Bini lotta in velocità con Cimatti e vince

Bini lotta in velocità con Cimatti e vince CORSA SENZA STORIA DA PESCARA AD ANCONA Bini lotta in velocità con Cimatti e vince Nulla di variato nelle prime posizioni della classifica - Barrai riconquista la maglia bianca - Oggi si corre la Ancona-Forlì (DAL NOSTRO INVIATO) Ancona, 22 natte La fortuna aiuta gli audaci, e perciò ha voluto c vuole aiutare i simpatici organizzatori del Giro d'Italia, che oggi dovrebbero accendere il secondo cero al santo che li protegge e che ha portato in porto seiiza guai seri la- Pescara-Aìjfona. Perchè un finale come quello della tappa odierna è un vero miracolo se non ha. avuto conseguenze gravi per ì concorrenti e per il Giro. Già tre anni fa eravamo scesi su. Ancona dai monti che la sovrastano a sud per certe strade da far paura, e ci era parso che, se nessuna disgrazia era- successa, si dovesse proprio gridare a scampato pericolo e a grazia ricevuta. L'esperienza, mi pare, avrebbe dovuto far evitare il bis di questo rischio, a costo di qualsiasi sacrificio. Perchè mettere a repentaglio una manifestazione come questa sperando solo nella divina provvidenza mi pare non più audacia, ma temerarietà. Questo dico non per smania di critica, ma perchè il Giro appartiene allo sport nazionale e tutti gli vogliamo bene, e la sua rovina — che oggi poteva essere portata, da un incidente tutt'altro che difficile a verificarsi a Battali o a. Valetti — sarebbe un grave danno non solo per gli organizzatori. Strade di campagna Fortuna volle che nulla succedesse negli ultimi venti chilometri, in quel girovagare tulle pendici rf.fi/ monte Conerò, per una stradina di campagna, polverosa, e tortuosa, con certe svolte improvvise da far impennare le macchine, in cui in certi, punti più di una vettura non passava e nessuno poteva rimontare i corridori, tanto che ci fu fatto invito scritto di lasciare la corsa, a Camerano, cioè a 26 chilometri dall'arrivo, perchè altrimenti questo non lo si sarebbe visto, dato che la precipitosa discesa finiva proprio all'ingresso del campo. E passi par la, volala su di una pista piatta e in tetra, dalla- quale, naturalmente, chi guarda alla classifica- generale si è prudentemente astenuto per non subire la sorte del Servadei che, invece, ci teneva moltissiimo a vincere e in curva andò a qambe levate. Ma anche questo e regolare e simpatico fine a- un cfirto punto, perchè i corridori perdono, così, quattrini e la folla lo spettacolo, e non deve essere obbligatorio arrischiare la pelle per corcare di vincere aia pure una tappa. Un po' ridotto, non del tutto regolare, l'episodio che ha dato la vittoria a Bini è stato per di più l'unico della giornata ai cui meriti parlare. E ve lo descriverò senz altro. Tutti % giornalisti, come vi ho detto, avevano lasciato i corridori non appena essi, lasciata dopo la stazione di Osimo la strada nazionale, presero quella, al massimo provinciale, che saliva a Camerano e raggiunsero questa paese. E', quindi, solo per sentito dire che posso precisare essere stati Montesi e i compagni di Bartali a regolare l'andatura nelle giravolte infossate tra le siepi che s'infiltravano fra colle e colle, avvicinandosi gradatamente al mare e ad Ancona, e che qui forò Cecchi e cadde, ferendosi alla faccia, Como. Noi eravamo ad attendere i corridori al campo sportivo, gremito di gente, perfettamente organizzato per quanto la sua pista non ciclistica lo permetteva. Entrarono nell'ordine Piemontesi, Bini, Cimatti, Gios, Mealli e Servadei. Prima della campana, sul rettilineo, Piemontesi accelerò voltandosi per essere sicuro di avere sempre alla sua ruota il compaqno destinato a vincere. E Bini c'era ancora, ma, dopo la curva, si fece avanti Cimatti die rimontò i due « bianco-ceUsti ». Uno dei quali, Piemontesi, esaurito il silo compito, retrocedette, mentre Servadei avanzava in ter, questi, appena MecgRdpsatddCvdppsfpVsa, posizione. Ma iniziata l'ultima curva, cadde con Gioa e Mealli, co- sicché la lotta si restrinse a Ci- matti e Bini. Il primo entrò in dirittura con una macchina di vantaggio, ma il secondo trovò ancora lo scatto sufficiente per annullare il ritardo e vincere nettamente. Si è quindi avuta la controprova della volata di Rieti finita, come ricorderete, con la vittoria di Bini che fu poi data a Cimatti per provala irregolarità. Questa volta nessuno può dir niente che menomi il successo del toscano; è vero che egli ha avuto in Piemontesi un compagno che gli ha. reso prezioso servizio, ha il fatto di aver rimontato il potente e veloce avversario sta a dimostrare che Aldo in quel momento era più fresco, quindi più veloce. Il successo odierno premia l'atleta e la sua casa dello spirito che li anima nel rimanere in cam- .^nArtw2IÉ ^ie/M;rMÌSrLeÌ* dì?e Aììù"baione si accanisco no contro ÌcVSh'k^? erf«M e°gUuomin\ che ?i rappre°senta,o•• - Olmo e Bini, due campioni di classe indubbia, hanno vissuto in questo Giro il loro calvario, con senso del dovere e con fermezza, sol perchè quella misteriosa sfinge che è la forma è finora sfuggita, non si sa perchè, alle loro ansiose ricerche. Olmo avrebbe inutilmente sciupato il suo patrimonio fisico a insistere nel perseguire il sogno dell'improvvisa rinascita; e orn pensa a riasse starlo per metterlo a disposizio ne, qualora, per Copenaghen gli» chtedesse di servire i colon dellaPatrto. Bini, più giovane, più Jre-sco, va lentamente migliorando eoggi ne ha dato una prova chepotrà avere conferma in ^ Barrai in ripresa n ji„ ™,.o„ w»; HtSrt ™ di^Ancona non sLreicher%n rìiJvi d^Mere^ante ?H mio arcuineaverta militi a„Lr/i Sg'jS ^a^Sé*to entrari?ta«wrd« scMnrita verso San^Bet.edX j"i Tronto sole a Porto Civitanova- sin auì strade asfaltate voi sai-vo brevi fratti volvero'se- media iniziate di Zi S00 voi salita, a qua- si SO, per finire sui 30,300; ten-«attuo di luna di Viqnolì col pas- •ivo Valle prima di Cupra Marit-tima, sventato in una quindicina di chilometri; grande sfor/gio di generosità da parte di Montesi dai momento in cui, entrato nelle Marche, si sentì sulla sua terra e fra i suoi corregionali; suo acclamato passaggio in testa al traguardo di Macerata; sfuriata di Rogora per il premio di traguardo sulla salita di Loreto, in cui fu primo davanti a Bini (anche in salita andava bene oggi Aldo) e a Cimatti, non meno'sorprendente come arrampicatore; forature di Cocchi e Canavesi; una caduta di Como giù per la discesa delle Crocette; e niente altro. Il che vuol dire che per il resto i quasi duecento chilometrì (ma 6 proprio vero che ì. percorsi, messa da parte la tabella di marcia, si misurano col tachimetro?) furono fatti in comitiva, senza nessun proposito nè di sorprendere né di attaccare di forza. L'unico effetto notevole di que¬ sta tappa è stata la riconquista da parte di Barrai della maglia bianca che Molinar perde per pochi secondi. E' questa la seconda zona morta in cui siamo caduti nel Giro; e ciò per mancanza di una ragione e di una possibilità da- parte delle due compagini in diretto confronto, quella di Bartalì e quella di Valetti, di prendere qualsiasi iniziativa non dettata, come quella di ieri, dalla sorte, e per mancanza di punti salienti sul percorso che suggeriscano e offrano, per non dire impongano, l'idea di una offensiva. Gli elementi più o meno liberi, che agiscono aUinfuori del quadro fondamentale circoscritto dal duello Legnano (con punto di appoggio su Gannaì-Frejus, hanno ormai le loro armi spuntate dalla fatica; e i superstiti di Bianchi non possono aspirare che a successi del genere di quello d'oggi. Queste le ragioni per cui si può parlare della Pescara-Ancona come della tappa più. vuota del Giro.Come sarà domani l'AnconaForlì? Questa corsetto, di mezzo riposo dovrebbe avere rinfrancato un po' le energie, ritonificando gli spiriti. I J78 chilometri, tutti di strada- ottima, non presentano che l'insignificante salto della Siligata e la molto significativa visita alla Rocca delle Cantinate. Il pensiero di come il Capo intende lo sport, audacia- e combattimento, dovrebbe far bella la gara stille strade e sui colli che parlano tutti e solo di Lui, Giuseppe Ambrosini L'ordine d'arrivo 1. BINI ALDO alle ore 17,20'22". impiegando ore 6,29'22" a percorrere la tappa Pescara-Ancona di Km. 194, alla media di Km. 30,283; 2. Cimatti in ore 6.29'22"; 3. Rimoldi ; 4. Rogora; 5. Montesi; 6. Cazzulttnii 7. Morelli; 8. Hergamaschi ; 9. Piemontesi ; 10. Patti; il. Vignali; 12.i a pari merito col tempo di 6.29'22"; Barrai, Uni-tali, Cipriani. Del Oancia, Deloor, Favalli, Generati, Giosi, Mollo. Servadei, Valetti; 23. Amberg 6,29'41"; 24. Teani id.: 25. Bccokmann 6,30'5"; 26. Mara 6,30' e 11"; 27. Molinar 6.30'35" ; 28. Guidi; 29. CajiaveHi; 30. Mealli; 31. Introzzi; 32. MaWini; 33. BcnenTc; 34. Cecchi; 35. Valle 6.31'20"; 36. Simonini; 37. Astrua 6,32'53" ; 38. Seesa 6.33'45" ; 39. Scorticati 6,34'40"; 40. Kutschbach; 41. Zuccotti 6.35'22"; 42. Bovio; 43. Malmesi 6,37'30" ; 44. Weckerling; 45. Bertola; 46. Bavutti; 47. Como. Classifica generale 1. BARTALI GINO, ore 80. 26' 51"; 2. Valetti 80,29'31" (dist. 2'40"); 3. Del Cancia 80,36'21" (dist. 9'30"); 4. Canavesi 60.37'40" (dist. ]0'49"): 5. Mollo 80,38'51" (dist. 12"); 6. Barrai 80.48'31" (d. 21'40"); 7. Molinar 80. 48'34" (d. 21'43"); 8. Generati 80.48' 40" (d. 21'49"); 9. Hocorn. 80.52'in" (d. 25'19") 10. Amberg 8(>.57'29" (dist. 30'38"); 11. Morelli 81.01'25"; 12. VIgnoli 81,02'37"; 13. Meulli Bl,05'10"; 14. Servadei 81.12'38" ; 15. Bergamaschi 81.14'02"; 16. Montesi 81,17'13"; 17. Patti 81,27'18"; 18. Gnidi 81.28' e 46"; 19. Simonini 81.29'48"; 20. Bonente 81,33'23"; 2i. Cazzulani 81.41' e 38"; 22. Deloor B 1,50'23"; 23. Cocchi 81.58'54"; 24. Scorticati 82,02'26"; 25. Introzzi 82,11'02"; 26. Astrila 82, 18'20"; 27. Cipriani 82.19'20"; 28. Bini 82.20'23"; 29. Valle 82,32'19"; 30. Cimatti 82,35'20"; 31. Zuccotti 82.37' e 37"; 32. Mara 82,48'54"; 33. Rimoldi 82,50'13"; 34. Tettili 82,51'07"; 35. Beeckman B3,06'03"; 36. Piemontesi 83.14'14"; 37. Sessa 83.16'05"; 38. Bovio 83,22'29"; 39. Vcckcrling 83.27' e 14"; 40. l'avalli 83.33'25"; 41. Ha vutti 83,34'26"; 42. Bertola 83.44'57" 43. Como 83,47'41"; 44. GÌOS 84,13'0B" 45. Kutscbach 84,30'28"; 46. Malmeni 84,54'12"; 47 Maldini 84,5B'17". (Telefoto)