DIETRO LE QUINTE della caduta di Tukacewski di Giuseppe Piazza

DIETRO LE QUINTE della caduta di Tukacewski DIETRO LE QUINTE della caduta di Tukacewski La vittoria del Kremlino - La parte avuta da Vorosciloff - Un gruppo di giovani ufficiali osa una dimostrazione dì simpatia al maresciallo silurato Berlino, 12 notte. La caduta del Napoleone rosso, maresciallo Tucacewski è, a Mosca, come dappertutto, oggetto di tutti i discorsi e di tutti i commenti. Secondo gli ultimi telegrammi, diventa sempre più chiaro trattarsi di una di quelle « disgrazie » sul modello di molte altre precedenti degli ultimi tempi, che cominciano con una semplice retrocessione a un grado inferiore, per andare a finire, dopo alcuni mesi, al di là della porta di una célia; e dopo, chissà, davanti al plotone, o piuttosto alla mitragliatrice di esecuzione. Col solo fatto in più, di creare una nuova riserva di «confessioni» estorte, che servirà di appiglio alla catena di altri processi a serie. I retroscena della liquidazione Anche la.« disgrazia» di Tuca cewski non manca di essere collegata ad una nuova piega dell'an damento politico della suprema direzione dello Stato, per quanto cioè riguarda in questo caso la sottomissione completa dell'elemento militare all'elemento politico del Cremlino. Non si dubita per questo punto che la nomina dei « consiglieri » e dei « commissari » politico-militari dislocati nelle varie branche dell'esercito rosso, significhi una decisa e netta politizzazione dell'esercito stesso. Si commenta poi con interesse il fatto che Vorosciloff stesso sia stato ridotto a firmare le nuove ordinanze ed a farsi sostenitore di questa nuova politica. Come praticamente, poi, questa nuova piega di cose potrà svolgersi è ancora da vedere. Circa i retroscena della caduta di Tucacewski, si apprende da Mosca che la decisione era già stata presa formalmente l'aprile scorso, con l'esplicito consenso di Vorosciloff. Si rimase d'accordo di tenere così segreta, anche a Tucacewski stesso, fino alla data del primo maggio, la decisione. E cosa, questa, che getta viva luce sui metodi di palazzo bolscevichi che si sia, cioè, lasciato credere a Tucacewski che egli sarebbe stato realmente mandato con Litvinoff quale membro della delegazione alla incoronazione britannica, /sfruttino è poi la disinvoltura e la spregiudicatezza con la quale giorni or sono, svoltato il limite della data fissata al primo maggio, si ricorse per. l'estero alla invenzione di un improvviso attac-co di influenza del maresciallo, per spiegare perchè egli era sostituito improvvisamente con l'ammiraglio Orlow, alla incoronazione britannica. Si apprende, ora, che l'improvvisa notizia della disgrazia del maresciallo, non appena sparsasi negli ambienti della giovane ufficialità dell'esercito, vi ha destato vivo malcontento. Un folto gruppo di ufficiali, appena seppe che Tucacewski sarebbe stato mandato nel territorio del Volga, messo, cioè, al bando, chiese di essere ri cevuto da Vorosciloff, per ottenere spiegazioni. Ma Vorosciloff non accordò l'udienza al Cremlino. Allora gli ufficiali si sono recati al domicilio del Maresciallo silurato, improvvisandogli una calorosa dimostrazione e facendosi ricevere. Per camuffare la natura ed il significato del ricevimento, è stato poi diramato un comunicato, in cui si dice che Tucaceicski si tro va ancora a Mosca ed ha ricevuto quei giovani ufficiali per cose tecnico-militari. Tucacewski partirà in questi prossimi giorni per il territorio del Volga, accompagnato da due commissari militari di nuova nomina che saranno co me le sue guardie del corso. Stato russo e Comintern / giornali moscoviti, secondo un telegramma dalla capitale sovie tica, recano che Kalinin, il quale è capo dello Stato sovietico e presidente del Comitato esecutivo, ha ricevuto oggi una delegazione di comunisti stranieri presentemente a Mosca, per il viaggio che sogliono annualmente fare alla «Mecca» del comunismo, per il primo maggio. Kalinin ha intrattenuto gli ospiti stranieri, fra cui era una grossa delegazione della felice Spagna bolscevica, in un lungo colloquio durato tre ore, durante il quale egli ha rivolto loro un discorso, dichiarando di tenerlo non già come capo di stato bensì come presidente del Comintern, che è un'altra delle cariche che egli accentra nella sua persona; distinzione che vale, per i gornali tedeschi, più- che per distinguere, per sottolineare sempre più quella identificazione dello stato russo con il Comintern, a mascherare la quale inutilmente si affannano gli avvocati dell'innocenza bolscevica europea. Nel suo discorso, il capo di tut- t'e due le cose ha esortato gli ospiti stranieri e i membri del Comintern ad una lotta senza quartiere contro il fascismo mondiale. Dopo una lunga conciane di Kalinin, ha preso la parola il delegato di Valencia per rilevare ed accentuare la solidarietà fra Mosca e Valencia e per esprimere la riconoscenza del « popolo » spagnolo per il fraterno appoggio che la grande madre sovietica gli elargisce. Giuseppe Piazza. LA POPOLAZIONE DEI VILLAGGI LIBERATI dall'avanzata dei nazionali saluta le truppe di Franco In marcia oltre Guennlca verso la capital» della Biscagliai

Persone citate: Kalinin, Valencia

Luoghi citati: Berlino, Mosca, Spagna, Valencia