sta per iddiventare sua moglie abbia un momento di esitazione, forse sotto l'impeto di un singulto violentemente represso. Sì: /« Duchessa di Windsor, alla domanda del sindaco di Monts, esita un attimo, poi pronunzia anche ella il suo sì. Il sindaco rivolge, quindi, ai coniugi un breve discorso di felicitazione e di augurio. Gigli rose e fior di sicomoro Si passa al secondo rito, quello religioso. Esso si svolgerà nella « sala da musica *, in un ambiente più mistico e più profumato. Anche stavolta il Duca di Windsor entra, solo, da destra, mentre la Duchessa di Windsor fu il suo ingresso da sinistra, insieme al signor Rogers. Ma qui la suggestione è maggiore fors'anche pala- decorazione floreale squisitamente curata in questo improvvisato tempio di Dio c per la suggestione che l'organo, con le sue canno argentee, dà all'ambiente. In fondo alla sala si erge l'altare che quasi sparisce, avvolto in una nuvola di fiori: fiori di tropicale sicomoro, gigli, rose, mentre sul suo piano si aprono due grandi vasi d'argento, donde si slanciano steli e corolle di gigli. Anche lungo le pareti della sala, che sono bianche, corrono decorazioni di piante verdi e di fiori dalle tinte chiare e tenere. Così sopra il monumentale camino che si apre in una parete, arbusti rari e corolle raffiliate formano gitasi un denso e profumato cuscino. Di fronte all'altare si scorgono due poltrone di velluta cremisi. In queste il Duca e la Duchessa vanno ad assidersi. Le note dell'organo toccato dalle dita esperte del maestro Duprc, il noto organista parigino, creano già, con un moltiplicarsi di echi, ora argentini e ora vellutati, una atmosfera di emozione alla quale i presenti non sanno resistere, li rito religioso Anche gli sposi sono evidentemente commessi. Sono le 12, quando il reverendo Anderson lardine, vicario della chiesa di San Paolo, a Dar'ington nella contea di scceaWdDmhcsapgvbsgdUcntvimdlilL«VilpnilNsmSpliPitlham oppa re gdal'aitfi alletltare. Certo tutti gli ! Asguardi sono fissi sul coraggiose ; ppastore che ha accettato di officia- j sre il rito religioso nonostante la |p nefica, e speriamo anche di ottenere ormai quella tranquillità clic e nei nostri voti ». Da questa breve dichiarazione sembra trasparire, insieme a un senso di felicità, uni-he una serena pacata malinconia che sembra quella stessa della natura, in questa sera di giugno che scende t mescola ai celesti stridi delle rondini il profumo delle erbe che reclinano sotto la prima rugiad-.t. Curio, Mortari di vivere una csistemza felice e bc mnlucprbntccgmsldpsszcldfitlcdgpsdbtSapzvslsfscvstmsemcPAscoufessione della Chiesa anglicana. E' un uomo dal volto rotondo e ptrobo, dai gesti semplici ma netti. Egli comincia a leggere le rituali preghiere che precedono il ito propriamente detto; poi enumera iì diri»» e i doveri della vita coniugale, mentre l'organo sgrana tutta gamma delle note classiche di ogni cerimonia nuziale, avvicendando Bach a Scltumann e Schumann a Frank. Mepitre le noe dell'organo montano, quusi tuonando, verso l'alto, il Duca di Windso,'- porge l'anello d'oro gallicano ai pastore, che lo benedice. Quindi l'ex sovrano, con gesto semplice, infila il cerchietto d'oro al dito del.Ut. moglie. Il pastore impartisce la benedizione agli sposi. Cosi la cerimonia è finita. I Duchi si alzano raggianti, si danno il braccio e si avviano nella sulei dove' il lunch è prepurato. Mentre nel cortile gli autisti si avvicendalo per preparare l'automobile che, dopo le sei, dovrà trasportare il Duca e la Duchessa verso la loro lontana residenza in Carinzia, il pranzo si anima. Per descrivere gli squisiti servizi occorrerebbe -qui curare una pagina specietle pe-r i gastronomi. Colaione fredda, consumata in piedi, fra uno sceimbio di frasi, di voti, di complimenti. Gli stessi Duchi, poi, piantano il coltello d'oro nel « xvedding cxtke », cioè il dolce unciale che i cuochi in tanto segreto e con tanta raffinata cura hanno preparato. E' una colossale torta a sei piani, tutta candida di zucchero bianco, ornata di rose e cosparsa di confetti argentei, dalla eiuale per tradizione gli spesi staccano la fetta per i poveri e quella per i bambini. L'addio del Duca Quando il Duca di Windsor accenna a parlare., si fa nella sala un ermetico silenzio. L'ex sovrano, accanto al quaVe la Duchessa di Windsor appare letteralmente radiosa, dice con voce lenta: «la Duchessa ed io vogliamo esprcsseimente ringraziare tutti coloro che hanno, con tanta squisitezza di cuore, inviato doni e voti in occasione, del nostro matrimonio ». II Duca aggiunge che, insieme alla consorte, non dimenticherà le prove di amicizia, giunte in questi giorni attraverso C\ messaggi ricevuti e conclude: «Dopo i duri mementi che abbiamo attraversato, speriamo ora SPOSI SUBITO DOPO CELERAZIONE DEL RITO. DUE FANCIULLE DI MONTS appendono ai cancelli del parco di Candè il tradizionale ferro di cavallo, porta fortuna per il Duca di Windsor e la sua sposa.

Luoghi citati: America, Indie, Inghilterra, Nantes, Regno Unito