IL PADIGLIONE ITALIANO dell'Esposizione di Parigi solennemente inaugurato

IL PADIGLIONE ITALIANO dell'Esposizione di Parigi solennemente inaugurato IL PADIGLIONE ITALIANO dell'Esposizione di Parigi solennemente inaugurato Parigi, 25 notte. Favorita da un tempo splendido, la cerimonia dell'inaugurazione del .padiglione italiano all'Esposizione internazionale delle Arti e della Tecnica si è svolta con austera solennità, nel sobrio c maestoso vestibolo d'onore, nel quale la grande Vittoria alata, in bronzo dello scultore Martini e le pitture su legno ricorrenti sotto la galleria delle colonne ed esprimenti le varie realizzazioni del Genio italiano, evocano in tutta la loro suggestiva potenza lo slancio poderoso dell'Italia fascista. Gli intervenuti S. E. il generale sen. Picelo, Medaglia d'oro, commissario generale della sezione italiana, coadiuvato dai suoi collaboratori, ha ricevuto gli invitati che in breve affollarono l'ampio recinto. Erano presenti i membri del Corpo diplomatico, numerosi commissari stranieri, moltissime notabilità, fra le quali l'on. Delcroix, .seduto accanto ad un altro glorioso mutilato, il generale Gouraud, exgovernatore militare di Parigi, il sen. Borletti, il conte Jean De Castellane, S. E. Piacentini, ideatore del padiglione, l'on. Marainl, il console generale Maccotta, il generale Barbasetti, addetto militare, il colonnello Ercole, Medaglia d'oro, addetto aeronautico, il comandante Ferrari, addetto navale, il dott. Savina segretario del Fascio, il ministro di Stato Chautemps, l'ex-presidente del consiglio Paul-Boncour la cui presenza è stata particolarmente notata, il conte De Chambrun, cxambasciatore di Francia a Roma, e il signor De S. Quentln, l'ambasciatore che non ha potuto raggiungere ancora il suo posto per le ragioni che sono a tutti note, il ministro dell'economia nazionale belga Van Isacker, parecchi accademici, tutte le personalità della colonia italiana, numerose personalità francesi del mondo delle lettere delle scienze, delle arti e una folla di eleganti signore. Alle 11 e tre quarti il Ministro del Commercio Bastid, che aveva assistito prima all'inaugurazione del Padiglione belga, giunse accompagnato dal commissario generale Labbé, ricevuto da S. E. Vittorio Cerniti, R. Ambasciatore. Il generale Picelo, presa per primo la parola, salutò il Ministro e gli invitati, e ringraziò il Governo della Repubblica di aver dato all'Italia l'occasione di mettere in rilievo i progressi realizzati da quindici anni a questa parte, formulando la speranza che questa presenza sulla terra di Francia dell'Italia lavoratrice, questo confronto dei risultati fra il lavoro italiano e quello degli altri popoli che avrà, luogo nella o&iara luce spirituale della capitale francese, possa essere fertile per il progresso umano e per la pace del mondo. Il commissario generale Labbé ha rivolto le sue felicitazioni allAmbasciatore e al generale Piccio per i brillanti risultati ottenuti dall'Italia con il rispetto della disciplina liberamente consentita. Il discorso di S. E. Cerrutì Infine l'Ambasciatore Cerniti ha mostrato come l'Italia abbia completamente realizzata l'opera fissata dal Capo del suo Governo: « Tutti quelli che hanno collaborato alla costruzione di questo padiglione e ai quali rivolgo le mie felicitazioni sincere, hanno seguito gli ordini che il Duce ha loro dato, facendo in tal modo onore alle divise che abbiamo voluto scrivere sulle due facciate di questa Casa d'Italia; una quella che è al disopra delle vostre teste, ci dice con le parole di Tacito: <: Italia e Roma, mai nomi- oscuri ». L'Urbe, la Città per eccellenza, la culla comune dei francesi e degli Italiani è una fonte di luce eterna. Nulla di oscuro può venire da Roma, e le sue dottrine politiche giuridiche e religiose aiutarono in ogni tempo gli uomini a diventare migliori. « La seconda divisa, scritta lungo la Senna, è dettata da Mussolini, e costituisce il fondamento dell'Italia dei nostri giorni: «La disciplina è la chiave di volta della potenza delle Nazioni ». Fu questo principio che pure guidò le Legioni di Cesare, quando portavano i segni gloriosi della civiltà aldi là delle Alpi e dei mari,, a consentire alla nostra razza di rinnovarsi dopo periodi di decadenza, a fare di un mucchio di piccoli Stati assoggettati l'Italia unita libera e forte. Ed è questo stesso principio che ha guidato l'Italia durante gli ultimi tre lustri, nell'opera di ricostruzione e di risanamento del Paese compiuta dal Fascismo; ed è questa disciplina di ferro, unita alla coscienza del diritto in un avvenire glorioso, che ha guidato le nuove Legioni a conquistare in sette mesi un vasto Impero ». Dopo avere, a sua volta, espresso l'augurio che la partecipazione a questa Esposizione permetta all'Italia di mostrare il suo vero volto e farsi meglio conoscere e quindi comprendere, ha terminato dicendo, in italiano: « In conformità degli ordini ricevuti e della facoltà che mi è stata conferita dal Duce, nel nome di S. M. Vittorio Emanuele ni Re d'Italia Imperatore d'Etiopia, dichiaro inaugurato il Padiglione dell'Italia fascista all'Esposizione Internazionale di Parigi 1937 ». Un concerto all'Ambasciata Una ovazione interminabile, alla quale si sono associati anche gli invitati francesi, ha accolto queste parole, mentre dal petto degli italiani, che salutavano romanamente, si elevava un urlo frenetico: Duce! Duce! Tagliato poi il nastro simbolico, teso al principio dello scalone, l'Ambasciatore ed il generale Picelo hanno accompagnato il Ministro Bastid ed il Commissario generale Labbè in una rapida visita al padiglione italiano. Nel magnifico giardino e nella galleria prospiciente la Senna, il generale Plccio ha poi offerto un lunch agli invitati, unanimi nell'esprimere la loro ammirazione per lo splendore, l'interesse e l'importanza della partecipazione italiana a questa Esposizione internazionale. Stasera, nel palazzo della Rue de Varenne, S. E. l'Ambasciatore e Donna Elisabetta Cerruti hanno dato un grande concerto, al quale hanno assistito numerose delle personalità intervenute stamattina all'inaugurazione del padiglione. Sotto la direzione di Francesco Molinari Pradelli, è stato eseguito un interessante programma di musica italiana, antica e moderna, interpretato dal baritono Emilio Ghirardini e dalla pianista Ornella Puliti Santoliquido. Oggi, poi, sono stati inaugurati anche i padiglioni del Belgio, della Danimarca, della Norvegia e dell'U.R.S.S., Alle 14, l'Esposizione, o quel poco che è pronto, è stata aperta al pubblico accorso numerosissimo. Non essendo ancora pronti i biglietti d'ingresso, il pubblico è stato ammesso gratuitamente, decisione che è stata accolta con un entusiasmo facilmente comprensibile.