IL BARONE VON NEURATH ricevuto al Quirinale dal Re

IL BARONE VON NEURATH ricevuto al Quirinale dal Re IL BARONE VON NEURATH ricevuto al Quirinale dal Re Caloroso scambio di brindisi tra il Ministro del Reich e il conte Ciano al pranzo di gala Roma, 4 notte, .dLa giornata di Von Neurath si\vè iniziat.. con la solenne udienza,teconcessa itile ore 10 al Quirinale da S. M, il Re Imperatore. Quan-jdo il barone von Neurath è giun-;to, accompagnato dal suo segre-1 tane particolare, alla porta della Reggia, gli onori militari gli sono cstati resi 'dai granatieri d'Africa, !venuti a Roma per la grande ri- vista e che hanno avuto oggj l'o- Mnore di montare la « reale Ricevuto ai piedi dello scalone dal ce-jl^JfS^JTf^^Aiv.™'?-!.™'degli esteri tedesco è siato intro dotto presso il Sovrano dal ceri-, moniere capo di Corte, conte dijSant'Elia. La visita al Sovrano Id'Italia si è protratta per circalmezz'ora. Il barone von Neurath1è infatti riapparso sulla soglia \della Reggia alle 10,30 e si è recato all'albergo in via Veneto. [\All'Accademia germanica I Ne è ripartito appena 20 mi- nuti dopo per recarsi con l'intero seguito del principe von Bismarck , e dei signori Kotze, Stieve, Asch- mann, Leinburg e von Marchtah- ler, all'Accademia Germanica presso Villa Massimo per assiste- re all'inaugurazione dell'Esposi-[zionc delle opere eseguite dai fun-zionari tedeschi. Qui è stato ri-,cevuto dagli ambasciatori tedeschi presso il Quirinale e presso la Santa Sede e dal direttore del l'Accademia stessa prof. Gericke. I L'inaugurazione è stata fatta da S. M. il Re Imperatore, che è \ giunto a Villa Massimo alle ore 11 in automobile, accompagnatoldal suo Aiutante di Campo Reri.-1 rale. Il Sovrano è stato dal Direttore dell'Accademi dall'Ambasciatore di Germania e, lentrato nel vestibolo, è stato osse-; quiato dal Ministro degli Esteri, barone von Neurath, e da altre personalità, fra cui si notavano il. Ministro Stieven, Capo servizio per i ia cultura presso il Ministero degli jEsteri tedesco, il Principe monsi- j gnor Giorgio di Baviera, il vice Presidente del Senato, marchese Guglielmi, il vice-Governatore di Roma e numerose personalità della collettività germanica. Il Sovrano ha visitato i due saloni, uno riservato alla pittura e l'altro alla scultura, ammirando le varie opere che sono state illustrate dal Direttore dell'Accademia, il quale ha presentato al Sovrano gli artisti, con i quali il Re Imperatore si è congratulato. Alle 11,15 il Sovrano ha lasciato l'Accademia. Alle 12,40 il barone von Neurath è salito in automobile con l'ambasciatore von Hassel, la signora von Hassel e la signorina. In altre vetture hanno preso posto il barone e la baronessa von Stessei e altri funzionari al se guito del ministro tedesco e dell'ambasciata germanica. Le vetture si sono dirette a Castel Gandolfo dove sono giunte alle 13,7. Il ministro tedesco e la comitiva si sono fermati in un ristorante del lago. Nel pomeriggio sono continuati i colloqui politici tra il conte Ciano e il barone von Neurath. Il saluto di S. E. Ciano u . Stasera ha avuto luogo a Villa Madama il pranzo offerto dal Ministro degli Affari Esteri conte Ciano in onore del Ministro degli Esteri del Reich barone Von Neurath. Fra i convitati si notavano con l'Ambasciatore di Germania e la baronessa Von Hassel, le personalità venute con il barone Von Neurath fra cui il Ministro Stieve e il Ministro Aschmann Capo dell'Ufficio Stampa del Reich e tutto il personale dell'Ambasciata di Germania. Alla tavola del Ministro de,Tli Esteri sedevano con la contessa Edda Ciano Mussolini, il Presidente del Senato S. E. Federzoni, il Ministro dell'Africa Italiana S. E. Lessona, il Ministro delle Finanze S. E. Thaon di Revel, il Ministro dell'Educazione nazionale S. E. Bottai, il Ministro per la Stampa e la Propaganda S. E. Alfieri, i Sottosegretari di Stato Bastianini, alla Guerra Pariani, alla Marina Cavagnari, l'Ambasciatore d'Italia a Berlino Attolico, il Governatore di Roma don Piero Colonna, dame e personalità della Corte, della società romana e alti funzionari del Ministero degli Esteri, della Stampa e Propaganda. Al levar delle mense il conte Ciano ha pronunziato il seguente brindisi: « Eccellenza, sono felice di dare a Vostra Eccellenza, a nome del Governo e del popolo italiano, il mio cordiale benvenuto in questaRoma, dove quindici anni or sono voi assisteste al nascere dell'Italia fascista e dove vivo e caro à il ricordo della vostra- persona- e della vostra opera. -Ned saluto che io vi rivolgo vi è il nostro antico e sincero affetto — «» affetto che gli anni e gli eventi hanno fatto più fervido; — vi s la nostra ammirazione per la vostra opera di uomo di Stato, vi sono i profondi sentimenti di amicizia c i saldi vincoli che indissolubilmente uniscono la Germania nazista e l'Italia fascista. Questi sentimenti e questi vincoli sono quali raramente esistono fra due Nazioni: essi hanno le loro radici nei due grau- di eventi storici che hanno rinno-ilvato l'Europa: In Rivoluzione dei-i cte Camicie nere e la Rivoluzióne] gdelle Camicie brune; hanno la lo-'cro realtà nella solidarietà ideale j Adci nostri due popoli; hanno il lo-\Rro significato nell'alto compito che\ tj nostri due Paesi duramente eUicoraggiosamente assolvono in di-\D/c.sa delle istituzioni civili dell'Eli-', tropo, alle quali la Germania di riA,iolfo Hitler e l'Italia di Benito iPMussolini danno la grandezza del-\a?6 lorn rinnovatc tradizioni di vir-\r'* civiche e il giovane vigore dei]^loro nuovi ordinamenti di pace e dl giustizia sociale. . « Su queste basi sicure e dura't,e s) f°"da ^nostro "micizia e '" cosante collaborazione politica -f'" 1 "ostn duc Governi, suggel- lata dalla volontà del Fuhrer e Gnpgpsdalla volontà del Duce e che oggi\^ha, nella presenza dell'Eccellenza]?Vostra e nelle calorose accoglier « $ «*• ^ò^^™ *Z« lnZn 2 n Ae. P% * Popolo italiano è, ■«unificato che voi siate ve-^ «»to fra no, proprio nei giorni in fcui ci prepariamo a celebrare il dprimo annuale della fondazione] bdell'Impero, memori sempre come tsiamo dell amichevole atteggia-1 mento tenuto dalla Germania du- rinite il conflitto italo-etiopico c del pronto riconoscimento della nostra sovranità sull'Etiopia che il Governo del Reich prima di qua tongue altro ebbe spontaneamen te ad offrirci. « La visita di Vostra EcceUenla, come aia quella del generale]^ Goerh,,, * dell» altre r,erXn,,nntf,\Ngcfsnpfia stringere sempre più e sempre meglio i nostri legami, a raffor zare le correnti di simpatia fra i nostri duc Paesi, a provare an cora. una volta la vitalità della no slra politica e la comunanza d'e.'/K interessi e delle esigenze che l'hanno ispirata e la ispirano. In- mspgpterpreto certamente il vostro pen- siero, Eccellenza, riaffermando che la Germania e l'Italia inten-\dono proseguire questa politica in)un vero e sincero spirito di pace, desiderosi come noi siamo di col-ìlaborare con tutte le altre Poten ze, convinti come noi siamo che non esistono difficoltà e contrasti a tale collaborazione che non pos sano essere superati quando vi sia lla buona e ferma volontà, di in- tendersi e quella mutua comprai- \sione delle reciproche esigenze di vita, della quale l'Italia e la Ger-lmania hanno saputo dare nelle ■ loro relazioni un felice e concreto\esempio. Nell'interesse della tran- ' quillità, della stabilità e della si- j carezza dell'Europa — non meno I che nei diretti interessi della Ger- j manìa e dell'Italia — la nostra ' colluborazionc, alla quale io sono 1 lieto di avere dedicato e di dedi- 1 care con Vostra Eccellenza tutti i miei sforzi, continuerà dunque inlima e feconda nell'avvenire. « E' in questa profonda convinzione che io alzo il mio bicchiere in onore del vostro grande Capo il Fiirher e Cancelliere del Reich —al quale si volge riverente\il pensiero del popolo italiano con i fervidi voti che esso formula per la sua persona e per la sua opera e bevo alla prosperità e grandezza della Germania, nazista, alla feli- cita del Governo del Reich e a quella personale di Vostra Eccellenza ». La risposta di Von Neurath Il Ministro degli Affari Esteri di Germania barone Von Neurath ha risposto col seguente brindisi: « Signor Ministro, «Alle parole di cordiale saluto e di calda amicizia che Vostru Eccellenza mi ha ora dirette, posso rispondere solo con l'assicurazione di una altrettanto cordiale amicizia. Ringrazio il Duci, il popolo italiano e l'Eccellenza Vostra per l'accoglienza che a me e ai miei collaboratori è stata {atta, accoglièhza che ha toccato il mio cuore. Come io, anni or sono, quale Ambasciatore di Germania a Roma, ho da vicino ammirata Vìntima rinascita della Nazione iraUiana sotto la guida geniale del Duce, così mi è stato dato, mi ritorno nella mia patria, di vivere il rinnovamento del popolo tedesco Per opera del nazismo, sotto la auida di Adolfo Hitler e di lavo- rare a questo rinnovamento come ^tn^iro,_dèSli Esteri àeUa "uova Germania «Dopo un'assenza di diversi anni, tornato nuovamente a Roma, posso constatare con profonda gioia tutto quello che da allora il popolo italiano, riunito nel Fascismo, ha compiuto come possente ^oro costruttivo. Ho seguito que. ?1 successi eccezionali in tutte le *£ae Stffi ^^^^^^o non * riterrà soddisfatto delle me- fj raggiunte, ma che con^l pro9g9redire'possentemeH. fe UM*{ « £ ^ f da Così offre * Fascismo suUa bMè M pror/resso finora compili to aalUl Nazione ìtaUana> la O?go ^ Nazwne '* cordiali felicitazioni gliosa garanzia di un felice e sicuro avvenire. « Fra pochi giorni tutta l'Italia festeggerà l'anniversario di uno storico avvenimento. Come un anno fa l'intero popolo tedesco apprese con gioia la notizia della fondazione dell'Impero, così oggi io desidero esprimere all'amica Germania per l'immi- mente esposto al popolo tedesco nniversario: fu quella grandissima energia che caratterizza l'opera di ricostruzione interna che venne perseguita e raggiunta la grande mèta: la creazione dell'Impero. « Il nostro Fuhrer ha recente- tutto quanto è stato raggiunto in Quattro anni di lavoro e di na\zismo. Dinanzi a noi si aprono le )mète per i prossimi quattro anni. Lo stesso spirito anima i nostri ìduc popoli creatori; ed io sono persuaso che l'Italia da parte sua sarà al nostro fianco nell'opera di raggiungimento delle nostre grandi mète con quello spirito di col llaborazione che da parte nostra ci animò nei riguardi dell'Italia. Ella \ha, signor Ministro, molto giusta mente accennato che questa colllaborazione serve e deve servire ■ non soltanto agli interessi dei no \stri popoli, ma anche e più a man ' tenere e ad assicurare la pace gè j nerale. Il Governo tedesco, al pari del Governo italiano, è persuaso j che le difficoltà che tutt'ora si ' oppongono a una fiduciosa colla 1 borazione di tutti i popoli devono 1 c possono essere dissipate. A pie-no diritto quindi Vostia Eccellen za ha affermato che tutti i popoli debbono dar prova di quella medesima mutua comprensione pei le reciproche necessità di vita, comprensione che già esiste nei rapporti fra i nostri Paesi. Ciò ci\semora costituire la via più certa Pe'' raggiungere, sulla base della ! collaborazione di tutti i popoli, una \0***ta e generale pacificazione, j « Ceni tale augurio io innalzo il ì mio bicchiere alla salute di S. M.il Re Imperatore, di S. M. la Re gina e Imperatrice, alla salute di S. E. il Capo del Governo nonchére quella di Vostra Eccellenza eeilla felicità di tutto il popolo ita-liano ».