MONTE JATA ASSALITO ed espugnato dai legionari di Sandro Sandri

MONTE JATA ASSALITO ed espugnato dai legionari LA « CINTURA DI FERRO » 5/ SGRETOLA MONTE JATA ASSALITO ed espugnato dai legionari (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Bermeo, 14 noSt». 't, AìtIeri nel tardo pomeriggio ima\dcolonna di ben settanta autocarri! mprovenienti da Bilbao, è apparsal sulla strada Mnnguia-Bermeo, preceduta da quattro carri armati sovietici e da motociclisti mot orni traglitri. Questa specie di scorribanda rossa, clu secondo le dichiarazioni dei prigionieri doveva sfondare la linea nazionale e arrivare in un solo balzo a Bermeo. ha subito una tragica rotta, i cui segni apparivano evidenti stamane: autocarri rovesciati, cadaveri alla rinfusa sulla strada e altri a gruppi sulle colline, dove il folle attacco rosso venne ad infrangersi contro il solido sbarramento delle brigate spagnole e legionarie. Pauroso disastro Fino alla mezzanotte i battaglioni rossi si sono accaniti contro le linee nazionali, continuamente ricacciati dal fuoco preciso dei fanti spagnoli e dei legionari. In alcuni punti della linea, i rossi sono giunti fino a trenta metri dal parapetto delle trincee nazionali, e stamane i cadaveri degli assalitori popolavano il terreno di fronte a queste. Non un solo punto della linea ha ceduto. Con sprezzo del pericolo, i nazionali hanno atteso che gli assalitori giungessero vicinissimi, sterminandoli quindi con il fuoco incrociato delle mitragliatrici. All'una del mattino tutto era finito e nella vallata che adduce a Mung'uia risuonavano alti i lamenti dei feriti. La prima colonna motorizzata rossa, uscita da Bilbao e lanciata nella folle impresa, per riconquistare il terreno perduto e liberarsi dalla stretta in cui Mola ha sottoposto la città, è finita in un pauroso disastro. Tra i prigionieri si trova gente, arruolata, in questi ultimi giorni. Vecchi e ragazzi cui fu inesso in mano un fucile e che, senza- preparazione alcuna, furono cacciati in un autocarro e ovviati al macello. Stamane un altro attacco rosso era stato preparato per le 9,30. Alle nove tutta la linea nazionale, dal Truende al mare, si è mosso assalendo le linee nemiche. La mattinata era splendida e solatia e l'atmosfera chiarissima. Abbiamo cosi potuto seguire l'assalto nelle sue /osi più salienti, dalle linee di partenza fin sulla vetta del monte Tollu prima, e poi sulle pendici del massiccio del monte Jata. La fuga tra le risate Le brigate nazionali, con splendida calma, hanno marciato all'attacco. Si vedevano i fanti e i legionari arrampicarsi sul monte Tollu, come se compissero una esercitazione. Alle undici, tra i pini di un boschetto che corona la sommità di detta altura, sono sbucati i primi fanti nazionali mettendo in fuga il battaglione rosso che presidiava la cima. La fuga dei comunisti che si precipitavano a valle correndo e saltando per la china, ha suscitato risate e commenti salacissimi tra i soldati che dalle linee dei rincalzi assistevano allo spettacolo. In fondo alla valle dove co la strada Bermeo-Munguiu, i curri armati avanzavano di conserva con le batterie, mitragliando i fug. giaschi. Lassalto a monte Jata ha seguito più tardi. Questo massiccio montano, che si eleva a cinquecentosettanta metri sul mare, è stato conquistato quasi senza colpo ferire, poiché l'aviazione, con un bombardamento veramente infernale, aveva fatto fuggire i rossi. Alle quindici gli obbiettivi della giornata erano raggiunti e l'azione sostava. Le prime pattuglie si trovano stasera sui colli a monte dell'abitato di Munguia e, verso il mare, nei pressi del villaggio di Arminza. Gli sbarramenti sulla strada Bermeo-Manguia sono tut LCdHnrptotenpmasipprmccogninAaFmgdmpminlantemtgdinrcslnelgsidqtninmsvvds«dlcciddireclNaIcpdspedpBcNvi tavia al diciannovesimo c/ii(ome-tro da Bombai. Con la caduta di monte Jata, un altro dei pilastri che proteggevano la «cintura di!/erro», è cosi caduto e tutto il s-j- ! stema difensivo rosso è addentato dalle brinate nasali I aaue bugate nazionali. „ . , I Centinaia di mortiContinuano ad affluire presso le linee nazionali disertori dei batta gli 110 B noni rossi, e borghesi che riesco-1 o a fuggire dai villaggi vicini o ilbao. Le perdite del nemico nrllaì cadai-eriinotte di ieri e stamane sono state gravissime. Soltanto i _ visti dallo scrivente assommano a,parecchie cestinato; moltissimi ve- stivano l'abito borghese con car- jtucciere, e fucile. E giunto a San Sebastiano, dove ieri sera mi sono recato a risi- tP.v> alla clinica di S. Ignazio, il Pi tvipe Gaetano di Borbone Par- ma, fratello dell'ex-imperatriceZita, ferito, come e noto, assai se- riamente nei pressi di Mugica, la scorsa settimana. Faceva parte aa -to nelle ultime operazioni è citato ad esempio su tutto il fronte. Leferite del Principe, assai gravi,vanno rimarginandosi ed egli spe- ra di riprendere presto il suo postoal fronte. L'avevo visto in linea aEscoriaznn primi giorni dell'of-fensiva, '.a monte Amboto piùtardi, infine a Durango, semprelungo tempo del Tercio di Navar-ra, un battaglione di requetès na-varresi il cui eroico comportameli- tra. i primi, sereno e entusiastaAl suo capezzale sono occorse ol tre all'cx-impcratricc Zita, la madre, duchessa di Parma, e la moglie, Sandro Sandri

Persone citate: Bermeo, Borbone Par, Fino, Mola

Luoghi citati: Bermeo, Bilbao, Mugica