DOMANI SI INIZIA IL XXV GIRO D'ITALIA di Giuseppe Ambrosini

DOMANI SI INIZIA IL XXV GIRO D'ITALIA DOMANI SI INIZIA IL XXV GIRO D'ITALIA Novantaquattro corridori, di cui quindici stranieri, divisi in quattro squadre, sette gruppi, e individuali - Il primo arrivo di tappa al Motovelodromo di Torino p fe d'argento il Gi- * «>**> »" **» * abit° nuovo. Bruno Roghi, assunta la di rezione de La Gazzetta.dello Sport e trovatosi faccia a. faccia con la più grandiosa manifestazione sportiva nazionale, ha sentito, senza alcuna presunzione di competenza o di esperienza, via solo col fiuto del giornalista sensibile e di buon gusto, che il Giro andava invecchiando e perdendo aderenza con le realtà, dell'ambiente e con l'anima delle folle. Già seguendo alcune corse con l'occhio dell'impressionista e del colorista agile e lei/gero. il camerata aveva capito e visto i difetti, le deficienze, </li pachp25qcge nnmpcesgdtaerrori del nostro ciclismo e più specialmente della grande corsa a \ Rtappe. La scarsezza di combatti-1 pvita. il predominio soffocante del-ìrle squadre industriali, il loro di-;e rodarsi, l'asservimento ad esse, più)» o meno volontario, di quei poveri'c faolat{> aobanàonati a se dstessi, che facevano il Giro senza : dmanco guadagnarsi il pane del dmese, tutto ciò convinse lo scrit- ' atare, più che organizzatore, Vii-, manista, direi quasi, sportivo, più tche esperto ideatore di formule, ttecniche e compilatore di regola- nmenti, che qualcosa bisognava pur sfare di nuovo per uscire da una cstrada che avrebbe condotto alla rtomba del Giro. a. èL'idea dei « gruppi » [r\ gFu cosi che a Roghi venne in dmente l'idea dei « gruppi », che già Dha un merito: quello di aver su- cscitato attorno a sé la discussione .ne il giudizio di competenti e non,I ne di'aver messo in atto un espe-\ rimento, un tentativo che solo i mfatti diranno se destinato o fallì- cre o ad aver successo ed ampia, rportata. Forse l'idea era più vasta tdi quella che le difficoltà dellaUimprovvisa riforma hanno ridotto fa più modeste e me* chiare prò- tporzioni; in quanto, da un tenta- \ ftivo, se non erro, di integrazione,] Aper non dire di sostituzione, del-'al'industria ciclistica con l'industria e il commercio m generale attira- dti a una forma di pubblicità vela- dtivamente di basso costo ma di (jrande efficacia, ci si è ridotti (appunto per la reazione degli in- dustriali della bicicletta che «e- devano con preoccupazione l'in-, 1 9**880 nel loro campo di ronco)- I rent< l^S^tT^S, »™«»f #H ' \ad ottenere il concorso di una solai1 società, e di un solo ji°r™f>e\- Quello, di carattere tutto specia-.1 le> della Direzione degli italiani al- a [l'estero. r ., . ,. . Kei Questa forzata limitazione di ob-t ' oiettivx c di risultati inisUtli e do-, nlu"?rt essenzialmente al fatto che-n I - !è stato imposto il numero massi- \™> d> due dfaKu°Tn\2%LZ£ Uiruppo montassero la stessa mare I ca, a"° SC0P° di evitare che lm- \dustria ciclistica, dirò così, non\!»»***'' estromessa dalia porta, ! o o a l a o o o o n a a l o n o rientrasse dalla finestra. In que-jsto modo, però, si è spezzata la'Dire, dunque, che l'idea ha avuto',un immediato successo sarebbe ec- cessivo ottimismo, ma questo con- ta poco; l'importante è che i qruv-pi funzionino secondo le finalità degli ideatori, cioè siano in corsa elemento di combattività e d'inte-compattezza dei gruppi e ridotto, se non eliminato del tutto, l'appoggio finanziario che avrebbe potuto dare questa bandita industria. Percorso e regolamento esse, e si dimostrino capaci e degni di ulteriori sviluppi. Vedremo in pratica se essi avranno in sè questa vitalità e questo titolo di vita, oppure se l'idea dovrà essere modificata e sviluppata o, al contrario, sepolta e dimenticata. Dagli osservatori non si desidera che comprensione e serenità di giudizio. E' un esperimento, ripeto, che può avere la vita di un mese, come enza di , Gorro,.re ^lustrare il quadro 1 in cui essa sarà disputata, cioè il percorso e il regolamento, e i suoi attori. Il percorso, di un totale di 3808 chilometri, è stato diviso in 23 tappe, di cui solo cinque superano i 250. Le distanze giornaliere, dunque, non sono eccessive, ma occorre tener conto che m quattro giorni si disputa una tappa prima e una dopo mezzogiorno, cosa che non riscuote il mio favore. Come non lo riscuote la tappa a cronometro a squadre, perchè lede il principio della corsa individuale, che, dimetto nella forma, dovrebbe essere rispettato e, per primi, dagli organizzatori, nè il percorso della tappa a cronometro in salita, perchè i venti chilometri da Rieti al Terminillo non sono fatti per "dirci quali sono i migliori arrampicatori. Di salite se ne sono evitare delle dure, come Radicofa»» e « Macerone ma se ne son comprese delle altre, come quelle dei Passi Ralle, Costalunga e Men- dola, del Magreglio, che non sono da meno, tanto più che vengono alla fine. II regolamento non offre novi tu. Nonostante l'insistenza di cer te Case, non ci saranno abbuoni, ne in volata, nè in salita. A que sto proposito ho sempre sostenuto che sarebbe giusto che il vincito re delle tappe in volata avesse un abbuono; ma in pratica l'abbuono è un'arma a doppio taglio; può riportare, cioè, l'equilibrio, o ag- gravare lo squilibrio, a seconda dei valori in campo e dell'anda Dìruto della corsa. A evitare d'in cappa re nel danno, anziché nel beneficio. gli organizzatori ne han no eliminato la causa, Ma formula, percorso, regola' mento passano in seconda linea, come clementi sostanziali della ga, ra. di fronte aila qualità e qnan tità dei concorrenti, che gli orgaUiìzsatori hanno, a costo di sacri fici, curato al massimo, accen tuando il più possibile il carat\ fere di internazionalità del campo, ] Avremo cinque corridori belgi e 'altrettanti svizzeri e tedeschi, fra i quali non difettano gli uomini d< già provata classe e i giovani di buone promesse. Mancheranno. invece, i francesi, forse per la ri- tardata Airrcsa'dei'biìmif rapporti sportivi franco-italiani. !_„__■. fQunr.fi , incognite e lavorili l„ schieramento nazionale, pur ' f"*B"do qmÌ «Ip^pleto.prcsen. isità"c d'interesse. Grave è l'assen\a/ ■Martano, che, nella forma .della Parigi-Nizza, sarebbe stato un colosso. Preoccupante è il fatto K''? f.arMi farà nel Giro il suo tdebuttodi stagione, dopo una vera , e propria, per quanto benigna, for-ma di bronco-polmonite. Qualco- \il toscano ha la classe che aveva ! novese.Jl pericolo per Borialisa di simile ebbe Girardengo nel 1918 e poi salì al vertice della sua carriera; ma, a parte che si è ancora lontani dall'esser convinti che-jè quello di affrontare una corsa 'a tappe, che lo può mettere sin dall'inizio alla frusta, dopo sette mesi di assenza dalle competizioni. Con un Martano e un Sarta» in pienu efficienza, il Giro avrebbe avuto per perno un duello davvero appassionante, un motivo domio', ','"!'/e' A,8S?nt,f Vwno e menomato - , i>v,ilano t valori e si al-- '"'-"""o » probabilità. Ed ecco -\ ,HX ì""!'0 "la"f' »"a decina di à \pre,endenJ'. alla vittoria finale, a j V!'"1,"" ' qu.aU'- ?er0' p?rta -K ■?«? ^" P'" ■ w}ery°9.aUvo , . o è i e e e e di o l Del Concia s'è fatto il morale e la mentalità da vincitore del Giro? Bizzi s'è irrobustito abbastanza da non esser vittima di una di quelle crisi che spesso lo hanno stroncato? Bergamaschi è tornato alla forma e al rendimento del 19S5? Le condizioni di salute di Olmo sono tali da fargli prendere e mantenere un ruolo di primo piano? Bini s'è scapricciato abbastanza per aver la testa sul collo dall'H al 30 ma</gio? ValettiCazzulani, Canavesi, Rimoldi;Mollo, Menili, hanno classe sufficiente per primeggiare? Cimatti, Scrvadei. Favaìli. gradiranno le salite come il piano t Camusso, Mo- - reìli, Barrai non saranno distratti dal miraggio del Tourt E, in quanto agli stranieri, basterà la voglia di battagliare e di guadagnare per vincere le difficoltà dell'ambiente oltre che gli avversari f Se è vero — e nessuno ne dubita — che i punii interrogativi, le incertezze costituiscono l'atmosfera più favorevole all'accendersi e all'agitarsi dell'interesse attorno ad un avvenimento sportivo, bisogna dire che questo Giro d'Italia si presenta sotto i più lieti auspici. In quanto al vincitore, restringendo la rosa di nomi che ho fatto prima e mettendo al di fuori e al di sopra Bartaìi, netto favorito nel caso che la forma non. lo tradisca, le maggiori probabilità l'anno attribuite, in ordine decrescente, ai seguenti: Del Concia, Bergamaschi, Bizzi. Cimatti. E' questa, un'indicazione molto azzardata di nomi, che potrebbe benissimo essere sconvolta o dalla riscossa degli anziani o, quel ch'è più facile, dalle affermazioni dei giovani. Ma il pronostico pcco conta; la folla non ha più idoli, ormai; ne cerca, ne vuol creare dei nuovi; possano essi uscire da imprese che sia» gemme nella corona di cui il Giro si cinge per la {(•sia delle sue nozze d'argento. Giuseppe Ambrosini

Luoghi citati: Italia, Magreglio, Nizza, Parigi, Rieti, Torino