Due contrattacchi baschi respinti dai nazionali di Sandro Sandri

Due contrattacchi baschi respinti dai nazionali AI MARGINI DELLA « CINTURA DI FERRO Due contrattacchi baschi respinti dai nazionali I disordini si rinnovano in Catalogna (da uno dei nostri ini ati) Bermeo, 10 notte. La lotta ai margini della linea detta «cintura di ferro» è in atto da ieri. Le truppe n'azionali, che agli ordini del generale Mola sono a contatto con detta linea di difesa rossa, si accingono a dare battaglia forzando l'estrema destra dello schieramento rosso dal villaggio di Plencia a Munguia. Oggi si è combattuto su tutto il fronte. Le brigale nazionali hanno ripulito il terreno situato fra il rovescio di monte Sollube e la strada Plencia-Bilbao, ancora in possesso dei comunisti. Il rastrellamento ha fruttato parecchi prigionieri e una considerevole quantità di 7nateriale bellico, abbandonato dal nemico in fuga. I nazionali hanno avanzato attraverso un terreno collinoso, coperto da grandi pinete e popolato di fattorie, nelle quali i contadini hanno atteso le truppe liberatrici, manifestando la loro gioia per la fine dell'incubo rosso sotto il quale vivono da nove mesi. I comunisti hanno trascinato sulla strada della loro ritirata tutto il bestiame che fu loro possibile razziare nelle campagne, emulando le gesta dei razziatori negri. Stamane i rossi hanno sferrato due violenti contrattacchi sulla sinistra della strada BermeoMunguia, all'altezza del venticinquesimo chilometro da Bilbao. Sono usciti silenziosamente dalle loro trincee verso le sette del mattino e si sono affacciati correndo dì fronte allo schieramento nazionale,, sperando nella sorpresa. Le mitragliatrici hanno arrestato il loro slancio a qualche centinaio di metri dalle linee nazionali. Il secondo contrattacco ha avuto luogo verso le undici. Due battaglioni comunisti, usciti da una nera pineta fronteggiante le basse colline oltre i valichi del Truende sono marciati all'assalto. Ma- se il primo loro attacco era andato male, questo secondo andò assai peggio per il tempestivo intervento dell'artiglieria legionaria, che ha provocato nelle loro file dolorose perdite. A mezzogiorno, soltanto le fucilate delle vedette risuonavano sulla linea dal Sollube al Truende, mentre verso Menuca la fucileria e le mitragliatrici davano la sensazione dell'avanzata dei nazionali attraverso i colli sprovvisti di strade verso Munguia, avanzata che è ancora in ■ atto mentre compilo questo dispaccio. Verso il mare la brigata legionaria delle « frecce nere », citata anche oggi per il suo splendido comportamento nel bollettino del Quartiene Generale di Franco, ha continuato ieri la. sua marcia in avanti, travolgendo i nuclei di copertura che i rossi avevano lasciato a sparacchiare nei grandi boschi situati fra il capo Machichaco e il villaggio di Basigo de Baquio occupato ieri sera. A capo Machichaco ho potuto visitale oggi una batteria da 155 millimetri, abbandonata intatta dai rossi. Si tratta di quattro pezzi da costa situati in piazzuole in cemento e su postazioni a rotaie. Il materiale è nuovo e i citati cannoni non avevano sparato che, in tutto, un centinaio di colpi caduti sull'abitato di Bermeo e dintorni nei giorni scorsi, colpi che uccisero una diecina di pacifici pastori del litorale, due donne e tre bambini. Quando i legionari giunsero a ridosso della batteria i rossi stavano facendo saltare i pezzi con la dinamite. Ma non fecero in tempo, e fuggirono lasciando le micce innescate. Da. disertori, e da borghesi che fuggono da Bilbao, si apprende che i comunisti e i separatisti baschi sperano di resistere lungamente sulla « cintura di ferro » L'avanzata dei nazionali è lenta cauta, prudente, ma decisa. Il generale Mola vuole arrivare a- Bilbao con le sue forze intatte, perciò procede come un rullo compressore, lento ma sicuro. Fino alla mèta. Sandro Sandri

Persone citate: Bermeo

Luoghi citati: Bermeo, Bilbao, Catalogna, Munguia