DALADIER A LONDRA

DALADIER A LONDRA DALADIER A LONDRA Riserbo governativo sulla possibilità e sull' oppo rtunità di una conferenza economica internazionale Londra, 22 notte. L'incontro Italo-austriaco di Venezia è considerato dalla stampa inglese come uno dei più importanti avvenimenti diplomatici della presente fase dei rapporti europei. Se vi sono stati malintesi tra l'Italia ed Austria, dice questa sera l'inviato speciale del Daily Telegraph a Venezia, essi sono stati dissipati oggi nei cordiali collo- qui svoltisi fra il Duce e il Gan- celliere austriaco per cui si deve generalmente riconoscere che la continuità della politica di amicizia italo-austriaca ha trovato nuove garanzie e che questa amicizia si è enormemente consolidata. Lansbury vorrebbe incontrare il Duce Giorgio Lansbury ha fatto oggi ritorno a Londra da Berlino, dopo il suo incontro col Cancelliere Hitler. Egli ha immediatamente annunciato di avere l'intenzione di recarsi a Roma per chiedere di esserse ricevuto dal Duce e completare in tal modo la serie dei suoi colloqui con i più importanti uomini di Stato di Europa e d~ America. L'ex-leader laburista ha quindi fatto una rivelazione interessanti-. Dopo avere sottolineato l'opera del Comitato di non intervento in seno al quale i rappresentanti di tutte le nazioni europee hanno discusso per lunghi mesi la situazione spagnola, egli ha dichiarato che a Berlino gli venne suggerita la possibilità di una continuazione di queste riunioni londinesi, onde esaminare in seno ad esse le prospettive della progettata Conferenza internazionale. Da ciò si vorrebbe dedurre chs una idea già ventilata a Londra, quella cioè di perpetuare l'esistenza del Comitato del non intervento sotto un qualsiasi nome, sarebbe accettata in Germania. Per contro, si è oggi appreso alla Camera dei Comuni dalla bocca stessa del Primo Ministro che la idea contenuta nel comunicato berlinese, pubblicato dopo l'incontro Hitler-Lansbury di convocare una Conferenza internazionale non è respinta dal Governo britannico, sebbene questo avanzi importanti riserve. Il Primo Ministro, interrogato dal socialista Henderson, ha dichiarato: « Il Governo ha letto la dichiarazione del Cancelliere Hitler. L'atteggiamento del Governo, a questo riguardo, è stato già reso palese di tempo in tempo e posso ripeterlo. Il Governo parteciperebbe ad una Conferenza mondiale se avesse possibilità e probabilità di riuscita ma alla condizione che fosse adeguatamente preparata ». Baldwin non ha voluto, però, rispondere affermativamente all'invito dello stesso Henderson di dare forma completa alla prima dichiarazione, ponendosi immediatamente in contatto con la Germania. Egli ha replicato: « Non sono disposto in questo momento a rispondere ad alcuna domanda supplementare su questo soggetto ». Questa sera si apprende che il Governo britannico ha informato il Segretariato della Lega di non avere alcuna obbiezione da fare alla proposta di rinviare alla fine di maggio la riunione dell'ufficio della Conferenza del disarmo. La visita di Daladier Si apprende ad ogni modo che, nonostante il rinvio, non sarà il Ministro Eden, bensì il Sottosegretario agli Esteri lord Cranborne che rappresenterà l'Inghilterra nella riunione. Il Governo di Londra ha già deciso il proprio atteggiamento di fronte alla proposta che sarà avanzata dagli Stati scandinavi per uno scambio di informazioni sui bilanci militari e per la istituzione di un Comitato internazionale, il quale dovrebbe controllare la produzione ed il commercio del materiale bellico Londra sarebbe pronta ad accet- tare la prima parte di questa prò- posta, alla condizione tuttavia che la accettassero tutte le Potenzesiano o non siano membri della Lega ed in particolar modo la Germania, l'Italia ed il Giappone Quanto alla seconda parte della proposta vien fatto invece osservare che, probabilmente, non sarà giudicata opportuna nè dall'Inghilterra nè dalle altre Potenze. Si aggiunge poi di ritenere che gli Stati Uniti, dal canto loro, non sono disposti ad ammettere nemmeno la pubblicità delle spese per gli armamenti. Mentre a questo riguardo ci si limita a congetture di carattere piuttosto teorico scambi di vedute pratici stanno avvenendo a Londra fra Daladier e gli uomini di Stato britannici. Daladier è qui, ufficialmente, solo per pronunciare due discorsi dinanzi ai membri di società anglo-francesi. Già ieri sera egli si è incontrato, in occasione di jn banchetto offertogli dal Ministro degli Esteri Eden, con quest'ultimo e con una serie di invitati lacui lista è molto eloquente. Es-sa, infatti, comprendeva: NevilleChamberlain futuro Primo Mini-strn «ir aimnn ii wi.j.t„ j_i nll !u 1 Mintatoo del-1^a'°/ff Swi5ton WinstonChur-chili, Attlee e Sinclair, il capo del- lo Stato Maggiore navale ammi- raglio Chatfield, il capo dello Stato Maggiore imperiale Derevell c sir Roberts Vansittart segretario permanente del dicastero degli esteri. Oggi il Ministro Corbin ha offerto un banchetto in onore di Dala dier ni mini» ei-n™ t^^iton n nlaTrrKVwJ n»«i Ml' Bistro della Guerra Duff Cooper, li Ministro per la coordinazione della difesa Inskip, il sottosegre-tarlo all'Aeronautica Sassoon ealtri. Secondo il collaboratore tìtolo- matico del Daily Telegraph B^m.bi di vedute importanti sono »-venuti in relazione specialmentecon la nuova situazione creata dal. l'imminente emancipazione delBelgio dagli obblighi di Locamo E! riconosce a Londra che tuttof che rimane in vita di ^.è una alleanza di fatto, fra Inghll- terra e Francia, c si dice che la elaborazione di questa alleanza ha determinato la visita londinese di Daladier. Questi sarebbe stato in grado di garantire ai suoi interlocutori britannici di avere epurato completamente l'esercito francese da ogni traccia di comunismo e di essere persuaso che l'esercito francese « è oggi in forma perfetta»; inoltre Daladier avrebbeillustrato ai tecnici inglesi il prò gresso della meccanizzazione del-l'esercito di Francia e la sua estrema mobilità lungo la linea Maginot, ottenuta grazie a questa meccanizzazione. Si apprende che Re Giorgio VI ha ricevuto in udienza, oggi, il Ministro degli Esteri, Eden. ' V.