Caillaux prende posizione contro la politica di Blum

Caillaux prende posizione contro la politica di Blum Caillaux prende posizione contro la politica di Blum Una misteriosa riunione dei ministri socialisti I ricatti di Jouhaux e gli sbandamenti radicali - L'elezione di Séte Parigi, 26 mattino. Il Consiglio di Gabinetto che si riunirà nel pomeriggio a palazzo Matignon sotto la presidenza di Blum, inaugurerà dal punto di vista politico una settimana particolarmente importante non solo per la ripresa dei lavori parlamentari, ma per la situazione del ministero che va facendosi sempre più difficile. Convegno a porte chiuse Sabato al domicilio privato di Blum il Presidente del Consiglio aveva convocato una riunione dei soli ministri socialisti Paul Faure, Auriol, Monnet,. Dormoy e Montet. In questa riunione, sulla quale si mantiene grande riserbo, sarebbe stato esaminato, secondo informazioni attendibili, se convenisse o no cedere alla pressione coniugata del sindacato dell'arte edilizia (organizzazione Arrachart) e dell'unione dei sindacati della Senna (organizzazione Henaff) che entrambe riuniscono in seno alla Confederazione generale del lavoro pli clementi r>iù estremisti e che chiedono con insistenza il famoso prestito di dieci miliardi destinato a finanziare i grandi lavori che dovrebbero permettere di riassorbire la mano d'opera che rimarrà disoccupata alla fine dei lavori dell'esposizione. Data l'impossibilità materiale in cui si trova il governo di imporre ai contribuenti francesi un supplemento di spesa di tale importanza, Blum sembra provare qualche scrupolo. Egli si trova infatti in presenza di questo dilemma: 0 rifiutare i dieci miliardi chiesti e in tal caso subire in un avvenire immediato la risposta sindacalista con una recrudescenza di scioperi, arresto dei lavori all'esposizione e disordini sociali che possono rendere necessaria una severa repressione; o accordar i dieci miliardi e urtarsi in tal modo al veto o dei ministri radicali o dell'alta assemblea, e in tal caso incorrere nel rischio di una crisi ministeriale: questa seconda ipotesi è quella che sembra più probabile. Infatti non un ministro radicale assisteva sabato alla conversazione tenutasi in casa di Blum e che non aveva avuto luogo all'improvviso poiché era stata decisa venerdì sera dopo un colloquio svòltosi all'hotel Matignon fra Blum e due personalità importanti del partito radicale. Inoltre, nel corso della settimana il Capo del governo aveva fatto quattro visite a Caillaux, presidente della commissione senatoriale delle finanze, il quale, in seguito ad esse, aveva fatto pervenire al signor Monchatre, uno dei capi radicali del dipartimento della Sarthe, una lunga lettera di cui ecco i passaggi essenziali: Un ultimatum di Jouhaux « Sarei indegno de] mandato che mi è stato dato se non usassi del diritto di consiglio e del diritto di avvertimento che spetta ai membri del Parlamento e che mi è conferito inoltre dall'alta qualità di presidente della commissione delle finanze del Senato. A questo titolo e in nome di tutta la commissione, ho a varie riprese messo il ministero Blum in guardia contro una precipitazione nelle realizzazioni sociali che, aggiungendosi alla noncuranza governativa potrebbe avere i più gravi inconvenienti finanziari e di altro genere per il paese. Ed è allo stesso titolo che gli ho ricordato che delle finanze libere e forti s'impongono in primo luogo per la difesa nazionale. Io non gli ho risparmiato nessuna critica come non glie le rlsparmierò in avvenire, e potete dirlo ai miei concittadini ». Questi fatti e questi documenti attestano come la situazione mi' nisteriale sia bruscamente diven tata pericolosa. Del resto, parlando nel pomeriggio di sabato al comizio di Vincennes, Jouhaux, segretario della Confederazione generale del lavoro, ha lanciato un vero e proprio ultimatum al governo reclamando per gli operai quello che è stato fatto per la difesa nazionale. E, secondo la sua abitudine, egli ha fatto subito ricorso alla minaccia: « In un paese ove sono decine di miliardi tesaurizzati dalle banche — ha detto Jouhaux — e sui quali noi non abbiamo nessun controllo, non si può negare, la possibilità di finanziare i grandi lavori che chiediamo. Ma quei capitali servono alla speculazione internazionale. Bisogna che questo stato di cose cambi. Evidentemente sarà necessario per raccogliere i capitali che occorrono, attaccare numerosi privilegi, ma l'urgenza di quei lavori è tale che noi non cesseremo di reclamarli. Ol tre alle banche, vi sono le asslcu razioni la cui nazionalizzazione è possibile. Sarà questo il primo colpo di piccone dato al muro d'argento (cioè del danaro)». E' dunque In funzione delle possibilità, finanziarie del paese che il governo dovrà pronunciarsi sul prestito destinato al finanziamento dei grandi lavori preconizzati come mezzo per, riassorbire la disoccupazione. La, parola spetta dunque alla Camera, ove per venerdì prossimo è attesa la grande discussione sulla politica generale del governo, sull'avvenire del quale la maggior parte dei giornali si mostra tutt'altro che ottimista. Tutto dipenderà dall'atteggiamenteo dei radicali, in seno ai quali le abdicazioni continue del gabinetto di fronte alle masse irresponsabili provocano serie inquietudini. n presidente dei gruppo parlamentare radicale socialista on. Campinchl alla lettera inviatagli dtCrtdiestqzglDpmspnvadrcMscpplsntttasmnfiddlnspnrv e a a e e i . i . i dai deputati di Parigi segnalantegli gli abusi Intollerabili della Confederazione generale del lavoro che si arroga il diritto di controllare in modo esclusivo i lavori dell'esposizione allontanandone gli imprenditori che non le garbano e facendo licenziare gli operai non sindacati, ha risposto con una lettera nella quale, pur deplorando questo fatto, rimprovera l'opposizione di ostacolare le riforme del governo di fronte popolare. « Voi segnalate le violazioni della legge — scrive il Campinchi. — D'accordo. Ma lungi dal volere approfittare delle difficoltà del momento, i radicali temono che esse siano fatali al paese e ritengono più conforme all'interesse nazionale aiutare il governo a risolverle ». Il toro di Valchiusa Se si dovesse stare fedelmente ai termini di questa lettera, i radicali socialisti dovrebbero seguire sino in fondo — cioè sino alla catastrofe — il gabinetto Blum. Ma non bisogna trascurare ce:.!! sintomi più che significativi e dl cui i principali sono la decisione presa dai radicali dell'Havre di separarsi dal concentramento popolare, « avendone abbastanza di essere sballottati dall'unione nazionale che non rappresenta completamente le nostre opinioni al fronte popolare che non le rappresenta più », e il discorso pronunciato a Manchester da Daladier che è stato oggetto di numerosi commenti. Il Ministro della Difesa nazionale non poteva evidentemente, fuori della Francia, prospettare in modo troppo tetro la situazione del Paese, ma quello che ne ha detto è sufficiente per dimostrare le sue preoccupazioni mentre, denunziando « l'abisso del comunismo, e del bolscevismo », ne pronunziava la condanna formale. E' però vero che Sarraut aveva pronunciato parole ancora più severe quando, essendo Ministro, aveva lanciato la sua famosa frase: « n comunismo, ecco il nemico! ». Ciò che non gli ha mai impedito di fare e di continuare a fare sorrisetti ai seguaci di Mosca. Ma Daladier, con quell'aria energica che lo ha fatto soprannominare il « toro dl Valchiusa » sembra meno accessibile ad evoluzioni di tal genere. Tuttavia si farebbero delle illusioni quelli che si aspettassero di vedere Daladier salire alla tribuna per tener testa a Thorez e ai suoi 71 compagni e ripetere quello che ha detto a Manchester e aggiungere che « se vi è un Paese in cui il comunismo è irrealizzabile, questo Paese è appunto la Francia ». L'elezione di Séte ha messo intanto in contrasto socialisti e radicali mentre i comunisti hanno fatto per se stessi: una rottura in pieno del fronte popolare. L'elezione era per il seggio rimasto vacante in seguito alla morte del socialista Salette. Il socialista Giulio Moche, cugino di Blum, e segretario generale alla Presidenza del Consiglio, che godeva di tutti gli appoggi e favori ufficiali, ha ottenuto 5240 voti; l'avv. Esquarguel, membro dell'unione socialisti repubblicani, in favore del quale hanno votato moderati e radicalsocialistl, ha riunito 5094 suffragi, mentre il comunista Cros non ne ha ottenuti che 2292. E l'Esposizione ? Intanto s'ignora sempre quando potrà essere inaugurata l'Esposizione, vittima predestinata del fronte popolare. UIntransi geunt, che per primo aveva an nunciato il rinvio dell'inaugurazione dal 1,0 al 23 maggio, ciò che gli aveva valso smentite ufficiali che i fatti hanno mostrato non avere nessun fondamento, pubblica ora che l'Esposizione si aprirebbe soltanto il 30 maggio. Purché anche questa data non debba essere ritardata, ciò che non avrebbe davvero nulla di straordinario. Dopo la clamorosa scissione dei radicali di Le Havre si segnala una vibrata protesta dei radicali dell'intera regione di Montelucon che, sotto la presidenza dell'exministro Lamoreux, ha votato un ordine del giorno di biasimo per il Governo. In esso si rimprovera sopratutto al Governo dl non essere in grado dl far rispettare la libertà di lavoro e gli si domanda di assicurare il mantenimento dell'ordine, il rispetto della libertà individuale, la libertà di lavoro, del diritto di riunione e di proprietà. Analogo ordine del giorno è stato votato all'unanimità dal Comitato radico-socislista dl Cannes. Molto commentato è l'annuncio che Blum lancerà questa settimana un nuovo appello al paese rivolto da una parte ai datori di lavoro perchè osservino le nuove leggi e dall'altra agli operai per esortarli alla disciplina e alla moderazione. Intanto lo sciopero del proprietari panettieri del popoloso dipartimento Senna e Marna si è esteso stamane ad altri centri ed i negozi sono rimasti chiusi con grave pregiudizio della popolazione. Lo sciopero dei panettieri sarà generale in tutta la regione a partire da questa mattina. A partire da oggi la distribuzione del pane sarà effettuata dalle autorità militari. LmM IL MARESCIALLO BADOGLIO A TRIPOLI. Subito dopo lo sbarco il Duca di Addis Abeba, Insieme al Maresciallo Balbo, riceve l'omaggio del notabili indigeni.