DALLA CRISI ALLA RIPRESA nel discorso di Thaon di Revel al Senato

DALLA CRISI ALLA RIPRESA nel discorso di Thaon di Revel al Senato DALLA CRISI ALLA RIPRESA nel discorso di Thaon di Revel al Senato Il bilancio dello Stato dopo rallineamento della lira e la necessità di un rigoroso controllo delle spese Roma, 25 notte. II Senato ha esaurito stasera con l'approvazione del bilancio delle Finanze e di numerosi e Importanti disegni di legge il suo ordine del giorno ed ha preso le vacanze estive. Approvato il verbale, dopo alcune comunicazioni del Presidente e l'approvazione delle conclusioni della Commissione sui decreti registrati con riserva nella seconda metà del '36, è stato ripreso l'esame del bilancio delle Finanze. Ha avuto subito la parola il Ministro THAON DI REVEL, che ha iniziato il suo discorso fra la più viva attenzione dell'Assemblea. Fin dal'1920 si manifestò anche in Italia la depressione economica che imperversava in tutto il mondo dovuta da un lato ad eccesso di produzione e dall'altro a difetto di consumo. i prezzi all'ingrosso Ai fattori normali della congiuntura ciclica che portano al « boom » si sono venuti aggiungendo in questi ultimi mesi fattori occasionali quali gli armamenti mondiali che hanno creato una ricerca affannosa di materie prime, la rivoluzione in Spagna che ha determinato una intensa richiesta di materiale bellico e i fattori meteorologici avversi che hanno resa deficitaria la campagna agricola. Tutto ciò favorisce un'atmosfera speculativa che può determinare rapidi sbalzi nei prezzi. Perciò se all'annunzio dei colossali armamenti seguisse tra qualche mese la notizia di una possibilità di accordi tra le Nazioni per ridurre le commesse belliche si vedrebbe certamente un ulteriore ribasso dei prezzi delle materie prime che potrebbe anticipare il ritorno alla crisi. E' quindi indispnsabile che i governi che vigilano sull'economìa el proprio Paese seguano nella prosperità una politica di raccoglimento di risparmio degli utili e di stroncamento di ogni tendenza inflazionistica. Sono stati pertanto molto opportuni gli adeguamenti dei salari al livello dei prezzi, che però vanno contenuti in modo da non provocare eccesso nei mezzi di pagamento il quale si tradurrebbe inevitabilmente in un successivo aumento dei prezzi. Ma l'avvenimento più d'ogni altro importante dello scorso anno, fu rallineamento delle monete che si erano mantenute fedeli all'oro dopo le svalutazioni del 1931 e del 1933. Il Governo Fascista volendo predisporre l'operazione dell'allineamento della lira in condizioni da assicurare la migliore riuscita, non ha esitato a prendere decisioni che comportavano un ingente sacrificio per il bilancio dello Stato italiano e quale nessun altro Governo ha ritenuto di attuare in misura pari alla nostra in analoga circostanza: l'abolizione del dazio ad valorem, la riduzione di alcuni dazi specifici di tariffa generale, la riduzione in via temporanea di taluni dazi per Prodotti di largo consumo alimenare. Tutti questi provvedimenti, che hanno recato una notevole decurtazione nell'entrata del bilancio hanno però permesso di porre una remora alla spinta al rialzo del costo della vita in Italia, e ad evitare comunque perturbamenti immediati nel livello generale del prezzi. Tipico il caso del pane, Il cui prezzo ha potuto mantenersi invariato. Il bilancio ha per contro potuto acquistare in entrata alcune partite che erano destinate a sussidiare alcuni settori dell'economia, mentre veniva abolito ogni sorta di premio all'esportazione. L'efficacia di questo .complesso di provvedimenti è dimostrata dal fatto che i prezzi all'ingrosso in Italia dal settembre 1936 al marzo dell'anno in corso secondo quanto risulta dai numeri indici dei prezzi all'Ingrosso calcolati dall Istituto centrale di statistica registrano un aumento di appena lire 11,5 per cento, aumento in parte dovuto al fatto che nello stesso periodo sono aumentati i prezzi in Paesi dove non era intervenuto alcun recente aumento monetario. I provvedimenti presi in occasione dell'allineamento della lira in aggiunta a quelli attinenti al ritocco delle aliquote della tassa di vendita degli olii minerali e alla valorizzazione dei carburanti nazionali hanno portato una ripercussione sugli introiti amministrati dalla direzione della dogana e delle imposte dirette per cui se non potranno essere raggiunti i 6180 milioni di lire previste per l'anno in corso, tuttavia è prevedibile che essi ascenderanno per l'intero esercizio ad oltre 5 miliardi di lire. A distanza di poco più di sette mesi dall'allineamento, confrontando le entrate mensili dell'esercizio con quelle del mese corrispondente dell'esercizio precedente si pone in chiara evidenza che, nonostante la flessione determinatasi nelle imposte indirette sui consumi, il bilancio dello Stato incomincia a registrare i benefici effetti dell'allineamento monetario i quali si rendono pure manifesti in ogni ramo dell'economia della Nazione. Si può ritenere che la valutazione globale delle entrate fatta col preventivo 1936-37 verrà certamente raggiunta alla chiù aura dei conti dell'esercizio. Anche per il bilancio 1937-38 possiamo essere tranquilli che il progressivo sviluppo del gettito ha trovato piena conferma nell'andamento delle entrate in questi ultimi mesi. ii Prestito redimibile 5 % Altre misure poi si sono prese dopo i provvedimenti del 5 ottobre scorso quali quella mirante a contenere nei più ristretti limiti l'inevitabile adeguamento dei prezzi al nuovo valore della moneta, quella concernente la disciplina della rivalutazione degli impianti, vietando la distribuzione dei saldi attivi risultanti da tale rivalutazione e l'altra relativa all'imposta straordinaria progressiva sui dividendi. Quando fu annunciata l'opera- zione del Prestito redimibile 5 per cento furono sollevate alcune critiche che poteva sembrare avessero qualche fondamento. I fatti peto hanno dato una chiara smentita ad ogni apprensione manifestata per l'applicazione del Prestito ed hanno pienamente confermato la bontà del meccanismo predisposto. A tutto il 30 aprile 1937, quando sólo due rate su sei sono state riscosse, il Tesoro ha già potuto introitare ben lire 5 mi liardi 376.424.052. Le anticlpazio ni richieste dalle altre banche e dagli Enti di assicurazione alla Banca d'Italia e le anticipazioni accordate dalla Banca d'Italia direttamente danno un totale generale di L. 1.542.359.931. Tale cifra rappresenta il contributo della circolazione alla operazione del Prestito. Nè può dirsi che l'operazione del Prestito abbia avuto l'effetto di distogliere una notevole massa di risparmio dai depositi presso gli istituti di credito. Nel complesso il risparmio globale italiano, esclusi i c/c di corrispondenza, che al 30 giugno 1936 era di 54.481.987.000 salito a lire 57 miliardi 863.422.000 al 1" gennaio 1937 ed a lire 57.122.265.000 al 30 aprile 1937. / crediti e i titoli esteri che i cittadini italiani furono chiamati a cedere allo Stato hanno contribuito largamente a- formare le nostre disponibilità. Le riserve metalliche dell'Istituto di emissione corrispondono ad unacopertura di poco superiore a quel 25% mtiiimo indicato dalla Conferenza di Londra quale copertura s'ufficiente a garanzia della circolazione cartacea. L'oro donato alla Patria Un'altra riserva sulla quale è possibile contare è l'oro donato dagli italiani alla Patria, sul quale è dolente di non poter dare al sen. Ricci le notizie richieste. Ad ogni modo la somma di 401 milioni posta in entrata straordinaria nell'esercizio 1935-36 non costituisce che una parte di tale oro, il resto è fra le riserve presso l'Istituto Nazionale per i cambi con l'estero. Il sacrificio fatto in tale occasione dagli italiani è valso tra l'altro a far loro conoscere quale valore abbia la disponibilità in oro in un paese come arma di difesa e strumento di potenza economica nei confronti detesterò. Non è quindi ammissibile pensare a qualunque forma di smobilitazione degli attuali mezzi escogitati a difesa dell'equilibrio della nostra bilancia del pagamenti finché non avremo rifatta una congrua riserva metallica tale da garantire ogni evenienza futura D'altro canto il mondo è diviso oggi in due settori e quel complesso di nazioni che ha raggiunto da secoli o da decenni una sufficiente autarchia, nazionale o imperiale non intende vedere disturbati i suoi traffici mondiali dalla nascente autarchia delle nazioni che sono in marcia per questa strada. L'obbiettivo é stato chiaramente ribadito per noi nel recente discorso del Duce in Campidoglio: il massimo dell'autonomia economica della Nazione presupposto necessario e garanzia fondamentale della indipendenza politica e della potenza della Nazione. Nè qualsiasi blandizia possa esserci offerta varrà a distoglierci da questo obbiettivo. Non è possibile per ora rinunciatutte le disposizioni regola re a IU»C ic -jiauuaiiiu.H incula- trici del commercio con, l'estero pur considerando con letizia tale • non abbiamoeventualità perchè alcun desiderio di imporre ai no stri commercianti con l'estero il cilicio di tali bardature oltre il necessario. Assistiamo ancora oggi allo stridente contrasto tra Paesi in cui si scava Poro dalle miniere per portarlo alla luce del sole e attribuirgli la suo normale funzione economica di mezzo di scambio, e Paesi dove si verifica il fenomeno inverso: si scava unafossa per nascondervi oro e sot-trarlo alla sua funzione mondiale con una operazione che in stile nuovo viene chiamata di sterilizzazione. L'Italia in seguito alla conquista dell'Etiopia potrà forse essere annoverata fra le nazioni produttrici di tale metallo, potrà dare cosi anch'essa il suo contributo, sia pure piccolo, all'aggravamento della crisi dovuta alla pletora dell'oro. Ma non per colpa sua è costretta a procurarsi l'oro di cui ha bisogno, facendolo scavare a condizioni sia pure onerose; ciò dipende dal fatto che non può procurarselo in misura adeguata attingendolo ove esso è disponibile attraverso il gioco naturale degli scambi. Le disposizioni riguardanti le dichiarazioni dei redditi e le assegnazioni in materia di imposte si sono dimostrata particolarmente efficaci, portando il numero dei contribuenti da. 97.606 nel 1930 a 202.978 nel 19.17. Le tasse sulle imposte indirette sugli affari hanno per prime mostrato i segni della ripresa economica e tutta la attività legislativa in materia ha avuto per oggetto per la massima parte nuove concessioni di privilegi e di eccezioni per una molteplicità di casi. Ha segnalato questo fatto per mostrare la necessità che queste richieste vengano limitate e che possa ridursi il numero delle concessioni che vengono a sottrarre al bilàncio cospicue entrate. i monopoli Per quanto concerne l'amministrazione dei Monopolli di Stato è da rilevare il favorevole andamento dell'azienda del tabacchi che ha segnato un aumento di 112 milioni in più del gettito dell'uguale periodo dell'esercizio scorso ed ha consentito di far fronte alle sempre crescenti richieste di tabacchi per l'A.O.I. senza ricorrere ad acquisti all'estero. Anche il provento della vendita dei sali ha registrato un aumento e il monopolio sta aumentando la potenzialità degli impianti esistenti prevedendo la possibilità di esportare questo prodotto. Il monopolio delle cartine del tubetti ha dato un maggiore introito di 25 milioni di lire rispetto ai 10 milioni del periodo del. 1 esercizio precedente in cui vigeva il regime di imposta. L'andamento del giuoco del lotto ha registrato una lieve contrazióne nel profitto netto dell'e rarlo, per effetto delle lotterie di Tripoli e di Merano che hanno dato un utile netto allo Stato di circa 13 milioni e mezzo di lire. La ricostituzione della direzione generale del Demanio corrispondeva ad una sentita necessità, poiché accanto al demanio immobiliare è andato in questi ultimi anni sorgendo un demanio mobiliare di una consistenza ragguardevole, che trova la sua origine nell'intervento diretto dello Stato nelle più. importanti attivi tà industriali del Paese. L'Amministrazione di questo demanio mobiliare è stata affidata alla nuova Direzione generale la cui funzione è ben distinta da quella che viene ora attribuita all'Istituto di ricostruzione industriale, il quale ha il compito di dare ai pacchetti azionari già detenuti, un coordinamento per interi settori industriali con criteri unitari che in base alle direttive corporative, saranno dati dal Governo, pur mantenendo alle società controllate caratteristiche squisitamente industriali e privatistiche. Per quanto concerne il carico dei contribuenti locali Poti. Buffarmi nella sua interessantissima esposizione sul bilancio degli Interni al Senato ha messo in evidenza i dati sui bilanci comunali e provinciali per l'anno 1935 da cui risulta come dal 1928 al 1935 il carico effettivo delle entrate per il complesso dei comuni è sceso da 5.369.578.277 a 5.292.214.138 diminuendo di 17.364.250. Le spese effettive sono diminuite in pari tempo di 376.525.753 li che dimostra che la riforma dei tributi locali ha avuto nel suo complesso il benefico effetto di contenere le spese nonostante gli accresciuti bisogni. Nell'attuale momento è più che mai doveroso escludere per gli enti locali la possibilità di appli care ulteriori aggravi tributari occorre quindi che comuni e Provincie riducano ancora le spese o per lo meno vedano di contenerle in quelle strettamente necessarie all'espletamento dei pubblici servizi, evitando altresì l'assunzione di nuovi debiti per l'esecuzione di opere pubbliche che non rivestono carattere di assoluta urgenza. La Nazione è mobilitata in un compito di troppo grande impor tanza perchè i comuni e le pro> vincie non comprendano come sia indispensabile in quest'ora più che mai dare il passo alle esigenze della finanza statale. Il sen. Ricci richiamandosi agli accertamenti della complementare, ha rinnovato anche quest'anno l'osservazione che questa inv posta mostra una scarsa efficien za specialmente nei confronti dei maggiori reddltuari. L'oratore afferma che l'attuale riforma degli ordinamenti tributari tende a ri' chiamare al loro dovere I renitenti alla leva contributiva, i maggiori possidenti più che 1 meno abbienti. Non per nulla si è provveduto a riordinare gli organici dell'amministrazione finanziaria, occorreva poter operare con ade | 6™tezza di mezzi ed anche con ""^S161^4 dl elementi per colpila .Slus.to e n.on a caso. Nè può certo rimproverarsi alla Finanza Fascista di non fare una politica fiscale dl particolare riguardo per le masse meno abbienti. La politica di sgravio delle imposte indirette e di consumo, attuata in occasione dell'allineamento monetario, ne.è una evidente riprova. E cosi pure il provvedimento, preso proprio in questi giorni, per espresso volere del Duce per cui , si "è provveduto ad elevare i mi 1 niml mensili salariali colpibill dl \ R. M., cat. C 2 da L. 600 a L. 720 < allo scopo precisamente di non de- curtare in benché minima misura gli aumenti salariali concessi alle masse operaie per adeguare il reddito al nuovo livello del costo della vita. L'oratore termina affermando che la Finanza fascista dimostra cosi di essere ossequente al detto del Duce di andare verso il popolo. La fine del discorso del Ministro delle Finanze è stata accolta dal !Senato con vivissimi generali prò- lungati applausi. Moltissimi sena-teri si sono poi recati davanti al balco del Governo per congratularsi con S. E. Thaon di Revel. ■ E' venuto poi in discussione il disegno di legge riguardante il conferimento al Segretario del Partito Nazionale Fascista del titolo e delle funzioni di Ministro Segretario di Stato. L'annuncio di questo disegno di legge dato da S. E. Federzonl è stato salutato da un caloroso unanime applauso cui si sono associati i membri del Go- verno ed il pubblico delle tribune. Ha poi avuto la parola 11 senatore CHIMIENTI che ha concluso inviando un fervido augurio a S. E. Starace. Vari altri disegni di legge sono stati approvati senza discussione e votati anche a scrutinio segreto insieme al bilancio delle Finanze. Subito dopo la votazione ha avuto la parola il senatore MAROZZI sul disegno di legge concernente i provvedimenti per la viticoltura e la produzione vinicola. Egli dice che dato che finalmente si realizzerà una disciplina della produzione agricola, si deve tenere con- to della necessità di consentire la coltivazione della vite nelle piccole aziende allo scopo di rendere possibile l'esistenza della famiglia rurale. DI FRASSINETO si occupa dei quantitativi occorrenti per il consumo famigliare. Dopo il sen. Sarrocchi prende la parola il Ministro ROSSONI che risponde ai senatori Di Frassinetto e Sarrocchi. Tutti gli altri disegni di le^ge all'ordine del gior¬no sono stati rinviati allo scruti- nio segreto senza discussione Chiusa la votazione a scrutinio segreto, il Presidente neproclama il risultato. Quindi S. E. Federzonl toglie la seduta alle ore 20.40 e annuncia che il Senato, avendo esaurito l'ordine del giorno, sarà convocato a domicilio. MAGGIORI ENTRATE : Dal dicembre 1936 all'aprile 1937, 792 milioni in più senza tener conto della imposta immobiliare. RISERVE della Banca d'Italia : Superiori a quel minimo di copertura del 25 per cento indicato dalla Conferenza di Londra, come sufficiente garanzia della circolazione. CONTRIBUENTI: Da 97 mila nel 1930 sono stati portati a oltre 200 mila nel 1937. Invito ai Comuni di non imporre nuove DEMANIO MOBILIARE : Va sorgendo con una consistenza ragguardevole che trova la sua origine nell'intervento diretto dello Stato nelle più importanti attività industriali del Paese. FINANZE LOCALI dal 1928 al 1935: Entrate per il complesso dei Comuni del Regno diminuite di 17 milioni. Spese effettive diminuite di 376 milioni. MONOPOLI : L'azienda dei tabacchi ha reso 112 milioni in più e quello delle cartine 25 milioni.

Persone citate: Chimienti, Di Frassinetto, Duce, Marozzi, Revel, Ricci, Starace