Il Duce consegna la Coppa d'oro ai cavalieri italiani vittoriosi sui rappresentanti di sei nazioni
Il Duce consegna la Coppa d'oro ai cavalieri italiani vittoriosi sui rappresentanti di sei nazioni Il Duce consegna la Coppa d'oro ai cavalieri italiani vittoriosi sui rappresentanti di sei nazioni a i e e ¬ Roma, 30 notte. Cinquantamila spettatori (l'anfiteatro di Piazza di Siena era gremito fino all'inverosimile) nello spazio di poche ore sono passati gradatamente dallo scetticismo più nero alla più ardita speranza. Sicuri di assistere alla vittoria germanica hanno, invece, partecipato al trionfo dei cavalieri italiani, le cui vicende essi hanno ■uissuto attimo per attimo, ora in silenzio profondo, ora con esplosioni di gioia e di plauso indirizzate agli attori che nel campo compivano prodezze inimmaginabili. Trionfo tanta più gradito in quanto inatteso, dovuto alla maestria- dei cavalieri italiani. La nobilissima tradizione della no stra cavalleria risorge in tutto il suo antico splendore. La Coppa d'Oro, che il Duce ha consegnato al maggiore Bettoni dopo ultimate le gare, ha consacrato, si, una vittoria meritata e fhsvlecucptctmecsalistcrduf fermamente voluta dai nostri, ma ha anche un significato che*trascende il valore stesso della prova. Essa esalta quelle nostre scuole di cavalleria, vera fucina di campioni cresciuti all'ombra di una tradizione fulgidissima, ricchi di ardimento, esperti come pochi nella difficile arte di montare un cavallo volitivo e tenace. Alla competizione hanno partecipato le squadre ufficiali di sette nazioni: Austria, Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Turchia e Italia. Ogni concorrente doveva campiere due volte il percorso insidiato da dodici ostacoli. Fin dal primo percorso si è avuta la sensazione del « miraco lo ». Il primo percorso netto era infatti realizzato dal ten. Fras setto su « Torno ». Al decimo sai to l'ostacolo era leggermente toccato, ma non cadeva. Ogni cosa restava al suo posto fino in fon do. Successivamente si sono avuti un altro superbo « netto » di Con forti con Saba, mentre il maggiore Bettoni, meno fortunato, in correva in dite penalità, per cuialla fine del primo percorso gliitaliani e i tedeschi erano divisida soli quattro punti a favore del-l'Italia, avendo il tenente Brincie-man, su Alchimist, compiuto ilpercorso senza errori, il capitanoHeine, su Torà, abbattuto dueostacoli (S penalità) e il capita- no Barnckow, su Olaf, totalizzato ppdsapptstp48Ocpmp2B"quattro penalità per aver fatto cadere un ostacolo. Il vantaggio è stato strenua- ipmente difeso durante la seconda ìae più emozionante fase della ya-|?raf / timori di una prova meno ^buona dei cavalli italiani e d'un }/invia <<= "queui te- miglior rendimento di quelli te- ^/.Tlr^ÌS!^^|l1 ', " \eTxie Fra*8etf° d^f?™..f5fIci!J^■fe^?.ff'"^i|nrincorrendo rosi in quattro penu-' lità, il maggiore Bettoni miglio rava il suo rendimento compien- ■ do tutto il percorso immune da , sbagli. Il capitano Conforti , ipe- ì „ „„„ ,„ „„„„'•«„_ '.„ teva « sua volta la magnifica prò- va del primo percorso ed e a que-\stc espertissimo cavaliere che so-Lrebbe spettato il lauro della vit-, tona clamorosa se la classifica,U!!.j£5-j \e collettlva' f°sse *tat*\1 individuale. I germanici, di fronte ad un rendimento cosi alto e impreveduto dei nostri, non hanno potuto che pareggiare le sorti nel secondo percorso. Barnekow e Hane non commettevano errori, mentre Alchimist (tenente Brinckmun) abbatteva un ostacolo ed era pertanto penalizzalo di quattro punti. Il vantaggio del primo percorso era quindi stato mantenuto per intero II Duce ha assistito alla grande manifestazione dal principio alla fine. Accolto al suo giungere da una dimostrazione protrattasi per alcuni minuti, ha preso posto su una gradinata sotto la tribuna reale tra la folla degli spettatori. Le squadre, precedute da un plotone di Genova Cavalleria, hanno sfilato davanti a Lui prima che la guru avesse inizio. Al termine di questa, il Duce, accompagnato dalle autorità, si è portato al centro del campo per procedere alla ssnvispcbtpcstss premiazione. La Coppa d'Oro è passata dalle sue mani a quelle del maggiore Bettoni. Poi ha consegnato le coccarde e le medaglie ai cavalieri tedeschi e svizzeri, piazzatisi al secondo e al terzo posto. Indi, tra le acclamazioni entusiastiche della follai il Duce, visibilmente soddisfatto, ha lasciato Piazza di Siena. Filippo Muzì LA CLASSIFICA . 1. ITALIA (cap. Conforti eu Saba, pen. 0; ten. Frassetto, en Torno, pen. 4; niaggiore Bettoni 6u Jucicx II, pen. 8 1/4) punti 12 1/4. 2. GERMANIA (cap. Barnekow eu Olaf, pen. 4 ; ten. Brinckmann eu Alchimista pen. 4; cap. Hane eu Torà, pen. 8 1/4) p. 16 1/4. 3. SVIZZERA (cap. Dogallier eu Bumitor, pen. 12; ten. Myllns su Mainali, pen. 20 1/2: ten. Fehr su Corona, pen. 21 1/4) p. 53 3/4. 4. FRANCIA i.itcn. Dcroches, tenente Bronnsand, ten. De Bartillat) p. 56. 5. TURCHIA, p. 74.
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