LA GRECIA DI METAXAS di Italo Zingarelli

LA GRECIA DI METAXAS LA GRECIA DI METAXAS Ricostituzione dello Stato sull'esempio dell'Italia fascista -- L'organizzazione del paese sulla base delle categorie e degli interessi economici VIENNA, maggio. Sono note le condizioni nelle quali, ai 4 dello scorso agosto, il presidente del Consiglio Metaxas disciolse il Parlamento e introdusse in Grecia un regime eccezionale: sebbene la Camera gli avesse dato pieni poteri, i partiti avevano ripreso ad intrigare, e non essendovi accordo fra liberali (venizelisti) e realisti, il gruppet- to dei 15 comunisti era diventato arbitro della situazione, in quanto le sorti del Governo dipendevano dall'attitudine che nel momento decisivo ai rappresentanti di Mosca fosse piaciuto assumere. Allorché il signor Metaxas, col consenso di Re Giorgio II dato — dopo lunga riflessione — sorprese gli ateniesi col suo proclama, l'atmo sfera era talmente satura di elet tricità da far temere, da un istan te all'altro, un'esplosione: sia 1 venizelisti che i comunisti sem bravano pronti alla lotta. Ma la reazione mancò, il Governo diede prova di tenere nelle", sue mani tutti i fili e fino ad oggi nessun gruppo dell'antica opposizione ha tentato di ribellarsi al nuovo ordine Impostogli. Soldato e politico Come la conoscenza del periodi storici é indispensabile per giudi care gli uomini che In essi emersero, cosi è di volta in volta necessario conoscere la personalità di chi si dedica al tentativo di correggere o rinnovare la mentalità del suo tempo. Giovanni Metaxas è nato a Itaca, l'isola di Ulisse, nel 1871. Nella vita poli tica è stato portato da avvenimenti militari nei quali sostenne, a motivo della particolare compe tenza tecnica, parti di primo plano: la sua carriera di soldato coln clde con l'evoluzione dell'odierna Grecia ed è soprattutto movimentata nel periodo che va dalle guerre balcaniche alla guerra mondta le. Quando Venizelos, all'indomani della rivoluzione Giovane turca, pensò di profittare delle debolezze ormai Inguaribili tradite dall'Impero ottomano, per tradurre in realtà il sogno della grande Gre eia, Giovanni Metaxas, completati gli studi all'Accademia militare di Berlino, era uno degli ufficiali più in vista dello Stato Maggiore ateniese; diventato ministro della Guerra, Venizelos lo volle come aiutante di campo e gli affidò una missione di grande fiducia nel maggio del 1912, mandandolo a Sofia a concludere quel Patto greco-bulgaro, successivo al serbo-bulgaro, che diede forma concreta all'idea dell'alleanza degli Stati balcanici. Metaxas ha poi rappresentato, come delegato miJitare, il suo Governo in varie circostanze. Ma l'armoniosa sua collaborazione con Venizelos fu di breve durata, in quanto promosso colonnello e nominato capo dello Stato Maggiore, Metaxas, conscio della propria responsabilità, non ritenne di poter secondare le azioni politiche di Venizelos, che a suo giudizio prescindevano dalle risorse reali. Cosi, allo scoppio della guerra mondiale, allorché Venizelos, combattendo la tesi della neutralità, assunse un'attitudine antidinastica dichiarando che la Grecia dovesse invece immediatamente schierarsi con l'Intesa, egli si disse favorevole a Re Costantino e il giorno in cui il Governo rivoluzionario venizelista ruppe i rapporti con la Bulgaria e con gl'Imperi centrali, si dimise dalla carica di capo dello Stato Maggiore. In modo particolare — i fatti gli diedero poi ragione — Metaxas disapprovò l'idea d'una partecipazione greca alla sfortunata spedizione dei Dardanelli, e la partecipazione non avvenne; più tardi, se fosse stato in lui, la Grecia non si sarebbe probabilmente impegnata nella catastrofica campagna d'Asia minore. Dall'esilio al potere Antivenizclista significava, a quell'epoca, realista: e da quell'epoca Metaxas si affermò tale. Quando Re Costantino, nel '17, dovè abdicare, parti con lui per l'esilio, vivendo fino al 1920 prima in Corsica, poi in Sardegna e in Italia, e sempre facendo propaganda, a favore del suo Re. Costantino rivide il suolo di Grecia nel dicembre del '20, e Metaxas con lui; poi Costantino riprese la via dell'esilio nel '22 e Metaxas non potè rimanere ad Atene che sino all'ottobre del "23: all'indomani della fucilazione dei ministri realisti Ingiustamente dichia- rati responsabili della sconfitta in Asia minore, riparti per l'estero, precedendo d'un -mese Re Giorgio, che oggi ha in lui il collaboratore primo. Senonchè mentre Re Giorgio, per rimettere piede in Grecia, ha dovuto aspettare sino al novembre del 1935, Metaxas ha potuto rimpatriare e riprendere l'attività politica, giovandosi di un'amnistia, già nel 1924: riconobbe, In linea di principio, la Repubblica, ma fin dall'inizio sostenne che in determinate condizioni si dovesse ammettere la possibilità del ritorno del Re. Alle elezioni del novembre del 1926, mentre i venizelisti strappavano 106 mandati e i realisti di Cialdaris 65, lui se ne accaparrava tacitamente 59, assicurandosi alla Camera la situazione di arbitro fra repubblicani e monarchici. In realtà il potere dipendeva allora dal generale Condylis, che non ancora convertitosi all'idea monarchica, nella Repubblica difendeva semplicemente un'espressione della volontà popolare. Ma sta di fatto che con le elezioni del novembre del 26, l'imparzialità di Condylis e la ricomparsa di Metaxas vibrarono all'idea repubblicana il colpo che nel ' 35 doveva determinarne la morte. Negli anni successivi, a tratti, Metaxas dà l'impressione di non avere più un seguito: gli elettori usano calcolare e l'uomo che non offra ad essi garanzia immediata di favori e di posti non l'interessa. Il fallito colpo di Stato venizelista del marzo 1935, il successivo ritorno sul trono di Re Giorgio II, la morte, a un paio di mesi di distanza l'uno dall'altro, di Condylis e di Venizelos. richiamarono l'at tenzione della Grecia sull'ex-generale rimasto intransigente e diffidente e che non s'era lasciato disgustare dalla dispersione dei partigiani. Sebbene le elezioni del 9 giugno 1935 gli avessero procu rato 7 mandati appena, è lui, ai 13 di aprile del '36, a formare il nuo vo Gabinetto, e già nell'agosto, si curo del fatto suo, chiude la Ca mera e manda a casa i sabotatori della restaurazione. Non perdiamo infatti di vista che Metaxas ha dovuto preoccuparsi del risorgere d'una situazione nella quale un connubio di cosiddetti democratici, che avrebbe magari potuto assumere la forma di un Fronte Popolare, si sarebbe affrettato a riprendere l'offensiva contro la Corona. Alta concezione sociale Metaxas ha annunziato al paese una riforma dello Stato secondo il principio corporativo. Egli mira ad un'organizzazione sindacale professionale obbligatoria, basata sui vari rami della produzione e sulle suddivisioni delle varie professioni, che si raggrupperanno in federazioni. I sindacati avranno ciascuno rappresentanza propria e carattere di enti giuridici, con diritti e doveri. SI costruirà 11 nuovo edificio gradatamente, Incominciando con le semplici unioni economiche, e facendo tesoro dell'esperienza quotidiana. Il Governo vuole controllare la produzione e migliorare la condizione dei cittadini bisognosi: primo dovere d'una società bene ordinata e morale, ha dichiarato Metaxas, è preoccuparsi di coloro che ancora se la passano male. L'azione che 11 generale Metaxas sta svolgendo è eminentemente pratica, né egli dimentica di stabilire contatti spirituali fra U popolo ed il Sovrano ritornato sul trono, come dimostrano i viaggi che fa compiere a Re Giorgio in tutta la Grecia. Per paralizzare la propaganda degli agitatori comunisti, Metaxas ha affrontato in pieno 11 problema del proletariato delle città e delle campagne, e ha introdotto la giornata lavorativa di otto ore, con pause esattamente fissate, e contratti di lavoro al quali la massa aveva per anni inutilmente aspirato. Metaxas s'è opposto al sistema dei sussidi ai disoccupati, riconoscendolo dannoso per l'economia nazionale e per la moralità delle masse, ed ha preferito investire fondi in opere di pubblica utilità, facendo scendere da 237.000 a 74.000 il numero dei disoccupati. Lavoro in Grecia non ne manca: strade, ponti, arginamenti di fiumi, scuole, ospedali, uffici se ne debbono costruire a tutt'andare e se le finanze d'uno Stato hanno da subire salassi perchè diecine di migliaia di cittadini sono privi di mezzi di sussistenza, meglio è che questo avvenga in una forma dalla quale per ultimo trarranno vantaggio tutti. In pochi mesi sono sorte 400 nuove fabbriche ed aziende: però alle banche è vietato di gestire direttamente imprese commerciali ed industriali. II Governo s'è pure affrettato a proteggere la dracma con misure atte ad arrestarne il rinvilimento, e ha introdotto un regime dei cambii, ed ha ricominciato a pagare gl'interessi, in parte almeno, ai portatori stranieri di titoli greci, cosi facendo rinascere sui mercati internazionali la fiducia nelle finanze greche. Date le forti importazioni di cereali, si dedicano grandi cure al dissodamento di terreni: i tecnici dubitano della possibilità che la Grecia riesca un giorno a raggiungere in materia'l'autarchia, ma certo progressi se ne realizzeranno.- Il bilancio è stato riveduto: 1 fondi di molti capitoli sono stati ridotti, gli stanziamenti per l'esercito e per la marina aumentati. Non è un mistero che forse nessuno esercito europeo era rimasto, dal punto di vista tecnico, cosi indietro come il greco, la cui aviazione, ad esempio, è organizzata scio sulla carta, mentre la marina, da anni, non ha nè rinnovato nè accresciuto il materiale. Quel che il regime fascista ha fatto in Italia, il generale Metaxas — riassumendo — desidera fare In Grecia. In tale programma trova il giusto posto l'inquadramento della gioventù, che avviene attraverso un'organizzazione statale diretta dal principe ereditario Paolo. Italo Zingarelli METAXAS

Persone citate: Giorgio Ii, Giovanni Metaxas, Re Costantino, Re Giorgio, Re Giorgio Ii