TEMI DEL "GIRO,, di Giuseppe Ambrosini

TEMI DEL "GIRO,, Primo bilancio nella ss ossi a. Napoli TEMI DEL "GIRO,, Bartali e Valetti i due attori principali della gara pronti ad attaccare ed a difendersi - Di Paco e Battesini eliminati (DAL NOSTRO INVIATO) Napoli, 18 notte. La vittoria di Guerra a Napoli è venuta a buon punto per risollevare il Giro a più alte vette di interesse popolare dalle quali si era allontanato un po' da Livorno a Roma e riavvicinato ultimamente con la piova in salita, troppo fredda però, troppo cronometro e poco spettacolo, troppe cifre e poco colore per dare alle folle, le emozioni e le soddisfazioni che esse cercano nella lotta aperta, diretta, gomito a gomito. La fuga dì Guerra, intendiamoci, non è di quelle che possano far credere al miracolo del ritorno ai tempi della «locomotiva umana»; questa, ormai, risente irrimediabilmente di non pochi anni di servizio e di molti chilometri fatti. Guerra ieri ha potuto, con l'utilissima colla- borazione del bravo Meallì, condur re a felice termine il suo tentativo solo perchè in classifica occupa il quarantesimo posto, a più di tre quarti d'ora dal primo; altrimenti la reazione della « maglia rosa » e dei suoi più quotati pretendenti sarebbe stata ben più pronta, energica, efficace. Episodi Di questi episodi ne sono già capitati altri in questo Giro e ne capiteranno ancora perchè in Italia (a differenza che nel « Tour », dove francesi e specialmente bèlgi mirano agli onori e ai guadagni della giornata) i favoriti e i loro compagni puntano quasi esclusiva' mente alla vittoria finale, almeno finché hanno possibilità di raggiungerla. Ma le folle non sanno particolari sui quali generalmente si preferisce non insistere per non essere accusati di tentare di svalorizzarc il successo di un campione popolare, e no» vanno, nei loro giudizi ed entusiasmi, tanto per il sottile. Ben venga per esse la vittoria di Guerra, sempre grande idolo del loro cuore, tanto più bella perchè ottenuta nello stile spavaldo che costituisce la figura, direi quasi il mito del leonino mantovano. Agli effetti, però, della situazione del Giro, quello che è avvenuto a Napoli poco conta. In questa seconda serie di tappe consecutive è avvenuto ben altro di importante c d'interessante: Bartali ha ripreso la maglia rosa a Valetti, conquista che coincide, questa volta, con quella della migliore forma, e questo è quel che 2)iù conta oggi e conterà domani. Fino a Livorno il Giro si era impostato sulla prevalenza dei « grigio rossi », dovuta alla maggiore omogeneità della squadra, alla pienezza di forma dei suoi migliori uomini, e, d'altra parte, alle condizioni di Bartali, in via di progresso, allo sbanda7iiento della compagine « bianco celeste » e al non perfetto rendimento di quella « bianco blu ». Sarebbe stato, questo, forse, il momento buono per concretare questa superiorità in più solido vantaggio, sul quale vivere poi, in attesa della controoffensiva di Bartali, partito con il fermo e non nascosto proposito di giuocarc la sua carta nelle ultime tappe, più ricche di salite confaccntisi ai suoi mezzi. Ma, o che lo squilibrio fosse meno forte di quanto appariva, o che sia mancata la decisione per attaccare energìcamente gli avversari prima che si rafforzassero, o che non si temesse il confronto fino alla fine, fatto sta che, dopo sei tappe dì predominio tattico, Valetti viveva sul minimo vantaggio e già Bartali stava meglio di Bizzi in classifica. Intanto i giovani si erano soffermati nei fuochi di paglia delle loro innocue per quanto simpaticissime offensive, e Bartali dava gli ultimi tocchi alla sua forma, e Canavesi e Del Concia tenevano duro in posizioni minacciose. La situazione Il ritorno della maglia rosa da Valetti a Bartali, avvenuto al Terminillo, non fu un semplice trapasso di titolo e di divina; fu il capovolgimento di una situazione, lo spostamento di un rapporto, la impostazione del Giro su un nuovo tema. Il quale non ebbe finora, e non poteva avere, pieno sviluppo, perchè la Rieti-Roma trovò gli uomini provati dalle fatiche del mattino, e la Roma-Napoli, di troppo facile percorso, fhi considerata in. partenza {gualche giornalista questa previsione la fece... in treno.'/ come un anticipo di riposo. Oggi, già smembrati alcuni gruppi (ciucilo belga con il ritiro di Schepcrs. Dignej ed Huts, quello svizzero < un l'abbandono di Buchwalder, Bulu e Litschi, quello del « Liitoriale » con l'assenzadi Bertoni, quello di « Bertoldo » con la mutilazione di Camusso, quello dcf/li italiani all'estero con l'eliminazione di Trogi, (/ruppi che in complesso non tìanirò costituito, si può dirlo fin d'ora, quegli elementi di combattività e di interesse che ci si aspettava ; virtnalmentc eliminata per la vittoria finale una squadra, quella che faceva assegnamento su Olmo, Bini e Bergamaschi; non poco compromessa quella che ha ancora il suo più valido difensore in Canavesi e Del Concia, si trovano ancora di fronte Bartali. da una parte e Valctti-Bizzi dall'altra. Cioè tre uomini che tendono a vincere il Giro o attaccando l'avversario il giorno in cui la sorte lo metterà in difficili frangenti o portando il colpo decisivo in una tappa di montagna come fece l'anno scorso Bartali nella Campobasso-Aquila. Per queste ragioni c'è da attendersi a ogni momento l'offensiva occasionale in pianura, ma bisogna aspettare quella preordinata nella tappa che presenti salite sfruttabili dagli arrampicatori. Il filo al quale è sospesa la testa della classìfica è cosi sottile e fragile che non vi è dubbio che Bartali mediti dove piazzare il colpo decisivo che lo metta al sicuro da ogni sorpresa e che Va¬ letti attenda l'istante per dar c'.U cozzo, a costo di spezzarsi le corna, contro la debole jìosizione di Bartali. Ci accingiamo a attraversare gli Appennini, cioè ci avviamo in una zona eminentemente montagnosa che andrà fino a Pescaia; ma. non toccheremo le maggiori quote del Giro e solo le salite non lunghe ma dure di Colle Spaccato e di Chicli sono a cosi ridotta distanza dal traguardo da lasciar prevedere un'azione offensiva dei più decisi arrampicatori. Previsioni C'è, però, in questo frattempo la prima giornata di due tappe in linea, clic, assommate, /rimiro la maggior distanza da coprirsi in un giorno: e tanto i 171 chilometri della Foggia - San Severo quanto i 102 chilometri dettò1, San Severo - Campobasso che fxiremo giovedì sono tutt'altro che piatti e privi di difficoltà. La seconda specialmente, che è un ritorno verso la zona montuosa, è Min susseguirsi di saliscendi lungo-, i quali la lotta non potrà non- essere nervosa, convulsa, disgi*e<iatrice. Ma, tutto considerato, se la sorte non farà sentire il suo peso, non credo che giungeremo a Pescara a cose decise, come giungemmo l'anno scorso ad Aquila. Ci potranno essere variazioni di posto o di distanza in classifica, potrà anche cambiare la maglia, rosa perchè venti secondi si possono perdere o riguadagnare per il più piccolo incidente, ma. a Forlì non prevedo che avremo il sicuro vincitore del Giro. Nè meno serrata e indecisa sarà la lotta per la maglia bianca, contesa, fra Barrai e Rogora ma che ha ancora altri quotati pretendenti. Oggi la Giuria ha distribuito parecchie ammende per irregolarità o scorrettezze commesse in corsa, per le quali Wciss, Beeckmann, Battesini, Bavutti e Introzzi dovranno versare S00 lire. Ma la sanzione più grave è stata presa contro Di Paco e Battesini i quali ieri si sono fatti sorprendere a valersi dell'aiuto di un camion per porre prima termine al loro inseguimento. Essi sono stati senz'altro messi fuori gara. L'esclusione dei due velocisti indebolisce per le tappe di pianura la squadra di Bartali e aumenta le probabilità del duo Olmo-Bini pelle vittorie in volata . Giuseppe Ambrosini CANAVESI terzo in classifica.