L'ESTREMO ORIENTE TRA IL CAOS E LA RICOSTRUZIONE

L'ESTREMO ORIENTE TRA IL CAOS E LA RICOSTRUZIONE L'ESTREMO ORIENTE TRA IL CAOS E LA RICOSTRUZIONE La miseria del popolo cinese comincia dove quella degli altri popoli finisce: accanto al suo semplice appetito che si accontenta di riso e di soia l'Occidente ha innestato la sua fame d'oro, di petrolio, di carbone, di ferro (da uno dei nostri inviati ) HONG-KONG. Ieri, poche ore prima dell'approdo, nel delta del Canton River, la nave improvvisamente rallentò. Dopo qualche centinaio di metri, percorsi a velocità ridotto, si arrestò. La vibrazione meccanica che è il segno vitale di una- nave in cammino era poco a poco cessata. Mentre le strutture di legno e di metallo, ritornate inerti, erano ammutolite, riprendevano peso e valore i passi, le voci. La sirena cominciò a urlare. Rantoli staccati e misurati. Niente di grave. Nebbia. Dal ponte di comando non si vedeva quasi la prua. Una nebbia di un giallo iodoformio avvolgeva il piroscafo in un'ovatta atmosferica densa e tepida. Le grandi città fluviali della Cina: Hong Kong, Scianghai sono spesso chiuse in vasti banchi di nebbia. La grande sutura — Pericoloso e simbolica nebbia — disse il Missionario cessando d'accarezzarsi il pizzo grigio e rivolgendosi a me che gli sedevo di fronte. — E' la materializzazione della oscurità morale che ci sta davanti. Quando la nave si rimetterà in moto e, più tardi, quando sbarcherete a Kowloon; di faccia a Victoria, due parti della città di Hong-Kong, potrete calcolare di aver superato uno spazio immateriale di secoli. Non sarete in Cina, sarete in « un'altra epoca, un'epoca cinese ». L'Estremo Oriente non è un paese, è un'epoca... Martellava con le dita rossiccie la tavola, sulla quale era distesa una grande carta geografica dei mari cinesi: carta di navigazione con segnati i fari, i fondali e le indicazioni della rotta. — Quest'anno — aggiunse l'Agente di una Compagnia di Navigazione che rientrava in Cina dalla, licenza — batto, quanto a durata di soggiorno, il record di Marco Polo. Trentacinque anni di Cina! Facendo tre o quattro mestieri: dogane, poste, navigazioni, imparando la lingua mandarino, avvicinandomi alla comprensione della scrittura a geroglifici. Per ritrovarmi al punto di partenza, per essere ancora di fronte a un'incognita: di fronte a una sfinge. — Il paese dove niente avviene di quello che si teme e tutto quello che si spera può divenire realtà. Tanto più uno osserva questo fenomeno e tanto più il buio si addensa come la nebbia che non è diradata dalla luce dei fari: ma quasi si consolida. A lei dopo un viaggio di qualche mese riescirà forse facile di trarre delle conclusioni, di « fare il punto ». Noi cptsdSizcvv che viviamo qui da anni abbiamo perduto questa speranza. Gli interrogativi e i problemi sono chiusi, uno nell'altro, come le sfere d'avorio intagliate e scolpite a Swatow, giocattoli geometrici. La Cina! Questa complessa materia è la Cina. E tutte le nazioni qui intorno: Giappone e Russia, Stati Uniti e Inghilterra sono in funzione della Cina. La Cina d'oggi che nemmeno Marco Polo saprebbe percorrere e potrebbe descrivere. Non si percorre, non si descrive il caos. Un caos che precede la creazione di un mondo nuovo o la polverizzazione di una nebulosa. Le fusioni e gli urti della civiltà non avvengono tra nord e sud, ma tra est e ovest. —" Guardi la carta, segua la spina dorsale della nave, da poppa c prua. Davanti e dietro noi si prolunga la grande sutura dell'Oriente con l'Occidente. A sud, nell'Arcipelago delle Filippine, è appena accennata; ma a. nord della Manciuria è un'intricatissima confluenza di pressioni contrastanti, occidentali e orientali. Occidentali, cioè, delle nazioni europee esclusa la Russia e aggiuntivi gli Stati Uniti, orientali, cioè Giappone, Cina, India, Tibet coi satelliti e con la Russia nell'ombra e col programma palese: « l'Asia agli asiatici ». Ci sono gli straripamenti demografici del Giappone la cui popolazione si accresce di un milione l'anno, della Cina che si restringe e si dilata a fiotti come una piovra gonfia di mezzo miliardo di uomini. Il crepuscolo del mito — Queste sono parole geografiche: o, se vogliamo, politiche; ma parole povere possono descrivervi le donne bianche di Harbin, di Dairen prostituite per fame ai gialli, i mendicanti di razza bian ca mescolati alla ciurmaglia nelle vie di Pechino, e le schiere di bianchi che volevano arruolarsi tra i coolles di Scianghai e trascinare i ribscid. L'oriente e l'occidente affiancati nella stessa corsa, nella stessa degradazione e nella stessa fame... . — Il crepuscolo del mito occidentale data dal terribile luglio 19H : da quando si permise alla teppa cinese di inseguire i cittadini tedeschi con la sassaiola. Gli altri europei... guardavano! Come a Versailles quando tedeschi e. austriaci dovettero rinunciare ai diritti di. extraterritorialità che avevano in Cina. — Ma molto tempo prima di queste riscosse legali si erano pur viste la rivolta dei Taiping (1850), la rivolta dei Boxers (1900), la proclamazione della Repubblica cinese (1911). Nazionalismo, re¬ pubblicanesimo, bolscevismo: etichette diverse di una stessa xeno, fobia. La conobbero gli inglesi nel gennaio del '27 in Hankau quando furono scacciati dalla Concessione e perdettero il prestigio della loro « faccia »! La vittoria americana contro la Spagna coloniale a Cavite nel 1897; quella giapponese contro la Russia czarista a Mukden, a Port Arthur, a Tzushima meno di dieci anni dopo, hanno echeggiato poco per volta in tutta l'Asia. I cardini di questa « suite » di sconfitte europee sono proprio a Cavite e a Mukden che son quasi sullo stesso grado di longitudine. — E Macao? — La portoghese Macao è entrata in agonia: agonia esilarante: vedrà. Ma prima descriva ai suoi lettori Cavite e Manilla dove la Spagna imperialistica è sepolta. La «grande sutura», dal dopoguerra ad oggi, ribolle per i continui urti tra l'Occidente e l'Oriente. Le minaccie lampeggiano anche più gravi. Poco importa se si realizzeranno quest'anno o l'anno venturo o tra dieci anni. Bisogna tenerne conto: prepararsi. — A che cosa ? A quali evenienze t — Al conflitto che può nascere appena, lasciati a loro stessi dagli Stati Uniti d'America, gli arcipelaghi delle Filippine risultino indipendenti e... indifesi; all'urto che un aumento può determinare della pressione giapponese sulle Provincie cinesi del nord; all'incendio che può accendersi tra gli aspiranti al possesso della grande isola cinese di Hainan che sloga la difesa strategica degli inglesi tra Singapore e Hong-Kong e minac eia le basi navali giapponesi di Formosa. L'equilibrio è instabile Ogni occupazione territoriale degli «itimi anni si rivela come una testa di ponte per occupazion maggiori: annessioni vere e proprie. Nella Cina il primato morale e politico è conteso tra le tre capitali che son quasi l'espressione di tre governi: Pechino capitale detronizzata, Nanchino capitale del Governo legittimo e internazionalmente riconosciuto; Canton, sudista covo di latente bolscevismo e di rivoluzioni avvenire! — Il mare non è meno armato del continente: tre triangoli di basi navali segnano sulla carta le costellazioni dell' Inghilterra (Hong - Kong, Singapore, Porto Darwin); del Giappone (FormosaAmami-Oshima, Bonin) degli Stati Uniti (Cavite, Guam, Pearl Harbour). Le due costellazioni occidentali si prolungano anche ul di là del Pacifico: a Esquimalt e a Panama: — E, press'a poco da Manilla al Giappone l'itinerario di queste minaccie belliche è quello dei tifoni. Ma il padre Ghersi che, dal'Osservatorio meteorologico di Shanghai, segnala l'avvicinarsi dei tifoni non potrebbe prevedere 'itinerario dei conflitti di domani.Miseria La sirena continuava a suonare: la nave si rimetteva in moto: vele silenziose e spettrali di giunche tagliate a trapezio uscivano per un momento dalla nebbia diradata poi scomparivano col loro carico di faticosa miseria o di rapina. — Stop. Siamo fermi di nuovo. Accanto ai semplici appetiti indigeni che si accontentano di riso e di soia e, in tempi di carestia, si sfamano con le coitecele degli alberi o col fango l'Occidente ha innestato la sua fame d'oro, di petrolio, di carbone, di ferro. Il quadrinomio che nutre la guerra. Sulle Banche di Manilla a Cristai Arcade, o di Scianghai al Bund, le oscillazioni dei prezzi propagano alti e bassi fino a Wall Street e alla City. Falde di con- \ Unenti inesplorati con foreste e \ s\ miniere, e agglomeramenti di vii-1 ra e i i e . : o o o. e i a . l l - leggi di fango seguono il destino di un pacchetto di azioni. ■ — Entra in scena il fattore umano — ribattè il Missionario passando il palmo della mano sulla carta come volesse cancellarne una macchia. — Lo vedrà appena sbarcato: quel popolo cinese che è il più sofferente, il più calpestato del mondo. La sua,miserio comincia dove quella degli altri popoli finisce. — Questi blocchi di umanità, questi spazii di continenti cedono come «res nullius» al primo occupante. Le avventure dei superuomini sono ancora possibili. Ungem Von Stemberg, un russo bianco, si costituisce un immenso regno mongolo tra il 1919 e il 1921: ha un esercito, un popolo, una capitale: Ourga. Il maestro di scuola Borodine (il suo vero nome è Michele Gruzemberg) può bolscevizzare mezza Cina. Da Canton col suo piccolo Stato Maggiore di moscoviti domina tra il 1923 e il 1928, qualche centinaio di milioni di cinesi all'insegna della falce e martello. — Mo Stemberg e Borodine sono passati senza lasciare traceie. La moralità delle vite come quelle delle avventure sta nella loro fine. Stemberg ucciso a un guado perchè il cavallo si era impennato: Borodine fuggiasco da Canton, inseguito dalla burrasca che aveva scatenato, mentre i suoi fedeli venivano massacrati e le studentesse in capelli corti baionettate e lasciate morire come cani sul Bund del Fiume delle perle! — Questo clic s'allarga in un delta immenso e tinge di giallo il mare... In vedevamo dai finestrini rettangolari del castello di prua. La nebbia si sollevava fumando dalla sua. schiuma, motosa e la luce ne rimaneva tinta, e sinistra. Si rifletteva nell'acqua che incominciava ad aprirsi davanti e di fianco alla- nave rimessa in moto. Era d'un pallore itterico e puzzava di marcio. —■ Il bolsvcvismo è finito? — chiese uno di noi al missionario che, ritornato taciturno, si accarezzava la barba, a pizzo e accendeva una sigaretta. Egli inarcò le sopracciglia e scosse la testa negando. La sirena fischiava ancora, ma a più radi intervalli. La tavola sulla quale era spiegata la carta geografica dell'Estremo 0 riente vibrava sotto lo sforzo del le eliche come un tavolino spiritico senza dare più risposta. L'ultimo a ritirare le mani che vi aveva posato fu un inglese che era rimasto fin'allora silenzioso e uscì all'aperto a fumare la pipa Raffaele Calzini gdsdlsdeegpgrzdccmcDmsadcmsm BASI NIPPONICHE BASI NORD AMER^ BASI INGLESI COSTELLAZIONI NAVALI DALL'ORIENTE AL PACIFICO

Persone citate: Bonin, Canton River, Ghersi, Michele Gruzemberg, Raffaele Calzini