Il Circuito della Superba vinto senza lotta da Trossi

Il Circuito della Superba vinto senza lotta da Trossi Il Circuito della Superba vinto senza lotta da Trossi !Marazza 1° delle vivace duello con "1500„ dopo Belmondo "non Genova, 31 mattino. . ■ L Genova ha battezzato brillantemente — se non proprio gloriosamente — il suo nuovo circuito stracittadino: sorto dopo quelli di Torino, di Milano, di Napoli, di Modena e dieci altri di questo tipo che gode i favori della moda, e forse il più bello e più spettacolare di tutti, Come spettacolo, infatti, il l.o Circuito della Superba è riuscito oltre ogni previsione: una folla enorme — tutti gli sportivi liguri, molti dell'alta e media Italia — vi si .assiepava ai margini, in una tripudiante festa di sole e di colori. Il battesimo è dunque stato fortunato. Ma a dire che, come corsa, questa prima edizione abbia lasciati gli spettatori altrettanto soddisfatti, si peccherebbe assai di ottimismo. E' successo a Genova, in scala più accentuata, quel ch'era già successo a Torino e poi, in forma più palese, a Napoli; una manifestazione di propaganda per le future fortune della vitale classe 1500 (che per intanto però allinea una sola marca, la Maserati) — è qualcosa di molto simile a un elogio funebre nella classe massima, disputata in famiglia dalla Scuderia Ferrari, con qualche comparsa di contorno, e col vincir tore matematicamente sicuro in partenza, che prende la testa e recita il suo monologo davanti allo sbadigliante quadro segnalatore dei troppi giri. A sollevare le sorti della giornata, come si è detto, è stata anche stavolta la classe 1500, dove l'uniformità del mezzo meccanico è compensata da una rotazio ne a sorpresa dei protagonisti tra i corridori. Nessuno dei molti assidui in questa classe batta gliera si è ancora imposto in mo do da indirizzare un sicuro pronostico la vigilia, ed ogni corsa serba le sue rivelazioni, il Circuito della Superba fu la beneficiata del milanese Marazza e del tori nese Belmondo: due nomi non certo nuovi — specialmente il secondo che ha precedenti molto onorevoli — ma che pochi sospettavano autori di una lotta da grandi campioni, che ha elettrizzato il pubblico. Le partenze vengono date poco prima delle 15 dal Federale di Genova, presenti il Generale Andreani, l'ing. Furmanik presidente 'della C. S. A. I„ il gr. uff. Magnani del Raci, e altre autorità. Prendono il via 11 soli tra i 19 concorrenti iscritti: manca tra gli altri, per non aver avuto in tempo la macchina, il genovese Bianco, favorito della classe. La testa è presa da Contini, ma subito vien ceduta a Barbieri: nero incalza Belmondo, che al terzo giro balza in prima posizione e comincia una fuga travolgente Nella sua scia si tendono per qualche giro Barbieri, Severi e Marazza, ma mentre i primi due tengono all'andatura del to¬ ri[gzdi rinese, il terza -tien duro. Al lO.o [giro, i secondi separano Maraz za da Belmondo; e al 25.o giro il distacco non è aumentato che di un secondo ! Ma ecco che al 27.o Belmondo in un dietro-front Involontario, si trova a motore spento, e Marazza passa in testa II torinese riprende l'inseguimento, ma con troppa foga: e proprio davanti alle tribune ha un altro pauroso sbandamento, fa due giri sii se stesso e finisce nelle balle di paglia che sommergono mezza la sua macchina. La estrae a fatica e riparte velocissimo: ma ormai gli è passato davanti anche Severi, e nei pochi giri che restano Belmondo riesce a riavvicinarlo ma non più a superarlo Il pubblico accomuna nell'applau so i tre valorosi nonché Lurani primo tra le 1100. Ecco la classifica: l.o Marazza (Maserati) in ore 1.21', alla media di Km. 89,955 2.o Severi (id.), in ore 1,21'18" e 3/5; 3.o Belmondo (id.) in ore t.21'19": 4.o Barbieri (id.) ai 39.o giro in ore 1.21*4'' 1/5; 5.o Lurani (id.) al 38.o giro in ore 1.21*17" (l.o delle 1100); 6.o Azzi (id.) al 32.o giro; 7.o Nespoli (Amilcar) al 29.o giro. Alle 16,30 S. E. Albini, Prefet to di Genova, dà il via alle 12 macchine della classe massima otto Alfa Romeo e quattro Bu gatti, che non ispirano la mini ma fiducia, e che finiranno infat ti agli ultimi posti; La storia r> questa gara è l'assoluta mancati za di storia: Trossi prende la te sta al terzo giro, e aumenta prò gressivamente fino alla fine, se guito dai compagni della Soude ria Ferrari: Tadini e Biondetti oronrio secondo l'universale pronostico. Ritirato Biondetti per guasti a metà gara, il terzo po sto è assunto da Villoresi. Al 4.o e al 5.o si alternano Delnino e perseverante giovane Wiidt (l'ormai famoso « Ventidue »), che con la sua vecchia Alfa 2300 ha fatto miracoli. Ecco la classifica della classe massima: 1. Trossi (Alfa Romeo) in ore 1 32' 27" 2/5, alla media di chi lometri 98,511: 2. Tadini (Alfa) in 1, 33' 43" 3/5; 3. Villoresi (Alfa) giri 48 in 1, 33' 56": 4. Delpino (Alfa) .ferm. al 46.o giro; 5. «Ventldue» (Alfa) ferm al 45.o; 6. Romano (Bugatti) fermato al 44.o; 7. Brezzi (Bueatti) 43 giri; 8. Villa (Bugatti) 41 sriri 9. Vicentini (Bugatti) 39 giri I giri più veloci sono stati 'com oiuti tra le cilindrate minori da Marazza, in 1' 56" 3/5, alla me dia di 93.736. e tra le grosse vet ture da Trossi in 1' 48", alla me dia di 101,100. Aldo Farinelli — Ruesch, vinto il II G. in oie 1,15'20' lometri 104. u < Alia Romeo » ha Premio di Bucarest, , alla media di chi