Storia di due gol e di una partita così così... di Enzo Arnaldi

Storia di due gol e di una partita così così... Storia di due gol e di una partita così così... Tanto è vasto, questo nostro monumentale Stadio Mussolini, che anche quando 25.000 persone — corrispondenti a 260.000 lire di incasso — ci son dentro pare nini ci sia gran pubblico. Pochi ista:itrprima del fischio d'inizio, in qua!- che settore dei popolari di cen-irò le scalee non sono dei tuttooccupate e questi vuoti possono suggerire- l'impressione che In folla non è Intervenuta all'ecoe-zionale richiamo nella misura at-tesa. Ma basta uno sguardo alle tribune piene di gente e alle Bea li- nate di curva mutate in variopintamuro umano per accorgersi che ;:i tratta d'uno... scherzo dello Stadio. L'introduzione va bene Di fronte a tanta folla il tem- po non ha voluto, come sua pocogradita abitudine, guastare :.ifesta e, nell'arco verdeggiantedella collina, lo Stadio Mussoliniraccoglie nella sua conca i ras- gi d'oro del ,piu bel sole di pri- mavera. I tricolori d'Italia e dìUngheria, il sanguigno crociatovessillo della Svizzera (Nazioneche dà l'arbitro della contesai, sventolano agitati da lieve brez- za sullo sfondo azzurro di un cielo chiazzato qua e là di can- didi bioccoli e percorso a tratti dall'argentea freccia dell'/ Stani-l'aeroplano del nostro giornale. Alle ore 15,25 — sono in tribù-na d'onore il dott. Mezzasoma, delDirettorio del Partito e vicc-Se-gretario dei G.U.F. ; il Federale eil Podestà di Torino; il gen. Vac-cane segretario del C.O.N.I. e pre-sidente della Federazione calciati ca; il Console d'Ungheria; l'ingegnere Fischer, presidente della Federazione ungherese; il Federalo di Milano e altre numerose autorità — la squadra ungherese, in maglia granata e preceduta dal portiere Szabo in maglia arancione, sbuca sul campo agli ordini del dott. Dietz, suo selczlo natore. I magiari salutano roma-namente e raccolgono il più cor-diale applauso dell'amica follaItaliana. I battimani si fanno piùintensi quando irrompono sul ter-reno gli .«azzurri-» che sono gai-dati da Vittorio Pozzo e dall'av-vocato Mauro; Buscaglia, recluta torinese della Nazionale, si ha un saluto tutto personale. E il pub- blico non lesina — dopo aver a- scoltato in piedi gli inni d'Italia e d'Ungheria — il suo cordiale saluto all'arbitro Baumgartncr che si presenta attraversando il campo di corsa con l'itterico pallone sot- to il braccio ed i guardialinee (si tratta dei due arbitri torinesi Bcrtone e Bertoglio) ai lati, Meazza, capitano degli « azzur- ri », e Sarosi, capo dell'<: undici > ungherese, si fanno in mezzo al prato. Brilla in aria la moneta del sorteggio e Meazza, vincitore del campo, decide di giocare il primo tempo contro sole, scegliendo illato verso tona. Ore 15,33': fischio d'inizio e co ''ale di incitamento agli • azzur " ». Si gioca Italia-Ungheria con 'e squadre in queste formazioni: UNGHERIA: Szabo; Futo e Ko ,-anji; Szalaj, Szucs e Pol»a-; Kot,sis Kallaj, Sarosi, Toldi e T-itltna ITALIA: Olivieri; Monzcglio , Rava; Serantoni. Andrcolo e CorIsi; Frossi, Meazza, Piola, Buscti glia e Colaussi. I : Dove C era Colaussi Qualche approccio a metà camIpo, eppoi i magiari si fan sotto ■ e Olivieri raccoglie un pallone di j Kallaj, filtrato lentamente in arca. |Con intendimenti più minacciosi j irrompe dalla destra, poco dopo, Kocsis e Corsi lo ferma provo cando un calcio d'angolo. Son pas-la Torre di Mara-sati 4', quando gli . azzurri » in granano la loro prima offensiva: la palla corre da Andreolo a Meazza, da questi a Piola, poi a Frossi che stringe sulla rete dinanzi alla quale accorre Piola; ma i due s'impaperano e non se ne fa niente. Poco dopo è ancora Piola che perde nel duello coi Koranji un lungo pallone inviato gli da Meazza. Seguono alcuni spunti offensivi dei magiari pre sto soffocati da Rava e da Seran I toni: poi i nostri tornano a euri j eersi verso Szabo. ma Buscaglin ,è Meazza tirano fuori e Piola e j Colaussi non arrivano a sfrutta re un pallone centrato da Frossi. Sono passati 10' e non si è an-i cor vista un'azione ben costruita I e diretta con precisione. Da una parte e dall'altra si gioca con tanta flemma da rasentare la svogliatezza. Le duo mediane montano la guardia davanti ai terzini e le due prime linee non manifestano mordente nelle fasi decisive. L'attacco « azzurro », infine, preferisce operare sulla destra, scordando sovente Buscaglia e Colaussi. E' appunto su un'azione di destra, portata avanti da Frossi, che gli ungheresi si buscano un calcio d'angolo, provocato da Polgar al 12' e seguito ad un tiro alto di Serantoni. Buscaglia si spazientisce e al 17' scocca da lontano una delle sue cannonate; la riceve in pieno Futo. In pieno petto, o nelle mani 7 Ma... Con una bella apertura di Andreolo sulla destra e con Un ingenuo intervento di Frossi che lascia scappare fuori la palla, si chiude questa breve serie di attacchi azzurri. Ne segue una dei magiari, ritmata su tono monocorde: avanzata a passaggi lenti e precisi fino alle linee dell'area, poi incoltezze e disorientamenti. Cose che non fanno paura. Soltanto un colpo di testa di Sarosi al 22', su calcio di puni zione battuto da Kocsis, appare pericoloso. Ara non e diretto nel rettangole dei pah e la palla va fuori. Seguendo il giro dei periodi un po' sotto una porta, un po' sotto l'altra — gli « azzurri i> ripassano in vantaggio e Toldi si fa notare con due falli consecutivi su Meazza e Buscaglia. Il bruno torinese si vendica con un tiro fuori rete, mentre una leggera trama Frossi-Meazza-Frossi Piola porta al secondo calcio d'an colo in nostro favore. Finalmen te, al 28', qualcosa di incisivo: un'apertura di Piola a Colaussi [ e un tiro del triestino che passa in rivista la bocca della porta. Gli,1azzurri ■» sono ora più decisi, Una Isella avanzata sòrta da una intesa Buscaplia-Meazza si perde rendersi un po' pericoloso. Gli ; azzurri v lasciano, però, lavorare con troppa disinvoltura i loro av per la smania di tirare del primo. Ma le ondate si ripetono satto la rete magiara. Al 33' il gol. Buscaglia lancia forte a Frossi che, dopo aver portato avanti la palla, la spedisce al centro. La sfera arriva a mezza altezza sulla destra della porta di Szabo, ove è accorso Colaussi. Il triestino la proietta al volo verso la rete ; quella batte per terra, schizza su Szabo e finisce alle sue spalle. La folla fa divampare l'entusiasmo fin'allora represso e, mentre Colaussi raccoglie gli abbracci dei compagni, raccoglie la sua gioia trionfante in un grido colossale. Eccitati dal successo, gli « azzurri > insistono all'attacco e Colaussi, lanciato prima da Buscaglia poi da Piola, vede un suo pallone rinviato da Futo e un altro parato da.Szabo. Si riprende, però, presto a giocherellare ed i magiari ottengono, in segliilo ad una fuga di Kocsis, il loro secondo calcio d'angolo. Il primo tempo termina con un tiro di Buscaglia ben parato da Szabo e con un intervento fallito di Frossi su un pallone spedito in area ungherese da Colaussi. Il principe degli opportunisti La ripresa si apre con un minuto di danza per la difesa magiara. Meazza, Frossi e Piola operano pericolosamente e Szabo ha da fare. Ma si torna presto a far le cose senza troppo accanimento. Pare, anzi, che gii azzurri attraversino un periodo di depressione, poiché il gioco è. almeno in quanto ad iniziativa, nelle mani degli ungheresi, costoro continuano a recitare la fredda lezione del manuale calcistico danubiano e soltanto Kocsis riesce a versali e la folla, quando vede i « granata » raccogliere il vantaggio di tre calci d'angolo in pochi minuti, non cela il suo disappunto. Si va avanti cosi fino al 28', quando dall'arco dell'attacco magiaro parte finalmente una frecciata di Sarosi che obbliga Olivieri alla sua prima parata difficile. Questo tiro suona come un ammonitore campanello d'allarme per gli « azzurri i che, poco a poco, si risvegliano. Piola irrompe in aera ed è atterrato da Koranji, Fros3i scuote con un violento tiro la rete laterale, Meazza fa più energica la sua azione. E viene il secondo gol al 35'. Andreolo coglie la palla di testa poco fuori dell'area nostra e la passa corto a Meazza che, senza esitazioni, la lancia sulla destra. Attimo d'indecisione dei difensori magiari. Quanto basta a Frossi per stringere sulla porta e scaraventare in rete il più violento ed imparabile dei tiri. Due a zero. Li vittoria è ormai sicura e la folla dimentica le delusioni finora sopportate per decretare tutte le sue acclamazioni a! piccolo Frossi, oggi come non mai principe degli opportunisti I... , E Frossi ricambia gli applausi con un'immediata frecciata che potrebbe anche diventare un terzo gol, se Futo non la mutasse miracolosamente in calcio d'angolo. Piola, poco dopo, forse invidioso del minuscolo compagno, vuole fare il suo gol. E', nero, partito in netto « fuori giuoco » 2 l'arbitro non glielo accorda. H lungo vercellese ha ancora un felice colpo di testa, mentre Buscaglia si mangia una buona occasione siparando fuori. Siamo alla fine. L'arbitro avverte che ristante della .chiusura è scoccato, mentre Colaussi si appresta a battere il quarto calcio d'angolo contro l'Ungheria che termina l'incontro avendone avuti cinque in favore. Enzo Arnaldi

Luoghi citati: Italia, Milano, Svizzera, Torino, Ungheria