Sorda ostilità francese ai disegni Iocarnisti britannici

Sorda ostilità francese ai disegni Iocarnisti britannici Jf -viaggio cfl Blomlterg a ImOMXfiwSt Sorda ostilità francese ai disegni Iocarnisti britannici j Parigi, 17 notte. La stampa inglese dà molta lmj portanza ai colloqui londinesi di 'von Blomberg e pur senza atten'derne nulla di immediatamente 'sensazionale manifesta il convin'cimento che la diplomazia abbia j davanti a sè un periodo di intensi negoziati e che la possibilità dì un ' ri avvicinamento fra il Reich e le ctemtelupdv' Potenze occidentali J tutto da escludere. non sia del 1 !pee in rotta totale o parziale con | la Lega delle Nazioni Propensioni inglesi Garvin, nell''.- Observer », insi- tuve Rlizèste sulla necessità per l'Inghilter- j Gra di non lasciarsi influenzare dal-1 ale idiosincrasie francesi e di eoo-'dperare anche con le Potenze euro-1 pttdr«sIl fatto che il Comitato di non intervento in Spagna sia stato costituito con la partecipazione di Secondo il Garvin l'Inghilterra :stati non societari prova che ,quando si vuol fare qualcosa di iutiie bisogna ormai prescindere dal pregiudizio del socletarismo |ad oltranza, \dovrebbe rifiutarsi'ad' avallare la .g^tìg" hiamen- to della Germania, d accordo con, i Soviet, e, qualora la Francia in- ! sistesse nel difendere i suoi criteri di organizzazione collettiva della sicurezza, accordarsi col ri a o i o l à -, . Latt° « che 31 tratterebbe solo di à legittimare, verrebbe considerata i nelle caPita" della Pi<ic?.la -Intt o :sa con sentimenti migliori che l,non m Pasaato- La stessa PraSa Reich indipendentemente da essa.I Le idee dell'*: Observer » sono, vcome sempre, alquanto particola-i cri, ma, l'impressione dominante è nondimeno quella che le conversazioni diplomatiche di questi giorni abbiano determinato a Londra un leggero ritorno di ottimismo prospettandovi non impossibile sia l'avvicinamento ad una nuova Locamo, sia ad un progresso notevole dei rapporti fra gli Stati danubiani. Secondo taluni informatori la eventualità del riarmo dell'Unghe sqmclactslpcria, riarmo che in pratica è già in | le i a [sarebbe disposta, a non sollevare obbiezioni serie al riguardo se Budapest accettasse di sottoscrivere dei patti bilaterali di non aggressione con i suoi vicini; e la conciliazione fra le due capitali po- aitreDbo vénirc integrata mercè la concessione alle minoranze magiare della Slovacchia di un regime analogo a quello accordato ai tedeschi dei Sudeti e la rinuncia da parte dell'Ungheria alle servitù militari della regione di Bratislava. Tali, per lo meno, gli echi tsdddi a à pdpstndte I raccolti dalla.stampa d oltre Maè|nica; senonchè Parigi che, come i, abbiamo più volte rilevato, non ha - nessuna smania di vedere gli in- S^si ricascare nel locarnismo, reati ;#sce già con una nota Havas nelè!'a quale oppone una recisa smene «ta allesvoci in questione, dichiao lancio che i colloqui fra Von Blom-!berg e Eden hanno fornito unicae : mente l'occasione per uno scamni Ibio di vedute sulla situazione posi :"tica, ma che nessuna conversa-;zione generale è in vista, fra Lono n o i e dra e Berlino Paris Midi d'altra parte, in un 'dispaccio particolare da Londra, 'dice di sapere — e ciò conferma quanto notavamo qui l'altra sera che la conversazione dell'ambasciata di Germania fra Von Blomberg e Gamelin non ha avuto la menoma portata politica e che i due generalissimi hanno parlato del più o meno, mentre ì'Intransigeant. rincarando la dose, aggiunge che il Reich mantiene le proprie posizioni, cioè non vuol saperne di un nuovo patto occidentale, sinché sia in piedi il patto franco-sovietico. atdqctmtplo Resta così provato ancora una j volta che l'ambiente parigino si | 1 conserva sostanzialmente alieno : 1 dalla ripresa di negoziati seri conlIla Germania e che per conto suo[ 'purché l'Inghilterra continui ad.a-: armarsi, non c'è altro da fare là -dove la prospettiva di un accordo : -1 avrebbe ai suoi occhi il grave in-! - j conveniente di ridare fiato in In-1r! ghilterra alla opposizione contro; agli armamenti. j E' atteso per domani l'arrivo ald, Parigi del Principe Paolo di Ju o li a a- oslavia e quello di Litvinoff. Settimana movimentata ■ iI a bente contro il patto franco-sovie Quest'ultimo, sempre più inquie to sul proprio avvenire personale, verrebbe ad intrattenersi con Del- bos della nuova offensiva incom a e w oa I \ ; tico e a studiare seco una even tuale seconda linea di difesa qualora le operazioni volgessero male., La linea di difesa verrà proba- ^burnente cercata sul terreno ginevrino facendo cioè del ritorno pre- leIventlvo della Germania nella Le il ga una condizione siile qua non o pcr qualunque nuovo accordo e i-1 questo nella speranza che Berlino ale ra ru- trovi la condizione inaccettabile. Mercoledì giungerà a Parigi il Ministro degli Esteri austriaco Schmidt e giovedì Delbos andrà a.Brusselle per 1 annunciato corive- gno con Van Zeeland e Spaak. La settimana diplomatica sarà dunque per la Francia eccezional- mente attiva e intrighi e manovre le non avranno tregua. i- Alle nari del disoccupato Titu- r- lesco tutto questo andirivieni face : sentire l'odor della polvere e il te-m-; legrafo annuncia che l'esule si re-i- cherebbe quanto prima a Londra, 1 Pel momento, in un banchetto del congresso di Mentone per la protezione dell'infanzia, egli si è limitato a dichiarare modestamente che « quando si piglia di mira lui è la Francia che si vuole colpire attraverso la sua persona ». In quanto ai riflessi francesi della politica italiana nulla di nuovo da segnalare se se ne eccet- amsnmsgs1 tuano i primi dispacci relativi ali viaggio delle LL. MM. a Budapest.Ve un interessante commento della ;lRépublique sul discorso di Musso-! rlini al Consiglio delle Corpora- j pzioni. !sL'organo di Daladier rileva che!cè la prima volta che un Capo di j p j Governo presenta ufficialmente la In1 autarchia non più come un espe-1 'diente provvisorio, ma come un l1 programma metodico e permanen- ! pte necessario ad assicurare la vi-1 tta di un popolo e constata che la ; ndottrina italiana, cui ammette di lriconoscere le buone ragioni, è L« una grave manifestazione dello ' nstato di spirito regnante in Eu-1 , ! ropa ». Concetto Pettinato Le collaborazioni possibili Speranze tedesche cugini inglesi sui Berlino, 17 notte. I La «conferenza mondiale pri vata », come qualche giornale si i compiace di chiamarla, che si svolge ancora a Londra dietro le quinte ufficiali dei dileguanti clamori popolari dell'incoronazione, continua a tener più che mai viva l'opinione tedesca che è portata ad annettere a quelle non ufficiali conversazioni una importanza tanto maggiore in quanto che esse formano l'atmosfera di quell'altra ben ufficiale conferenza che per essere strettamente britannica non è per questo meno mondia- I sa|eì I ftifsqpldgrt | le, la conferenza imperiale cioè e - a i a i e dei possedimenti iI te momento di questa grande as- ; sise imperiale davanti alla quale [dei Dominions della Corona. Situazione nuova Tutti i giornali rilevano la fondamentale importanza nel presen- passeranno — si sarebbe tentati di dire sul banco degli accusati — press'a poco tutte le grandi questioni di politica estera che agitano il mondo e che costituisco- no gli elementi dell'attuale liqui-1 dazione politica del vecchio con- ! tinente in vista della sua futura ; e a n , a a a i o e augurabile riorganizzazione. Attentamente seguito è lo sviluppo del rapporto « imperiale » dal quale si sprigionerà sul punto di commisurazione tra le forze centrali e quelle periferiche dei Dominions quella che sarà la volontà politica di un fattore così importante come l'Inghilterra per l'imminente periodo. « La situazione — scrive la National Zeitung — si è profondamente mutata cosi in occidente come nel lontano oriente e l'Inghilterra sta ora davanti alla presente necessità di adattare la sua politica estera a questi mutamenti della situazione. Un procedere indipendente dell'Inghilterra ne: confronti degli altri governi oltremarini sarebbe collegato a grandi pericoli per l'unità dell'impero ». Generale è il giudizio della stampa tedesca che l'Inghilterra(si trovi a un bivio; per altri gior- nah per altro come ad esempio le Muenchener Neueu Naclirichtenle possibilità della centrale londi-r.ese sono tutt'altro che da sotto-valutare e « lo spostamento della potenza ha ancora un largo margine di gioco in seno all'organizzazione imperiale britannica ». In queste congiunture sono le della mo-a j note della distensione. . i | derazione e della conciliazione che o : più risuonano nella stampa tede- nlsca e sono esse che sempre mag- o[giormente comprovano il successod.che il discorso del Ministro Cia-à no continua a riscuotere in questi o : circoli. Per questo rinascente spi--! rito conciliativo prosegue il fitto -1lancio delle stelle filanti degli in-o; viti all'intesa e alla collaborazione jche da Berlino continua con ere- alscente convinzione e insistenza a ■ venire esercitato da molti organi ipolitici verso Londra e anche verso Parigi in questa atmosfera di I Pentecoste. I corrispondenti da e, - ^.f„Tifn, °ffl_£'_™me_Ì, ^ Londra mentre segnalano con in- quietudine il via-vai tessitore di aicuni ragni disturbatori attorno danno molto rilievo agli ultimi I colloqui che il Maresciallo Von \ ; Blomberg ha avuto fra l'incoronazione e la grande rivista navale che lo trattiene ancora nella ca- e., - ^ ale britannica con il Ministro Eden: e 1Hamburger Frciidenblat - n e o apertamente la più grande im-portanza a questi colloqui e si ere- de che la felice circostanza del ri-trovarsi a Londra di tanti uomininota in carattere grassetto come anche in Inghilterra si annette il o desca sono parte lntegrale, contrla.buirà essenzialmente al migliorae- mento generale dell'atmosfera», à ,, djSCOPSO di Ciano l- ! e Per quanto concerne il discorso ] del Ministro Ciano si ritiene cheu- la poderosa rassegna di problemiaida lui fatta dall'angolo visuale die-[una forza come l'Italia costituisca e-1sempre più nell'ambiente politico a, internazionale del momento il mi-ell gliore complemento e per tanti di Stato nel cui cerchio l'amba-sciata tedesca e la delegazione te- aspetti l'altro polo di equilibramento del giro di orizzonte che si sta facendo a Londra. « Il discorso del ministro italiano — nota ancora YAngrif — ha mostrato che l'Italia non si lascierà nè tagliar fuori nè respingere indietro sulle vie che ha preso a battere ». Il giornale nota come queste i .Vle che sono battute insieme con ;la Germania costituiscono «la ! rotta costante tranquilla pacifica j per lo sviluppo di un popolo che !si P°gg'a sulle proprie forze e che !con compartecipazione di piena j parità è pronto alla collaborazio Ine con chiunque», 1 Anche la Germania rileva come l'Impero italiano, sulla cui piena ! possibilità di convivenza e di con1 temperanza con l'impero inglese ; non può esservi dubbio, riprende l'antica tradizione imperiale ro Lana che fu tradizione di equi ' nvjrio: 1 « La sua azione costruttiva — - I scrive il giornale — corrisponde allo spirito cui diede una forte |espressione il Duce con le parole: ì Questa è la guerra che noi preI feriamo ». Una parte importante tiene naturalmente in questo sguardo di insieme della stampa tedesca di fronte alle conversazioni londinesi tra i problemi organizzatori, quello della Società delle Nazioni, per il quale anche viene rilevata la perspicua formulazione fattane dal ministro Ciano. La Frankfurter Zeitung cerca di rammollire il problema immergendolo nel bagno caldo del suo ardente desiderio di intesa anglo-germanica. Il giornale osserva che la frase fatta del ■'. collettivismo » espressione suprema dello spirito societario è per il più dei diplomatici il punto di travaglio della possibilità di una intesa anglo-tedesca; ma anche su questa questione ci si deve intendere: e c'è forse modo di conciliare il metodo diretto è da paese a paese caldeggiato dal- i Ia Germania con la Società delle Nazioni. « A una Società delle Nazioni — scrive il giornale — si potrà certamente pensare ma solo quando il difficile compito dell'immeidiato regolamento da paese a I paese e del rapporto in genere di - ; stati sia stato risolto; a risolvere [i0 però la Società delle Nazioni - i — - non è la più adatta ». Il giornale conclude che del resto « l'unico ostacolo che gravava sull'idea era ed è Versailles. Fra cugini — dice rivolto all'Inghil- -1 terra — all'ombra del segno di - ! una vera pace ci si potrà intena ; dere come il patto navale conclu- so dimostra ». o l i r i : a a( *, corrispondenti - G. P. Mora sull'ipotetico incontro fra il Duce e il Fiihrer Roma, 17 notte. La stampa internazionale che in eiuesti ultimi giorni ha pubblicato notizie atte a rappresentare l'asse Roma-Berlino come un pericolo per certe Potenze europee e per la pace, riprende con tono misterioso e con insistenza il motivo di un incontro prossimo, anzi imminente fra il Duce e il Cancelliere Hitler. Ieri l'altro era un treno che doveva lasciare Berlino col Fiihrer diretto a Venezia; oggi sono ancora bene informati pronto per un che hanno tutto e I viaggio del Duce a Berlino in aen\>'°Vlc"10- Tutto questo viene pub-1 bheato con una punta di ben chia-1 >'e se non_ Poc° leali intenzioni. In a e una parola intorno a questo ipotetica incontro, del quale almeno per ora- niente vi è di vero, si comincia già a fantasticare con una serie di sospetti di pericoli -1 e d' ostilità. Precisiamo che qua- e j!ora dovesse avvenire, rientrereb- ; bc nella stretta e cordiale collabog- ''astone italo-tedesca e niente di o|straordinario vi sarebbe in un col-i'°9"10 />'« i due Capi di Governo ti ! italiano e germanico. Poi, contro -> <7"fA'fe informazioni interessate e o -, oblique che tentano di rapprescn-;f'".'e contatto fra il Duce e il e; fiihrer come uno squillo dì guer- a ni di a ra, sì può senz'altro far rilevare che l'asse Roma-Berlino rappresenta oggi il fattore di pace più sicuro e più proficuo che ci sia e che del resto la sua azione e i suoi risultati non potrebbero essere mi- ^ n- ! '.Ili?ri- Inoltre si può ancora condi /armare che questo strumento poo | l^tlco e diplomatico è aperto a tut. rappresenta un ordine mi n oaa- o at ti e non chiuso contro chicchessia. La sfiducia di Rustu Aras nella Società delle Nazioni Bucarest, 17 notte. Stamane, dopo un nuovo collom-1 quio di un'ora con Antonescu Rue- ! stu Aras ha partecipato ad una i-1 colazione offerta da Re Carol ed ni;alla quale sono stati invitati an¬ e te lao tul alcune dichiarazioni sulla Sohe. cietà delle Nazioni affermando mi,che il rimedio alla crisi europea diinon bisogna cercarlo nella Società a delle Nazioni. «Il rimedio consio Iste soltanto, egli ha detto, in una i-1 intesa reciproca fra i ' diversi ti ! Paesi v. a-1 uhe il presidente del Consiglio dei e-1 Ministri, vari membri del gover- | no ed il ministro di Turchia a Bucarest. Dopo la colazione il Mini| stro degli Esteri turco ha avuto luna lunga conversazione privata |col Re. Rustu Aras ha fatto al Cine»-