I Ministri predicano e gli operai non lavorano

I Ministri predicano e gli operai non lavorano L'allegra Esposizione di Parigi I Ministri predicano e gli operai non lavorano Parigi, 3 mattino. L'innocuo passatempo consistente pei dirigenti ufficiali ad annunziare periodicamente che a datare dal « domani » gli operai dell'esposizione lavoreranno senza cessa continua senza tregua e, bisogna convenirne, con identico successo. Sabato sera il commissariato generale dell'esposizione nell'annunziare che « conformemente alle decisioni della commissione tripartita gli operai non avevano lavorato il primo maggio sui cantieri dell'esposizione » si affrettava ad aggiungere trionfalmente che « per contro avrebbero lavorato senza tregua a datare dall'indomani due maggio, compresi ì sabato, domeniche e giorni festivi (Ascensione, festa di Giovanna d'Arco e Pentecoste) fino al 24 maggio data dell'inaugurazione ». Ora se gli operai dell'esposizione hanno messo dell'accanimento ieri in qualche cosa è stato certamente nel non farsi vedere perchè la grande maggioranza dei cantieri è rimasta completamente deserta, senza che questo del resto sembrasse sorprendere eccessivamente i numerosi curiosi domenicali. Ma in mancanza di operai sui cantieri i passanti hanno potuto constatare che una bandiera rossa nuova fiammante sventolava sul ponte del Carosello. La Commissione padronale dimissionaria La commissione tripartita intanto non esiste più perchè i membri della commissione padronale, non potendo accettare che i delegati operai per fini anche troppo evidenti sottoponessero le impre se al loro controllo spingendo l'audacia fino a volerle far comparire davanti al loro tribunale, hanno inviato in blocco le loro dimis sioni al commissario generale dell'esposizione che le ha accettate. I membri della delegazione padronale avevano esposto per lettera, il 27 aprile, l'oggetto del loro malcontento al Presidente del Consiglio, il quale non si è neppure degnato di rispondere. I delegati padronali hanno allora deciso di fare la sola cosa compatibile con la loro dignità: quella di andarsene. Da parte loro gli operai continuano a mostrarsi sempre più intransigenti, non trascurando neppure di ricorrere alle aperte minacce. Cosi ieri notte degli individui penetrarono con chiave falsa nei locali dello stabilimento Verger Delporte, non a scopo di furto, ma per scrivere semplicemente sulla prima pagina di un libro che si trova nella sala delle riunioni queste parole all'indirizzo del signor Verger: « Giulio, ti faremo la pelle! ». Il signor Verger è quell'imprenditore, presidente della federazione degli elettricisti, che, come vi abbiamo segnalato, ha protestato a varie riprese contro gli eccessi dei militanti della Confederazione generale del lavoro. Egli ha del resto ricevuto altri avvertimenti analoghi. Intanto se le inverosimili peri-i pezie che l'Esposizione deve subire in seguito alle agitazioni e al malvolere degli operai non rend'2ranno necessario un nuovo ritardo, l'apertura ufficiale dell'esposizione rimane sempre fissata al lunedi 24 corrente e la sua apertura al pubblico per il 25. II programma della cerimonia inaugurale non è stato ancora stabilito, ma è probabile che il Ministero del Commercio e quello degli Esteri si metteranno d'accordo per stabilire fra breve un programma che terrà, conto dei precedenti del 1889 e del 1900. La grande sala del Trocadero non potendo essere pronta che fra qualche mese, è al Grand Palais che il Presidente della Repubblica Lebrun, circondato dai membri del Governo c dal Corpo diplomatico, nonché dai delegati degli Stati che partecipano alla Esposizione, la dichiarerà solennemente aperta. I discorsi inaugurali saranno pronunziati nell'ordine seguente: 1) il Commissario generale dell'Esposizione Labbé; 2) uno dei Commissari della sezione" straniera; 3) Il Ministro del Commercio Paolo Bastid. Il Presidente della Repubblica, secondo il protocollo, prenderà per ultimo la parola. Le opere di viabilità non potendo essere compiute in tempo e la maggior parte dei palazzi e dei padiglioni non essendo pronti, il Capo dello Stato e i suoi invitati non faranno la tradizionale visita attraverso l'Esposizione, ma si limiteranno a una passeggiata lungo la Senna a bordo di battelli che attraccheranno poi al pontile di partenza al ponte Alessandro IH. I padiglioni stranieri verranno inaugurati a datare dal 25 maggio. I Sovrani e i Capi di Stato verranno ufficialmente invitati all'inaugurazione, ma è probabile che pochissimi effettueranno il viaggio. Il re d'Inghilterra Giorgio VI, che sarà incoronato il 12 corrente, non verrà verosimilmente a Parigi in visita ufficiale che dopo avere visitato i Dominions. Sino ad ora soltroito Benes, Presidente della Cecoslovacchia, e re Carol di Rumania hanno annunciato la loro visita, che coinciderà probabilmente coll'inaugurazione del rispettivi padiglioni nazionali. La domenica politica è stata anche questa settimana carattcriz qzSmcdeamraapgrcdfitnedctdmdlubsrtlrdcdsttIicrdButtpgdltvdzata. da- numerosi discorsi fra i i a o i a i o o e r i o a o o e l 2 e s. e à e i. z quali meritano una speciale menzione quelli dei due ministri di Stato, il radicale socialista Camillo Chautemps e Paolo Faure. Un colpo al cerchio e uno alla botte Il primo, parlando a Blois al congresso dell'Unione nazionale dei mutilati, dei riformati e degli ex-combattenti, ha rivolto loro un appello nel quale, dopo aver premesso di aver dato senza pensieri reconditi la sua collaborazione a un programma sociale destinato a proteggere il lavoro e ad apportare maggior benessere e dignità alla classe lavoratrice, e di respingere il conservatorismo cieco e l'illusione di coloro che credono possibile mantenere ingiustificabili privilegi, ha però aggiunto di credere che la trasformazione sociale che si sta operando, per essere giusta efficace e duratura deve compiersi nel rispetto dei contratti e dei diritti legittimi di tutte le classi, nell'attività produttrice e nella disciplina liberamente consentita, evitando ogni disordine, ogni eccesso, ogni vio lenza, ogni odio fra i cittadini di uno stesso paese. Per condurre a buon fine un esperimento sociale salutare e fecondo e per mantenere la pace e la sicurezza della patria, egli è sicuro che i partiti c le classi, senza rinunciare alle loro legittime speranze, sapranno a dattarsi a poco per volta alle necessità nazionali. Il ministro di stato Paul Faure, da parte sua, in un lungo discorso pronunciato a Juvisy, ha tenuto a definire la « pausa » annunciata da Blum protestando contro la Interpretazione datale da quelli per i quali essa significherebbe stanchezza o scoraggiamento. La verità è, egli ha detto, che conviene dare alla pausa il senso vero che Blum ha dato a questa parola. E' una nuova tappa. Dopo aver votato delle leggi, bisogna ora adattarle alla vita, sorvegliarne l'applicazione, correggerne occorrendo gli errori. Bisogna lungo la strada vincere le resistenza degli uni, le impazienze degli altri e su certi punti l'incomprensione degli uni e degli altri. li padronato di diritto divino, come l'operaio individualista e libertario, non possono tro vare posto nella società moderna dove la personalità umana non acquisterà le. possibilità di pieno sviluppo e di indipendenza se non nell'organizzazione dei grandi interessi collettivi. La settimana di quaranta ore è una provvida riforma che fa parte di un insieme di misure quali i contratti collettivi e i permessi pagati, che debbono innalzare le condizioni morali e materiali della vita dei lavoratori senza nuocere alla produzione, in tal modo modernizzata e resa più umana. Il ministro ha concluso dicendo che i padroni francesi debbono riflet tere che vai meglio accettare la necessaria ed inevitabile evoluzione in un clima sociale pacificato che non abbandonare un paese magnifico come la Francia e il suo popolo generoso ad avventure e a disordini. Un gesto di intolleranza Mentre oratori cosi autorizzati parlano di pacificazione e di cai ma, il Governo continua a mostra re la massima intolleranza verso i partiti nazionali. Sabato l'onore di ravvivare la fiamma sulla tomba del milite ignoto spettava alla associazione di San Ciro, che raggruppa coloro che hanno apparte nuto alla famosa scuola militare che corrisponde alla nostra Accademia di Modena. Riuniti nel viale Giorgio V i membri di questa associazione aspettavano ancora alle 18,15 ia musica militare che, come ogni sabato, doveva accompagnai li fino all'Arco di trionfo. Ma aspettarono invano. Il Governo aveva infatti deciso, dato il l.o maggio, di sopprimerla, ciò che sotto un certo punto di vista può essere giustificabile. Ma vi è di più. Il Governo aveva proibito a un distaccamento di allievi della scuola di San Ciro di unirsi al corteo, di spiegare bandiere tricolore e agli ufficiali di sfilare in uniforme. La folla parigina fu sensibile all'arbitrio di questo straordinario divieto e al canto della Marsigliese accompagnò la delegazione di San Ciro fino all'Arco di trionfo. I membri del comitato della fiamma hanno intenzione di recarsi dal loro presidente, il generale Gouraud, per slevare una protesta contro questo provvedimento arbitrario. Il cugino di Blum eletto a Séte Parigi, 3 mattino. Come era facile prevedere, dopo il ritiro delle altre candidature, Giulio Moch, cugino di Blum e segretario generale della Presidenza del Consiglio, è riuscito eletto nelle elezioni di ballottaggio, nella circoscrizione di Séte, con 8554 voti su 10.917 votanti. Contro di lui era stata posta all'ultimo momento la candidatura di un operaio elettricista, Emilio Vuillemin. che si presentava sotto l'egida del fronte della libertà. Era la prima volta che questa importante nuova formazione di gruppi nazionali veniva presentata agli elettori. Questo balon d'essai era del resto stato lanciato in condizioni estremamente sfavorevoli in una circoscrizione da molto tempo acquisita all'estrema sinistra. Tuttavia il Vuillemin è riuscito a rac ij cogliere sul suo nome 2132 voti AL LUSTGARTEN DI BERLINO Hitler parla all'imponente massa delle organizzazioni naziste adunate per la festa tedesca del lavoro.

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Ciro, Francia, Inghilterra, Modena, Parigi