UNA SETTIMANA del Maggio fiorentino

UNA SETTIMANA del Maggio fiorentino TUTTE LE FSRTI T\ CONVEGNO UNA SETTIMANA del Maggio fiorentino (DAL nostro inviato) „ .. Firenze, l( notte. ■ A goderla tutta tutta, questa settimana avrebbe stancato il più robusto amatore della musica: congres. opera, concerto, danze so, conferenze, film, biblioteche, Quasi non s'è avuto il tempo di riguardare Firenze e la mostra giottesca, nella quale un piccolo 2KS2J^^^i^^ii,i1^SS"^SI™^ n°n tato. E uno splendido contributo a l'iconografia musicale. Attorno al trono una minuscola orchestra di angioli in semicerchio. Un orga- nisU e un huUsta. Poi due viel- listi. Poi due auleti. E due col ;tamburello. Ecco, razionalmente,disposti, gli strumenti di fondo, |gli archi, 1 legni, gli strumenti a Ipercussione. E si pensa alle per- dute musiche istrumentali del Tre- ,cento- Teatro e concerto Al Comunale, un Otello Verdi, il migliore di quanti ne ab- jj■Q1 vi- ~ nn a „i,-,-„„„i„„t! Slibla sentiti. Anche più ammirati di |me erano parecchi musicisti e cri-,tici francesi, ai quali l'opera e i1Maestro s'erano rivelati come non mai. Mi domandavano se una tale esecuzione sia per noi italiani eccezionale o ordinaria, che essi non se la sognano neppure. Ho risposto la verità. Il merito della eccellenza è tutto di De Sabata, che ha concertato magnificamente. L'Otello ha fra le opere di Verdi il posto, si potrebbe dire, che la cronologia mette in evidenza. La studiata concertazione ha illuminato il duplice interesse espressivo, parimenti elevato, della voca- lità e dell'orchestrazione. Ricorde-:rò specialmente lo scatto iniziale >dell'opera, urlante e convulso, |l'approfendimento drammatico di quella grande pagina che è il mo- nologo, la pastosità sonora del I« Credo », e in generale il verdiane-jsimo còlto nella sua essenza dram- matica e nel momento proprio del-1l'Otello. Quasi un tradizionale fer- vore alla Mugnone. filtrato nella più sottile esperienza sinfonica e nwnho^poln fi, nirrri TI T~lf, Cq^afo orchestrale di oggi. H De Sabata ha lavorato pertanto sulla materia, ritmo, valori, dinamica, sonorità, traendone espressioni di grande efficacia, più che sulla liricità. Per esempio, il finale del primo atto è riuscito duro, con lo squillo delle due voci, la suprema invocazione di Otello è risuonata più con strazio che con poesia. A parte questi e altri rilievi, che si riferiscono al temperamento dell'indubbiamentefortissimo direttore, la sua con-certazione è parsa, ripeto, magni-fica anche nella parte vocale, va-lorizzando i cantanti, l'incisivo ecomunicativo Stabile, l'ottima signorina Canàglia, il tenore Merli, stroncando le vanità e i conati, e perciò anche l'« Esultate » e l'« Addio, sante memorie » risultarono decorosi e sufficienti. E poiché il successo dello spettacolo è stato altissimo nel teatro gremito, resta dimostrato che l'Otello trionfa con molto meno di un Tamagno e senza pùnti coronati, ma con un direttore di pHm'ordlrie. (L/uisa Miller, Pelléas, Otello hanno fatto in media 38000 lire). Un concerto di musica moderna, e il Comunale è quasi vuoto. Gli assenti stavolta hanno quasi torto, perchè il concerto, egregiamente diretto dal Rossi, non è privo di interesse e di piacevolezza. Al breve Preludio per orchèstra e pianoforte del giovane Rosati, romano, segue il Cantico d'ani ore del Markevitch, non aspro, legnoso, scontorto, come altre musiche del giovane e già famoso russo, ma pastoso, morbido, levigato. Per la struttura, l'organicità, la fluidità è una specie di poema sinfonico e fa ricordare di Scriabineper la foga colorita e di Straussper certa abbondanza. Allimper-vio Cmwerto per violino diBerg segue il Concerto per orchestra di Petrassi, di cui 1 Adagio ha un ampiezza, una coerenza una vocalità che riaffermano il bel tem-peramento di lui, fervido e generoso senza soverchi abbandoni, mentre rallegro ricorda la manie-ra caselliana e il Tempo di marcia non è brillante. Infine della terza serie dei Cori di Mìchélangiolo Buonarroti il giovane, intonati dal Dellapiccola, piace quello dei Lanzi briachi per la chiarezza polifonica, per l'equilibrio delle voci e dell'orchestra, l'impetuosità gar- bata, la popolaresca vivacità. e la serata, che è per tutte le composizioni quasi favorevole, si con clude co] sol° giudizio tempora neo che sla ammissibile: Questo Per stasera; domani si vedrà. Pa Igma per pagina 1 giovani artisti scrivono la loro storia. I balli, il Congresso Fra i molti balletti eseguiti dal- h» Compagnia russa del teatro di 'Montecarlo, cui partecipa Leonida quello tracciato per la sj/ . fantastica di Berlioz dal lo 'stesso' Massine è parso u piu : iso e bello N'on si tra£ta ! di6u^interprefazione coreografica degli episodi programmatici di ; quella geniale composizione, ma , dl una fantasticheria non lonta |na_ nella quale le immaginazioni I della romantica mente di Berlioz. ardente fino all'allucinazione, tro ,Vano una rappresentazione argu j tissima. L'episodio dei giudici e della condanna, con l'arruffio dei j gesti e delle evoluzioni, il contra■ sto, la sovrapposizione, la solida- nntn r>^\\<* macca In f^nfi^o a rietà delle masse, la tragedia e il'umorismo, è riuscito pittoresco e | commovente, con certe allusioni e ,certi espedientl ironici degni di rot,4 ntSi,. p„t„„to „ voo-f.tH-,,,, René Clair. Potente, e l'aggettivo non è eccessivo, risulta la scena dei frati, delle streghe, dei diavoli, antitesi e miscuglio di idee, di espressioni, di linee, di colori; e in questo caso si potrebbe riconoscere anche un'interpretazione fortemente evocativa della musica. Lasciamo il Comunale, dove è già vano cercare un posto per la prima rappresentazione dell'Oedtpus rex di Strawinski, come è inutile cercarne alla Pergola per Le nozze di Figaro di Mozart, e andiamo nel salone dei Dugento, do :ve il secondo Congresso interna > zionale di musica, bene organiz| zato da G. M. Gatti, numeroso di italiani e di stranieri (assenti gli inglesi), tratta argomenti attuali, Ila musica e il pubblico, la musica j e il film. Relazioni succose, discus sioni amichevoli, commenti arguti 1 del presidente S. e. Ojetti, che fra |i teorici e i pratici sostiene da ! maestro ìa parte del pubblico di J buon senso. L'osservazione imme I Ji^l. i, 1 it_ j : • diata è prevalsa sulle disquisizioni teoriche. Il Vuillermoz ha trovato consenzienti tutti i presenti nel deplorare che taluni giornali quotidiani fra i maggiori (tutto il mondo è paese) lesinino lo spazio alla cultura musicale, mentre abbondano nella cosi detta critica sportiva. Il conte di San Martino, esperto della vita concertistica, ha accennato alle rassegne ' regionali di musica contempora .nea, dicendo fra il plauso dell'as 1 semblea che esse, sovente abbon1 danti e di mediocre valore, geneiràno monotonia, deludono il pub- a l blico, illudono i giovani,; i quali restano a loro volta delusi nell'affrontare il vero pubblico. E che cos'è il pubblico?, ha domandato Guido Pannain. Comunemente si intende la folla degli spettatori e ascoltatori, la quale è amorfa, mutevole, occasionale, e non può avere un qualsiasi valore nei riguardi dell'opera d'arte. Il gusto del pubblico, d'altra parte, come cosa variabile e imponderabile, non' può influenzare 1 artista nella' composizione dell'opera d'arte, nè può avere valore di giu4i2io critico. Escluso il valore delrpubblico da un punto di vista teorico ed estetico, esso deve ammettersi, invece, dal lato pratico e sociale. Il pubblico coincide con l'opinione pubblica, in generale, come indice di cultura, di gusto artistico, dl capacità spirituale. Il problema del pubblico si riduce, allora, a un problema di cultura e di educazione artistica. Film e cimeli Ma non ripeterò qui l'elenco del , relatori. Mancherebbe lo spazio ; per riferirne i pensieri. Chi voglia i conoscerli — e conoscere ciò che altri pensa sugli argomenti che | ci interessano è utilissimo, ecco l'utilità del Congresso — ne at tenda la pubblicazione integrale, 1 Nel teatrino del Guf s'è discusso del film sonoro, si son veduti | e ascoltati film italiani, francesi. 1 inglesi, americani. Molto bello ii Treno notturno, accompagnato da una prosa misurata e da una recitazione scandita sul ritmo del convoglio. Alcune musiche piacquero. La verità è che l'attenzione non riesce a seguire con costanza e intensità la visione e insieme la musica. Nella sala Bianca di Palazzo Pitti Hindemith comincia un corso di lezioni sulla composizione, e si rifa alla teoria degli armonici, evidentemente per arrivare a celebrare quell'atonalità, che lo ha fatto considerare in Germania un corruttore e ha procurato alle sue composizioni il divieto dl esecuzione... Alla Leonardo si illustrano le opere e i concorsi della settimana. E se alla fine del pomeriggio volete far riposare almeno l'udito andate nelle silenziose stanze della Biblioteca Nazionale, dove la valorosissima, entusiasta direttrice prof. Mondolfo ha raccolto un tesoro di manoscritti e stampe, di teoria e di testi di musica, da una Eneide di Virgilio del secolo X annotata con neumi nei passi più concitati alle partiture delle musiche che s'eseguono in questo maggio, da Monteverdi a Malipiero. Da biblioteche statali o private ella ha ottenuto esemplari rari o unici per accrescere il ricco fondo musicale della Nazionale fio rentina. Questa mostra dovrebbe essere fissata in un catalogo, per contemplarne pacatamente le bel lezze bibliografiche, per studiarne le pagine più istruttive. Nove secoli di storia italiana. Si capiscono meglio molte cose d'oggidì A. Della Corte

Luoghi citati: Firenze, Germania, Montecarlo