L'organizzazione militare del Paese nelle dichiarazioni dei tre Sottosegretari

L'organizzazione militare del Paese nelle dichiarazioni dei tre Sottosegretari L'organizzazione militare del Paese nelle dichiarazioni dei tre Sottosegretari Il discorso del Ministro Lantini sulle Corporazioni Roma, 4 notte. Dopo avere ascoltato il discorso del ministro Lantini, la Camera fascista ha esaminato nella seduta d'oggi, alla quale assisteva anche il Duce, i bilanci dei tre dicasteri delle Forze Armate. Sui bilanci delle Forze Armate non vi è stata alcuna discussione generale. Hanno parlato soltanto i Sottosegretari alla Guerra, alla Maìina e all'Aeronautica. Discorsi brevi, di schietto stile fascista, nei quali il gen. Pariani, l'amiti. Cavagnati e il gen. Valle hanno illustrato la potenza militare, marittima e aerea dell'Italia imperiale. La manifestazione ai Duce Alle 15,35 tutte le tribune della Camera sono gremite. Due delle tribune sono interamente occupate da ufficiali superiori dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica e della Milizia. Anche l'aula è già assai affollata. Al banco del Governo sono presenti i ministri Bottai, Rossoni, Starace, Alfieri, Lantini, Bermi e quasi tutti i Sottosegretari. Qualche minuto avanti le 16 entra nell'aula il Duce. Ministri e deputati scattano in piedi e applaudono calorosamente il Capo del Governo. Alla vibrante manifestazione si associa entusiasticamente il pubblico delle tribune. Mussolini risponde col saluto romano, poi va a occupare il suo seggio al banco del Governo. Alle 16 precise S. E. Ciano apre la seduta. Dopo le consuete formalità la Camera approva senza discussione alcuni disegni di legge, quindi viene ripresa la discussione iniziata ieri sul bilancio delle Corporazioni e sale alla tribuna fra i vivissimi applausi dell'assemblea il ministro LANTINI. Nel suo lucido discorso che la Camera ha ascoltato con grande attenzione, il Ministro ha toccato le più importanti questioni della vita corporativa dell' Italia fascista. L'on. Lantini ha detto fra l'altro che si torna qua e là a discutere di federazioni di categoria e confederazioni. E' certo che le Federazioni nazionali dei sindacati di categoria hanno dal 1934 a oggi acquistato una maggiore efficienza e una più netta personalità Ma in piena applicazione dei decreti del 1934 le confederazioni non possono non continuare a svolgere l'opera di coordinamento vigilanza e tutela che loro spetta. Ci sono corporazioni nelle quali per lo stesso ramo di attività sono rappresentate più di una federazione nazionale di categoria. Lasciate a se stesse, esse potrebbero presentarsi alla discussione dominate dallo spirito e dall'interesse particolaristico e quindi in dissenso fra loro. A proposito dell'autorizzazione per concessione di nuovi impianti, afferma che si potrà, specie per quelle come ad esempio la Corporazione della chimica o della metallurgia e meccanica più frequenmente chiamate ad agire, data la complessità della categorie collegate e rappresentate, passare alla costituzione dei previsti comitati ai quali affidare l'esame delle domande. • H Ministro parla poi dell'accertamento dei costi di produzione da parte delle Corporazioni. « Negarlo, egli dice, vorrebbe dire contestare alla Corporazione una facoltà il cui esercizio sarà di beneficio al complesso andamento dei Riversi settori della produzione nazionale. Non si tratta di entrare caso per caso nei recessi più lelicati dei segreti industriali, ma è certo che un'indagine della Corporazione sui costi di produzione non può che giovare ai migliori e costituire un premio per coloro che si dimostrano i primi, i più meritevoli nella feconda e legittima concorrenza in cui si provano si cimentano l'operosità e l'acutezza dei dirigenti, la selezione delle iniziative, la bontà delle attitudini ». Prezzi e salari Sul problema dei prezzi, raggiunto lo scopo di arrestare la speculazione, affermata la disciplina del mercato nazionale, l'opera di vigilanza e di controllo sui prezzi è ora affidata agli organi corporativi e cioè nella sfera nazionale al Comitato corporativo centrale e alle Corporazioni, nel campo provinciale ai Comitati di presidenza dei Consigli provinciali delle Corporazioni. Quanto al problema dei salari, l'oratore ricorda che nella concezione fascista del salario, il dato del rendimento del lavoro deve essere integrato da quello delle possibilità della produzione e delle normali condizioni di vita del lavoratore per rendere il salario « vitale ». L'esigenza di tener conto della personalità del lavoratore ha già avuto nella pratica disciplina dei rapporti di lavoro un più efficace ed equo riconoscimento. I più recenti contratti collettivi di lavoro con clausole nuove sulla formazione dei cottimi e la garanzia di un minimo, gli adeguamenti salariali operati nell'agosto e settembre scorso e in questi stessi giorni sono la riprova che su questo terreno ci si è messi e si cammina. D'altra parte con l'istituzione degli assegni familiari il lavoratore non è soltanto considerato come cittadino e produttore ma anche quale « pater familias ». Il ministro LANTINI si occupa poi fra l'altro di una riforma di indubbia importanza quale quella dei Consigli provinciali dell'economia corporativa trasformati in Consigli provinciali delle corporazioni e ampliati di funzioni di carattere economico e sindacale. Dopo avere risposto ai diversi oratori, l'on. Lantini pronuncia che i Ministeri dell'Educazione nazionale e delle Corporazioni si apprestano a regolare con ampiezza e novità di vedute e con metodo e soluzioni corporative il problema dell'istruzione e dell'educazione professionale delle maestranze e dei giovani che uscendo dallu scuole dovranno mostrare di essere pronti alla vita. « La rivoluzione italiana fascista mussoliniana, conclude il Ministro, continua opponendo una decisa implacabile resistenza a tutte le forze distruttive e negative che nell'Europa e fuori tormentano la vita di popoli e di nazioni intere. La nostra rivoluzione crea e rinnova. Quelle che cadono sono le scorie del passato offerte come saprlficlo all'avvenire che si avanza preannunzlatore di giustizia sociale e di imperiale poten¬ zgtildcpdpgbrdsscgndsmnifqngptpdtlaidsrnotmdddtiI [ 1 ; ti i l ; 1 za ». (Vivissimi generali prolungati applausi). Approvati rapidamente i capitoli del bilancio delle Corporazioni, il Presidente propone che sui bilanci della Guerra, della Marina e dell'Aeronautica sia fatta un'unica discussione. La proposta è approvata e il Presidente non essendovi oratori iscritti dà subito la parola al Sottosegretario alla guerra, gen. PARIANI. Guerra di rapida decisione S. E. PARIANI, accolto alla tribuna da vivi applausi della Camera, inizia 11 suo discorso ricordando la consegna datagli nell'ottobre scorso dal Capo del Governo: consolidare, perfezionando, semplificando. La nostra dottrina è nota: guerra di rapida decisione, dottrina che come ogni altra si presta a discussioni, ma che per contro risponde bene al nostro temperamento, alla nostra situazione economica e geografica, allo spirito innovatore e deciso che il Regime fascista ha portato alla Nazione. Lo scopo che ci proponiamo è quello di vincere la guerra nel minor tempo possibile. Per raggiungere tale scopo occorre avere una preparazione tecnica morale e materiale che ci consenta di porre rapidamente in atto ciò che si Intende attuare. E' essenzialmente a tale preparazione che sono volte le cure del Ministero della Guerra al duplice intento di garentire la integrità territoriale del Regno e dell'Impero e di consentire la costituzione di una adeguata e celere massa di manovra da lanciare nella lotta là dove si crederà più opportuno impiegarla. Il generale Pariani esamina tutta la preparazione del terreno, del materiale, delle masse e dei quadri. Per avere un'idea della entità del grandioso movimento del quadri in caso di mobilitazione, basta tener presente che mentre gli ufficiali dell'Esercito permanente si aggirano sulla cifra di 16 mila, sono circa 160 mila quelli che vengono dal congedo e ciò per il solo inquadramento dell'Esercito, senza tener conto della massa della Milizia, che richiede a sua volta una notevole massa di ufficiali. Perciò il Ministero della Guerra curerà lo sviluppo del « reggimenti-scuola », in modo da assicurare un larghissimo gettito annuo di ufficiali di complemento e chiederà che siano attuati i provvedimenti necessari ad assicurare che gli ufficiali in congedo siano messi in condizioni di dare tecnicamente !s sicurezza che sapranno condurre bene nella lotta i magnifici soldati d'Italia perchè perfettamente al corrente di tutte le innovazioni nelle armi, nei mezzi e nei metodi. Parallelamente alla questione dei quadri ufficiali si risolverà quella dei quadri sottufficiali, classe che assume speciale importanza nella organizzazione di un esercito moderno. L'oratore parla poi della Milizia che si è già affermata sul campi di battaglia, della pre e post-militare e delle formazioni giovanili del Regime, organizzazioni alle quali è commesso il non lieve compito di trasformare i cittadini in soldati, consentendo con ciò all'Esercito di dedicare la sua attività nella più alta funzione dell'addestramento dei quadri. La legge di avanzamento Sull'aggiornamento della legge di avanzamento che prossimamente sarà presentata alla Camera, l'oratore dichiara che essa porta sostanzialmente un tangibile aumento nei quadri degli ufficiali superiori, sia per far fronte ad aumenti di unità, sia per mettere l'Esercito in grado di meglio corrispondere alla sua alta funzione di addestramento dei quadri, verrà poi ristretta la base della gerarchia dell'Esercito (ufficiali subalterni) per ridurre gli aggravi finanziari derivanti dall'aumento dei quadri superiori e nello stesso tempo per evitare di creare numerose eliminazioni nella camera. Le deficienze così create nei subalterni verranno colmate con ufficiali di complemento che, compiendo volontariamente un pm lungo periodo di servizio, potranno avere un più completo addestramento. SI potrà in tal modo ottenere l'attuazione delle «vacanze obbligatorie » essenzialmente in base all'età. E' necessario — continua il generale Pariani — che ognuno tenga il proprio posto: con le truppe debbono restare coloro che sono normalmente nelle migliori condi: zioni fisiche per condividerne i disagi, per compiere un prolungato sforzo fisico oltreché mentale. Una cosa è però necessaria: quella di evitare la creazione di gravose situazioni economiche specie per coloro che hanno numerosa fanii011 i 3. L'oratore conclude affermando che la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e le formazioni giovanili fasciste si raccolgano in un fascio unico con l'Esercito e procedano compatte con un'unica visione e per un unico scopo: essere tutti pronti e tutu uniti per meglio rispondere agli ordini del Duce e al volere del Re. La fine del discorso del generale Pariani è accolta da fragorosi applausi ai quali si associano il Duce, tutti i Ministri e il pubblico. Al (jrido di « Vira l'Esercito » xI Duce, i Ministri e tutti i deputati si rivolgono verso la tribuna delle Forze armate e acclamano a lungo. Lo sviluppo della Marina Subito dopo sale alla tribuna il Sottosegretario alla Marina ammiraglio CAVAGNARI. Dopo avere ricordato che durante la guerra per l'Impero i marinai d'Italia hanno meritato la riconoscenza della Nazione, dice che la Marina si era raccolta secondo il suo stile e le sue necessità riprendendo la instancabile opera di preparazione dei mezzi e di addestramento del personale. La Marina se gue il normale processo del suo sviluppo come da alcuni anni fu organicamente prestabilito dal Capo. Sebbene l'Italia non figuri fra i firmatari del più recente trattato di Londra, le nostre co; struzioni si sono finora mantenute entro i limiti determinati da i quel trattato. Inoltre il Governo i si è dichiarato disposto, come non l tutti hanno fatto, a limitare il ca libro delle grandi artiglierie delle nuove corazzate. E' ovvio che la conquista dell'Impero ci impone anche sul mare un compito più vasto che in 1 passato. Questo solo potrebbe di per sè giustificare il notevole au¬ a i e n e , a e e o o . m o e o : i . e o a n o u i e . I i e a l a a a o o u l i e a o n e n i mento delle nostre forze navali e il rafforzamento dei loro punti di appoggio. La Marina italiana potènzierà nel prossimo futuro il suo nucleo di corazzate e aumenterà in proporzione le altre classi del suo naviglio. Ogni sacrificio finanziario per questo scopo è un premio di assicurazione ben pagato per garantirsi la pace e il benessere, l'amicizia dei benevoli o il rispetto dei malevoli. E' ormai troppo evidente che le guerre combattute su di una sola frontiera sono un puro ricordo storico. Un conflitto europeo non tarderebbe a divenire una conflagrazione mondiale. I mari Mediterranei e i grandi Oceani saranno sempre gli sconfinati campi ove si determineranno le soluzioni prime della guerra'. Occorre perciò che la nostra sia d'ora innanzi una marina oceanica. E' questo il più Importante mutamento che dovrà ormai caratterizzare il nostro programma navale nel prossimo futuro. « Navi e uomini — conclude poi l'ammiraglio Cavagnari — sono affidati a una gerarchia di capi che per la preparazione spirituale e professionale, per la scuola del dovere cui sono cresciuti, per la serietà, l'austerità che è loro norma e tradizione costituiscono In verità un formidabile baluardo dello Stato Fascista. Diamo loro le armi che attendono, la fiducia che meritano. Nell'ora grave e decisiva essi saranno all'altezza della loro missione ». Vivissimi generali prolungati applausi, grida di « Viva la 'Martha! ». Il Duce, il Presidente, i Ministri e i deputati sì alzano. Nuove insistenti acclamazioni. L'Aeronautica coloniale E' ora la volta del Sottosegretario per l'Aeronautica generale VALLE, accolto anch'egll da un caloroso unanime applauso della Camera. Il generale. VALLE inizia 11 suo discorso ricordando l'opera eroica dell'Aviazione in A. O. e la memoria gloriosa dei Caduti dell'Arma aerea. « I loro nomi — egli dice — sono scolpiti nel marmo romano che fascia alla b"se la nostra Casa. Ogni mattina entrando in essa per il quotidiano lavoro, li salutiamo come se fossero presenti ». (Il Duce, il Presidente, i Ministri e i deputati si alzano: vivi e prolungati applausi ai quali si associa il pubblico delle tribune). Riprendendo il suo discorso, l'oratore dice che, conquistato l'Impero, l'opera dell'Aviazione continua allo scopo di perfezionarne il consolidamento. I] vastissimo territorio è controllato per intero dalle nostre squadriglie. E' in corso di approvazione una legge che stabilisce 1 cardini dell'ordinamento aeronautico coloniale; ma tale ordinamento è già di fatto in esecuzione da 6 mesi con carattere sperimentale e con ottimo rendimento. Per esso l'Impero etiopico è diviso in settori aeronautici opportunamente adattati ai Governi costituiti. In ogni settore esiste una serie di campi base e di campi di manovra perfettamente attrezzati. L'unità fondamentale del reparti di volo è formata dal gruppo misto autònomo composto da apparecchi da ricognizione e da bombardamento che si danno reciproco appoggio. Magazzini, depositi, officine di grande e piccola revisione, costituiscono una salda infrastruttura cementata da una fitta rete di co municazlonl che permettono al Co mandante superiore generale di squadra aerea agli ordini diretti del Viceré, di impiegare prontamente al minimo cenno l'intero complesso. Le forze aeree dell'Impero africano, forti di qualche centinaio di apparecchi tenuti sempre in efficienza, costituiscono così una massa aerea di prim'ordine destinata ad avere un peso preponderante in qualsiasi contingenza avvenire anche imprevista. I primati conquistati S. E. VALLE ricorda poi l'opera dell'Aviazione metropolitana e i primati di categoria riconosciuti all'Italia dalla Federazione Aeronautica Internazionale. Dei 47 primati di apparecchi bellici, 25 spettano all'Italia, 8 alla Francia, 6 agli Stati Uniti, 6 alla Russia, uno all'Inghilterra. Noi possediamo da tre anni il primato mondiale della velocità assoluta coi 709 chilometri orari di Agello. Abbiamo di recente conquistato il primato assai significativo delle 10 tonnellate di carico utile in quota (il carico utile è quello che può in un determinato istante abbandonare l'aereo sotto forma di proiettili di lancio o di caduta), il primato delle due tonnellate di carico utile trasportato per duemila chilometri a una velocità intorno ai 400 chilometri orari, quello della velocità sui 100 e 1000 chilometri con aeroplani da combattimento: l'ultimo di Stoppani il 1. maggio con 5 tonnellate di carico utile su 2 mila chilometri di percorso: sette primati internazionali battuti in questi ultimi trenta giorni con apparecchi nazionali costruiti da differenti ditte, ideati da differenti tecnici progettisti, condotti alla vittoria da differenti piloti. Il numero dei nostri reparti, assai cresciuto in questi ultimi tempi aumenterà ancora gradualmente fino a raggiungere i limiti fissati dal nuovo statuto dell'Arma Aerea. In quanto alla nostra produzione industriale essa non potrebbe essere più soddisfacente. La legge sulle quaranta ore ha portato di conseguenza un aumento del 30 per cento delle maestranze occupate nella costruzione di materiali aeronautici. La produzione corrente è oggi largamente sufficiente alle necessità che sorgono dal graduale metodico sviluppo del nostro programma, tanto da poter agevolmente sopperire alle richieste che in vasta misura pervengono da nazioni estere amiche. Anche il piano dì decentramento geografico è in atto. Una nuova industria aeronautica è sorta per esempio a Palermo e ha prodotto i primi esemplari di ottimi aeroplani con maestranze reclutate per il 96 per cento sul posto. Le materie prime Sulla questione delle materie prime S. E. VALLE ha annunziato che le sanzioni avevano precedentemente fatto scendere dal 23 all'8 per cento l'aliquota di materiale importato dall'estero per la costruzione di un aeroplano. La discesa continua e arriverà a cifre trascurabili quando lo sfruttamento minerario della Sardegna, oggi iniziato, diventerà un fatto com¬ piuto, e quando le essenze arboree poste in coltivazione nella zona prealpina con criteri scientifici, ci daranno secondo il nostro fabbisogno i legni necessari per le costruzioni. L'arma delle nazioni plutocratiche, e cioè l'accaparramento delle materie prime effettuato al solo scopo di sottrarre un determinato materiale agli altri, è quindi destinata a spuntarsi in mano a chi l'ha adoperata. S. E. VALLE ha precisato che tale sistema ha avuto dei momenti di vera esaltazione. Nella sola giornata del 22 febbraio ultimo scorso sul mercato londinese (lei metalli si sono effettuati acquisti per 130 milioni di lire di materie prime. Il prezzo internazionale del piombo è salito in tale periodo del 51 per cento; quello del rame dell'82 per cento, dello zinco del 118 per cento: tutti metalli, i minerali dei quali per fortuna i provvedimenti provocati dalle sanzioni hanno rivelato l'esistenza e hanno attivata la produzione dal nostro sottosuolo, a prescindere dalle risorse dell'Impero. L'opera del Duce S. E. Valle illustra poi l'attività delle scuole per giovani piloti e il magnifico sviluppo dell'aviazione civile: 34 linee, 30 mila chilometri di rete, 93 per cento di regolarità complessiva d'èsercizìo, 3 incidenti sopra 7 milioni dichilometri di percorso in un an-no attestano della bontà del personale e del materiale. Ogni giorno la nostra bandiera attraversa le Alpi e solca in ogni sens5 il Mediterraneo fino a Caifa versooriente e fino a Cadice verso occidente. L'oratore conclude il suo chiarodiscorso ricordando l'opera com-piuta dal Duce fin dal 1919 con gli scritti, le parole e l'azione perl'affermazione dell'ala italiana. Gliaviatori traggano ora da ciò mo-tivo di altissimo incitamento a essere degni, sempre più degnidi questa fede, che è la loro stessa fede, per la quale sono pronti a dare la vita nel nome della Pa-tria e del Re. Vivissimi generali applausi sa-lutano le ultime parole di S. E. Valle. Poi il Duce, i Ministri, ì deputati si rivolgono verso la tribuna delle Forze armate e Ira grida di: « Viua l'Aeronautica! » applaudono all'indirizzo della gloriosa arma aerea. Mentre sta per iniziarsi la vo-tazione a scrutinio segreto il Duce lascia 11 suo seggio e si avviaper uscire dall'aula. Ministri, deputati e pubblico, In piedi, lo acclamano a lungo con fervore. La manifestazione continua fino à quando il Duce non è uscito. Dopo la votazione a scrutinio segreto la seduta è tolta.