GLI ATTORI PRINCIPALI lavorano per ora dietro le quinte di Concetto Pettinato

GLI ATTORI PRINCIPALI lavorano per ora dietro le quinte FA. I* C OS CERTI CO GINEVRINO GLI ATTORI PRINCIPALI lavorano per ora dietro le quinte I ricotti di Litvinoff in sostegno di Del Vajo - L'ambiguo atteggiamento inglese Una iniziativa nebulosa e l'atteggiamento dell'Italia Roma, 24 notte, (G. B.) Da qualche giorno tutti i grossi fogli britannici e i confratelli parigini hanno largamente sviluppato le loro note di politica estera su quello che essi chiamano un nuovo passo inglese in vista di regolare definitivamente la guerra spaglinola. L'iniziativa britannica per un armistizio fra i nazionali e i rossi di Spagna dovrebbe portare, secondo questo piano, innanzitutto al richiamo dei volontari per aprire così la via a una tregua in vista di un plebiscito generale che deciderebbe sulle sorti future della Spagna. Gli assaggi fatti dal Governo di Londra sembra, secondo questa stessa stampa, non abbiano fino a oggi dato resultati troppo incoraggianti, anche se a Londra come a Parigi si sia giunti a scrivere che l'accordo potrà considerarsi concluso e che Berlino aveva accolto, salvo qualche .riserva, favorevolmente la proposta. Per quanto ci riguarda sì è affermato che Roma, stanca delle faccende spagnuole, si prepara a studiare il progetto e come fatti probatori di queste rosee previsioni anche questa volta tutta l'orchestra internazionale riparla di disfatte italiane; e in tal modo i fogli britannici — con quale squisito senso di opportunità — accompagnano e secondo loro facilitano i progetti del'loro Governo, e il ritorno a quell'atmosfera più serena che da più parti si auspica. Ma al di sopra di questa canèa che non può che raccogliere il nostro disgusto possiamo considera re il passo inglese alla stregua di fatti e di avvenimenti che comprovano la priorità italiana nell'am bito di quelle proposte tendenti effettivamente a risolvere la spi nosa questione spagnuola, e le sub dote e false posizioni assunte da quei Governi che oggi, dopo mesi e mesi di sangue, vorrebbero ipso facto portare il ramoscello d'olivo, senza tener conto di quanto è accaduto e di quanto matura. Vale proprio la pena di prende re in seria considerazione una iniziativa che sente di una manovra preparata in favore dei rossi in calzati su tutti i fronti dalla ine sorabile se pure cauta avanzata dei nazionali di Franco? Perchè voler portare la questione fuori dal Comitato di non intervento, il quale ha tutta la competenza e la capacità di agire sui problemi spagnuolif Si tenga presente che sin dalla fine dell'anno scorso Roma e Berlino proposero il ritiro dei volontari, proposta ripresa poi da una successiva nota franco britannica e che trovasi allo stu dio di una speciale commissione incaricata all'uopo dal Comitato di Londra. Perchè volere precipitare oggi le decisioni dopo che proprio da parte degli attuali sollecitatori si è tanto temporeggiato? Non si ha più forse fiducia nel Comitato di Londra? Tutto questo ci dà ragione a dover guardare con molto scetticismo e con una certa diffidenza alla tortuosa manovra che da Londra a Bruxelles a Parigi si tenterebbe poi in ultimo di far scivolare su Ginevra, dato che la mossa in parola non sembra essere disgiunta dalle accuse che il Governo del signor Negrin si prepara a. muovere contro il Fascismo alla Lega e dal lavorio febbrile del suo delegato Del Vajo. Inoltre la condotta tenuta da certi Governi di fronte agli impegni presi al Comitato' di Londra circa la cessazione di rifornimenti di munizioni, armi e di materiali alla Spagna giustifica pienamente gitesri nostri sospetti. L'Italia prima di ogni altro ha dato prova di sano realismo nel valutare la lotta che da quasi un anno si svolge in Spagna e più di una volta ha risposto a precedenti proposte con lealtà e con squisito senso di seria e utile collaborazione. L'Italia non può associarsi a nebulose iniziative che altro non comportano se non una inutile perdita di tempo e rimane ferma su quei principii e quelle posizioni da tempo assunte e chiaramente espresse in note diplomatiche e nel corso delle riunioni del Comitato di non intervento. Registriamo intanto che i diciassette apparecchi rossi che giorni fa furono sequestrati a Pau, contro il parere della commissione di controllo internazionale, con il beneplacito delle autorità francesi, sono partiti per la Spagna rossa. Agli umanitari pacifisti dedichiamo questa nuova e tangibile prova di solidarietà con i rossi di Spagna e di violazione degli accordi firmati. Manovre di Mosca e Londra . Ginevra, 24 notte. Una seduta di carattere privato durata poco più di un quarto d'ora e dedicata a fissare l'ordine definitivo del lavori della 97.a sessione del Consiglio, ciò che significa in altri termini conferma di un ordine del giorno già conosciuto nei suoi dettagli; a questo si riduce oggi —r a giudicare dal co municato ufficiale — l'attività svolta dal Consiglio della Lega E' bensì vera che alla seduta privata ha fatto seguito una seduta di due ore di carattere segreto di cui, in omaggio alle consuetudini societarie, nulla si trova nel comunicato; ma a che prò' sforzarsi di ottenere delle indiscrezioni sul lo svolgimento di questa seconda seduta, se è vero che per tutta la sua durata, a quanto riferiscono le informazioni ufficiose, si è discusso unicamente del ricorso presene tato a suo tempo dal dirigenti del la screditatisslma associazione dei giornalisti accreditati presso la Lega a proposito dell'espulsione dalla Svizzera di un loro losco compare notoriamente al soldo dei rossi spagnoli ? Pure non facendoci nessuna illusione sullo stato presente delle istituzioni societarie, ci rifiutiamo tuttavia di credere che l'esecutivo della Lega negli attuali frangenti politici non abbia trovato altro di più importante da discutere, e pertanto vogliamo imaginare, se non altro per la dignità dei personaggi che compongono l'areopago ginevrino, che la suddetta questione sia soltanto un putrido relitto della passata sessione e che altri problemi abbiano occupato le mene dei padri coscritti leghisti. E' il caso di prestar fede alle voci secondo le quali i membri del Consiglio già si sono accordati sulla sorte da riservare al nuovo goffo tentativo di Del Vayo e di Litvinoff per un intervento della Lega negli affari spagnoli, nel senso di rifiutarsi all'assurda pretesa dei due compari rossi, indicando nel Comitato londinese di non intervento il solo organo competente per esaminare ogni eventuale denuncia di intervento straniero nella guerra spagnola? Certo è che il passo di Del Vayo non ostante la propaganda fattagli da Litvinoff stesso e dai vari bolscevizzanti che trovano ricetto nei cosi detti circoli societari, non solleva nessun entusiasmo a.Ginevra; ma come al solito l'ambiente è infido e sarà facile dare la colpa alla procedura per le intemperanze verbali del signor Del Vayo e le ripercussioni che ne potranno risultare. Già Litvinoff svolge il suo gioco preferito del ricatto in grande stile, minacciando nel caso in cui il Consiglio si rifiutasse di dar seguito al reclamo del compare Del Vayo di fare direttamente appello all'assemblea, approflttanao della sessione che quest'ultima deve tenere nelle giornate di mercoledì e giovedì venturo per la ammissione dell'Egitto. Gli inglesi, che menano il gioco senza parere, fanno sapere di avere rinunciato a qualsiasi progetto di armistizio « data l'opposizione degli ambienti governativi spagnoli » e di avere accettato come premessa indispensabile a qualsiasi idea di tregua il ritiro dei volontari stranieri dalla Spagna. Stasera essi stessi fanno circolare la voce che un accenno preciso al richiamo dei volontari stranieri dovrà essere con templato nella risoluzione che il Consiglio sarà chiamato a votare a conclusione dell'intervento di Del Vayo. Le complesse responsabilità della politica di Valenza Parigi, 24 notte. Per un fenomeno al quale cominciamo ad essere abituati le Iniziative di che possa notoriamente formare fra le quinte l'oggetto della preparazione diplomatica della sessione societaria incontrano da parte della stampa ufficiosa francese più critiche che non consensi. E' questa una vecchia tattica destinata ad assicurare in pratica i vantaggi delle manovre che si ordiscono salvando nel contempo l'apparenza della innocenza e permettendo al responsabili di protestarsi alieni da ogni pensiero malvagio. Se dovessimo dare alle parole 11 loro significato ufficiale la prospettiva della mancata soluzione della vertenza etiopica causerebbe per esempio al Temps il più vivo rincrescimento. « Sarebbe altamente desiderabile, scrive questo giornale, uscire finalmente dall'equivoco e metter termine al malessere gravai te da tanti mesi sul rapporti Internazionali, malessere le cui ripercussioni riescono particolarmente serie nell'ora in cui sì tenta di condurre in porto una sistemazione generale che non sarebbe concepibile senza il concorso attivo dell'Italia ». Il desiderio dell'organo ufficioso non potrebbe non venire accolto da parte nostra con compiacimento come la prova che a Parigi si comincia a sentire il danno che la strana situazione fatta all'Italia involge per la pacificazione del continente. Ma se il desiderio è sincero ci voleva tanto a promuovere una azione idonea ad eludere la difficoltà dell'assenza dei delegati tafariani e giungere ugualmente a una liquidazione decente dell'ormai vexata quaestio? A che serve disporre in Europa di tanti satelliti se nessuno di loro vuol prestarsi ad aiutare le gdfsspf grandi potenze a superare una difficoltà che queste non osano affrontale direttamente? Il fatalismo con cui il governo francese sembra rassegnarsi in anticipo al perpetuarsi del rompicapo diplomatico creato dalle imprudenti iniziative societarie degli anni 1935-1936 non permette dunque, fino a prova contraria, di attribuire un valore assoluto ai rammarichi del Temps ai quali ci sembra non potersi accordare altro senso fuorché quello di semplice manifestazione accademica priva di pratica utilità. Non molto diversa è la situazione per quanto riguarda l'opera del governo di Valenza. Anche su questo punto la maggioranza degli organi parigini dotati d'autorità esprime impressioni nettamente sfavorevoli. Secondo il Temps è chiaro che l'istituto ginevrino non può intervenire direttamente in un affare di esclusiva competenza del comitato di Londra; in seno al quale sono rappresentate tutte le potenze che la questione interessa e 11 quale solo può assumere la responsabilità intera di provvedimenti destinati a isolare il conflitto spagnolo e a impedire l'intervento di terzi. « Nessun organismo internazionale, insiste 1 organo urnci'jso, è in grado di sostituirsi al comitato nel compito capitale incombente a tutti i governi consci della loro responsabilità nella grave crisi minacciante la pace europea. E non è proprio nel momento in cui i più lodevoli sforzi vengono fatti per giungere a una sospensione delle ostilità che si può lasciarsi andare a commettere una imprudenza la quale risohierebbe di rimettere in questione i risultati fin qui labonosamenie acquisiti ». Parole d'oro. Ma se le cose stanno realmente cosi, come mai non è riuscito a Parigi e a Londra di evitare il passo di Girai e di Del Vayo? Il gesto del gabinetto Negrin non è stato certamente compiuto senza il beneplacito della Russia. Ora, Delbos vide Litvinoff al principio della settimana scorsa e 1 colloqui del due uomini dettero occasione a un comunicato esaltante il loro perfetto accordo e il carattere esemplare della solidarietà franco-sovietica. Come presumere che il Commissario agli esteri non abbia fatto parte al collega della mossa che gli emissari di Mosca si preparavano a suggerire a Valenza? La scorrettezza del procedimento sarebbe tale che anche da parte d'. un diplomatico moscovita avrebDe di che sorprendere. Concetto Pettinato

Persone citate: Del Vajo, Del Vayo, Delbos, Negrin