Il terrore a Barcellona

Il terrore a Barcellona Lotta a coltello tra rossi e neri Il terrore a Barcellona Oli anarchici dominano per tutta la giornata dando la caccia ai comu= nisti e ai socialisti considerati "moderati,, = Carri armati e gas contro le forze che difendevano il governo rosso = Centinaia di morti Parigi, 7 notte. Il corrispondente deZi'Havas, da Gerbere, informa che, secondo le ultime notizie ricevute dalla Catalogna, la situazione sembra quanto mai grave per la Generalità. La lotta, che durante le giornate del quattro e cinque maggio era limitata a Barcellona, si estende ora ad altre regioni. Un distaccamento di truppe, inviato da Valencia, si sarebbe scontrato nelle vicinanze di Tortosa con importanti contingenti di rivoltosi, i quali hanno tentato di sbarrargli la strada. Un combattimento vivacissimo avrebbe avuto luogo; ma di esso si ignora anco?-» l'esco. Le forze dei due campi Da varie fonti viene confermata l'uccisione del signor Sèse, capo dell'Unione generale dei lavoratori. Egli è stato ucciso a colpi di fucile nella strada, nel momento in cui usciva da una riunione del Governo provvisorio, di cui era membro. Con la sua morte si sarebbe, voluto vendicare l'uccisione del famoso anarchico Ascaso, animatore della federazione dei libertari iberici. Sulla morte del Sèse, la cui popolarità non era inferiore a quella del famigerato Durruti, mancano per ora ulteriori particolari. . Tutti i Corpi d'Armata si sono schierati dalla parte del governo della Generalità, e il generale Pozas, l'inviato di Valencia, che organizza la lotta contro gli anarchici, disporrebbe quindi di contingenti abbastanza rilevanti. Il corpo delle guardie di assalto è quello che ha subito le perdite più importanti dal lato del governo. Dalla stessa agenzia Havas, si apprende perà che nella giornata di ieri gli anarchici di Figueras, località situata a 25 chilometri dalla frontiera francese, aiutati da una parte dei militari che erano di guarnigione nella fortezza di San Fernando per sorvegliare le coste, si sono impadroniti della città. Tutti i consiglieri mimicipali hanno abbandonato il loro posto agli insorti. In parecchi punti di Figueras sono state poste delle mitragliatrici e gli anarchici sembrano completamente padroni della città. A Gerone, a 60 chilometri dalla frontiera, gli estremisti hanno pure in mano tutti ì poteri. L'ultimatum dei neri La situazione nella capitale della Catalogna diviene, frattanto, di ora in ora più critica. Scaduto l'« ultimatum » inviato dagli anarchici alla Generalità catalana per ottenere lo scioglimento dei corpi di polizia, importanti contingenti di anarchici, appoggiati da carri armati e guidati dai capi della F. A.- I., sono arrivati alle porte di Barcellona, provenienti dal fronte dell'Aragona. Secondo notizie giunte difatti da Baiona, il comandante di Huesca avrebbe appreso da fonte sicura che degli importanti contingenti anarchici che si trovano sul fronte aragonese hanno abbandonato il loro posto con le loro artiglierie, i carri d'assalto e con tutto il materiale bellico. A convalidare quanto sopra, da Avila si apprende che le forze nazionali sul fronte dell'Aragona hanno perduto il contatto coi rossi, che hanno ripiegato verso sud, dirigendosi su Barcellona. Dodicimila miliziani provenienti dal fronte starebbero per giungere nella capitale catalana. I combattimenti nelle strade si svolgono da ieri nelle vie di Barcellona senza tregua. Degli scontri assai violenti in alcuni punti dei sobborghi hanno avuto luogo tra governativi ed anarchici. Ieri il lavoro in Barcellona era completamente sospeso e così pure nessun mezzo di trasporto circolava per la città. Tutta la vita della città è completamente paralizzata. I magazzini alimentari [hanno aperto soltanto per qualche orecmcvcldg o a a i e ora durante il mattino. Nel pomeriggio tutta l'attività della città era totalmente nulla. I giornali continuano ad uscire, ma in formato ridotto. Battaglia per le vie I combattimenti nelle vie di Barcellona anche stamane continuavano ad aver luogo tra le parti contendenti. I reparti preposti alla . repressione degli anarchici, i distaccamenti di polizia, si prodigano incessantemente per disperdere tutti gli assembramenti e per arrestare tutti i sospetti. Le carceri sono rigurgitanti di arrestati politici. Gli ospedali pure non hanno più posto per ricoverare i feriti, e oltre 300 persone, che non hanno potuto ricevere cure sollecite, sono decedute nella nottata. A dare un'idea dell'enorme quantità di vittime causate dalla presente rivoluzione, si pensi che, secondo notizie qui pervenute, la sola battaglia per il possesso della centrale telefonica di Barcellona avrebbe costata la vita a circa 1000 persone. In tale scontro gli anarchici hanno usato i gas tossici contro le truppe della Generalità. Ma le notizie, a causa della quasi nullità delle comunicazioni telefoniche e telegrafiche, giungono dalla Catalogna quanto mai confuse e il controllo di esse risulta praticamente impossibile. All'ultima ora si apprende da Barcellona che gli anarchici si sarebbero impadroniti del potere e che due o tre fra i capi più in vista, e fra essi un ministro, sono stati fucilati. Il Governo di Valecia ha rifiutato di riconoscere il n?iouo diret torio che ha assunto il potere. Ma si ritiene che il Governo di Valencia possa difficilmente far fronte agli avvenimenti, la cui gravità assume aspetti sempre più allarmanti e imprevisti. Le stazioni radio anarchi che lanciano appelli ai loro aderenti, invitandoli ad affluire ai centri di adunata ed annunciando che « le ore che verrano sono le più gravi per le sorti della rivoluzione ». I primi bilanci Un altro aspetto drammatico della faccenda e che potrà avere risultati imprevisti è quello del vettovagliamento della popolazione che, essendo le botteghe chiuse — e quelle rimaste aperte sono state svaligiate — non può più rifornirsi. Numerosi gruppi di donne hanno infatti percorso nel pomeriggio le strade della città, obbligando i proprietari ad apri- ggsdpvescecvngsnf\re i negozi. Il pubblico presente^alla scena applaudiva e mcorag-\giova. Conflitti isolati si sono verificati oggi tanto al centro che net sobborghi e nei villaggi dei dintorni. In parecchie località la lotta ha assunto, col predominio degli anarchici, il carattere di una vera caccia ai socialisti e ai co-lmunistì che vengono considerati\«moderati» ed uccisi. Nel pome-\riggio i morti superavano già ijduecento; il numero dei feriti.'molti dei quali sono agonizzanti,per mancanza di cure, è incalco- jlabile. Eroismo di volontari italiani Emozionanti episodi narrati da un giornalista inglese Londra, 7 notte. Il Daily Express reca un articolo di Sefton Delmer sui volontari che combattono in Spagna sui due fronti. Lo scrittore, dopo aver detto tra l'altro, parlando della colonna internazionale, che «ivi sono più disertori dal battaglione britannico che da qualunque altro» si occupa dei volontari italiani che attualmente si distinguono nella Biscaglia, e così si esprime nei ri- à i i i e e ù o e a e, a a i a i i e. re a, ti ua anà ri ene ù uco re el ouoù di el à, i- guardi di alcuni di loro fatti prigionieri sul fronte di Madrid: « Alcuni dei giovani ufficiali fascisti avevano un vero coraggio da fanatici e dicevano nel modo più provocante a quelli che li avevano catturati, che erano fascisti e avevano ripugnanza per i rossi, sfidandoli inoltre a trattarli ancora peggio. Lassù, a Yela. che era stata occupata da poco, incontrai un tenente russo che si vantava di aver ucciso un capitano italiano che era stato fatto prigioniero, e che gli aveva detto sogghignando: « Sono fascista, sono italianissimo; non voglio nulla da te, cane rosso. Fa il tuo sudicio lavoro». E all'intimazione del te nente russo di ripetere la frase provocante, benché vedesse contro di lui puntata la rivoltella, più sprezzante di prima aggiunse alcune chiare parole in cui riaffermava la sua fede fascista, parole che gli .furono troncate da un colpo d'arma da fuoco sparatagli a bruciapelo nella bocca ». Il racconto di Sefton Delmer costituisce di per sè una eloquente smentita di tutte le falsità pubblicate dalla stampa francese e inglese al servizio del bolscevismo. pcsduTditgèaDue unità francesi partite per Barcellona Parigi, 7 notte. I cacciatorpediniere francesi Maillé Brèzè e Cassard hanno lasciato Tolone diretti a Barcellona. Il Console francese della capitale catalana ha chiesto lo sbarco immediato di duecento marinai per garantire la protezione del consolato. Sembra che gli anarchici accusino il Console di aver favorito la fuga di numerose persone. Sul fronte basco Trinceramenti rossi conquistati dai nazionali Murueta, 7 notte. Al tramonto di ieri sera, le forf\ze nazionali erano giunte a duecento metri dalla vetta del Snllube, dopo' avere compiuto un'azione di aggiramento sui costoni del massiccio montano; stamani i rossi hanno opposto una viva e tenace resistenza all'ultimo sbalzo nozionale, e la lotta è durata tutta la giornata, accanita e violentissima. E' chiaro che la caduta del massiccio montano del Sollube scardina l'ala destra dell'ultima difesa di Bilbao, ed è evidente che i comunisti tentano, in tutti i possibili modi, di resistere alla stretta in cui il generale Mola li ha av te^ vinti> gettaHdo neX tormento della g-\ battaglia quante riserve possono, fiet ntea o-lpressione di pena. E' gente racti\ colta con l'ultima leva in massa, e-\ ordinata da Aguirre; contadini ij della provincia di Bilbao e di Sani.' tander, mal vestiti, equipaggiati ti, alla meglio, che vengono avviati o- j sulle linee del fuoco dopo una in un ultimo disperato sforzo Bilbao ha ancora molti uomini da logorare prima di cedere, molti uomini, non molti soldati, che a vedere i gruppi di prigionieri ed i molti disertori che affluiscono nelle retrovie si prova una im- se inui er la vi ne o» he la ri- istruzione sonnnaria, e che sono costretti in linea sotto la minaccia delle mitragliatrici dei battaglioni comunisti ed anarchici, rimasti finora a Bilbao, e che oggi si sono assunti questo inglorioso compito per cercare di evitare la disfatta. Le brigate nazionali hanno oggi conquistato tutta una serie di trinceramenti sulla sinistra del loro schieramento, che ieri erano tuttavia rimasti nelle meni dei rossi, e, al centro, verso la vetta della montagna, le posizioni sono rimaste immutate, almeno fino al tardo pomeriggio, mentre ì bombardamenti aerei si sono succeduti di ora in ora con un crescendo terrificante. Tutta la montagna ap- pariva avvolta nel fumo dell'incendio, provocato dalle bombe disseminate a migliaia fra i boschi di pini, le cui resine ardevano con un crepitìo altissimo. , Verso il mare, la collina di Truende è stata assalita più volte da preponderanti forze rosse che i battaglioni nazionali hanno ributtato sulle linee di partenza contrattaccando verso sera. I comunisti in questo settore sono in fuga sulla strada di Munguia. Non è ancora possibile precisare quale aspetto assumerà la battaglia domani; è tuttavia certo che il generale Mola non darà tregua al nemico, i cui segni di un profondo disagio sono evidenti, ■ soprattutto per ì disordinati suoi conr trattacchi, nei quali deve avere subito perdite molto gravi. Sandro Sandrì l Fuggiaschi di Bilbao giunti in Francia sull'« Habana » Parigi, 7 notte. Il piroscafo Habana, che trasportava quattromila fuggiaschi spagnuoli provenienti da Bilbao, è entrato stamane nella rada, di La Pallice. Lo sbarco dei passeggeri è cominciato alle 10,30. I bambini sono stati esaminati e vaccinati dai medici militari. Essi saranno ripartiti in vare localtà. Ognuno è munito di una carta di identità redatta in tre lingue, e di una medaglia che reca il nome della città che li ospita. I vecchi e le donne, avendo pagato il biglietto, sono lìberi di recarsi dove credono. L'arrivo del piroscafo ha posto fine a una leggenda messa in giro dai rossi: gli ufficiali e i passeggeri hanno smentito che la nave fosse stata attaccata da aeroplani nazionali. Il panfilo spagnuolo Goizeko Izarra, d'altra parte, è giunto stamane a Panillac Trompeloup, vicino a Bordeaux ' e lo sbarco dei fuggiaschi di Bilbao è incominciato verso le 11. Si sognala ancora che le corazzate francesi Bretagne e Lorraine, come pure le torpediniere Alcyon, Tornado e Tiphon, hanno salpato stamane da Brest, nei cui ambienti ufficiali si afferma che esse si recano presso le coste nord della Spagna per proteggere l'evacuazione della popolazione di Bilbao. i i o a i o , a i - Truffa a base di... esplosivi Come un capitano ha gabbato il suo armatore Parigi, 7 notte. Tre giorni fa entrava nel porto di Le Havre il piroscafo « Saga Panamea », proveniente da Cherbourg, e ne venivano sbarcate delle casse che portavano l'indicazione clorato di potassio. Esse erano in numero di circa 4 mila e vennero depositate alla stazione dì Le Havre. Però dopo lo sbarco il capitano del piroscafo era irreperibile e i libri di bordo erano scomparsi con lui. Il giorno dopo arrivava a Le Havre un uomo con gli occhi fuori dell'orbita. Era l'armatore del piroscafo, certo Erie Erickson, il quale dichiarava che la nave veniva da Stoccolma e non doveva andare a Le Havre ma a Marsiglia e che le casse non contenevano clorato ma un potente esplosivo,. destinato con ogni probabilità alla Spagna. Il capitano aveva trovato più semplice e più rimunerativo vendere il carico per 250 mila franchi a degli ignoti. Il commissario speciale di Le Havre ha sequestrato alla stazione 1500 casse che non erano ancora partite, ma le altre 2500, come pure il capitano, mancano tuttora all'appello. Sette belgi condannati per avere combattuto coi rossi Liegi, 7 notte. Il Consiglio di guerra ha condannato per diserzione, a parecchie settimane di prigione, sette cittadini che, trovandosi in congedo illimitato, erano partiti per la Spagna a combattere con i rossi e ora sono rientrati nel Belgio. Socialisti e comunisti, che hanno tentato di organizzare Un comizio di protesta, sono stati dispersi da ito.portanti f ojz_e di nolizia.