II sistema difensivo rosso travolto dalle truppe di Mola di Sandro Sandri
II sistema difensivo rosso travolto dalle truppe di Mola Sul fronte Hi Bisecatila II sistema difensivo rosso travolto dalle truppe di Mola Il massiccio di Udala, considerato imprendibile, è caduto L'avanzata prosegue oltre Elorrio - Solo gli sbarramenti nei sobborghi di Bilbao si oppongono alla vittoria definitiva (DA UNO DE! NOSTRI INVIATI) Vergara, 24 notte. La manovra del generale Mola per scardinare le formidabili posizioni difensive dei comunisti su questo fronte di Biscaglia, ha esaurito il suo primo tempo con un successo deciso e incontrastato. Il Passo di Campanzas è stato occupato stamattina dalle truppe nazionali e sol-passata la cittadina di ETorrio, la avanzata prosegue vittoriosa. Tutto lo schieramento rosso sull'accordo collinoso delle Inchortas è caduto, e il nemico ha dovuto nella notte di ieri fare un precipitoso balzo indietro verso Durango. Il generale Mola, che ha diretto personalmente le operazioni dal primo giorno, è oggi padrone della sittiazicne. La battaglia è stata durissima per la severità del terreno montagnoso, insidioso, coperto e rotto; per l'inclemenza del tempo che ha costretto le truppe per_due settimane all'immobilità, sotto la pioggia- e alla manovra nel fango; per la difesa nemica costruita con criteri tattici che lui usufruito di tutti gli appigli offerti dal terreno; per la tenace resistenza del nemico che ha speso le sue migliori energie nella lotta e che fu tenace nell'opporsi passo passo all'avanzata nazionale. La geniale manovra Il panorama della battaglia appare oggi in tutto il suo assieme. Lo schieramento comunista in difesa dei passi montani che sbarrano la via alla conca di Durango, verso la- quale le truppe oggi scendono, usufruiva di un precedente storico risalente alla guerra callista del secolo scorso, combattutasi sulle stesse posizioni e risoltasi sugli stessi passi montani: chiave di volta della difesa di Bilbao. Due erano allora, ed erano oggi, i pilastri della difesa: il Monte Amboto, che domina il passo dell'Urquiola, e il Monte Udala, a dominio del passo di Campanzas. Assalite le colline che difendono Ocluindiano e occupato l'Amboto, cadde il primo di questi pilastri. I rossi compresero immediatamente che se cadeva Monte Udala, la loro posizione poteva divenire assai critica e s'illusero di attirare in un trancilo ingenuo Mola, procedendo allo sgombero di Durango e ammassando tutte le loro forze a destra dello schieramento nazionale sull'Udala e sull'acrocoro delle Inchortas, allo scopo di assalire, con una manovra sul fianco, le colonne nazionali che, scese dall'Urquiola per occupare Durango avrebbei-o dovuto infilarsi nella stretta vallata che dal Passo citato sceììde verso la cittadina basca. Il generale Mola si trincerò invece al Passo dell'Urquiola e, con una manovra per linee interne, rapida e perfetta, portò le sue colonne d'attacco di fronte al nemico sul tratto che da Mondragon va a Vergara. La battaglia assumeva cosi un aspetto che in un primo tempo poteva apparire illogico. Mola abbandonava un settore dove il successo gli aveva arriso, per affrontare frontalmente il nemico, dove si sapeva che questo era più forte e formidabilmente trincerato. La battaglia di Elgueta, combattutasi cento anni or sono sulle stesse posÌ2Ìo«i, si era risolta allora vittcriosamente per i baschi. Quella odierna, affrontava con mezzi diversi e truppe più potenti di quelle d'un tempo le stesse posizioni, con scarse probabilità di successo. Indubbiamente il nemico deve essersi formalizzato su questo concetto che il generale nazionale conosceva assai bene. Il 20 aprile Mola sferrò difatti un poderoso attacco in direzione di Elgueta e delle Inchortas, aggirando su quelle posizioni il grosso delle forze rosse, sicure di resistere e, nei giorni successivi, mentre manteneva un formidabile fuoco di artiglieria su quel settore che faceva d'ora in ora bombardare dagli acrei, avviò una brigata d'assalto tra le roccie intercorrenti fra Monte Amboto e Monte Udala. prendendo il nemico alle spalle. Questa brigata, composta di truppe scelte, marciò rapidamente attraverso un terreno difficilissimo privo di qualsiasi via di comunicazione, vuoto di abitanti, selvaggio e inospitale e, travolgendo le esigue difese rosse messe a guardia di quel settore morto del campo di battaglia, sfociava nella giornata di ieri poco prima del crepuscolo nelle vicinanze di Elorrio, provocando il crollo di tutto il sistema difensivo del nemico che, nella notte, sgomberava precipitosamente posizioni che riteneva giustamente mprendibili frontalmente, e che sono cadute per manovra geniale e audacissima. La « cintura di ferro » La cooperazione data dall'artiglieria e dall'aviazione legionaria alla battaglia è stata eminente. Chi ha assistito, come io ho assistito, prima alla conversione da Ochandiano a Vergara delle artiglierie e la loro presa di posizione sui monti, dove fu trascinata a forza di braccia dai legionari e, in seguito, alla battaglia, ha provato un fremito di orgoglio. Malgrado il tormento dell'artiglieria nemica, che fu attivissima, l'artiglieria legionaria ha fatto prodigi, martellando per intere giornate, con un fuoco micidiale e preciso, le linee rosse. L'aviazione legionaria non ha abbandonato un istante le fanterie, proteggendo la loro marcia dal cielo e rendendo materialmente impossibile all'aviazione nemica di intervenire a sostegno della difesa. Quando l'aviazione rossa tentò d'avvicinarsi al ciclo della battaglia, interi stormi da caccia legionari si avventarono alla riscossa, mettendola in fuga. Oggi la marcia in avanti continua. Non è possibile fare previsioni di nessun genere fino a questo momento. Non si conosce il numero dei prigionieri caduti nelle mani dei nazionali, poiché molti armati rossi si aggirano ancora sui monti, specie sull'Udala, cercando scampo. Il materiale da guerra caduto nelle mani dei nazionali deve essere importantissimo, data la precipitosa ritirata rossa. E' chiarissimo che l'odierno successo troverà uno sviluppo su vasto raggio nei giortii che verranno. La battaglia si può considerare, nei confronti di Bilbao, appena cominciata, poiché dello schieramento comunista sono caduti i pilastri centrali, quelli su cui il nemico contava moltissimo e che riteneva assolutamente imprendibili; _ rimane, tuttavia, ai rossi, la cosidetta « cintura di ferro » che difende Bilbao nelle immediate vicinanze della città; e gli rimangono ancora molte forze di riserva. Il colpo subito dai rossi è stato tuttavia durissimo e le sue ripercussioni non tarderanno a farsi sentire sull'intero fronte del nord, che va dalle Asturie al mare di Biscaglia, appena oltre il villaggio di Ondarroa. Sandro Sandri
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