Bartali vuol vincere il Giro ma non è entusiasta del "Tour,,

Bartali vuol vincere il Giro ma non è entusiasta del "Tour,, Bartali vuol vincere il Giro ma non è entusiasta del "Tour,, (DAL NOSTRO INVIATO) Forlì, 24 notte. Mentre il Giro sosta e riposa inquesta terra di Romagna in cui fa bicicletta nelle città e nelle campagne è regina, in questaForÙ che è cosi cara al Capo, fe-delissimo della macchina a. dueruote, possiamo riordinare i fattie le idee della corsa che qui ha il suo centro di riassestamento, il perno della sua iniziativa decisiva. Se la prima serie di tappe consecutive, iniziatasi a Milano e terminata a Napoli, si poteva definire del predominio iniziale di Valetti e dei « grigio rossi », controbattuti al Terminillo da Bartali, la seconda, conclusasi ieri a Forlì, prende nome dalla duplice offensiva della « maglia 'rosa » nella Napoli-Foggia e nella San Severo-Campobasso. Furono episodi più o meno coloriti che rientrano fra queste linee maestre che sboccano nel bilancio riassuntivo di 2'JfO" a beneficio del toscano. Situazione chiarita Mai come questa volta il quadro del Giro si è così presto chiarito e circoscritto. La maglia rosa a Trogi e a Bernacchi non poteva distogliere la corsa dal binario sul quale essa si era istradata, nettamente segnato dalla linea di marcia ardita e autoritaria del duo Valetti-Bizzi già nel pieno della loro forma e da quella prudente e riservata di un Bartali solo preoccupato di riassorbirsi nell'atmosfera di corsa dalla, quale era assente da sette mesi. Già fin dalla- terza tappa ci si accorse che Bartali stava superando senza danno il periodo critico, e al Terminillo più che aMarina di Massa f:i ebbe la con- ferma che ormai le redini della corsa erano in sue mani. Perchèmentre egli saliva la parabola della forma i suoi valorosi avversari la stavano discendendo. Ciò non voleva e non vuol dire che le surtidel Giro siano ormai definitiva-mente decise. E di questa incertezza si ebbe la riprova quando Bartali a Pescara perse, sia pureper sfortuna, uno dei tre minuti epiù che aveva di vantaggio suValetti, e quando nella stessatappa cercò invano di ripeterecon Del Concia- il colpo che gliera riuscito a Campobasso. A questo punto in cui si delineano i rapporti di forma fra le due maggiori parti in lotta e la prevalenza atletica di Bartali si chiuderà la pagina di questo Giro. Ma è essa- sufficiente per non fare mutare di posizione la classifica, per giurare che la maglia rosa non può più cambiare di'possessore, per prevedere che chi possiede e chi desidera la divisa del vincitore vivrà sulle sue posizioni fino a Milano? Si può rispondere negativamente a queste domande. Riaffermato senza la minima esitazione die nessuno potrà battere Bartali sulla linea del valore personale, sia per differenza di classe che per condizioni fisiche, basta pensare che per cambiare una gomma senza gonfiature automatico occorrono quasi due minuti, per tirare la conclusione che un paio di forature vicino all'arrivo possono far vincere il Giro a Valetti anziché a Bartali, e non parlo, e voglio anzi escludere, inewenti di maggiore gravità all'uomo e alla macchinanon facili a- verificarsi perchè Gino è uno dei corridori più accorti e che sanno stare e andare meglio in bicicletta. Si parla di salite... Detto questo, ne viene di conseguenza la certezza che Bartali dovrà e.vorrà tentar un colpo naturalmente in salita per consolidare la malsicura sua posizione. Stamane egli si doleva con me del raccorciamene del percorso dell'ultima tappa e, specialmente, della esclusione della salita del Ghisallo. < Proprio 11 avrei voluto dare l'ultimo colpo », mi diceva, mentre il bravo Villa lo massaggiava con amorosa cura e con arie maestraMa, tolto il Ghisallo, rimane ancora il Passo Rolle, la Valle di Costalunga che ci porteranno fin quasi ai 2000 metri della Vittono Veneto-Merano, e il Passo della Mendola, della Merano-GardoneQuest'ultimo, in verità, è un po' troppo lontano dall'arrivo (HO chilometri) per pensare ad una fuga di tale portata, per cui è da presumere che la giornata cam¬ pale sarà limitata e si svolgerà sulle Dolomiti. Dopo, anche sul Colle di Sant'Eli. sehio della Gardone-S: Pellegrino e sul Colle Basilio della San Pellegrino-Como sarebbe molto più difficile piegare la resistenza dei « grigio rossi » basata essenzialmente sul fascio di forze Valetti Mollo Generati. Questo trio non mi pare possa avere che un programma, resistere innanzitutto, all'offensiva di Bartali e attaccarlo se la sorte glie ne offrirà l'occasione, come fece a Pescara. Prendere di petto, cercare di inginocchiare il più forte avversario mi pare impresa superiore alle forze di Valetti, evidentemente provato, e dei suoi compagni. ...e di mezzo milione Come vedete, le previsioni, esclusi i capricci della fortuna, sono per Bartali, anche se a sua confessione egli sia ben lontano dall'essere U grande vincitore del Giro di Lombardia. Del resto anche se egli non me lo avesse confermato pochi minuti fa, l'occhio meno esperto avrebbe rilevato questa differenza della quale ho parlato altra volta. So clic questo discorso non fa certo piacere ai miei amici toscani che vorrebbero solo osanna per il loro Gino, ma- altro è la valutazione della classe d'un campione, e su questo punto mi pare di aver parlato abbastanza chiaro fino dalla vigilia del Giro, quando mettevo Bartali addirittura fuori concorso per manifesta superiorità, e altro e la constatazione delle sue temporanee condizioni. Dopo la nota malattia, dopo una preparazione affrettata e forzata, Bartali non può essere nel pieno possesso dei suoi mezzi. E questo rilievo aumenta il suo merito perche, se egli molto probabil¬ mente finirà di essere a Milano «maglia- rosa » pur in queste condizioni, che cosa avrebbe fatto in punto perfetto di rendimento f Questo avrei voluto dire a quei simpatici toscani che Gino, ridendone di cuore, mi diceva che miaspettavano ieri all'arrivo per far-\ mt sapere che avrei dovuto essere più... bartaliano. Nella conversazione che ho avuto in mattinata con Bartali ho affrontato interamente — gli avevo fatto visita apposta — il tema del Giro di Francia. Gino è già stato interpellato da un rappresentante della Federazione sul come egli vedrebbe la sua partecipazione alla corsa francese, ha risposto che eoli non avrebbe nessuna intensione di tentare la grande impresa. « Ho 22 anni — mi diceva — e un Giro di Francia dopo quello d'Italia mi pare un po' troppo. Si aggiunga che ho fatto questo Giro in condizioni tutt'altro che ideali di forma perchè non ho potuto allenarmi come avrei voluto c dovuto. « Ma hai un mese per prepararti meglio. « Un mese no. perchè permetterà che guadagni qualche cosa in pista dopo il Giro ». Gli faccio presente che fra- i 200.000 franchi del premio speciale che è in palio in base ad un certo punteggio nello volate e sui traguardi di montagna, le 50 mila lire destinate a chi vincerà nello stesso anno i due Giri, i premi di tappa e di classifica, una trentina di riunioni in pista in Francia (tante ne fece Martano l'anno che arrivò terzo) non andrebbe lontano dal guadagnare un mezzo niili'cncino. E te cifre, se non lo convincono senz'altro, non lo lasciano indifferente. Ma Bartali è anche preoccupato di essere oggetto dell'offensiva dei francesi e belgi e ricorda l'esempio di Berna, della difficoltà di andare d'accordo con i compagni, della mancanza di conoscenza del percorso. Insomma egli non è affatto entusiasta dell'idea che sarà quanto prima oggetto dello studio e delle, deliberazioni degli organi federali competenti. E ancora meno di lui paiono gli uomini cui egli è affidato. Intanto è confermato che domani a Vittorio Veneto ci sarà il comm. Spositi, Commissario tecnico, e fors'anche il signor Cazalis, messo del signor Desgrange. Si tratta di completare la squadra per il Giro di Germania e di gettare le basi di quella per il Giro di Francia. Vivissima è l'attesa per le decisioni che saranno rese pubbliche all'arrivo a. Milano. Un grande avvenimento ciclistico sta per esaurirsi, altri due battono alle porte e se si pensa che Bartali avrebbe l'intenzione di fare invece il Giro della Svizzera si può anche dire tre. Si aggiungano i campionati del mondo a Copenaghen e si vedrà che il periodo maggio-agosto non sarà mai stato pieno di attività ciclistica come quest'anno. Speriamo lo sia- anche di successi per i nostri colori e di soddisfazioni per i nostri sportivi. Giuseppe Ambroeini