Bini batte il gruppo in volata ma c'è un reclamo che può mutare l'ordine d'arrivo di Giuseppe Ambrosini

Bini batte il gruppo in volata ma c'è un reclamo che può mutare l'ordine d'arrivo DA AREZZO A RIETI NEL GIRO CICLISTICO D'ITALIA Bini batte il gruppo in volata ma c'è un reclamo che può mutare l'ordine d'arrivo ora "maglia rossa,, - Oggi si corrono Ma Rieti cronometro in salita e la Rieti - Roma in Valetti mmmìmmìIIo a (DAL NOSTRO INVIATO) Rieti, 15 notte. Oggi siamo caduti in pieno in tuta ai quelle zone morte che sono inevitabili quando né la situazione in classifica ne le ridotte difficoltà del percorso impongono uno spunto di lotta ai/li uomini e alle squadre che tendono alla vittoria finale e i giovani cominciano a essere a corto di freschezza. Sin qui non ci sono state grandi offensive (se si toglie quella sferrata dagli uomini di « Legnano » nella corsa a squadre! predisposte e sviluppate con un criterio tattico: ci si era limitati a colpi di mano di figure secondarie, specie al termine delle tappe, e ad attacchi improvvisati dai grossi calibri quando, come per Bàttali nella Marina di MassaLivorno ne offriva occasione la sorte. Non c'era quindi da stupirsi se dopo'sette tappe ancora cinque uomini fossero in classifica nello spazio di un minuto. Nè paletti né Bizzi avevano di proposito attaccato Bàttali e Del Concia e Canavcsi, né tanto meno questi, chi più,, chi meno, alla ricerca della forma migliore, avevano osato muovere, contro, in piano o in salita, ai due « grigio rossi-» già nel pieno possesso dei loro mezzi. Corsa senza storia Ma erano bastate le vicende burrascose di alcuni finali di tappa e il risultato di quella a cronometro per creare già una situazione ben chiara nella quale tanto chi comandava la classifica quanto chi ne aveva preso i posti di rincalzo, poteva ritenersi per il momento pago. Ignari come ancora sono i nostri corridori del giuoco offensivo in pianura, non C'era e noti c'è da aspettarsi che Valetti cerchi di consolidare la sua posizione o che Bartali pensi di migliorare la sua prendendo l'iniziativa dì offensive là dove il terreno non offra serie difficoltà. E sinora in verità di ostacoli gravi non se ne sono incontrati. Ragione per cui le due squadre che hanno gli uomini meglia classificati si guardano con circospezione e... con nessuna voglia, per ora, di impegnarsi a- fondo Turni contro l'altra se non nel caso che un incidente qualsiasi offra loro lo spunto. In quanto poi agli uomini degli altri gruppi e agli isolati era presumibile che il loro impeto iniziale andasse presto spuntandosi nelle mischie, anche se vittoriose, delle prime tappe. E così è avvenuto. Venuta a mancare da parte degli « assi » veramente tali la volontà e da parte dei più modesti la possibilità di svolgere una redditizia attività combattiva, doveva per forza subentrare quella zona morta oui ho sopra accennato e che avevo ieri previsto. La Arezzo-Rieti è stata così vuota che non sarebbe neppure necessaria una sua cronaca. Settantuno parenti e 57 arrivati in gruppo. E sì che non si può far colpa ai corridori di essere andati comodamente a spasso per 200 chilometri, perchè la media toccata, di chilometri 31,560, è stala ottenuta su strade nei primi quindici chilometri mezzo sossopra per le riparazioni in corso e, poi, non sempre asfaltate e con non pochi se non durissimi dislivelli, infine in una giornata che ha cominciato a far sentire un caldo che ha messo più allo scoperto la stanchezza dopo la prima settimana di gara. Ma è stata più una marcia che una- corsa, in cui un grosso gruppo ha sempre proceduto senza uomini o pattuglie di avanguardia pacifico, compatto, ordinato: tanto che i miei appunti stanno tutti in un mezzo foglio e li potrò stendere in poche righe. Tentativi senza risultato Ad Arezzo abbiamo lasciato il bravo Trogi impossibilitato a continuare dal dolore alla spalla ferita nella caduta di ieri iti pista. ' Per i primi 15 chilometri si dovette marciare a 25 all'ora causa lo stato della strada che appiedò Sessa e Del Concia, Fummo in riva del Trasimeno a Passignuno (Km. Ii8) alla media- precisa di SO e naturalmente tutti sfilarono insieme sull'orlo dello specchio verde del lago, per poi inerpicarsi di slancio sulla salita di Magione e scendere in Val Caino e risalire a Perugia sempre in perfetta formazione. A Foligno (Km. Ulti settanta corridori furono trattenuti tre minuti perchè avessero tempo di rifornirsi con calma e con calma consumarono le loro provviste godendosi la poetica suggestiva visione sfuggente delle frésche e chiare acque delle fonti del Clitumno e mettendosi per un po' al lavoro sulla salita di Spoleto, dove Cimatti accennò all'uni¬ cBnmfMcccsuMlccspdBlsicpdrpnqtdfm co tentativo della giornata. Ma Balli lo andò a prendere. Tirarono insieme per un paio di chilometri con buone intenzioni ma si fecero raggiungere da Vicini e Malmcsi e poi da tutti gli altri, cosicché quel fuoco di pàglia era completamente spento quando si cominciò a salire dolcemente verso il passo della Somma. Un tono un poco più vivace l'impressero Molinar e Arcangeli poi questi alla fine, pratico del percorso perchè è perugino, fece una volata . a ò o i o o i e e i o e o a e i n ¬ che gli valse le acclamazioni dei suoi ammiratori quando passò pel primo in vetta, seguito a poche decine di metri da Del Cancia, Barrai e Valetti. La pittoresca salita delle Mormoro, che ci portò sopra il fumo bianco delle Acciaierie e la schiuma candida delle cascate, fu tutta comandata da Cipriani, ma senza violenze e senza danno per nessuno. E sì che si sarebbe prestata a. decimare il gruppo e a togliere di mezzo gli uomini esclusivamente veloci, per i quali fu provvidenziale la passività degli arrampicatori. Ma ho già detto che le vittorie di tappa non fanno affatto gola a chi aspira a quella finale, se le prenda, chi ormai deve accontentarsi delle briciole: i possessori o gli aspiranti alla maglia- rosa o a quella bianca se ne disinteressano. Così quella di Rieti se la prese Bini con una volata sul bel violone d'arrivo che lo riabilita dello smacco di Viareggio. Volata irregolare ? Dal folto degli «omini che apparvero di lontano sulla dirittura avanzò ai ZOO metri la maglia «giallo rossa» di Cimatti che ai 2H0 metri fu attaccato sulla sinistra da Olino, che portava Bini, e sulla destra da Scrvadei, fresco fresco di un inseguimento per foratura mentre fra Cimatti e Bini cercava infiltrarsi Rimoldi. Negli ultimi metri Olmo lasciò la via a Bini, che passò nettamente, ma Rimoldi c Scrvadei non poterono rimontare. Cimatti, però, ha accusato Bini di aver preso appoggio stilla spalla di Olmo e per questo ha avanzato regolare reclamo. Non è improbabile che il verdetto cambi l'ordine d'arrivo. Come della vittoria di Olmo ad Arezzo così di questa di Bini a Rieti c'è da compiacersi perchè rappresenta il ritorno a galla di nomini che il Gito stava per som-mergere e la riabilitazione, peiquanto parziale, di una squadrache ormai non- lui ]nù da dir niente per la vittoria finale. Che i due « bianco ceZesfi », per quanto tutt'altro che in possesso di tutti i loro mezzi, potessero essere, dopo una corsa non tirata alla morte, dei dominatori nella volata, nessuno ne dubitava, tanto più che altri veloci, come Di Paco, che ha forato a due chilometri dall'arrivo, e Battesini non vi erano e i favoriti del Giro non qptnsrmLvspsvttcsgnfslngtvl si sono certo buttati a corpo morto nella mischia finale: ma più in là non si può andare nel giudicare il vincitore di oggi che dci'e alitimenti dimostrare di avere, conte ognuno si augura, ripreso quota fisicamente e moralmente. Degli altri, dopo una corsa simile, non si può proprio dir niente. Se ne potrà dire invece molto domani dopo la corsa a cronometro al Terminillo e la Rieti-Roma. Si è detto nella presentazione del Giro che il percorso scelto per è \co1ta sp£cie neììa \ L'ultima, la salita ai „„ „.„;,,,„ r o a a i n n questa specialissima prova, che potrebbe e dovrebbe avere un interessantissimo significato tecnico, non mi pare il più adatto per rispondere alla domanda che si vorrebbe porre sul tappeto: chi è il migliore arrampicatore del Giro? La modesta percentuale dei diilivelli e il risultato dell'anno scorso stanno li a darmi ragione. Ma prendiamo la Rieti-Terminillo così com'è e non come l'avremmo voluta. Vuol dire che le sue risultanze andranno prese da un punto di vista più sportivo che tecnico. Sapete che Vanno scorso questa- prova l'ha vinta, con sorpresa generale, Olmo: non credo che nelle condizioni attuali egli possa fare il bis. La lotta dovrebbe restringersi a Bizzi, Valetti, Bartali, Del Cancia, Amberg, Mollo, Canavesi, Menili e Barrai. Il sorteggio ha favorito Bartali, che partirà ultimo fra coloro che possono vincere. Il distacco di t/S" fra Valetti e Bartali sarà annullato 0 aumentato T Mi pare più facile la seconda ipotesi perchè in questo momento la « maglia rosa » è più agile in salita e anche più resìstente. Inoltre si sa che Bartali non è arrampicatore insuperabile nelle salite pedalabili come il Terminillo e neppure pronto a mettersi in azione a freddo. Da questo duplice putito di vista in questo momento credo gli possa essere preferito anche Bizzi. Ma l'indubbia superiorità di classe può compiere il miracolo del capovolgimento di queste previsioni. Ragion per cui vivissima è l'attesa per il duello accanito che i tre ingagge ranno per la «maglia rosa.». Sen za aggiungere che gli altri che ho nominato possono fornirci gradite sorprese. Al pomeriggio, tornati a Rieti raggiungeremo Roma in 152 chi lometri che non matteano di diffiseconda parte, di Rocca di Papa, dovrebbe essere decisiva se ci sarà voglia, da parte di chi può, di mettere a profitto la propria superiorità di scalatore. Arriveremo al Velodromo Appio dove una volata fra una mezza dozzina di uomini mi pare la. soluzione più probabile. E domani sera la classifica non dovrebbe essere precisa a quella che vi trasmetto da Rieti. Giuseppe Ambrosini spprdepmpqdbTn BINI ATTORNIATO DA AMMIRATORI DOPO LA VITTORIA (Telefoto). stbbv A-ANGELI PRIMO SU U PASSO DELLA SOMMA J,Tslefotg);,