Gli italiani nel mondo

Gli italiani nel mondo Gli italiani nel mondo Per una migliore conoscenza americana delle cose italiane -- Saldi vincoli con l'America latina - L'ovazione della Camera corona il discorso, che fa giustizia di ogni obliqua manovra antitaliana e e t o j a Verso l'Asia il nostro lavoro si è svolto con particolare interesse e con cordiale spirito di collaborazione. Le nostre relazioni col Giappone sono state incrementate dallo spontaneo riconoscimento che l'Impero del Sol Levante ha fatto della sovranità italiana sull'Etiopia. L'amicizia col Giappone è di vecchia data e trova le ragioni d'essere non solò nel rispetto e nella reciproca ammirazione delle qualità operose e militari dei due popoli, ma anche nell'atteggiamento apertamente assunto dal Governo nipponico contro la minaccia del bolscevismo e in difesa dell'ordine. Oltre Oceano Anche nel settore degli scambi commerciali e culturali molto è stato fatto e molto ancora è in programma per l'immediato futuro. Relazioni del pari cordiali sono quelle che corrono tra noi e la Repubblica Cinese. La politica che da tempo è stata svolta in Cina, d'intensa collaborazione, si è sviluppata secondo le linee previste e la somma dei nostri interessi in questo grande paese dalle infinite risorse e dalle illimitate possibilità si accresce con ritmo soddisfacente. Alle due missioni, quella navale e quella aeronautica, che già da tempo operano in Cina, se ne è aggiunta adesso una terza molto importante di carattere finanziario. Da testimonianze unanimi risulta che l'attività svolta dai nostri esperti in tre delicati settori della vita nazionale cinese è tale da conferire alto prestigio al nostro Paese. . Intenso l'intercambio cogli altri Stati asiatici, tra i quali desidero ricordare per la premurosa atten zione òhe hanno portato sull'Uà lia fascista l'Iran e il Siam. Un interesse altrettanto vigile viene da noi portato ai nostri rapporti con le repubbliche delle due Americhe. Cogli Stati Uniti,' dopo la denuncia del trattato di commercio e navigazione, sono in cor so trattative per la stipulazione di un nuovo trattato, cesi come è all'esame il nuovo progetto di con venztone consolare sottoposto, per il tramite dell'Ambasciata, dallo stesso Governo degli Stati Uniti, Per quanto non si possa dire che in questi ultimi tempi le vicende abbiano determinato una particolare intensità di relazioni politiche fra i due Paesi, pure il Governo fascista segue con attenta simpatia gli sforzi degli uomini di Stato americani, diretti a facilitare la ricostruzione economica mondiale ed è pronto, allorquando se ne presenterà l'occasione, a dare il più attivo contributo. Per parte nostra saremmo lieti se una migliore conoscenza dei nostri ideali e delle nostre opere permettesse al pubblico americano di non lasciarsi così frequentemente fuorviare da una propaganda della quale si possono facilmente riconoscere le origini ed i pretesti. Un vasto campo per la nostra espansione commerciale e culturale è rappresentato dai' Paesi dell'America latina. In ognuno di essi la nostra attività ha avuto in que sti ultimi tempi continue possibilità di intensificarsi e una prova j dell'interesse sempre crescente che questi Stati concentrano sull'Italia fascista è data dalle numerose richieste di missioni militari e civili che da molti di essi ci sono pervenute e che sono state da noi regolarmente accolte. Una menzione speciale meritano le nostre relazioni politiche e commerciali col Brasile che, non facendo parte della Società delle Nazioni, non applicò le sanzioni e che durante il conflitto italo-etiopico mantenne, nei nostri riguardi, un cordiale e non dimenticato atteggiamento di amicizia. Le scuole all' estero Le collettività italiane, e non solo quelle numericamente rilevanti, ma anche le più piccole e le più lontane, sono state oggetto di ogni cura da parte della direzicne generale degli italiani all'estero. In primo luogo è stato progressivamente aumentato il numero delle scuole, vera e solida difesa dello spirito nazionale delle comunità d'oltre confine. Da cifre, che in rapporto alle masse imponenti degli italiani nel mcndo, erano nel passato irrisorie, 11 Regime è salito progressivamente ad altre lllerlgcttlzcrillptsqivosecdoMchpgrlutddsdi gran lunga maggiori e sulle e I quali, del resto, non Intendiamo i i e e , a à i l , a e a e e a o e o e i e à ancora fermarci. Tra sussidiate e governative, sono oggi oltre duecento le nostre scuole all'estero con un complesso di duemila insegnanti e di 160 mila alunni, tra i quali molti stranieri attratti dal fascino profondo della nostra cultura e dal rinnovato prestigio della nostra grandezza. Anche gli Istituti di cultura che si sono fin dal sorgere affermati quali efficaci mezzi di espansione del pensiero e della lingua sono stati potenziati e moltiplicati, sicché oggi in tutte le maggiori capitali d'Europa e delle Americhe questi centri di irradiazione nazionale sono in piena a proficua attività. Questo per quanto riuarda la lingua e la cultura. Per ciò che concerne invece l'azione organizzativa delle collettività, il compito è stato brillantemente assolto dai Fasci all'estero, dalle organizzazioni giovanili, dal Dopolavoro e dall'Opera assistenziale. Alcune cifre illustreranno meglio di qualsiasi commento. Nei mondo vi sono oggi 1,81 Fasci e 1,32 Sezioni fasciste, inquadranti 165 mila connazionali regolarmente iscn'ffi e II. 973 Donne italiane. 1 Dopolavoro sono ZI,!,. Le Case d'Italia III. I ragazzi inquadrati nelle Organizzazioni giovanili italiane all'estero 65 mila. A 20 mila di loro il Regime permetterà tra breve di conoscere il volto della Patria ospitandoli nelle colonie marine e montane. Un superbo collaudo Ma ciò che sopra tutto è valso a cementare l'unità, morale degli italiani all'estero e a collaudarne i o i e i e n e n e o , e e la fede nazionale e fascista è stata la dura prova cui le nostre collettività sono state sottoposte durante il periodo sanzionista. Isolate moralmente, danneggiate negli interessi materiali da un boicottaggio spesso inesorabile, rattristate da una propaganda disfattista e menzognera, le colonie italiane non hanno conosciuto esitazioni o debolezze, ma si sono bloccate in un fascio di fede e hanno rispecchiato nella stessa casa dello straniero l'unanime volontà della Patria lontana. Non potrei infine ricordare la partecipazione degli italiani d'oltre confine all'impresa imperiale senza rivolgere un saluto ai quattromila volontari che hanno indossato la Camicia nera ed elevare un pensiero commosso e orgoglioso a quelli tra loro che sono caduti combattendo da eroi; Onorevoli camerati. Prima dì concludere questa mia relazione, desidero ringraziare i camerati onorevoli Fera, Gorio, Silva, De Marsico e Giunta per il contributo che coi loro interessanti discorsi hanno dato alla discussione sulla politica estera. Un particolare ringraziamento va al camerata onorevole Gaetano Polverelli che nella sua ampia relazione ha dato una nuova e lucida prova dell'acuto amore che porta allo studio di cosi importanti problemi. Nella difficile e spesso insidiosa situazione internazionale che ha reso vani molti tentativi e ha fatto sfiorire tante speranze, l'Italia fascista ha invece potuto procedere con decisione e senza incertezze a una serie di realizzazioni concrete e feconde che nella persona del Duce hanno trovato non solo l'illuminato ispiratore, ma anche l'artefice assiduo e sicuro. A noi sono dati l'orgoglio e la gioia di esserci potuti consacrare più da vicino!1 al servizio di Colui che ha fatto glorioso il presente della Patria e che tenacemente prepara l'aricor più grande domani. L'ovazione Le ultime parole del Ministro sono state coperte da una calorosa; unanime ovazione. Hanno applaudito anche il Duce e tutti i membri del Governo ed il pubblico. Fra le grida: «Duce! Duce! ». che si sono levate altissime da ogni settore dell'aula e dalle tri; bune, l'acclamazione si è rinnovata quando il conte Ciano, scesa la scaletta che conduce alla tribuna, ha ripreso il suo posto al banco del Governo. Poi il Presidente ha ordinato il saluto al Duce, al quale la Camera ha risposto con un fragoroso « A noi! » e con altre insistenti acclamazioni al Capo dell'Italia Fascista, Approvati i capitoli del bilancio, la Camera ha rinviato senza discussione allo scrutinio segreto, alcune conversioni in legge. A questo punto il Duce ha lasciato il suo seggio avviandosi per uscire dall'aula. Ancora una volta la assemblea è scattata in piedi al grido unanime e appassionato: «rDuce! Duce!». Le grida e gli applausi hanno accompagnato Mussolini fino alla sua uscita dall'aula. Pochi istanti dopo ha lasciato il banco del Governo il conte Galeazzo Ciano che è stato salutato da una fervida acclamazic- e o ne della Camera. Molti deputati e o i l i n n a i a a i e i e a o i o li e si sono poi riversati nei corridoi per applaudire e festeggiare ancora il giovane Ministro degli Esteri. La Camera ha iniziato poi la discussione del bilancio del Ministero della Stampa e Propaganda ed ha parlato per primo l'on. Maggi. Dopo i discorsi degli on. Pinchetti, Boidi, Ciarlantini e Paoloni, il Presidente rinvia il seguito della discussione a domani. Dopo la votazione a scrutinio segreto, il Presidente alle 20,30 toglie la seduta. S, E, Staraci visita i lavori della Mostra Colonie Estive Roma, 13 notte. Stamane il Segretario del Partito, accompagnato dal vice-Segretario on. Serena e dal dottor Mezzasomai ha compiuto una visita ai lavori per la Mostra delle Colonie estive e dell'Assistenza all'infanzia, che sono già quasi ultimati. Erano presenti l'onorevole Schiassi direttore della Giunta esecutiva, l'on. Mancini, l'on. Oppo, il dott. Morini, oltre i presidenti delle Sottogiunte, l'on. Bonomi, il gr. uff. Mutinelli, il prof. Lazzari, S. E. Novelli, il professore Sabatini, il dott. Marzolo. In ciascun padiglione i presidenti e gli architetti Rossi, Guerrini, Libera, De Renzi, Moretti e Petrucci hanno illustrato la disposizione degli ambienti e i criteri seguiti per la volgarizzazione dei concetti informatori e la chiara documentazione dell'opera svolta dai singoli enti del Regime, con un unico concetto dimostrativo. Il Segretario del Partito, S. E. Starace, ha trovato i cantieri, dove sono occupati oltre mille operai, in piena attività lavorativa e si è vivamente interessato alla vasta e complessa organizzazione della Mostra, la quale raccoglie, secondo le sue direttive, tutto quanto è stato realizzato dal Fascismo in Italia fino all'anno XV, a favore dell'infanzia e della gioventù. La Mostra, infatti, documenterà le particolari forme di assistenza che si riferiscono alla educazione dello spirito e del corpo ed al miglioramento del tenore di vita delle giovani generazioni, secondo le direttive specifiche della politica del Regime per i suoi fini imperiali. Durante la visita gli operai addetti ai cantieri hanno improvvisato una entusiastica dimostrazione nel nome del Duce.