Parigi e Londra rilevano che "l'asse,, funziona sul serio

Parigi e Londra rilevano che "l'asse,, funziona sul serio Parigi e Londra rilevano che "l'asse,, funziona sul serio evitare li A giudizio delì'Intrqnsiyeant, Invece, la tesi della conciliazione sarebbe più che mai lontana dal trionfare nei consigli di Palazzo Parigi, 3 notte. Il viaggio di von Neurath richiama l'attenzione di questi ambienti sempre più persuasi che l'asse Roma-Berlino sia destinato a durare, e che quand'anche non si traduca in una vera e propria alleanza, la sua influenza sulla politica estera dell'Italia e della Germania non cesserà di. rivelars'. determinante. Secondo il Temps, dall'epoca della stipulazione degli accordi di Berchtesgaden, la situazione internazionale si è sufficientemente modificata per giustificare il suo riesame da parte dei due governi. A modificarla sarebbero intervenuti, a giudizio dell'organo ufficioso, gli affari di Spagna con il loro decorso lento e difficile, gli affari d'Austria dalla visita di von Neurath a Vienna all'incontro Mussolini-Schusschnigg a Venezia, e l'accordo italo-jugoslavo. Questi tre gruppi di fattori avrebbero introdotto nella equazione italo-germanica un certo numero di nuove incognite che, ad entrambi i governi, importerebbe chiarire prima di procedere oltre. Li'Intransigeattt insinua che i tedeschi si sono accorti che l'asse Berlino-Roma è un buon affare per l'Italia e un cattivo affare per la Germania. « L'azione sempre più intraprendente di Roma nei Balcani — pretende l'organo della sera — inquieta e scontenta il Reich, il quale si vede privato, per colpa sua, di una clientela su cui spe rava poter calcolare, mentre non riesce ad ottenere in Austria una libertà di manovra che lo compensi ». Il Temps si astiene da fantasie di questo genere, ma crede che a Ciano e a von Neurath gli argo menti di discorso non mancheranno. Primo argomento la Spagna. L'organo ufficioso riconosce improbabile che l'Italia e la Germania vogliano modificare la loro politica verso il governo di Burgos da esse ufficialmente riconosciuto, e rinunciare ad opporsi allo stabilimento di un governo sovietico nella penisola. Tuttavia, a suo giudizio, gli interlocutori romani dovrebbero rendersi conto che il mezzo più sicuro per pericolo comunista in Spagna consiste nel favorirvi una mediazione; e per rendere possibile tale mediazione, nel richiamare i volontari che vi combattono. Venezia e di Palazzo Chigi e il solo risultato da attenderne starebbe in una energica conferma dell'appoggio a Franco, sia pur con- tinuando a rispettare la polizza di assicurazione internazionale del Comitato Plymouth. Di eguale parere sono i giornali di sinistra, e in particolare la comunista Humanité, la quale, per portare acqua al suo mulino, lancia la voce che un piroscafo italiano abbia minato le acque di Barcellona in un raggio di trenta miglia dalla costa, e mena scalpore intorno ad una dichiarazione di Aguirre, capo dei baschi di Bilbao, secondo cui, il 20 marzo, nuovi contingenti di truppe italiane e tedesche sarebbero apparsi su quel fronte e avrebbero stabilito i loro quartier generali, rispettivamente, a Azpeitia e a Vittoria. Secondo argomento dei colloqui romani di von Neurath: la neutralità belga e il patto occidentale. Ma su questo capitolo nè il Temps nè altri giornali fanno previsioni, le preferenze della Fran eia essendo per lo stati» quo piuttosto che per la conclusione di un patto suscettibile di fornire alle sinistre inglesi un pretesto per ostacolare l'armamento del paese, ancorché in questo momento la conclusione di una nuova Locamo avrebbe ai suoi occhi il vantaggio di eludere il pericolo che il Belgio giunga a stipulare con il Reich un accordo separato di garanzia,' equivalente a quello realizzato con i franco-inglesi. Che cosa consiglierà Mussolini a vou Neurath? Nessuno qui ne sa niente. Tuttavia qualche uomo di buon senso, e tra altri il senatore Lemery, della commissione degli esteri, si augura che Hitler ripigli la sua offerta di neutralità al Belgio, affermando che, se è vero che il Reich a occidente vuole restare sulla difensiva, l'esistenza di un paese neutrale a parziale copertura delle proprie frontiere non può essergli indifferente: e che, se Berlino vuole procurarsi la garanzia che il Belgio non servirà da terreno di manovra alla Francia, Parigi non gliela rifiuterà di certo, a condizione che sia reciproca. « Hitler preconizza intese bilaterali — conclude Lemery; — quale migliore occasione per sti | |?ularI^e una della massima impor- Terzo argomento dei colloqui romani: il bacino danubiano. Ma qui le previsioni sono più che vaghe, e tutto si riduce a temere il progressivo isolamento della- Ce i coslovacchia ancorché non sembri j del tutto da escludere che gli sf or I zi di Hodza per entrare in contat | to con l'Italia ottengano, prima o poi, qualche risultato. Per quanto riguarda la politica interna, i giornali si accontentano di portare all'attivo della situa- zione le dichiarazioni moderate e i consigli di prudenza usciti ieri dalle labbra di Paul Faure e di Chautemps, traendone l'augurio che la « pausa » duri e che, almeno per tutto il tempo dell'Esposizione, le forze di disorganizzazione segnino il passo. C. P.

Persone citate: Aguirre, Ciano, Hitler, Mussolini, Paul Faure