Imputato che invoca una condanna più severa

Imputato che invoca una condanna più severa Ima. realtà i»onianzesca Imputato che invoca una condanna più severa Un imputato certo fuor del comune è il venticinquenne Stefano Ccstacurta nato a Marostica (Vicenza), ex-cameriere. Egli s'è presentato ieri davanti al Pretore urbano Alsona per rispondere di contravvenzione all'ammonizione recentemente/inflittagli. Tra gli obblighi dell'ammonito è, come è noto, quello di ritirarsi prima delle ore 21 nella propria abitazione. A questo appunto il Costacurta aveva trasgredito, quando, una notte, gli agenti di P. S. avevano fatto un sopraluogo nella sua dimora di corso XI Febbraio 7 senza trovarvelo. Non soltanto l'imputato non ha fatto nulla per discolparsi ma ha invocato d'essere promosso... in grado di condanna. Ha chiesto e scongiurato di essere sottoposto a libertà vigilata, anziché ad ammonizione. Pretore: — Ma non vi meritate tanto... L'imputato è tornato insistentemente alla carica. Ne ha fatto una questione di dignità. Inutili sono state le cortesi delucidazioni del Pubblico Ministero, inutili le risentite rimostranze del difensore d'ufficio. L'imputato ha respinto lumi e consigli, ed ha insistito per la maggior condanna con un fervore che non è certo solito in chi si difende. Il Pretore, vista la sincerità del suo contegno e pensato che la pena più gradita può anche essere la più efficace, lo ha accontentato, condannandolo a sei mesi di arresto e a due anni di libertà vigilata. Inutile dire con quanta soddisfazione l'imputato abbia accolto la lettura del dispositivo, e come si sia profuso in ringraziamenti, saluti, effusioni d'ogni sorta. Proprio un uomo nei suoi panni. E alla giustizia non è riuscitoJLWjft^ berta vigilata. li. È* ana"giustlzia"nón «"riuscito

Persone citate: Alsona, Costacurta

Luoghi citati: Marostica, Vicenza