I Sovrani d'Italia accolti a Budapest da trionfali e pittoresche dimostrazioni di popolo

I Sovrani d'Italia accolti a Budapest da trionfali e pittoresche dimostrazioni di popolo I Sovrani d'Italia accolti a Budapest da trionfali e pittoresche dimostrazioni di popolo L'incontro e l'abbraccio tra il Re e il Reggente Horty - La traversata della città tra le salve delle artiglierie e le incessanti acclamazioni - Sfarzo di costumi e di antichi abbigliamenti magiari = Vittorio Emanuele, accompa= gnato dal Conte Ciano, rende omaggio ai Caduti ungheresi = Il pranzo di gala: scambio caloroso di brindisi (DAL NOSTRO INVIATO) Budapest, 19 notte. Vittoria Emanuele di Savoia, Re d'Italia e Imperatore d'Abissinia, ha fatto stamane l'ingresso trionfale con la Regina Imperatrice •Eletta, e con la Principessa Maria nella città che l'attendeva con un'ansia caratterizzata dal dubbio, nutrito fino a qualche settimana addietro, che tanta festa potesse non esser vera, E anche vedendo spuntare dal fondo della, strada le carrozze trascinate dai meravigliosi cavalli bianchi, molti hanno, per un istante, dubitato della realtà della visione. Quelle bandiere ungheresi che si calavano fino a toccare il suolo; quella, fila interminabile di scintillanti baionette, quelle centinaia e centinaia di migliaia di persone che si ti mettevano l'urlo di gioia; quello sventolìo di bianco rosso e verde documentavano niente meno che due popoli, già in guerra lealissima, hanno in pochi lustri stretto tale amicizia, che il Sovrano d'Italia, intraprendendo, dopo lunga interruzione, un viaggio all'estero, s'è rivolto a Budapest. Primo messaggio Il treno Reale è entrato nel territorio ungherese alle 5,32 del mattino, alla stazione di Murakeresztur, dalla quale il Re Imperatore ha inviato a S. A. S. il Reggente Horty il seguente telegramma: « Nell'entrare nel territorio ungherese, la Regina Imperatrice e io porgiamo a Vostra Altezza Se renissima e alla Serenissima Signora De Horty il nostro più cordiale saluto ed esprimiamo la nostra viva gioia per poter trascorrere alcuni giorni nel vostro bel Paese. Vittorio Emanuele ». Il primo saluto ufficiale è stato dato ogli ospiti a Szekesfehervar dal capo della Cancelleria milita re di S. A. S. il Reggente, gen. Keresztes Fischer, accompagnato dalle personalità e dalle dame che renderanno servizio d'onore agli augusti Sovrani e alla Principessa Maria durante la loro permanenza in Ungheria. A Szekesfehervar, l'antica « Alba Reale », era stato eretto un arco di trionfo: fuori della stazione, malgrado l'ora mattutina, erano ammassate circa 10 mila persone. Oggi e domani niente scuole e niente uffici in Ungheria, come a una festa nazionale si conviene. Il Gran Giupano del .comitato di Szekesfehervar, salutando i Sovrani d'Italia, ha. offerto dei fiori alla. Regina Imperatrice e alla Principessa Maria; un piccolo esploratore ha fatto quindi omaggio alla Principessa di una focaccia al miele in forma di cuore, all'uso ungherese, che il pasticciere aveva pure provvisto di una bella dicitura in italiano. L'arrivo alla Capitale Alle 10,30 il treno Reale, trascinato da una locomotiva decorata co-n sommo gusto, è entrato sotto la. tettoia della stazione dell'Est dBudapest, trasformata mirabilmente da tappezzieri e da giardinieri, che si son valsi di diecimila fiori e di infinite piante tropicalcome anche di drappi, stemmi e tappeti e lampadine, nascoste fra ghirlande e palme, in una specie di fantasmagorico atrio di palazzo. Mentre le musiche intonavano gli inni italiani e ungherese, S.A.Sil Reggente Horthy e la Consorte si accostavano alla vettura-salonedalla quale è sceso per primo iRe Imperatore in grigio-verde. IReggente e il Re Imperatore si sono abbracciati e baciati, e allo stesso modo si sono salutati la Regina Imperatrice e la Signora Horthy. Quindi il Reggente ha ossequiato la Regina Imperatrice baciandole la mano; e così il Re Imperatore alla Signora Horthy. La Regina Imperatrice vestiva uabito di velluto scuro con guarnizioni di pelliccia grigio-chiara acollo e alle maniche, e portava ugrande cappello con penne dstruzzo; la Signora Horthy indossava un abito nocciola con mantiglia di volpe azzurra; la Principessa Maria un abito blu scurcon guarnizioni di pelliccia e coun cappello dello stesso colore. IRe Imperatore e il Reggente hanno subito passato in rivisto la compagnia d'onore del 6.o reggimentfanteria (del quale Vittorio Emanuele è «proprietario») comandato dal tenente colonnello GoaS. E. il conte Ciano, sceso nefrattempo dal treno, ha raggiuntinsieme al seguito suo e a quelldei Reali le personalità riunitenel vestibolo. Echeggiavano, intanto, ventiquattro colpi di cannone sparati da una batteria nelvicinanze. Le presentazioni sono state bre l i o n l o . l o o i e ¬ vi. Allorché i Reali d'Italia sono apparsi sotto il porticato della stazione, dalla folla immensa è echeggiato un formidabile «Elien!» col quale si è confuso il triplice « Viva il Re! » dei fascisti di Budapest. Con una eleganza che ha mandato ancora in visibilio il pubblico, si è accostata al marciapiedi la prima leggerissima berlina di gala, trascinata da cinque cavalli di pura razza tipizzano., attaccati all'ungherese: due al timone e tre davanti. Le carrozze sono tappezzate di verde, e verde è anche la livrea, dei cocchieri, mentre l'ussaro veste un'uniforme tutta ricami e oro, della quale i bene informati tradiscono sottovoce il fantastico valore: 15 mila lire al pezzo! Finimenti e briglie dei cavalli sono stati rifatti per la circostanza, copiando un dono che i magnati ungheresi fecero, a suo tempo, all'Arciduca ereditario Rodolfo. Le carrozze a cinque cavalli sono tre, e nella prima salgono il Re Imperatore col Reggente, nella seconda la Regina Imperatrice con la Signora Horthy, nella terza la Principessa Maria con la contes sa Teleky. La trionfale passeggiata verso la Reggia è stata aperta da uno squadrone di polizia su cavalli bianchi; da una carrozza a quat tro cavalli col capo della polizia di Budapest coll'aiutante di cam po e il gran scudiero del Reggen te; e dal comandante della Guardia. Reale, tenente colonnello Lazar, che cavalcava a cento passi di distanza. La carrozza col Re Imperatore e col Reggente era circondata da otto guardie del corpo e seguita da un ufficiale; le altre due erano precedute da un ufficiale della guardia, e dietro alla terza cavalcavano altre otto guardie. Dopo, a distanza, aveva inizio il corteo delle quindici carrozze a quattro cavalli, tutte occupate da due persone: nella prima, hanno preso posto il Presidente del Consiglio Daranyi e la contessa Di Casalino; nella seconda il conte Ciano e il signor De Kanya. In piazza Mussolini I cocchieri guidavano in pretto stile magiaro e la sfilata ha costituito un godimento da non si dire, una rievocazione di altri tempi. Man mano che le carrozze avanzavano, formando di lontano una mobile macchia policroma imponentissima, l'urlo gioioso della folla le annunziava, propagandosi senza, fine. In piazza Mussolini erano state erette cinque tribune, e avanti a quella d'onore la carrozza col Re Imperatore e col Reggente si è fermata con solennità e graziamentre staffieri in gala, accorrevano a prendere le briglie dei fa cosi lipizzani. La tribuna d'onore sembrava la riproduzione L'iueiite di un quadro di Helbing o di Be¬ nezur, piena, come era, di aristocratici nelle antiche fastose uniformi di gàia e-di membri del Governo e di funzionari anche essi in uniforme. Al vedere tanti dolman guarniti di pelli preziose, tanti berretti dalle lunghe penne, tante giubbe di seta tutte alamari e oro, e tutte di colori differenti, pareva di assistere alla storica scena del giuramento di fedeltà a Maria Teresa o alla incoronazione di Francesco Giuseppe e di Elisabetta, che avvenne giti or sono esattamente 70 anni. Il Borgomastro Szendy si è accostato a capo scoperto alla carrozza reale e, dando il benvenuto al Re Imperatore, gli ha detto: « Mi presento davanti all'alta persona di Vostra Maestà in no me della città di Budapest. Prego Vostra Maestà di permettermi di rendermi interprete del saluto rispettosissimo della Capitale ». Il Reggente ha tradotto al Re le parole del Borgomastro e non appenq' l'allocuzione è finita il pubblico delle tribune, che era tutto in piedi, ha ripreso ad ap plaudire e ad acclamare. Nella tribuna d'onore aveva preso posto il Corpo diplomatico e in prima fila sedeva, accanto al Nunzio apostolico monsignor Rota, 8. E. la Duchessa- di Addis Abcba. Il ministro di Germania von Erdmannsdorf, il ministro di Austria Baar-Baarenfels e il mi- ta o i e n l a a o l s a i nlstro di Jugoslavia, Vukicevic avevano personalmente ossequiato i Sovrani alla stazione. Prima che il superbo corteo si mettesse in moto, ragazze, in costume nazionale, hanno offerto alla Regima Imperatrice e alla Principessa Maria mazzi di fiori. Il giovanile entusiasmo della Principessa Maria s'è rivelato in modo tanto cordiale nel rispondere, ai saluti, che la folla ha accordato di colpo tutte le sue simpatie alla bella- Principessa italiana dai grandi occhi neri. Quando poi è spuntata sulla piazza intitolata a Mussolini la carrozza con il conte Ciano e con il signor De Kanya, si sono levate altissime grida che erano di saluto al Ministro degli Esteri italiano che,, nel corso di pochi mesi, visita Budapest per la terza volta, e al Duce, lontano nello spazio, ma vicinissimo ai cuori dai magiari come agli italiani. Alla Reggia Al trotto, le carrozze hanno raggiunto il «ponte delle catene» sotto il quale si erano ancorati nel filo della corrente cinque « monitori » danubiani: le piccole navi avevano issato la bandiera di guerra ungherese in ricordo dell'epoca in cui l'odierno capo della Nazione testimoniò sui mari la sua bravura, e al passaggio del corteo hanno sparato le salve. Al segnale, i trombettieri delle truppe che formavano i cordoni sul ponte e sulla salita che conduce alla Reggia, hanno cominciato a passarsi l'un l'altro l'attenti. Al sommo della collina, la folla, anche là enorme, s'era fatta silenziosa per sentire l'eco delle grida e dei suoni che venivano dal basso. Nel cortile della Reggia, la guardia del corpo, nelle uniformi che conserva dal 1760, epoca in cui la fondò Maria Teresa, si era nel frattempo schierata con musiche e bandiere, e nelle sale e nei corridoi del palazzo stavano già ai loro posti gli alabardieri. All'arrivo, il Reggente ha fatto personalmente da guida agli ospiti fino ai loro appartamenti, accomiatandosi nella sàia detta degli Absburgo. Ma subito dopo, per ringraziare la folla, e, al tempo stesso, ricevere l'omaggio delle delegazioni venute dalle varie Provincie di Ungheria, i reali personaggi <si sono ritrovati insieme, hanno raggiunto la terrazza detta di Eugenio di Savoia, perchè davanti ad essa sorge un monumento al nobile cavaliere italiano: Eugenio di Savoia Zt'berò Buda dai turchi e in quella campagna ebbe suo capo di stato maggiore il generale conte Morsili, milanese, il cui busto spicca nel giardinetto, all'ingresso della Reg già, a fianco a quello di un altro illustre italiano che fu caro al Re illuminato Mattia Corvino, lo storico Bcmfini. Un pittoresco corteo Donne e uomini di Ungheria sono sfilati in abiti dai vivacissimi colori, tutti nastri e ricami: le contadine di certe Provincie ave vano tirato fuori dagli armati co stuwii che vanno di madre in fi glia e di suocera iti nuora, e che per le famiglie hanno il valore di un piccolo patrimonio. Alle ragazze con gli stivaletti di cuoio rosso seguivano altre fanciulle in pan acmdrrzèlCDDHsi tofole di seta e calzettoni ricamati o i e e i o a fiori; alcune reggevano conocchie ricoperte di nastri; degli uomini portavano gigantesche torte del tipo usato per le nozze, altri reggevano sulle spalle travi con ricchi grappoli d'uva. Verso mezzogiorno il pittoresco spettacolo è finito e i Reali si ritirano nei loro appartamenti mentre il conte Ciano, accompagnato dal signor De Kanya, raggiunge l'albergo Duna Palota. Alle 13,30, S. A. S. il Reggente Horthy e la Signora Horthy hanno offerto ai Sovrani d'Italia una colazione intima, alla quale non sono intervenuti che i membri delle due famiglie e il conte e la contessa Giulio Karolyi. Alla stessa ora, alla Presidenza del Consiglio, il signor Daranyi ha riunito attorno al conte Ciano e al seguito del Ministro degli Esteri italiano, circa, cento invitati fra i quali si notava S. E. la Duchessa Badoglio. Nel pomeriggio, S. M. il Re Imperatore ha onorato la memoria dei Caduti in guerra ungheresi e italiani, Sulla piazza degli Eroi, Sua Maestà, che era accompagnato dal conte Ciano e dal suo seguito, e dal Ministro d'Italia a Budapest Vinci col- personale delta Legazione, e dall'addetto militale colonnello Mattioli e dall'addetto aeronautico colonnello Palloita, è stato ricevuto dal comandante ni capo dell'esercito ungherese generale Sonyi, dal segretario di Slato alla Presidenza del Consiglio S. E. Barczy (al quale si deve, in larghissima parte, l'organizzazione dell'intero programma del soggiorno reale), dal primo borgomastro Karafiath, dal borgomastro Szendy, e da una rappresentanza di ufficiali, tutti in alta uniforme con decorazioni. Anche qui rendeva gli onori una compagnia del ff.o fanteria. Il Re Imperatore ha deposto una grandissima corona di alloro recata da quattro membri del Fascio di Budapest ed è rimasto a lungo sull'attenti, ai piedi del sarcofago, ai cui lati erano schierate guardie della Corona. L'omaggio a 1530 tombe Dalla Piazza degli Eroi, Sua Maestà si è diretta al cimitero di Rakoskeresztur, sempre attraversando le strade piene di folla entusiasta. In quel cimitero, in una distesa di forma rettangolare, recinta da un'altissima siepe dì tuje, albero che iti Ungheria sostituisce il cipresso, riposano le salme di 1530 soldati italiani morti durante la guerra in Ungheria, salme raccolte nel biennio 1934-35 da circa duecento cimiteli, diuise da viali piccoli e grandi, le tombe so no perfettamente allineate in lun ghi filari e ognuna ha una lapide in pietra con il nome, grado e decorazioni del Caduto. Quando queste salme partirono alla volta di Budapest, in molte piccole città si eressero in piazza dei catafalchi e si celebrarono funzioni. Sua Maestà, accompagnato dal conte Ciano, ha deposto anche qui una corona di alloro con un nastro recante il suo 'monogramma e si è fermato davanti all'Ara circondata- da ardenti faci (altre minori bruciavano fra la tombe); quindi ha girato per i viali, adagio, per leggere sopra una lapide il nome, diciamo, del tenente Fonda Fran cesco, sopra un'altra quello del soldato Bossi Giovanni, sopra una terza quello del soldato Nardello Raffaello, e così via. Nel Cimitero è sepolta solo una salma non baie identificata: si tratta di un tenente che impazzì alla stazione di Budapest proprio sul punto di rimpatriare e che i commilitoni, non conoscendolo meglio, lo chiamavano Gardini Bedano. Il Re Imperatore non ha voluto lasciare il sacro luogo prima di fermarsi ancora una volta al cospetto dell'Ara. Rientrato alla Reggia, Sua Maestà ha ricevuto in udienza il Presidente del Consiglio Daranyi e il Ministro degli Esteri De Kanya, intrattenendoli per circa un'ora, e facendo loro dono, in ricordo della visita, di una fotografia con dedica. Nella stessa ora, Sua Altezza Serenissima il Reggente riceveva, in udienza privata il Ministro Ciano, intrattenendolo in lungo e cordiale colloquio. Alle 20 nel salone dei Marmi de! Palazzo Reale ha avuto luogo il pranzo di gala di 130 coperti offerto da S. A. S. il Reggente e dalla Consorte. Le personalità ungheresi sono intervenute in costume nazionale; gli ufficiali in alta uniforme. L'orchestrina del famoso gitano Magyar Ymre, all'ingresso del corteo Reale, ha in- l e n l - cominciato a suonare, e durante il banchetto si è poi alternata con una banda militare. Il brindisi di Horty Allo spumante S. A. S. il Reggente Horty ha pronunciato, in italiano, il seguente brindisi: « Sire, « mentre ho l'onore di poter qui, nella capitale dell'Ungheria, salutare nell'augusta persona della Maestà Vostra il Sovrano dell'amica Nazione italiana, profondamente commosso, interpreto, innanzi a Vostra Maestà, la gioia che tutta la Nazione ungherese prova per l'augusta visita e la sincera devozione e l'affetto che circondano in Ungheria la Maestà Vostra, S. M. la Regina Imperatrice e S. A. R. la Principessa Maria. Per la visita di Vostra Maestà esultano veramente tutti i cuori magiari e sono felice che il fausto avvenimento offra a me e, insieme a me, a tutti i cittadini della mia Patria anche l'occasione di potere un'altra volta manifestare la tradizionale simpatia e la calorosa amicizia che ci anima nei confronti della grande Nazione italiana. « Questi sentimenti della Nazione ungherese non sono di oggi. I multiformi legami che nel corso della storia hanno sempre più av \'icinato le due Nazioni risalgono al più remoto passato. Allorquando il popolo Ungherese fermò suoi passi nella Pannonia, già appartenente alla cerchia della cultura di Roma, e definitivamente si stabili nel bacino Danubiano, si rivolse istintivamente alla culla della civiltà e della concezione del mondo occidentale, a Roma Eterna, e così per lunghi secoli pose le fondamenta dei reciproci contatti, nel corso dei quali l'Ungheria, abbondantemente attingendo | alle ricche fonti spirituali delle I terre d'Italia, potè non solo afferjmare e divulgare, ma anche difendere, pronta a tutti i sacrifici, ila civiltà occidentale. « Nel recente passato, in una ; delle epoche più tristi della esistenza nazionale dell'Ungheria, è stata proprio la Nazione italiana quella che, per prima, le stese la mano amica e che, ricordando la comunanza degli interessi storici, ha .grandemente contribuito a far si [che l'Ungheria, in breve, diventasse notevole fattore della politica internazionale. Non dimenticheremo mai questo atto della Nazione italiana. v; Nel corso degli ultimi anni, i jdue Paesi, nel campo della politica internazionale, operarono in una stretta collaborazione, la cui salda e naturale base è costituita dalla identità delle concezioni, dalla comunanza degli obiettivi e degli interessi. La politica costruttiva i cui principii fondamentali sono stati da noi formulati, insieme all'Austria, nostra comune dpuin a a e a e à à i o a i e i e i. o o nle si a el re neo e rii, a na a no ua si niia i in ui a i, e tali nne amica, nel Protocolli di Roma, si è dimostrata anche qui ricca di risultati, e sono convinto che tale politica servirà, in maniera molto più intensa, non solo il benessere, ma, con la collaborazione della potente Germania, sarà saldo pilastro per la creazione della vera e duratura pace, e, con ciò, anche per l'armonica collaborazione dei popoli. L'augusta visita della Maestà Vostra costituirà un nuovo piano di tale politica, nonché dell'amicizia delle due Nazioni. « Mi sia lecito sperare che la Maestà Vostra, anche durante questo breve soggiorno, abbia sentito la sincera amicizia e l'affetto che la Nazione ungherese nutre per il grande Popolo italiano. I risultati eccezionali raggiunti dall'Italia in tutti i campi della vita nazionale, sotto il saggio Regno della Maestà Vostra e sotto l'alta guida del Capo del Governo, destano l'ammirazione di tutta la popolazione di Ungheria. « Mentre esprimo il caldo voto che le ammirevoli manifestazioni di forza del Popolo della Maestà Vostra siano coronate anche in avvenire da meritati successi e risultati, alzo il bicchiere alla salute della Maestà Vostra Reale e Imperiale, di Sua Maestà la Regina Imperatrice, dell'augusta Casa Regnante e al benessere e alla prosperità dell'amica Nazione italiana ». La risposta del Sovrano TI Re Imperatore ha così risposto: «Altezza Serenissima, le cordiali parole di benvenuto che Vostra Altezza Serenissima ha voluto indirizzare alla Regina Imperatrice, a me e alla Principessa Maria, trovano la più sincera rispondenza del nostro animo. . « Non è senza emozione profonda, che abbiamo sentito, sin dal primo nostro giungere sul suolo ungherese, aleggiare intorno a noi il nobilissimo spirito della Nazione magiara e battere il suo grande cuore leale e cavalleresco. « Con la stessa profonda emo^ zione il Popolo italiano ha salutato, or sono pochi mesi, nella persona di Vostra Altezza Serenissima, li degno fiduciario dell'antica e gloriosa Corona di Santo Stefano, l'Uomo che con tanta saggezza e con tanto profondo senso di devozione guida il Popolo ungherese nella grande missione che la storia gli ha affidato e al posto eminente che, per diritto di civiltà, gli compete. « Le calde manifestazioni che ci hanno accolto, l'atmosfera di cordialità nella quale la nostra visita si svolge, l'affettuosa partecipazione di tutto il Popolo magiaro alla magnifica accoglienza che ci è tributata, riaffermano e suggellano la profonda e sicura amicizia fra i nostri due Paesi, che fu consacrata nei nostri primi accordi del 1927. « I molteplici vincoli che, nel corso di lunghi secoli di storia, hanno unito la, Nazione magiara alla Nazione italiana, vincoli ai quali Vostra Altezza Serenissima ha, con così nobili espressioni, accennato, sono andati sempre rafforzandosi col volgere del tempo e degli eventi sino a costituire oggi, coi Protocolli di Roma, quella salda costruzione economica e politica, nella quale esigenze e interessi reciproci si fondano e operano felicemente e armoniosamente. « Tale politica, provata ormai da oltre tre anni di vantaggiosa applicazione, e le cui basi sono state poste dai nostri due Paesi e dall'Austria — partecipe del nostro gruppo — ha già prodotto in tutta la zona in cui è destinata o operare risultati benefici e, con la cordiale cooperazione della Germania, manifesta ogni giorno più la sua efficacia, libera da ogni esclusivismo e aperta a ogni ulteriore sviluppo, nell'interesse della stabilità e della pacifica convivenza europea. « Pacifica convivenza è stabilità che non è possibile raggiungere pienamente se non attraverso una costante opera ispirata a criteri e principii di buona volontà, di reciproca comprensione e di giustizia. « Le indimenticabili manifestazioni di affetto e di simpatia che accompagnano il nostro soggiorno in terra magiara, provaìio che l'Ungheria, che non fu nei secoli mai fiaccata perchè porta in sè germi inesauribili di vita e i valr~i essenziali della civiltà, sente di avere nell'Italia Fascista e Imperiale, che ha riconquistata intera la coscienza della sua nuova grandezza in Europa e nel mondo, un'amica su cui positivamente contare. « E' in nome di questa amicizia e col più vivo e profondo compia- naimslcgctsdbgsMCseEptlds IL RE-IN PIAZZA MUSSOLINI ricevè il saluto di Budapest presentato dal Borgomastro. (Telefoto). dMs IL CORTEO REGALE PASSA SUL FAMOSO PONTE DELLE CATENE che collega Pest alla vecchia Buda, (Telefoto). li. RE E IL CONTE CIANO NEL POMERIGGIO AL CIMITERO DEGLI ITALIANI MORTI IN PRIGIONIA .(Telefoto).