Manovre francesi impostate per controbattere I'"asse,, Roma-Berlino

Manovre francesi impostate per controbattere I'"asse,, Roma-Berlino Manovre francesi impostate per controbattere I'"asse,, Roma-Berlino Parigi, 5 notte. Dopo le ridondanti manifestazioni di diffidenza che avevano accompagnato il viaggio di von Neurath a Roma, il comunicato finale sull'esito del convegno dà luogo ad apprezzamenti più sereni. Una nota àeWHavas rileva che l'asse Roma-Berlino viene presentato sopratutto come il centro di una organizzazione europea alla quale tutti gli Stati possono utilmente partecipare, e che i giudizi emessi a Roma in questi giorni sul conto degli Stati che si mantengono al di fuori della politica italo-germanica attestano una certa volontà di moderazione. « Le cose si svolgono come se non si volessero tagliare i ponti ». commenta l'agenzia ufficiosa, non senza tuttavia insinuare, subito dopo, che probabilmente questa prudenza è dovuta, almeno per quanto concerne l'Italia, alla speranza di rendere più facile il riconoscimento generale dello stato di fatto in A. O. da parte del prossimo Consiglio della Lega delle Nazioni. Anche secondo il Petit Parisien il passaggio più Importante del comunicato romano sarebbe quello dove è affermata la volontà di Roma e di Berlino di fare tutti gli sforzi necessari per sviluppare la collaborazione con le altre Potenze europee. Discrepanze e preoccupazioni Lo stesso giornale attribuisce valore particolare al fatto che l'atteggiamento dei due governi verso il progetto di un nuovo patto occidentale non sarebbe sistematicamente ostile, aggiungendo di sapere che la collaborazione internazionale auspicata, è economica oltre che politica, e che i recenti contatti fra Schacht e Azzolini. e il progetto di conferenza internazionale non sono estranei al tenore del documento romano. Una certa discrepanza di pareri sussiste, comunque, qui anche dopo la lettura di questo; e il Temps, contrariamente al Petit Parisien ritiene che Italia e Germania si sono invece intese per considerare prematura ogni iniziativa circa la elaborazione di un nuovo patto occidentale finche una soluzione non sia intervenuta nel problema spagnuolo e la sovietizzazione della penisola iberica non risulti definitivamente scongiurata. Per procurarsi sulla situazione maggiori lumi di quel che non gli sia consentito ricevere direttamente da Roma, data la condizione anormale di quell'Ambasciata. Delbos ha pregato Poncet di venire a Parigi a conferire seco. Nella diecina di giorni che passerà alla capitale, 1,'Ambasciatore di Francia presso il Reich avrà cosi modo di occuparsi, oltre che del trattato di commercio franco-tedesco attualmente in gestazione, dello stato dei rapporti italo-germanici e dei progetti di patto occidentale di cui sopra; progetti contro i quali, prima ancora di crederci, una parte della stampa francese leva già gli scudi accusandolo di essere una seconda edizione di patto a quattro trasformato in patto a due, cioè patto di due blocchi. La preoccupazione che von Blomberg possa andare a Roma a mettere lo spolvero su un'alleanza militare sembra farsi meno viva ma vi subentra il convincimento che Roma e Berlino stiano concludendo fra loro degli accordi di stati maggiori sul tipo di quelli esistenti fra Francia e Inghilterra. Il Popìdaire, organo di Blum, scrive, ad ogni modo, che la collaborazione italo-germanica non è un episodio transitorio: essa è destinata ad esercitare la sua pressione sugli avvenimenti per tutto il periodo durante il quale l'Europa cercherà un equilibrio più stabile. Sempre in rapporto all' azione diplomatica dell'asse Berlino-Roma, Delbos ha avuto oggi un colloquio con l'Ambasciatore di Polonia, Lukasiewicz, che ha lungamente interrogato sui risultati del viaggio di Beck a Bucarest, sforzandosi ancora una volta di sventare, senza averne l'aria, la cooperazione di Varsavia alla conclusione di un patto italo-rumeno. Nel frattempo Viénot si occupa della conclusione di un accordo tripartito franco-turco-siriano per la garanzia delle frontiere della Siria, accordo circa il quale l'ambasciatore Ponsot ha conferito ieri ad Angora con Rustu Aras. La Catalogna: argomento d'imbarazzo Nonostante le speranze riposte, in questi ambienti, negii sviluppi prossimi e lontani delle varie manovre impostate per controbattere l'azione italo-germanica, l'orizzonte parigino appare alquanto offuscato dalle vicende di Catalogna, argomento di rammarico e di imbarazzo per gli amici del «Frente Popular », come tutto quello che, squarciando brutalmente dagli occhi del pubblico il velo teso dalla propaganda ministeriale sulle delizie della Spagna rossa, rende più che mai difficile presentare la guerra nazionale di Franco come una crociata dell'oscurantismo retrogrado contro le pure libertà democratiche. Gli organi socialcomunisti si arrabattano per ridurre la gravità delle convulsioni anarchiche che dilaniano Barcellona. Ma il Journal des Débats, che non ha ragioni per mascherare la verità, scrive che gli avvenimenti in corso non soltanto contribuiscono a giù stificare la rivolta della Spagna nazionale contro un regime insop portabile, ma fanno pensare che la causa dei rossi sia sempre più compromessa e che la guerra ci vile non possa in nessun caso terminare con la vittoria della fazione anarchico-marxista. Parlamentarmente parlando, la situazione non offre nessun pericolo. La delegazione delle sinistre presenterà un ordine del giorno di fiducia nel ministero, alla cui redazione avranno collaborato esponenti socialisti, comunisti e radicali. E nonostante le interpellanze di Doriot, di Scapini, di Dommange, di Taittinger e di altri, il governo la spunterà con i soliti 140 o 150 voti di maggioranza. C P.