BARTALI "MAGLIA ROSA,, A ROMA di Giuseppe Ambrosini

BARTALI "MAGLIA ROSA,, A ROMA LA SITUAZIONE E' MUTATA NEL GIRO CICLISTICO D'ITALIA BARTALI "MAGLIA ROSA,, A ROMA La Rietì-Terminillo in salita a cronometro, vinta da Bartali, determina la nuova classifica - La Rietì-Roma si conclude con una entusiasmante volata nella quale Di Paco regola Olmo (DAL NOSTRO INVIATO) Rema, 17 mattino. Bartali ha ripreso a Valetti la maglia rosa e questa volta in modo molto più convincente che non a Marina di Massa dopo la famiaerata tappa a cronometro a squa. die. Anche al Terminillo ieri mattina è stato il cronometro che (/li ha assegnata la vittoria, ma anche una corsa nella quale si è dimostrato il migliore, solo con le sue gambe e non con quelle degli altri. E ciò, ve. lo confesso, superando ogni mia più ottimistica previsione. Che Bartali fosse andato migliorando tappa per tappa non solo lo si vedeva ma- l'ammetteva lui stesso. Non credevo, però, che il miglioramento fosse già giunto al punto di ristabilire l'equilibrio d'efficienza con i suoi più diretti avversari, i « grigiorossi », e tanto meno di capovolgere la situazione a silo favore. Mi pareva più probabile che tanto Valetti che Bizzi fossero ieri ancora in condizioni di poter fare meglio di Bartali e che il percorso li favorisse. Aggiungevo però: «Ma l'indubbia superiorità di classe può compiere il miracolo del capovolgimento di queste previsioni ». Il miracolo si è compiuto E il miracolo è stato compiuto. Come vi dirà la cronaca della corsa in salita le previsioni si sono dimostrate esatte nella prima parte in cui, peraltro, Mealli ha fatto meglio di Bizzi. Più lento di loro a mettersi in azione, Bartali non sembrava, a metà percorso, che dovesse essere il vincitore della prova. Ma alla distanza- la classe s'è imposta, favorita anche dalle segnaluzioni del comportamento degli avversari che egli solo ha potuto avere. Del rèsto che Bartali sia oggi in grado di tenere testa agli arrampicatori di Ghelfi e si avvìi a passare dall'offensiva alla controffensiva l'ha confermato la salita di Rocca di Papa dilla tappa pomeridiana in cui egli ha magnificamente risposto allo scatto con cui Mollo ha gettato lo scompiglio nel gruppo che fu compatto sino a metà scalata. Si può quindi dire che Rieti ha seppel Tito il predominio dei « t/rit/iorossi » non tanto per la perdita della maglia, rosa quanto perchè, a cominciare da oggi, Bartali può trattare da pari a pari, in fatto di forma, con chi finora lo ha costretto a difendersi. I pochi secondi che dividono Valetti dall'uvversario che per una seconda volta lo ha detronizzato non sono certo quelli che faranno dormire tranquillo il toscano, nè quelli che faranno rinunziare al torinese di ritentare la conquista del comando di classifica. Il duello fra i due continua, anche a posizioni invertite^ più appassionante e incerto che mai. He ne e avuta la prova nella Rieti-Boma il cui finale ha visto un'abile per quanto non riuscita doppia manovra, dei « ipigio-rossi » per cercare di sorprendere il grande avversario c togliergli almeno quella soddisfazione che tutti avevano di vincere a Roma. Ma di questo, che si può dire l'unico episodio della decima tappa, vi dirò in seguito; ora voglio parlarvi della tappa in salita. Le corse a cronometro non sono spetftacolari e appassionanti pechi Te segue sulla stradu, ma posscno esserlo per chi le rivive attraverso la cronaca fissata dalllancette ai passaggi intermediPer questa corsa mi ero appostatal Pian di Rosee, cioè poco oltrla metà del percorso all'undicesimchilometro e a quota 1100. A questo punto vidi passare Olmo dopo Barrai che l'aveva seguito nell'ordine di partenza. Dquesto momento il campione d'Italia, scoraggiato di vedersi passare avanti chi era partito dopdi lui, prese la. cosa con rassegnazione e con calma.- Il tempo d Barrai a metà corsa fu avvicinato da- Amberg e Arcangeli e resistette fino a che Mollo fece S" meno. Nel frattempo ci giunse notizia che Guerra aveva forato ben due gomme e proseguiva a piedi in attesa di trovare chi glie ne prestasse una. Passò così con la bellezza di 18' di ritardo su Barrai. Un altro che apparve eliminato dalle prime posizioni fu Bini, che se la prendeva Con molta filosofia. A metà salita Quando Bizzi migliorò di 5" il tempo di Mollo sembrò accentuarsi il predominio dei « grigio-rossi », confortato dal primato di Valetti, il migliore dei primi 1)2 parliti, che abbassò il tempo del suo compagno di ben 51". Ma dopo che fu eliminato il pericolo Del Cnncia, al disopra della mezz'ora, apparve quello di Mealli che con un 2T12" tenne fino a- metà corsa il comando della- gara. Perchè neppure Bartali riuscì a realizzare il magnifico tempo del suo compagno di squadra, tenendosi anzi, al disotto anche di quello di Valetti, tutto lasciava credere che, per la mattina almeno, la maglia rosa non dovesse cambiare di titolare. Ma non si doveva dimenticare che la parte del percorso era la meno difficile (essa comprendeva nei primi 5 chilometri un tratto quasi piano favorevole agli arrampicatori meno rudi e meno puri) e che nella seconda si sarebbe dovuto trovare in vantaggio un uomo come Bartali, menò sollecito degli altri a far lavorare il suo motore ei pieno regime e informato della sua posizione in confronto coi quella deyli altri. E così infatti fu. Confrontate i tempi totali con quelli della prima parte che sono i seguenti: Mealli 27*12", Valetti 27*29"; Bartali 27' 52", Molinar 28'15", Bizzi 28'20", Mollo 28*25", Barrai 28*28", Generati 28*32*. Amberg id„ Arcane/eli 28'36", Ceìnavesi 29', Rogora'29' e 10". Vi darò, a titolo di curiosità, anche i tempi degli altri più inte lessanti concorrenti: Cimatti 32', Olmo 32'59", Servadei Sl'SS", Bergamaschi S1'30", Guerra J)5'19", stritDtcmqdmsqdcdtriBlfipvsidiucnggndpfi vDcloor 32'30", Morelli S0'3", Bini SS'45", Piemontesi 37*20", Di Paco 3Ji'20", Cazzulani Sl'10", Del Candii S0'30". Mancavano otto chilometri e mezzo, dal dislivello inferiore a- quello della prima parte da Lisciano a Pian di Rosee e qui si ebbero due importanti, cambiamenti di situazione. Una- riguarda Bartali; egli compì la seconda parte della gara in un crescendo impressionante; il motorino era caldo e funzionava a meraviglia. La classe andava d'accordo con la forma e l'atleta s'impose in tutta la sua statura. La portata dell'impresa di Bartali sta in queste cifre: in otto chilometri egli ha i/uadagnato 81" a Mealli, 86" a Valetti, 193" a Molinar, 112" a Bizzi, 79" ad Arcangeli. Arcangeli è stato quello ■ che, dopo Bartali, ha compiuto nel miglior tempo il tratto Pian di Rosce-Terminillo. La cosa, in sè strabiliante, può essere spiegata almeno in parte con il fatto che questa salita è familiare al « parìolino »; ciò non toglie che all'arrivo circolassero dubbi sulla regolarità della- corsa del «bianco-celeste». Il confronto dei tempi può servire anche a rilevare che, oltre a Bartali - e ad Arcangeli, fecero meglio la seconda che la prima parte Generati, Vicini e Canavesi, mentre fu il contrario per Bizzi, Molinar e Barrai. Cosi Rieti salutò alla partenza che avvenne (ma perchè non sì debbono rispettare gli orari?) 37 minuti dopo il fissato sulla tabella di marcia, Bartali in maglia rosa. Barrai dà battaglia Parlare di corsa da Rieti a Zagarolo, cioè per i primi 100 chilometri, sarebbe un'ironia. Nè si poteva dare la croce addosso a chi, dopo la tirata della mattina, non dimostrava di voler prendere iniziative di lotta. Dopo una caduta in cui Deloor ebbe avariata la macchina e Piemontesi si prese una pedalata in testa che 10 lasciò tramortito per un pezzo, 11 gruppo cominciò a innervosirsi sui dislivelli della- Sabina sotto il pungolo di Statinosi e di altri che si divertivano a spingere piti nelle discese che nelle salite. Ma. la gara, non prese fuoco che dopo Frascati, quando si cominciò a salire verso Rocca di Papa. Patti tolse di scatto il comando a Guerra, ma il siciliano fu raggiunto ila Vicini e poi dagli altri, riportati da Barrai. Guidi e perfino Di Paco furono per un po' di punta, finché Mollo forzò e Vicini fece altrettanto,- ma senza risultato. La vera scintilla alla bomba la mise Barrai. La maglia bianca, quasi al punto famoso iti cui Binda e Bertoni nel campionato del mondo del "62 lasciarono Frantz, se ne andò insieme a Mollo; poi questi rimase solo, mentre si vedeva a 100 metri la maglia rosa cercare di districarsi dal groviglio degli inseguitori; e vi riuscì, portandosi con facile allungo alla ruota di Mollo, che lo precedette in vetta di una macchina. Barrai, Bizzi e Generati erano a 8", Mealli a 20", Del Concia, Olmo e la fila quasi ininterrotta a 25". Si poteva dire « nulla di fatto », invece Generati, piantando in discesa Mollo e Bartali, li lasciò e tirò il colpo di andare fino a Roma da solo. Sul rettilineo dopo Albano si vide che egli precedeva un gruppo in cui erano Barrai, Bartali, Bizzi e Mollo di circa 300 metri e di un mezzo chilometro .un altro in cui figuravano Valetti, Olmo, Bini, Toccadeli, Mealli, Rogora, Vignoli, Amberg, Patti, Morelli, Canavesi; Lavina e Guidi. In maggior ritardo erano Del Concia, che nella discesa era filato fuori strada insieme a Vicini e Olmo. Dapprima sembrò che Generati glie la facesse a resistere al ritornò degli inseguitori, perchè si capisce che nè Bizzi nè Mollo aiutavano Bartali e Barrai nella caccia. Maquando questi furono presi dalgruppo che li seguiva e poi dal-l'altVo ancora in Ài c'era Li PacoJla sorte del coraggioso fuggitivofu segnata. Egli fu raggiunto a circa cinque chilometri dal Velo- fidromo Appio. Duello Di Paco-Olmo lia Volato fu un duello Di Paco-Olmo che mandò in visibilio la fot- la, e parte di essa, non fu conviti-,„ j„s „,.,.j,,*i„ j„7 „i,,ji„„ j)„,. ta dal verdetto del giudice d'ar- rivo. Il cui compito non fu davve-ro facile perchè Di Paco, che uvt>e- va preso il comando all'uscita dal- la penultima- curva e si era lan- cinto sul rettilineo apposto, sentì la minaccia, di Olmo che lo at-tac- cava all'esterno e veniva a rimon tarlo. A cinquanta metri Di Paco era ancora- in vantaggio di quasi una macchina, ma Olmo ebbe un finale fulminante e fu solo gettando la sua macchina sul nastro con uno sforzo che gli mozzò il respiro che Di Paco potè per pochi centimetri avere il favore del giudizio. Vittoria, dunque, di un velocista puro dopo una gara spenta nell'attesa e nella rinunzia; saetta luminosissima sullo sfondo opaco del tramonto di un giorno che aveva avuto cosi bel mattino. Con la Roma-Napoli che faremo domani si chiuderà il secondo ciclo di tappe consecutive. Per quanto la smania della conquista della maglia rosa renda nervosi i « grigio-rossi », è poco probabile che i 21)1 chilometri che ci porteranno a Napoli senza gravi ostacoli possano portare a grosse novità. Tutto lascia credere che anche domani sarà la beneficiata di un uomo veloce; quelli di fondo e di montagna rientreranno in scena per battaglie forse decisive solo nella Napoli-Foggia. Giuseppe Ambrosini LA RIETI - TERMINILLO: Bartali In piena azione. ;(Telefoto) o LA RIETI • ROMA. La disputatissima volata nella quale Di Paco ha battuto Olmo. (Telefoto)