Il delitto di Neunkirchen non è più un mistero
Il delitto di Neunkirchen non è più un mistero Il delitto di Neunkirchen non è più un mistero Tre malviventi aggredirono e uccisero la jngrid Wiengreen per derubarla Vienna, 28 notte. Con ammirevole rapidità, la gendarmeria di Neunkirchen è riuscita a far luce sull'assassinio della signorina Ingrid Wiengreen, figlia del ministro del Paraguay a Vienna, arrestandone ieri sera gli autori che sono: il soldato d'artiglieria Friedrich Schlegel, della guarnigione di Neunkirchen, ventenne, il disoccupato Wilhelm Steyskal diciannovenne, e il garzone Fritz Fleck, anche lui ventenne e attualmente privo di lavoro. La notte scorsa lo Schlegel, subito dopo la sua confessione, è stato espulso dall'esercito, e. mentre scriviamo, si accinge a presentarsi al cospetto del tribunale eccezionale di Vienna che si riunirà al più presto: la sua condanna alla pena capitale non può formare oggetto di dubbio. La tragica scena I tre amici, tutti e tre più o meno indebitati e avidi di quattrini, avevano di recente pensato dt svaligiare qualche automobile sulla frequentatissima strada di Neunkirchen, e sembra che abbiano pure pensato a assalire un furgone postale. Sabato sera si incontrarono alle 20,30 sulla strada di Neunkirchen e fermarono per prima la macchina di un avvocato viennese. Accostatosi allo sportello, lo Schlegel, che a motivo del cappotto e del berretto militare che indossava, era stato scambia' to per un gendarme, si accorse che nella vettura si trovavano quattro persone e chiese imbarazzato al guidatore di prenderlo a bordo con due amici. Avendogli l'avvocato risposto che la macchina era piena salutò con molta cortesia, ritirandosi. Poco dopo sopraggiunse l'automobile della Wiengreen; tratta in inganno dalla divisa dello Schlegel, anche la signorina ubbidì alla intimazione di fermarsi. Mentre la guidatrice abbassava il vetro dello sportello di sinistra, lo Schlegel, tenendo nascosta la rivoltella, si avvicinava pregandola di prenderlo a bordo. Dietro lui stava il Fleck armato di un'altra pistola. Alla risposta della Wiengreen, che era impossibile accontentarlo essendo sola nella macchina, lo Schlegel intimava levando l'arma: « O i donarl o la vita »; e siccome la Wiengreen cercava di passare dal sedile dt sinistra, al destro, per scendere dall'altra parte dell' automobile, urlando: «Per l'amor di Dio, cosa fate? Io non vi voglio del male », egli incominciava subito a sparare, ferendola gravemente alla testa. Scaricata la sua arma, il soldato domandava al compagno l'altra pronta. Intanto la Wiengreen, non ancora morta, si sforzava nel tentativo di mettere il piede fuori della macchina, e lo Schlegel, ritrascinandola sul sedile di sinistra, le ficcava selvaggiamente la mano nella bocca. Un quarto colpo finiva la vittima. Steyskal, dapprima si impadronì della valigetta dell'uccisa, e poi si diede alla ricerca, nell'Interno della vettura, della chiavetta per la rimessa in moto, che la Wiengreen, riversatasi sullo schienale, aveva per istinto estratta. Gli assassini avevano pregettato di proseguire con la stessa macchina per la Stiria e di rovesciare quindi la vettura, col cadavere reso irriconoscibile, in un burrone, allo scopo di simulare un accidente. Ma il sopraggiungere di un'altra automobile li indusse a prendere la tu¬ ga per riparare in un vicino bosco dove fra l'altro inciamparono in una coppia, che poi li ha riconosciuti. La fuga degli omicidi Raggiunti i binari della ferrovia meridionale, gli sciagurati si fermarono per esaminare il contenuto della valigetta, ma non vi trovarono che una sveglia e un apparecchio fotografico. Nella fretta non avevano visto gli anelli che la vittima portava alle dita, e una borsetta rimasta sopra un sedile. cgrdJnrgSsIIi „ 'o„na™i ,k„ „!„„„ h=f,„(i.„ Lo Schlegel, che viene definito,un cinico amorale, fece a casa, e si affrettò a togliere jdall'impermeabile, in presenzaidella madre e del padre adottivi, alcune macchie di sangue. La domenica si ritrovò coi complici e il Fleck venne a dire, a lui e allo Steyskal, che se avessero parlato li avrebbe uccisi; per conto suo, siccome quel colpo non aveva fruttato nulla, all'indomani, dopo la fiera del bestiame di Neunkirchen, avrebbe tentato di accoppa- re qualche ricco mercante. Ma dopo aver minacciato di morte i complici, il Fleck fece confidenze a una donna che, inorridita, avvertì subito la gendarmeria. Quando, ieri sera, gli agenti si sono presentati alla caserma per arrestarlo, lo Schlegel ha tentato di suicidarsi. I gendarmi, saltatigli addosso, l'hanno fermato. Il Fleck, a sua volta, allorché i gendarmi hanno bussato alla porta di casa, invece di aprire, ha avvertito che avrebbe fatto fuoco, ma il contegno risoluto dei gendarmi che hanno sfondato l'uscio con vigorosi calci, l'ha indotto a miglior consiglio. Nei tre giorni decorsi dal delitto all'arresto egli non fece che leggere i giornali. Ora che sull'assassinio non grava più il mistero, si deplorano i particolari diffusi sulla vita privata della vittima — la quale, disubbidendo al settantenne padre, non si staccò a tempo da un ambiente che evidentemente non era il suo — come pure sulla vita dello scrittore Sterneder e delle donne che lo circondavano. Qualcuno rimprovera alle autorità l'affrettata divulgazione di tali dettagli; però si dimentica che in una borgata piccola come Gloggnitz, dove lo Sterneder risiede, era difficile impedire ai molti testimoni della romantica esistenza, dello scrittore, di raccontare ai giornalisti accorsi da ogni parte tutto quello che essi ritenevano in rapporto diretto o indiretto col delitto.
Persone citate: Fleck, Friedrich Schlegel, Fritz Fleck, Wilhelm Steyskal
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