Oggi i "centauri" al Valentino

Oggi i "centauri" al Valentino Uno spettacolo d'eccezione per gli sportivi torinesi Oggi i "centauri" al Valentino Cinquanta corridori impegnati nella più difficile gara italiana - Lotta incerta in tutte le classi - La spettacolosa gara delle motocarrozzette Torino d la ritta d'Italia che,possiede il maggior numero di motociclette in cifra assoluta, e'la sua provincia annovera la mas-'sima densità motociclistica, co-irne percentuale relativa alla po-\polasione. Questi dati iUnminanolil favore popolare che sempre in- contrana in Torino le corse moto-iciclistiche: se, nel campo indu-l striale, la capitale pienwntese sii orientò piuttosto verso ì'automo-\bile lasciando all'artigianato eialla piccola industria il compito|di costruire poche ma buone mo- tociclette, nel campo sportivo il campioni dell'autoveicolo a due\ruote (quando ancora non si chiamavano «centauri») pullularono in Torino fin dagli albori del secolo, imponendosi ai rivali d'Italia e di fuori, affermando un'ininterrotta tradizione di eccellenza. E la passione popolare li seguì, sorresse e acclamò con affettuosa simpatia. Festa di motori Un grande episodio ài questa innata passione, che sa essere cavalleresca verso i campioni d'ogni regione e d'ogni nazionalità, sarà vissuto quest'oggi col Circuito del Valentino, che l'Associazione Motociclistica di Torino fa disputare sullo stesso percorso che vide due giorni fa la corsa automobilistica Benche vi parte eclissato, prò-\yagandisticamente parlando, dal- la "vicinanza cronoìogia col air-cuifo aufomobiiisfico (necessaria del resto per fruire degli stessi impianti organizzativi creati per l'occasione) il Circuito Internazionale Motociclistico del Valentino ha avuto un successo preventivo di prim'ordine come numero e qualità di iscritti — una cinquantina di nomi, metà dei quali di corridori illustri per le affermazioni conseguite — ed avrà oggi altrettanto successo nell'affluenza e nell'interesse del pubblico. Come ieri osservavamo, il nuovo tormentatissÌ7no tracciato di quest'anno, di 2920 metri, pare creato apposta per iota corsa motociclistica: per esaltare, senza soverchio pericolo, le virtuose affermazioni di perizia e se vogliamo di acrobatismo, non disgiunte dalla necessaria serietà nell'attendibilità dei risultati tecnici e sportivi. Una grande e appassionante festa di motori, ma una festa seria. Due distinte sono le gare odierne. La partenza alla prima verrà data alle H,30, dal consueto traguardo in corso Mussìmo d'Azeglio, a ridosso della variante di corso Valentino: mossiere Federale Cazzotti, provata tèmpradi fervente centauro. Partirannoinimico gruppo tutte le moto... ';;sciolte: in testa le cilindrate massime, di 500 eme, distinte coi numeri da 1 a 17; dietro le « 350 >, itumerafe da 1S a 30; in coda lesei « 250 ». Esse compiranno IfO giri del circuito, pari a km. 120 (la Associaz. Motociclistica ha tenu-tn nnni.t lìflln hnmhpypm. rpnìp. Ani«c« dcVp^sovttZle misurato alla corda delle curuc;cosicché lo stesso circuito delleautomobili — anzi, semplificato eaccorciato di qualche metro per-che scarta l'aiuola alla curva trale Belle Arti e il Laghetto — avràogqi lo sviluppo «ufficiale» ano-tonduto a 3 chilometri, in luogo d2026 metri). Dopo l'arrivo dei motociclistsciolti, cambiamento discetta: partiranno le dodici motocarrozzette (sidecar) che da. molti anni non comparivano più velocità a Torino, e che formeranno il « numero » più spettacolare dell'interessante programma, il più gradito al pubblico, e, in ogni caso, il più emozionante. Questi acrobatici veicoli, raccolti in gruppo unico di cilindrate fino a 1000 eme, compiranno 30 giri, pari a 00 km. Serafini e Benigni Gli clementi impegnati, come abbiamo detto, sono di valore nell'una r- nell'altra gaia. Nelle «500» sciolte campeggia il nome del campione italiano Serafini, il dominatore dei circuiti di velocità della passata stagione, l'uomo che già ripetutamente sui campi di garepiemontesi — dei quali può dirsun assiduo — sbalordì per la suain una corsa d« ragionevole temerarietà », comefu definito il suo stile, di guidaAvrà Iti Bianchi freccia-celeste, tipo Monza 1036. Identica macchinaha il compagno di squadra Benigni che, se non lui il trionfale serto di Serafini, ha però una merita*»: famu'di curvista eccezionalesiiii/oZarmeitfc tagliato per i tircititi misti. A questi due nomi potrebbe ditnque volqere il favore del pronoetico, se la conformazione del circi/ito, livellando Ir possibilità mecconiche, non aprisse a un larg stuolo di altri giovani animosi, più diligentemente preparatisi sul per- corso. In possibilità di tallonarestrettamente i due « cannoni* del- la Bianchi, c di profittare di ogni minima loro debolezza per as.su- lmere il comando: impresa non impossibile anche per le cilindra-te minori. Martelli, per esempio.con la sua CM 350, o lo stesso Go- beffi con la Premoli 250 (che si dice sorpassi i 150 all'ora) possono egiegiumente arrogarsi di suppitie con la maggior maneggevoe-zu alla minor cilindrata, Nè può trascurarsi del resto un c(impio1ìe come Guido Ceralo. uno specialista come Secchi Silvestro, il binomio della Gilcra, Vila e Mucchi, 0 i due nizzardi liobert Braccini e Guasco Pierre, per citare anzitutto gli ospiti. Tra, i corridori locali, ecco minacciosi ì due piloti della Salvai, la vincitrice al Pino lo scorso anno; ed ecco Ubertazzi, che alle prove di ieri ha fornito la miglior serie di giri regolarmente veloci con la sua Guzzi; ecco Coscia con la Rudge e Ganglio con. la Norton. Lotta aperta ed incerta, insomma, cosi pel primato assoluto come per le posizioni d'onore. Tra le « 550 », dopo il favorito Martelli van citati Milani, campione italiano della classe, il giovane irruente Dalle Fusine, il metodico Clemencich — senza dimenticare le buone prove fornite in pairìa dai francesi Touson e Bertoni. Nelle S50, il pronostico punta decisamente su Gobetti | l! 1 ] iAnche più aperta e combattuta si presenta la gara delle motocarrozzette, dove al gioco macchi¬ \ na-uomo si aggiunge la disparità I di cilindrata, correndo assieme le ] $00 e le 1000. Il più famoso spe'violista italiano dei «sidecar», I Luigi Gilcra. protagonista di ca rie « Sei Giorni Internazionali», i sarà presente con la nuova Gilcra ]da corsa a 4 cilindri, che il circuiito di Torino collauderà in vista della Milano-Taranto. Ma a con- , e trastargli la vittoria sta l'H.D. 1000 del veemente Carrù, il torinese che ha tutta la stoffa del campione, e la Gnome e Rhone, pure di 1000, del francese leanneret, che ha l'interessante prerogativa del telaio snodato; il veicolo può inclinarsi in marcia co| me una moto sciolta. Infine, il vellocissimo Gobetti, sulla Salvai ! 500, prenderà il via anche nella seconda gara: avversario temibile per tutti. Nelle prove di ieri, nessuno s'è impegnato a fondo, tutti essendosi limitati a riconoscere e studiare il circuito. Tuttavia il cronometro ha segnato per parecchi dei tempi prossimi ai 2'. Tanto basta per 1 confermare che la battaglia spor] Uva odierna non sarà meno bella idi quella combattuta dalle vetturette domenica scorsa. A. F. JEANNERET A FORTE VELOCITA' DURANTE LE PROVE DI IERI