LA CHIESA ANGLICANA A RUMOE perchè un pastore celebrerà il rito religioso di Curio Mortari

LA CHIESA ANGLICANA A RUMOE perchè un pastore celebrerà il rito religioso Colpo «fi sc*eua sl Candé LA CHIESA ANGLICANA A RUMOE perchè un pastore celebrerà il rito religioso Gli ultimi preparativi della vigilia - Bagagli già partiti per il luogo della luna di miele o e a i l n , o o a : è i e e a é o , o, o a i o si e a o a e a 11 a il e li o mi na na ors(Dal nostro inviato speciale) Candé, 2 notte. Febbre. La parola, questa volta, non è abusata. Essa caratterizza il movimento della folla tra Mons e il castello di Candè alla vigilia del matrimonio tra il Duca di Windsor e la signora Wallys Warfield. Non si tratta, naturalmente, di una folla locale li buoni borghesi di Mons se ne infischian 0, a dir novero) ma di giornalisti, di cineasti, di fotografi, di venditori e di fornitori. Anche il contingente della gendarmeria adibito alla sorveglianza ed alla cosidetta « filtrazione.» dei tipi sospetti, è stato da oggi rinforzato. Una ventina di gendarmi chiazzavano stamane, con le loro uniformi turchine, il verde rigoglioso che si stende intorno all'ingresso del castello. Il colpo di scena A far montare d'improvviso il termometro anche nell'interno del castello — cosi intonato, nei giorni scorsi, alla calma — hanno contribuito il colpo e il contraccolpo di scena avvenuti oggi. I dubbi che mi avevano spinto tori a consultare il sindaco di Moti» circa i pericoli che avrebbero potuto insidiare la consacrazióne definitiva del matrimonio non erano del tutto infondati. Nessun mutamento, mi spiegava il dottor Mcrcier, poteva essere presagito circa la cerimonia civile. Su di essa- non pesava, ormai, alcun dubbio di invalidità. Un pericolo avrebbe potuto nascondersi, invece, nella cerimonia religiosa. Ma poiché questa eva stata abolita, tutto sembrava avviarsi tranquillamente verso la logica, quantunque unilaterale soluzione. Inaspettatamente stamane, a dunque, c'è stato il fatto nuovo. Si è saputo che non soltanto un pastore anglicano era giunto al castello di Candé, ove aveva preso dimora insieme agli altri ospiti, ma che egli avrebbe avuto l'incarico di celebrare, dopo il rito civile, il matrimonio religioso. Si tratta, infatti, del reverendo Robert Anderson-Jardine, Dicano della chiesa di S. Paolo, a Dartington, parrocchia del vescovo anglicano di Durham (Inghilterra). La notizia pareva tanto sensazionale che dapprima non fu creduta. Ma 10 stesso signor Rogers, interprete ufficiale del pensiero di Candé, annunciava, nella quotidiana conversazione di stamane con i giornalisti, che il matrimonio sarebbe stato anticipato alle 11 anziché alle 11,30, come era stato dichiarato precedentemente, specificando che la cerimonia civile sarebbe stata seguita dal rito religioso, durante il quale avrebbe ufficiato 11 suddetto e inaspettato reverendo. Il signor Rogers passava quindi a spiegare come il reverendo Anderson Jardine si fosse spontaneamente offerto ad officiare, e fosse espressamente venuto a Candé dopo che il Duca di Windsor e la signora Warfield. avevano dimostrato il loro gradimento alla sua proposta. La sorpresa generale n signor Rogers aggiunse che, mentre il matrimonio civile sarebbe stato celebrato dal sindaco di Mons in una sala del castello, già deliziosamente adorna di fiori, il rito religioso si sarebbe svolto nella grande « sala di musica » tra le note del magnifico organo fatto installare, tempo fa, dal proprietario signor Bedaux. Alla tastiera e al pedale si sarebbe trovato un insigne organista di Parigi, il maestro Dupré. Non è facile descrivere la sorpresa, assai varia nelle sue espressioni, del nugolo di giornalisti accorsi a- Candé, per udire le dichiarazioni della vigilia. Sopratutto gli inviati inglesi e americani apparivano stupiti. Per qualcuno di essi si trattava addirittura di un colpo di folgore. E poiché, di solito, a folgore segue folgore, un'altra notizia veniva a rendere addirittura agitato questo « andante » già mosso. Appena risaputosi negli ambienti religiosi d'Inghilterra questa « enorme » novità, l'azione vescovile entrava rapidamente in gioco. Telegraficamente il vescovo di Durham, diocesi dalla quale il reverendo Anderson Jardine dipende, sconfessava il pastore in questione. — lì reverendo Anderson ./ardine — diceva la comititicaalone del vescovo — non ha alcuna autorità per officiare in una diocesi camtqiarpczvadalfttbsnshgDCecddtnggvodqdstavmdeg che non sia quella del vescovado anglicano di Durham. Se questo matrimonio fosse stato annunziato nella mia diocesi, mi sarci quindi trovato nella necessita di impedire che qualunque ministro anglicano lo officiasse. La bega anglicana A questo punto, però, la, dichiarazione del vescovo è diventata piuttosto sibillina. Essa diceva che, essendo il rito ormai annunziato nel continente, egli non aveva nessuna forza per impedirlo, a meno che un vescovo anglicano del continente stesso non volesse assumersi la responsabilità dell'autorizzazione. Il vescovo di Durham pensava forse, in cuor suo, che nessun altro vescovo si sarebbe presa tanta responsabilità, una responsabilità che apriva una specie di scisma t Ad onta di queste vaghe minacce, il reverendo Anderson non si è piegato. Risolutamente egli ha accettato e impegnato battaglia, rispondendo al vescovo di Durham che egli era venuto a Candé di sua espressa volontà e che non sentina il bisogno di alcuna autorizzazione, salvo quella dettatagli dalla propria coscienza di sacerdote. Mentre poi i giornalisticommcntavano animatamente questa cronaca fedelmente esposta, d-al signor Rogers, tra i giornalisti anglo-sassoni, correva la voce — una voce che merita evidentemente ogni conferma — che il reverendo Anderson avesse già ricevuto questa autoi-izzazione non solo dalla, propria coscienza, ma dal vescovo anglicano di Gibilterra. Come vedete, un più- drammatico e strano intreccio di fatti non avrebbe potuto verificarsi, a sole ventiquattro ore dal sensazionale matrimonio. Date queste premesse — chiederà qualcuno — quali potranno essere le sm-prese di domani ? Questo pessimismo sembra esagerato. E c'è chi, d'altra parte, afferma, che si tratta, in sostanza, di un abile gioco dietro il quale si profila la riconciliazione dell'ex-sovrano con la Chiesa d'Inghilterra. I fatti diranno se ha ragione. Gli ultimi preparativi Intanto i preparativi al castello fervono, come se tutto debba, ormai svolgersi in modo definitivo. Soltanto qualche particolare può rivelare una certa fretta. Gli scettici affermano ora che si teme a Candè una- eventuale fragilità della situazione. Essi invocano a prova il fatto dell'anticipo di mezz'ora sull'orario della cerimonia e del ritmo accelerato impresso agli ultimi preparativi, in vista di una rapidissima partenza degli sposi, appena la celebrazione del duplice rito sarà esaurita. Un certo numero di bagagli e di valigie avrebbero, infatti, già preceduto gli sposi verso la mèta che essi intendono raggiungere per la luna di miele. Si dice perfino che la signora Wallys abbia rinviato, per non perdere tempo, il disimballaggio e l'esame dei numerosi pacchi giunti da Parigi che si sa custodiscono una settantina di toelette e di oggetti affini. C'è chi dice insomma che il Duca e la Duchessa di Windsor lascieranno Candè domani alle 1S. Su tutti gli ultimi preparativi vigila attentissima la signora Merryman, zia della signora Wallys, la quale è stata, a quanto si assicura, la sagace consigliera della nipote in questo straordinario intreccio di amore. E si rapisce come a colei, che gli sposi chiamano confidenzialmente « la. zia Bessic», stia particolarmente a cuore che lo cose finiscano bene, ma sopratutto presto. Non manca, in discreta- ombra, ma presente ad ogni evenienza giuridica, il famoso avvocato Alien, patrono del Duca di Windsor. lactgl'ravrlapcasrtthslMrpgsciteqcsriituligsdsmscstcsGssUn po' di cronaca spicciola E veniamo ora alla cronaca spìcciola. Tutti gli invitati, fra cui il maggiore Metcàlf e la sua signora, nonché i signori Beàeaux proprietari del castello, sono già | arrivati a Candè e si sono iH-stnZlati nei loro rispettivi appartamenti. Il Duca di Windsor ha anche voluto che non mancasse alla cerimonia il suo autiFta particolare, Giorgio Dalbrook, il quade da 17 anni è fedelmente al suo servizio. Quanto alla probabile mèta della luna, di miele c'è chi afferma che gli sposi, celebrati i riti, partiranno in automobile per raggiungere, dopo Parigi, la linea dell'Orient-E.xpress. Quindi essi farebbero alt per la luna di miele ad Arnoldstadt, in Austria; c'è invece chi sostiene che essi si recheranno in- una. solitaria, località della Jugoslavia. A vantaggio della prima tesi stanno i recenti ricordi che il Duca di Windsor conserva ancora assai gradevolmente del suo soggiorno in Austria, nel periodo che segui l'abdicazione. Le inviate speciali si sono gettate alla ricerca del famoso Antonio, il maestro-parrucchiere che ha fatto l'ondulazione nuziale alla signora Wallys. Si tratta di un italiano, di nome Antonio Magnini. Ma naturalmente egli si è reso irreperibile non volendo perdere il privilegio di servire anche in seguito la futura Duchessa di Windsor. Una discussione si aggira anche sulla questiono dell'anello che il Duca di Windsor infilerà nel di to della sposa. Esiste dentro di .. .. , es.io la misteriosa dicitura che qualche giornale ha preteso f An- chn questa favola è stata al ca- stello recisamente smentita. Qnal- runa ha cercato di mettere anche il 7W.SO in'cucina. E ha saputo che il grande pasticcio nuziale, segretamento in preparazione, riuscirà una meraviglia. Una sensazionale notizie pei filatelici, che agognano di ricevere il francobollo con il timbro della giornata nuziale, è che l'ufficio postale di Mons si è approvvigionato di 50.000 mila francobolli, e presume di dover fare lo spoglio domani di circa S5.000 lettere impostate nelle buche di Mons. Intanto le fioriste lavorano incessantemente all'addobbo della sala rituale, addobbo che è sopratutto floreale. E' quindi proprio il caso di invocare il noto proverbio sulle rose. Curio Mortari