La prova generale degli "Azzurri"

La prova generale degli "Azzurri" La prova generale degli "Azzurri" Una trentina -di uomini comparvero ieri in campo per la formazione delle due squadre italiane in vista degli incontri internazionali di domenica. Sul campo del Torino, ocello appositamente per lasciar riposare il rettanuolo di giuoco dello Stadio Mussolini, si lavorò intensamente per più di due ore e mezzo. I primi a scendere in campo furono i « cadetti », chiamati i costituire la compagine che deve recarsi al Lussemburgo. Due tempi di poco più di mezz'ora l'uno, contro una formazione di allievi del Torino. Primo tempo: Degani (Ambrosiana); Fiorini (Bologna) e Bonizzoni (Milan); Oallea (Torino), Buscaglia (Napoli) e Gara! fi (Livorno); Frossi (Ambrosiana), Perazzolo (Genova), Arcari (Livorno), Buscaglia (Torino) e Ferraris (Ambrosiana). A difesa della rete degli allenatori Oeresoli (Bologna). Ripresa in identica formazione di attacco, con Figliola (Genova) al posto di Garaffa nella linea mediana, e collo scambio di posto fra Ceresoli e Degani in porta. Quattro punti dei «cadetti» nel primo tempo ad opera di Frossi, Arcari, Buscttglia e Ferraris. Altri cinque punti nel secondo tempo, tre or' opera, di Arcari, uno ad opera di Jttscaglia ed uno di Perazzolo. Nove reti a zero, complessivamente. Giuoco all'inizio scialbo ed incerto, che gradatamente migliora, prende quota, fino a raggiungere una levatura tecnica più che discreta. I giuocatori non forzano affatto e si preoccupano quasi esclusivamente di trovare l'intesa e la coesione. Ed intesa e coesione vengono trovate in quasi ogni reparto dell'unità. Buona la prova di Frossi, dei due Buscaglia, di Bonizzoni; in complesso, però, prova non cattiva da parte di nessuno dei presenti. Dei parecchi giuocatori freschi di guarigione da recenti ferite di campionato, il solo Garaffa, il mediano del Livorno, risultò non trovarsi ancora soddisfacentemente a punto: la distorsione al piede è guarita, ma l'arto leso non ha ancora riacquistato saldezza e sicurezza. Tutti gli altri sono in grado di affrontare la prova, e la squadra, nel suo as sieme, lascia l'impressione di pò ter ben fare. Ritiratisi i « cadetti », entrano in campo gli uomini della squadra nazionale A. Anche per essi, l'allenamento ebbe luogo in due tempi, leggermente più lunghi, però, questa volta, e cioè quaran ta minuti il primo e trentacinque il secondo. Formazione della «Nazionale»: Amoretti (Juventus); Monzeglio (Roma) e Rava (Juventus); Serantoni (Roma), Andreolo (Bologna) e Corsi (Bologna); Pasinati (Triestina), Meazza (Ambrosiana), Piala (Lazio), Ferrari (Ambrosiana) e Colaussi (Triestina). L'« undici» degli al Iettatori era formato da elementi di riserva e di prima squadra del Torino, con in porta Olivieri (Lucchese). La formazione degli « azzurri » venne mantenuta intatta anche nel secondo tempo di ghwco, col solo cambiamento di posto fra i due portieri, Olivieri ed Amoretti. Nel primo tempo, contro la rete difesa da- Olivieri venne segna to dagli «.azzurri » un solo punto ad opera di Pasinati. Nella ripresa, invece, cingile palloni andarono a finire nella rete alla cui guardia stava Amoretti: marcatori due volte Piota, due volte Meazza, ed una volta Ferrari. Tutto sommato: sei punti a zero. n giuoco degli « azzurri » fu, nei primi venti minuti, quanto | mai cauto e prudente. Poco im; pegno, molta attenzione ad evita! re incontri ed urti spiacevoli, ed I un conseguente generale e diffuso stato di lentezza. In contrasto, gli allenatori, pieni di brio, di velocità e di buona, volontà, si impegnarono a fondo per impedire ai «nazionali» di segnare. Dalla condizione di quasi torpore inciti, nel confronto, parevano caduti, gli « azzurri » non si risvegliavano che verso la fine del tempo. Da notare una serie di ottime parate di Olivieri. Alla ripresa, un soffio di vivacità veniva, ad animare il giuoco della « Nazionale », che poco per volta migliorava di qualità, fino a toccare a bfevi tratti un tono fluido e convincente. Il rendimento del lavoro non tardò a riflettere praticamente il migliorato stato di cose, a mezzo dei cinque punti a cui abbiamo accennato, alcuni dei quali di ottima fattura. In complesso, però, sarebbe errato concludere che il lavoro sia dell'una come dell'altra, squadra abbia soddisfatto appieno. V'ò, nel momento attuale, un qualche cosa che fa velo all'efficienza dei giuocatori nostri, che ne smorza e ne attenua, per così dire, il reti dimento. Dei ventisette uomini saagdcnvsmitdonintiltJrvgdpv«dlpplMggIqVBpbasImpnImbclsmvscvIpcCccyAF cesi in campo iteri, pochi sono, d esempio, quelli che si trovano ssolutamente nel loro miglior rado di forma; di una quantità i altri, che pure hanno classe siura — e di detta classe, già hano dato anche recentemente proe sicure — .si ha come l'impresione di averli già visti ginocare meglio. Un momento di piccola ncertezza e di leggera nebulosià, che ha i suoi motivi generici i essere, e che non può non preccupare. V. P.