Comunisti e socialisti in aperta lotta contro Caballero di Sandro Sandri

Comunisti e socialisti in aperta lotta contro Caballero La crisi tra i rossi di Spagna Comunisti e socialisti in aperta lotta contro Caballero Le difese ad est di Bilbao sfondate dai nazionali (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) St. Jean de Luz, 17 mattino. La crisi del governo di Valenza non sembra doversi risolvere con la rapidità che annunziavano le notizie ufficiose rosse. Tutt'altro; perchè le vicende della giornata di ieri hanno ritardato lo svolgimento e aggravato gli aspetti. Largo Caballero ha ricevuto successivamente, nella giornata di domenica, i capi dei vari partiti e delle organizzazioni sindacali di sinistra; ma mentre svolgeva questi negoziati per addivenire alla formazione del gabinetto, comprendente come l'anteriore i rappresentanti di tutte le organizzazioni di sinistra, è stato sorpreso da una secca nota del comitato centrale del partito comunista il quale annunziava, rivolgendosi direttamente alla pubblica opinione, che non poteva aderire alle proposte fatte dal presidente del consiglio dimissionario e che il progetto di governo presentato da questi non andava. La doccia fredda Dal canto suo Largo Caballero, a cui questa nota ha fatto l'effetto di una doccia fredda, si è affrettato a dichiarare ai giornalisti, al principio del pomeriggio, che una simile levata di scudi non poteva essere ammessa da lui, nè personalmente, nè come capo designato del nuovo governo. Ha aggiunto di avere cercato l'accordo tra tutti i partiti di sinistra e di non poter che insistere nel suo tentativo. Il partito comunista però ha mantenuto il rifiuto, specificando che non avrebbe accettato l'entrata di alcun suo rappresentante nel nuovo governo, e si è giunti così alla rottura tra Largo Caballero e questo partito. Il Comitato esecutivo del partito socialista ha, verso sera, esaminato la situazione determinatasi e ha deciso di esprimere la propria solidarietà col partito comunista e di non accettare neppur esso di collaborare al nuovo governo di Largo Caballero. Per comprendere l'interesse di questo fatto, bisogna teìier presente le circostanze particolari in cui si è aperta la crisi. Questa è sopravvenuta all'indomani della tragica repressione del movimento anarchico in Catalogna, e quando probabilmente una situazione analoga a quella che aveva reso necessaria tale repressione si andava maturando nel resto della Spagna rossa. Essa è sorta, inoltre, dopo un viaggio di Alvarez Del Vaio a Parigi, dove il Ministro degli Esteri Valenzano era stato del resto preceduto di pochi giorni da Prieto e da Negrin, Ministri rispettivamente della Marina e delle Finanze di quel Governo. La crisi aveva quindi tutta l'aria di essere stata provocata a bella posta, per rassicurare certi ambienti internazionali propensi a simpatizzare con una repubblica democratica e parlamentare, corno diffidenti verso il comunismo c l'anarchismo e rendere possibile quindi, oltre a un rafforzamento tecnico della compagine ministeriale e a un aumento della efficienza dei comandi militari, mediante una nuova tappa di unificazione di questi comandi e di organizzazione progressiva delle milizie come un vero e proprio esercito — opera che è in corso da più mesi e che spiega la durata della resistenza rossa sui vari fronti — una revisione politica nel senso di sottolineare maggiormente il carattere non specificatamente comunista del Govèrno rosso. Gli eterni rivali Da ciò il piano di Largo Caballero, tendente a rendere possibile un'ampia riforma tecnica militare da lui progettata e ad epurare le retroguardie rosse dagli elementi più riottosi, pur mantenendo nel Governo uno 0 più rappresentanti della Federazione anarchica, la cui presenza avrebbe dovuto salvare presso le masse estremiste il dogma dell'alleanza proletaria e l'unione di tutti i partiti rossi contro il nemico comune. Non si sa ancora se i comunisti abbiano recalcitrato di fronte alla presenza di anarchici — i loro eterni rivali — nel nuovo governo, o se piuttosto si siano sentiti a loro volta presi di mira e abbiano temuto una vera e propria sterzata a destra della repubblica. Quello che è certo, è che il rifiuto dei comunisti e quello dei socialisti, che ne è la conseguenza obbligata, hanno impedito per ora l'esecuzione del piano di Largo Caballero e hanno reso assai più conftisa la situazione. Ieri sera Largo Caballero ha visitato il Presidente della Repubblica e ha declinato l'incarico datogli. Il signor Azana ha chiesto al suo candidato di insistere nel tentativo e perciò questi svolgerà oggi nuovi negoziati presso i capi delle organizzazioni rosse. Riccardo Forte Sul fronte dl Bilbao Posizioni strategiche occupate dalle truppe di Mola (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Durango, 17 mattino. Verso il mare la lotta sosta da ieri. Lo schieramento nazionale ha in questo settore del fronte la prevalenza delle posizioni dominanti, che permettono la manovra di unità di assalto verso Amprebieta, sulle cui colline invece la battaglia si è accesa da ieri all'alba e non è ancora finita. Quando si tracci sulto carta una linea che parta dal mare nei pressi del villaggio di Basìgo de Baquio, scenda a rasentare Mnngnia e seguendo le pendici del Solili ce si diriga su Rigoitia per poi tagliare a ponente il massiccio del Bizkargi, attestandosi sulla strada Durango-Amorehicta- a poche centinaia di metri dall'abitato di detto villaggio, si può avere una idea quasi precisa del fronte di combattimento. Si viene così a stabilire che, verso Amorebieta, le posizioni nazionali rispetto a Bilbao sono arretrate di qualche chilometro nel rapporto di quelle verso il mare, che si sono stabilite quasi sul meridiano di Bilbao. I oombattimenti in corso, dai quali si deve attendere l'occupazione di Amorebieta, mirano a serrare sotto le linee al massimo possibile, dal Bizkargi ad Amorebieta, in modo che la pressione sulla « cintura, di ferro » divenga omogenea per lo sforzo finale, su un fronte di una quarantina di chilometri. Il paesaggio del campo di battaglia e dove questa si svolge da ieri, è rappresentato da- una vasta conca che raccoglie l'abitato di Amorebieta, attorniata da un serto di colline coltivate a frutteti e da grandi pinete, panorama che ricorda la nostra Umbria, per la ricchezza e bellezza dei campi sparsi di case coloniche e di fattorie, arricchito da splendide ville signorili. L'opera dell'aviazione Nella luce di un'alba nebbiosa, che faceva prevedere una giornata setiza sole, il cannone ha cominciato a tuonare ieri con ritmo accelerato. I colli attorno al borgo di Amorebieta apparivano avvolti in un fumaccio nero, che stagnava nell'aria immobile 0 pesante per il caldo esploso in questi giorni, co¬ me se fossimo d'estate. Verso le 10 un gruppo di trimotori ha coperto di piccole bombe le colline e subito dopo si è udito il crepitio della fucileria, dapprima incerto e lento, poi Ì7itensissimo. Prima di mezzogiorno il martellio delle mitragliatrici echeggiava senza soste, dando al combattimento un respiro ampio. L'azione delle fanterie di Mola si svolge su un fronte di una decina di chilometri. Il nemico difende con accanimento Amorebieta, situata a soli 17 chilometri da Bilbao e la cui caduta segnerà il suo arretramento nelle trincee di Galdecano, uno dei principali capisaldi della cintura di ferro. Frotte di prigionieri asturiani sono passate nel pomeriggio da Durango. Si ritiene che almeno otto battaglioni rossi difendano Amorebieta, dei quali almeno cinque asturiani. Al tramonto di ieri sera, verso il Bizkargi, la linea rossa aveva ceduto per un lungo tratto, mentre al centro — cioè a cavallo della strada Durango-Amorebieta — la resistenza appariva accanita. Una geniale manovra La battaglia è continuata però violentissima fino a tarda ora detla sera, e verso le ZI di domenica la situazione generale sul fronte a est di Bilbao poteva considerarsi già in gran parte chiarita. I baschi continuavano a resistere nell'agglomerazione stessa di Amorebieta, ma al nord la loro linea aveva ceduto sotto la pressione dei nazionali della terza brigata. La resistenza è stata accanita come non mai, e non sarebbe stata vinta ieri sera stessa se il Comando delle truppe di Mola non avesse messo in atto una geniale e audace manovra, tagliando in due lo schieramento nemico e avvolgendo le posizioni basche nell'importante villaggio di Gorocica, che è stato occupato verso le 20, dopo uno scontro di breve durata. I nazionali hanno così occupato l'eremo di S. Juan, il villaggio di Ergoitia, le colline di Irumendi e Torregun. Hanno occupato altresì l'importante nodo di comunicazione di Zagastieta. Si tratta delle posizioni più avanzate finora raggiunte, e la loro conquista ha una grande importanza strategica. I baschi hanno subito gravi perdite e 96 loro militi si sono presentati alle linee nazionali, durante il combattimento. Sandro Sandri LA PRINCIPESSA GIULIANA D'OLANDA ha fatto la sua prima, comparsa ufficiale a braccio del consorte Principe Bernardo di Lippe. Entrambi sono in abito di gala.