IL RE DECORERÀ' OGGI i vessilli delle truppe vittoriose

IL RE DECORERÀ' OGGI i vessilli delle truppe vittoriose BANDIERE AL VENTO IL RE DECORERÀ' OGGI i vessilli delle truppe vittoriose La suggestiva cerimonia al Vittoriano - Oltre 200.000 persone sono già affluite alla Capitale per la celebrazione dell'Impero Roma, 7 notte. Oltre 200 mila persone sono già giunte nella Capitale per le celebrazioni del primo annuale della fondazione dell'Impero. Gli arrivi si susseguiranno fino alle prime ore del mattino di domenica. Come è noto sono nell'Urbe 40.000 uomini di truppa e 4000 ufficiali e insieme con la truppa sono giunti 2000 cavalli, 300 cammelli. 220 pezzi, 150 carri armati, 200 automezzi e 300 motomezzi; 1500 uomini saranno di scorta complessivamente ai vessilli e ai labari fascisti; 6000 Camicie Nere del Lazio formeranno le legioni per la sfilata sulla, via dell'Impero. Si attendono gli arrivi dei 20.000 dopolavoristi e di numerose comitive di italiani e stranieri già segnalati. Le stazioni ferroviarie della Capitale' si sono dimostrate all'altezza dell'occasione aumentando i propri servizi e la capacità stessa della loro attrezzatura. Millesettecento vagoni ferroviari, in-: fatti, sono in sosta al parco tiburtìno e altre migliaia nelle altre stazioni dove sono sorti e funzionano egregiamente uffici informazioni, pronto soccorso, ristori, assistenza, ecc. La mobilitazione generale turistica si sta quindi dimostrando efficacissima, tale da essere degna del prestigio dell'Urbe. I lavori attuati Un rapido giro nelle varie zone dell'Urbe può dare una esatta sensazione della complessità dei lavori attuati e in corso per realizzare la serie delle grandiose cerimonie militari del primo annuale dell'Impero. Una visita ai campi presso Centocelle e a Casal de' Pazzi è servita a dare una idea di quanto ha operato il genio militare per accogliere degnamente le nostre truppe coloniali. Ingressi monumentali, montaggio di circa 2700 tende, impianti idrici con la posa di oltre 4500 metri di tubazioni, costruzione di cucine, lava toi e abbeveratoi per la vita e l'igiene di 10.000 indigeni e di un numero grandissimo di quadrupedi. Un complesso di lavori di adattamento degno del più moderno e grandioso campeggio. Linee telefoniche e impianti di illuminazio ne elettrica (180.000 candele), recinzione, palificazioni per quadrupedi: tutto un complesso che denota organizzazione perfetta, senso pratico di adattamento di circostanza, larghe previsioni delle necessità. Per dare ricovero alle truppe affluite alla Capitale non sono state sufficienti le caserme e i locali messi a disposizione dell'autorità militare dal Governatorato. Si sono dovuti costruire baraccamenti, capannoni per un'area complessiva di oltre 15.000 metri quadrati, nonché impiantare i servizi corrispondenti per la vita delie unità: cucine, lavatoi, ecc. Squadre di operai hanno lavorato ininterrottamente per più di 10 giornate e con turni consecutivi impiegando in parte il materiale affluito a Roma con 9 treni e con 350 vagoni. Con tali costruzioni hanno trovato comoda e sana sistemazione circa 15.000 uomini. Via dell'Impero è un arsenale In pieno fervore di-opere. Anche qui il genio militare dirige e provvede. Si stanno costruendo circa 250 mila metri quadrati di tribune in' ferro e in legno; sorgono Ininterrotti e artistici gli sbarra menti, si realizzano impianti radio di grande potenza. Anche la piazza d'armi dei Paridi- sta subendo importanti trasformazioni per accogliere degnamente il pub blico che avrà la fortuna di poter assistere alle esercitazioni ginnico slirs sportive, e per adattare opportunamente il campo ove gli specialisti delle truppe metropolitane e i reparti delle truppe coloniali daranno saggio del loro ardimento e spettacolo delle loro tradizioni guerriere. L'odierna cerimonia Alla grandiosa e suggestiva cerimonia di domani al yittoriano dove alle ore 15,30 il Re Imperatore decorerà gli 82 vessilli che hanno sventolato in testa alle truppe che hanno combattuto in A. O. saranno invitati e prenderanno posto sul Vittoriano le famiglie dei Caduti per l'impresa d'Africa decorati al valore, i reduci delle battaglie di Dogali e di Adua, il corpo diplomatico, le autorità delle prime tre categorie, le autorità della quarta categoria, le rappresentanze del Gran Consiglio, del Senato e della Camera, rappresentanti della stampa nazionale ed estera e fotografi, le persone di famiglia di alte cariche dello Stato, i presidenti delle associazioni d'arma, combattenti, con alfieri e labari. La mattina nel cortile della caserma del Macao sarà effettuata dal Capo del Governo la consegna alle famiglie dei Caduti in A. O. delle ricompense al Valor militare concesse alla memoria. In totale a tutto il l.o maggio 1937 sono state concesse 357 ricompense al Valore alla memoria di militari dell'Esercito. Di queste 26 vennero già consegnate alle famiglie dei Caduti in precedenti solennità. Durante la cerimonia di domani verranno perciò consegnate .331 medaglie e croci di guerra al Valore di cui 34 medaglie d'oro al Valor militare. Nei giorni 8, 9, 10 i palazzi capitolini e tutti gli edifici del Governatorato saranno imbandierati; la sera del 9 verranno illuminati. Nelle sere fra il sabato e lunedi le principali piazze di Roma verranno illuminate a giorno. Lungo la via dell'Impero saranno illuminati i mercati di Traiano, la loggia dei cavalieri di Rodi, il foro di Augusto, »il foro di Cesare, il tempio di Venere e Roma; altri riflettori illumineranno più intensamente il Colosseo e l'arco di Costantino. Durante le notti fra il sabato e il lunedi l'illuminazione pubblica non verrà ridotta alle ore 24 come di consueto. Alle 21,30 di domani il Governatore di Roma insieme con la Consulta e il Segretario Federale si recherà al monumento dei Caduti di Dogali per deporre una corona. Nell'occasione verrà inau gurato il leone di Giuda. Il ,gon falone di Roma con i 14 gonfaloni dei rioni sfileranno alla grande rivista del 9 in via dell'Impero alla testa della colonna delle rappresentanze fasciste. I valletti in tale solenne circostanza indosseranno gli storici costumi dei fedeli di Vintorchiano. Il Governatore ha disposto di offrire un grande ricevimento nel pomeriggio di domenica al giardino del lago di villa Umberto in onore dei Podestà d'Italia convenuti a Roma per le feste dell'Impero. I Giovani Fascisti avranno l'onore di effettuare il servizio di guardia a Palazzo Venezia dalle ore 8 alle 21 del 9 maggio. Le insegne del Direttorio Nazionale del Partito saranno issate alle ore 8 del 9 maggio sul balcone di Palazzo Venezia e ammainate alle ore 18. La scorta che rileverà le insegne da Palazzo Littorio, sarà costituita da un battaglione di Giovani Fascisti e lo stesso battaglione renderà gli onori al ritiro dsni delle insegne da Palazzo Venezia scortandole a Palazzo Littorio. Stamane davanti a Palazzo Venezia stazionava una grande folla in attesa del cambio della guardia. Alle 10,30 precise si è avanzato un plotone di truppe di colore composto di dodici ascari eritrei e dodici ascari libici. Gli ascari, con comportamento marziale, nelle loro sfolgoranti divise, hanno dato il cambio alla Milizia Volontaria. La folla ha improvvisato all'indirizzo delle valorose e fedeli truppe di colore una spontanea manifestazione di simpatia. Il Duce riceve i comandanti dei reparti coloniali Roma, 7 notte. Nel salone delle battaglie eli Palazzo Venezia sono stati presentati al Duce dal Ministro per l'Africa italiana on. Lessona.i 260 ufficiali che comandano i reparti coloniali convenuti a Roma per la rivista dell'annuale dell'Impero. Il Duce ha rivolto agli ufficiali parole di saluto e di compiacimento e ha segnato le direttive cui debbono attenersi gli ufficiali della specialità coloniale. Messaggi al Duce e a Giano inviati da von Neurath Roma, 7 notte. Di ritorno a Berlino, il Ministro degli Esteri del Reich barone von Neurath ha inviato al Duce il seguente telegramma: « Ritornato in Germania, desidero esprimere ancora una volta all'Eccellenza Vostra i sensi della mia più viva gratitudine per l'acr coglienza così straordinaria-mente amichevole che Vostra Eccellenza ha voluto riservarmi nella Capitale del nuovo Impero. « Sono felice di aver potuto nuovamente constatare, nel corso delle esaurienti conversazioni, che la stretta collaborazione dei nostri due Paesi, ulteriormente approfondita e sviluppata, servirà non soltanto gli interessi della Germania e dell'Italia, ma costituirà anche un benefico contributo alla pacifica convivenza delle Nazioni di Europa. — F.to Freìherr von Neurath ». Il barone von Neurath ha inoltre inviato a S. E. il conte Ciano Ministro degli Esteri il seguente telegramma: « Al ritorno dalla mia visita a Roma ancora una volta ringrazio cordialissimamente V. E. per la squisita ospitalità che ha voluto accordare a me ed ai miei collaboratori. « I colloqui che si sono svolti fra noi mi hanno offerto una nuova prova dell'amichevole e preziosa collaborazione che ci unisce nell'alto compito di curare i rapporti fra i nostri due Paesi. — Firmato Frehierr von Neurath ». Il bilancio degli Esteri nella relazione Polverelli Roma, 7 notte. Stasera è stata distribuita a Montecitorio la relazione della Giunta generale del bilancio sullo stato di previsione della spesa del ministero degli- affari esteri per l'esercizio finanziario 1937-38. Il relatore on. Polverelli ante la sua esposizione sull'attività dell'Italia fascista nel campo internazionale, occupandosi di numerosi accordi politici ed economici stipulati tra il 9 maggio 1936 e il 31 marzo 1937. Il relatore osserva che i rapporti commerciali con gli aKri Paesi non potevano, dopo la fine delle sanzioni ginevrine e la conquista dell'Etiopia, basarsi sugli stessi presupposti economici e finanziari del passato, ma occorreva giungere ad una serie di accordi che tenesse conto della profonda alterazione prodotta dalla mancata applicazióne per ben sette mesi dei trattati preesistenti, considerati da noi decaduti sia pure senza denuncia nella loro parte di contingentamenti e di pagamenti. I nuovi accordi sono stati ormai conclusi con quasi tutti Paesi europei e si sta provvedendo a rendere definitivi quelli che sono stati conclusi per brevi periodi in via provvisoria. Per quanto riguarda i paesi extra europei, con qualcuno si sono conclusi accordi commerciali, per esempio con il Brasile, mentre per gli altri o sono state iniziate trattative, come con gli Stati Uniti, l'Argentina, ecc. o si è predisposto il lavoro per un prossimo inizio di negoziati. Dopo essersi occupato degli italiani -all'estero specialmente in rapporto alle nostre scuole e ai nostri istituti di cultura che sono stati creati specialmente nei principali centri europei e americani, e dopo aver messo in rilievo le particolari cure e provvidenze che sono state dedicate al possedimento delle isole italiane dell'Egeo durante il 1936 per l'importanza rappresentata dalla sua posizione geografica in relazione alla campagna in Africa Orientale, il relatore passa ad esaminare le di rettive e le realizzazioni in mate ria di politica estera cominciando dai problemi che si riconnettono alla fondazione dell'Impero. Illustra poi i protocolli di Roma, l'atteggiamento dell'Italia fascista nei confronti della Società delle Nazioni, i problemi riguardanti l'amicizia italo-brasiliana, le nostre relazioni cogli altri Stati dell'America latina, l'accordo austro-germanico dell'll luglio 1936, gli avvenimenti spagnoli, la collaborazione italo-tedesca, il viaggio del Ministro Ciano a Vienna e a Budapest, la visita del reggente Horty al Re Imperatore e il « gentlemeen's agreement » per il Mediterraneo. Infine il relatore, dopo essersi occupato degli accordi di Belgrado, dei recenti colloqui di Venezia e della visita elei Ministro'Ciano a Tirana, scrive che le ragioni di contrasto in Europa sono profonde e complesse. Fra i contrasti più gravi che tendono a dividere l'Europa e a comprometterne la civiltà vi è quello che si riferisce ai possessi coloniali. Il Governo Fascista, prima e dopo l'impresa etiopica offri leale chiarificazione e volle precisare in atti concordanti un giusto equilibrio dei diritti suoi con quelli imperiali delle Potenze di occidente. Questi nuovi equilibrii sembrarono delinearsi negli accordi del 7 gennaio '35 con la Francia e del 2 gennaio '37 con l'Inghilterra. Il Governo di Roma intendeva chiudere la lunga controversia coloniale con la Francia: il « gentlemen's agreement » aveva scopi particolari e fini generali. Esso si riferiva alle situazioni mediterranee ma anche alle « buone relazioni » generali tra Italia e Gran Bretagna che le due Potenze intendevano consolidare. Esso va connesso da una parte alla chiarificazione riguardante l'integrità della Spagna, dall'altra a manifestazioni di adattamento da parte britannica alla nuova realtà determinatasi in Etiopia manifestazioni che si concretarono nel ritiro della Legazione, sostituita da un Consolato generale e negli accordi per il commercio tra il Somaliland britannico e territori di nuova sovranità italiana. Tutttavia queste iniziative di riconoscimento « de facto » non ebbero ulteriore sviluppo. I riconoscimenti «de jure» e «de facto> non sono venuti soltanto da qual che piccola repubblica, come la stampa britannica con umorismo forzato e poco riguardoso verso l'uguaglianza democratica crede,va in un primo tempo di poter rilevare; essi sono venuti da gran di Potenze, da Stati europei ed extra europei. Se talune Potenze imperiali non si sono ancora adat tate alla realtà italiana in Etiopia pretendendo di non poter ricono- scere una soluzione di forza, ciò nulla toglie al fatto che esse stesse sono detentrici di più vasti imperi coloniali accaparrati con le armi. Dopo essersi trattenuto sull'opera svolta dall'Italia nel mondo danubiano e sui rapporti fra l'Italia e le Potenze dell'Europa centro orientale, l'on. Polverelli conclude: « Il panorama dell'opera diplomatica italiana nell'annata è vasto e complesso. Le direttive sono state costantemente ispirate a ideali di ordine e di collaborazione. Le realizzazioni sono state positive e brillanti. Rimane aperta la questione spagnola. Storicamente è questo il primo tentativo di un'intrusione russa nel Mediterraneo occidentale ai danni di una grande e generosa Nazione alla quale fra stragi e distruzioni nefande si è tentato imporre' un ignominioso servaggio. A proposi to del conflitto interno spagnolo le gazzette democratiche che ogni giorno si affannano a ravvivare in europa le fiamme dell'odio, hanno scatenato varie offensive di men zogne contro l'Italia. Ma sta di fatto che il Governo di Roma fin dall'estate dell'anno scorso aveva proposto di estendere ai volontari gl'impegni per il non intervento iin Spagna. Quell'estensione per 'lunghi mesi non fu voluta dalle correnti estremiste intente a so stenere coll'oro spagnolo l'intru (rione moscovita ai danni della Spagna ». LE TRUPPE DI COLORE MONTANO LA GUARDIA A PALAZZO VENEZIA I RESTI DI UNA VILLA DI LEQUEITIO INCENDIATA DAI ROSSI IN FUGA. Il primo a sinistra dei tre uomini ai centro della fotografia è il nostro inviato Sandro Sandrl.