Il pericolo dell'inurbamento

Il pericolo dell'inurbamento Il pericolo dell'inurbamento Il costo della vita per gli operai che abitano nei Comuni vicini a Torino I mezzi di trasporto — Le tariffe delle tranvie suburbane sono suscettibili di una riduzione ? Non conosciamo il numero degli operai che ogni giorno vengono a Torino dai Comuni limitrofi per ragioni di lavoro, nè crediamo che ci s! sia mai preoccupati di compilare una statistica su tale argomento. A giudicare però dalla folta, interminabile teoria di biciclette montate da uomini, e anche da vecchi e donne che.ogni mattina e ogni sera percorre le grandi strade che portano in città, ta'e numero deve costituire certo una percentuale abbastanza alta sulla massa dei lavoratori torinesi. Il fascino della città Quali sono i motivi che decidono un operaio con famiglia a stabilirsi in un paese, sia pure limitrofo, ma distante qualche chilometro da Torino, quali le cause ;che lo determinano, qualora si 'tratti di un lavoratore nativo in uno dei Comuni viciniori alla città, a rimanere nel paese d'origine sebbene la fabbrica nella quale lavora disti, e talvolta di molto, dalla sua abitazione? E' una questione complessa e multiforme, da studiarsi attentamente, poiché, secondo le direttive del Capo, occorre sventare un pericolo: quello dell'inurbamento. Si tratta di impedire cioè che si ve¬ rifichi lo spostamento di residenza della massa operaia dai Comuni limitrofi anche soltanto per le zone periferiche della città. La quale, diciamolo subito, esercita indubbiamente una certa attrazione, non solo in rapporto alla maggiore comodità di recarsi al lavoro, ma per tutta la vita di una famiglia, che va dalla scuola primaria e secondaria per i figli ai divertimenti (non esclusi quelli dopolavoristici) che la città offre in maggior numero e in sedi indubbiamente più ampie e più belle.A questo fascino della città si contrappongono, e si debbono contrapporre sempre più, considerazioni di ordine economico sui costi della vita in generale (ivi compresi i trasporti dai Comuni viciniori alle zone industriali cittadine). La minore spesa, in ogni ordine di voci, imposta dal costo della vita è la determinante decisiva nello stabilirsi delle masse operaie nei piccoli Comuni, ancora a base rurale, che circondano Torino. A questa minore spesa è forse da aggiungersi una preoccupazione particolarmente sentita dai padri nei riguardi della figliolanza. E' indiscusso che per la salute dei bambini è assai migliore la residenza in campagna che non nella casa popolare di un suburbio. Considerando però soltanto le determinanti di ordine economicoe specialmente vitto e alloggio, diremo che gli operai abitanti i Comuni limitrofi a Torino, realizzano un notevole beneficio specialmente sulla pigione. Quanto al costo dei generi alimentari face .mo qualche riserva, poiché ci è giunta più di una voce affermante che in taluni Comuni certe derrate si pagano al prezzo di Torinomaggiorato delle spese di trasporto dalla città, senza che tuttavia venga scalato il dazio per una merce entrata e quindi uscita immediatamente dalla cinta ideale che circonda la città. Per molte famiglie operaie abitanti un paese la spesa del fitto è ridotta a zero. Si tratta cioè doperai, figli di contadini, che abitano case rurali di loro proprietà o concesse come abitazioni dmezzadri o affittuari. In questo caso l'operaio è strettamente legato al paese d'origine. In generale, però, si tratta di lavoratorche affittano due o tre stanze in un paese, pagando pigioni assolutamente inferiori a quelle praticate in città. Rimane una voce di spesa, della quale vogliamo trattare con particolare riguardo: quella del trasporto giornaliero per recarsi alavoro. li mezzo più comune, perchè più economico, è la bicicletta. Masebbene gli operai abbiano salute e muscoli di acciaio, e facciano uso del velocipede anche nei giorni in cui diluvia, vi è una stagione, l'inverno, nella quale la bicicletta ■ n può servire. Senza contare t. • a molti operai e impiegati che abitano i Comuni non troppo distanti, da Torino e da quali fanno servizio talune linee suburbane, può far molto comodo venire al lavoro con questo mezzo, per una serie di considerazioni perfettamente ovvie. La bicicletta E scegliamo a caso alcuni di questi paesi: San Mauro Torinese e Gassino, oppure Pianezza, Druent e Venaria Reale, zone da e per le quali funzionano tramvie elettriche gestite da due diverse Società. Entrambe le Società hanno adottato delle tariffe speciali per operai e impiegati. Eccole, con le relative distanze da Torino: Da S. Mauro (km. 7,700), la corsa semplice in seconda classe costa L. 2,25 e l'abbonamento operaio mensile L. 30,50. Esiste anche una speciale combinazione di abbonamento, che dà diritto ad una corsa giornaliera di andata e ritorno su di una linea di tram cittadino e costa 35 lire mensili. Da Gassino (Km. 14,200), corsa semplice L. 4,90, abbonamento mensile operaio L. 41, combinato con una corsa di andata e ritorno in tram cittadini, L. 46. Sulle linee per Pianezza, Druent e Venaria l'abbonamento operaio è settimanale. Ecco le tariffe: Da Pianezza e Druent (km. 12) la corsa semplice L. 4,50 (festiva 5,50), abbonamento settimanale operaio L. 10,50 (senza diritto alle corse festive), mensile L. 42. Da Venaria (Km. 9) la corsa semplice L. 3 (senza aumento festivo perchè la tramvia lavora in concorrenza con la ferrovia CirièLanzo); abbonamento settimanale operaio L. 7,50, mensile L. 30. Come si viaggia su queste e nelle altre linee suburbane? Diciamolo subito: non bene, quantunque le Società che ne hanno la gestione abbiano in questi ultimi anni cercato di perfezionare e orari e materiale rotante. Siamo lontani ancora da un servizio ad hoc. Quanto alle tariffe, se le paragoniamo su una base di chilometraggio a quelle dei tram cittadini sono eccessive, anche considerando che l'Azienda Tramvie Municipali non è una società a fine speculativo e contiene quindi i prezzi dei biglietti in una misura equa. Tra le Società che gestiscono le linee suburbane esiste una convenzione. Su quali capisaldi? Non crediamo quanto alle tariffe, le quali, se hanno già una certa importanza poiché incidono sul bilancio di modeste famiglie operaie, ne hanno una ben più grande, poiché possono essere, insieme ad altre cause, motivo di uno spostamento di residenza degli operai dai comuni viciniori alla città. Possono causare, cioè, il deprecabile fenomeno di inurbamento, che il Regime fa ogni sforzo per impedire. Una famiglia operaia, due membri della quale lavorino in città, e che debba quindi sobbarcarsi una spesa da 70 a 80 lire al mese di tramvia avrebbe già più- della metà della pigione pagata, se abitasse in città, C'è da meravigliarsi se sarà tentata di farlo? Come si vede, il pericolo è grave. Ed è chiaro che gli organi preposti alla sorveglianza di tali tariffe non possono trascurare quanto abbiamo detto, sia pure tenendo il dovuto calcofo delle spese generali e del logico guadagno che le Società conducenti le tramvie suburbane debbono tener presenti nello stabilire i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti. a. n.

Persone citate: Gassino