Riserve e dubbi tedeschi sulla mossa di Londra

Riserve e dubbi tedeschi sulla mossa di Londra Riserve e dubbi tedeschi sulla mossa di Londra Berlino, 25 notte. L'attenzione di questi circoli politici è rivolta, una volta tanto, a Ginevra; ben inteso, è l'attenzione di chi, con curiosità più ironica che interessata, segue, per esempio, il funzionamento di una arrugginita e scassata automobile antidiluviana, al cui volante si alternano i soliti conducenti; mentre Litvinoff e il suo compagno Del Vayo badano alle leve, Eden si affanna a non mollare i freni. E' interessante vedere, si osserva a Berlino, chi riuscirà a spuntarla, cioè si vedrà se la ormai famosa iniziativa inglese per il ritiro dei volontari non sarà per caso silurata dai bolscevichi, oppure se questi ultimi finiranno per appoggiarla; il che, praticamente, sarebbe a un dipresso la stessa cosa. Non si può negare che il governo britannico abbia dato un saggio cospicuo di buona volontà. Le sessanta fitte pagine dattiloscritte dicono che si è voluto fare veramente sul serio e lasciano anche capire che, oltre Manica, non fa difetto la buona fede. Teoricamente il piano è un modello di precisione; esaminato invece dal lato pratico rivela subito delle lacune quasi incolmabili. La obiezione più elementare è la seguente: in qual modo si potrebbe costringere i volontari della cosidetta brigata internazionale ad andarsene e come si potrebbe impedire ai bolscevichi spagnoli di trattenerli con qualche non difficile sotterfugio? In altre parole, l'iniziativa ini glese, in sé encomiabilissima, 1 non potrebbe risolversi pratica! mente in una ingerenza a favore jdi una delle parti e precisamente dei rossi? A questo proposito non (sarà superfluo osservare che il | piano medesimo prevede, per la sua attuazione, da tre a quattro mesi di tempo, e quale conditio sine qua non, l'immediata conclusione di una tregua d'armi. Se poi l'iniziativa per un motivo qualsiasi dovesse fallire chi ne uscirebbe avvantaggiato? Indubbiamente i bolscevichi spagnoli. Resta inteso che la Germania, ì alla stessa stregua dell'Italia, è I sempre stata coerentemente favo- revole al non intervento in Spagna, e che ancora è per il ritiro del volontari, a patto però che gli altri Stati facciano altrettanto. La serie di violazioni di neutralità commesse dalla Francia e dalla Unione sovietica, anche negli ul timisslmi tempi, giustifica pienamente lo scetticismo di Roma e di Berlino. Oggetto di ironiche considerazioni sono le spiegazioni date in seno al comitato del non intervento. Le spiegazioni sono state cosi esaurienti che il presunto enigma è rimasto. Infatti il governo francese dichiara che, d'ora in poi, gli aerei spagnoli, sospinti da qualche banco di nebbia al di qua dei Pirenei, non se la caveranno tanto a buon mercato. In altre parole il governo francese si riserva ancora di fornire ima scorta d'onore agli appaecchi rossi... caduti dal cielo. Vice