Settemila prigionieri catturati con le armi di Riccardo Forte

Settemila prigionieri catturati con le armi Ima vittoria ni moImA Settemila prigionieri catturati con le armi .Gli ultimi nuclei della resistenza vengono annientati sulle colline attorno a Dwango I resti dell'armata basca in disordinata fuga verso Bilbao (DA UNO dei NOSTRI INVIATI) .Elorrio, 27 notte. I AUe 11 di stamane mi. trovavo\a cinquecento metri dalle prime case di Dwango, quando il primo accenno di reazione rossa si manifestò con un attacco appoggiato da quattro carri armati, apparsi improvvisamente sulla strada. I nazionali avevano occupato la collina a destra della cittadina, nelle vicinanze di Elorrio e del cimitero che sorge a sinistro dell'abitato, a cavallo della strada saliente verso iZ Passo delVUrquiola. I quattro carri si presentarono uno in fila all'altro sulla strada, spararono una decina di colpi, fecero dietro-fronte e scomparvero. Poco dopo la fucileria crepitò, intensissima, mila destra e si videro i requetès punteggiare di boine rosse la china della collina, dalla parte che scende sulle prime case di Durango. Queste vennero occupate. In sostanza pare che i comunisti abbiano tentato uno dei soliti contr1 attacchi, abortiti sul nascere. La manovra avvolgente Spintomi fino alle prime case, potei apprendere che un battaglione comunista si era trincerato sulla collina ad ovest dell'abitato e attendeva, a quel che pare, che i nazionali penetrassero in città, per impegnare combattimento. Una compagnia di falangisti si è mossa verso le due pomeridiane per occupare la serie di collinette che circondano Durango, e si suppone che il grosso delle forze nazionali riesca a divenirne padrone prima di notte. La battaglia, vista sulle prime linee, non presentava stamane nessun aspetto emozionante. L'artiglieria legionaria lanciava granate su granate sulla strada Durango-Bilbao, e la. fucileria aveva un ritmo lento. Gruppi isolati di comunisti si attardavano fra le ultime case, facendo fuoco all'uomo, mentre la manovra aggirante dei nazionali si svolgeva con la solita calma riflessiva. La tattica di queste truppe, che non hanno nessuna fretta, ma che arrivano dove vogliono, procede con una oculatezza singolare. Sono davanti a Durango da ieri sera, ed avanzano avvolgendo l'abitato a semicerchio, il cui raggio è di una decina di chilometri, marciando sulla displuviale delle colline e spingendo rade pattuglie verso l'abitato. La loro avanzata sì svolge a gruppetti, di pochi uomini, che si vedono correre fra il verde dei prati e fra i frutteti, mentre il grosso dei battaglioni è schierato per sostenere e rintuzzare il minimo accenno di reazione nemica. Una grande calma regna sulle prime linee. Vogliono andare avanti sicure, e qualsiasi contrattacco nemico si infrangerà contro la barriera delle loro armi e della loro volontà. Dove sorgeva Eibar Durango è virtualmente nelle loro mani da ieri, ma sanno l'im< portanza che il nemico annette al possesso della cittadina, e vogliono essere sicuri di potere tenere saldamente tutte le colline vicine. Dove invece regna la desolazione eia morte è a Eibar, ridotta ad un cumulo di macerie fumanti. Stamani, qualche abitante, circon dato da qualche donnetta, sostava di fronte alle rovine della sua casa distrutta; qualche bimbo serio ed attonito sedeva sulle soglie, mentre il fumo dell'incendio avvolgeva e soffocava la valle in cui la cittadina giace. Eibar non esiste più. La tecnica degli incendiari è stata perfetta, Si è proceduto per quartiere, cercando di non trascurare i particolari; cioè di dare alle fiamme i gruppi di case, a settori, incendiando altresì quelle che, sorgendo isolate, non avrebbero sofferto danni dall'incendio dei quartieri. Con questo sistema la città arse completamente e totalmente. Gli stabilimenti industriali, e in special modo le fabbriche d'armi, furono le prime a essere date alle fiamme. Di esse non esistono nemmeno i muri crollati, a causa dell'enorme calore sviluppato dai bracieri. Si vo¬ dono~"nèné"'strade' "te ìaite"iiò- te che hanno contenuto il petrolio e la benzina serviti allo scopo, e si riscontrano ovunque i segni degli esplosivi usati per far saltare le porte delle case chiuse, onde appiccarvi il fuoco. L'ultimo atto : Bilbao Ogni ricostruzione è impossibile, poiché la distruzione è stata radicale e degna del comunismo, che l'ha studiata e attuata. I pompieri accorsi da ieri da San Sebastiano, da Tolosa e da Vitoria si sono prodigati e si prodigano valorosamente aiutati dalle truppe disponibili, ma ormai non c'è più niente da salvare e la distruzione è troppo grande perchè l'opera umana riesca a porvi rimedio. L'avanzata verso il mare ha raggiunto, come ieri già annunciammo, i dintorni di Marquina, dove ancora si combatteva oggi nel tardo pomeriggio. Anche qui, come a Durango, i rossi tentano di ritardare il progresso dei nazionali, ormai padroni dei colli attorno alla cittadina e la giornata di domani sarà certo decisiva per il nemico, in questo settore. S. Sandri L'occupazione si estende (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) St. Jean de Luz, 27 notte. La rapidità e la precisione del movimento di accerchiamento effettuato dalle truppe nazionali nel settore di Durango sono confermate dal numero dei prigionieri fatti: 3000 fra sabato e domenicat e altri j/000 nella giornata di ieri. Tutti i prigionieri sono stati catturati con il completo cquipaggiament0 di guerra. Con tale movimento pienamen te riuscito le truppe del generale Mola si sono impossessate di Eibar, Armerà, Malzaga, Eruma Montcs e Aoiz. Le colonne continuano ad avanzare metodicamente e senza soste, mentre i marxisti si ritirano in disordine, dando segni di demoralizzazione e di panico. Particolarmente importante dal punto di vista strategico è l'occupazione di Malzaga. Con il suo possesso i nazionali si sono assicurati il controllo delle ferrovie e su una vasta zona della Biscaglia. Mentre le colonne avanzano, reparti effettuano il rastrellamento] del terreno occupato, raccogliendo \ abbondante materiale bellico abbandonato dai rossi: migliaia diì fucili, centinaia di migliaia di caricatori per fucili e moschetti, centinaia di mitragliatrici e grandi quantità di bombe a mano, oltre a intere batterie di artiglieria e numerosi autoveicoli. Il numero dei prigionieri fatti dai nazionali sul fronte di Biscaglia aumenta di ora in ora. Le città di Elorrio e Vergara sono piene di miliziani rossi che s*-sono arresi con tutti i loro armamenti. Il loro morale è assai depresso. Su tutto il fronte i miliziani si sono arresi in massa. Durante la presa di monte Aoiz, nella regione di Eibar, parecchie centinaia di miliziani, vistisi oramai circondati, hanno alzato le braccia passando con armi e bagagli nelle file nazionaliste. Le truppe avanzando hanno trovato per ogni dove importanti depositi di munizioni e di viveri che i rossi avevano ammassato nella regione. L'aviazione nazionalista, in seguito a contìnue osservazioni, ha segnalato che un intenso traffico si svolge nelle retrovie nemiche e che la strada Durango-Bilbao è percorsa da lunghi convogli di fuggiaschi, che si allontanano dalla zona del fuoco, mescolati alla popolazione civile, costretta alla fuga con le masserizie e il bestiame. Riccardo Forte. s

Persone citate: Aoiz, Sandri, Vergara

Luoghi citati: Bilbao, Eibar, Eibar Durango, Tolosa