Il Natale di Roma e la festa del lavoro fascista celebrati nella gloria del risorto Impero

Il Natale di Roma e la festa del lavoro fascista celebrati nella gloria del risorto Impero Il Natale di Roma e la festa del lavoro fascista celebrati nella gloria del risorto Impero Nei Gruppi rionali e nei Fasci della provincia è stato esaltato il decennale della Carta, sono state conferite le onorificenze al merito del lavoro e distribuiti 3362 certificati di pensione a vecchi operai - Il Federale ha inaugurato la Mostra industriale-artigiana di Ciriè La superba sede del Gruppo Corridoni inaugurata fra il fervido entusiasmo del popolo acclamante al Duce Con altissimo e fervido spirito la città e la provincia hanno celebrato ieri, Natale di Roma, la Festa del Lavoro, ricorrente per la prima volta dopo la fondazione dell'Impero, e assumente per essa più profonda significazione, che trae origine dal costume romano dell'operosa pace dopo la guerra vittoriosa. Secondo la costruttiva usanza fascista te ricorrenza del 21 aprite è stata festeggiata con l'inaugurazione di opere durature, create per il popolo secondo il comandamento del Capo. E ovunque il popolo ha esaltato in comunione dì spirito con le Camicie Nere, la potenza e l'operosità dell'Italia del Littorio. La città era, ieri mattina, tutta una festa di bandiere garrenti al vento specialmente nei rioni popolari, a testimonianza di quanto l'umile e tenace esercito del lavoro senta questa sua festa dalle origini nobilissime, dalla purissima tradizione latina. Già alle 9,30 di ieri il Segretario Federale era a Ciriè per la inaugurazione della Mostra di fattività industriali ed artigiane di quella zona. Fascisti e donne fasciste. Giovani Avanguardisti e Balilla, iscritti a tutte le organizzazioni sindacali erano schierati all'ingresso dell'abitato di Cirio ove è stata sistemata la Mostra.All'arrivo del Gerarca sono squillate le note dell'attenti e quelle di Giovinezza. Piero Gaszotti è stato ricevuto e ossequiato dal Podestà seniore Lubiani, dall'ispettore di Zona del Partito Rosazza e dal Segretario del Fascio Filosi. Il Federale ha- passato in rivista le forze fasciste, fra le quali spiccava un folto grupvo dì reduci d'Africa in divisa coloniale, e quindi, da un altoparlante, installato all'ingresso, con l'ordine di Saluto al Duce ha inaugurato la Mostra. Il nuovo Gruppo in linea L'interessa«te rassegna, raggruppante i prodotti di ben 102 espositori, a ragione è stata inaugurata nella ricorrenza della Festa del Lavoro. Essa riunisce infatti attività di piccole, ma importanti industrie e di umili edattivi artigiani, dimostrando altresì a che punto di perfezione sia giunto u lavoro delle maestranze in tutti i campi, dalla tessitura alla costruzione del mobile, dal genere di abbigliamento al prodotto di alimentazione. La manifestazione culminante della giornata di ieri è stata pero l'inaugurazione della nuova, ariosa, semplice e accogliente sede del Gruppo Rionale Fascista «Filippo Corridoni » nel popolare e industre rione del Lingotto, già più volte, e diffusamente, abbiamo parlato, su queste colonne, della costruzione nascente, visitata solo due giorni or sono dal Federale il quale ha voluto constastarne di persona la messa a punta per la prossima inaugurazione. Dono della Fiat, la sede del « Corridoni » sorta, come per incanto, nel volgere di pochi mesi, eleva la sua severa quadratura architettonica su di un ampio spiazzo, nel quadrato costituito dalle vie Oneglia, Ventimiglia, Bormida e Sperino. Sulle due vaste aree di piazza nel fronte e sul retro, attorno alle ore 10, erano ammassate le forze fasciste del rione, in un'adunata imponentissima per l'immensa massa di popolo. Dal lato di via Bormida, ove dovevano giungere le autorità, era schierata una centuria di marinaretti dell'O.N.B. a guardia d'onore, con un manipolo di capicenturia a scorta del Labaro della Legione « Duca di Genova ». Prestava servizio la banda dopolavoristica della Fiat. Imponente e denso era lo schieramento delle Camicie Nere davanti all'ingresso della via Oneglia, di fronte al quale le numerose finestre delle case popolari imbandierate nereggiavano ax folla. Parla il Federale Alle 10,30 sono giunte le più alte Autorità e Gerarchie, che con la loro presenza hanno fatto culminare la manifestazione fra quelle della giornata. Sono giunti, ricevuti dal Segretario Federale e dal Fiduciario del Gruppo Tascheri, il Comandante designato d'Armata Tua, il Prefetto, il generale Bernasconi, comandante la Divisione Aerea, il Preside della Provincia, il Podestà coti i due vice-Podestà ; il gen. Moscone, della Milizia, il sen. Giovanni Agnelli, accompagnato dal prof. Valletta, Direttore generale della Fiat, il Questore, il dott. Venturi, segretario dei Sindacati dell'Industria, la Delegata provinciale dei Fasci Femminili, il progettista della nuova sede, architetto Passanti, e altre molte autorità e gerarchie politiche e sindacali.La suggestiva cerimonia, di squisito stile fascista, si è aperta con l'alza bandiera, su di un pennone in ferro alto cinque metri. Mentre squillavano le note della Marcia Reale e di Giovinezza, ti tricolore è salito superbamente in alto, salutato romanamente da tutto il folto ammassamento. Salito sull'arengo, che dalla facciata della nuova sede si protende nello 'spiazza, Piero Gazzotti, dopo aver ordinato il saluto al Duce, ha rivolto vibranti parole alle Camicie Nere del «Corridoni». Dopo aver esaltato la figura di sindacalista, di interventista e di soldato di Filippo Corridoni, il Gerarca ha illustrato la particolare significazione della inaugurazione della casa di un Gruppo che si intitola al nome ■'all'Eroe, figlia del popolo, nel¬ o a r r , a a l e a a i i o a a a i e i o . o e o o n e ì , 2 d. e , l e o e e à , l , a o o , a e e i a . i ù e o a la ricorrenza del primo Natale di Roma dopò la fondazione dell'impero. Rivolto quindi un elogio ai rapidi realizzatori della bella sede e in particolare al Fiduciario del Gruppo, Taschieri, il Federale ha esaltato la Festa del Lavoro, esprimcndo la viva soddisfazione del Partito di veder sorta questa accogliente casa destinata soprattutto al popolo dell' operoso rione. Dopo aver incitato i presenti a dare sempre maggiormente la diuturna attività per il potenziamento della Patria pel piano dell'Impero, il Federale ha invitato i pi-esenti a levare il pensiero memore, riconosente, devoto, al Duce che regge con mano salda e potente i destini dell'Italia più forte e più grande. Il Federale ha accennato, fra grandi applausi, all'imminente adeguamento dei salari, annunciato dal Popolo d'Italia del mattino e ha messo in rilievo come sia costante preoccupazione del Duce il benessere del popolo laborioso. La calda e incitante parola di Piero Gazzotti ha provocato una esaltante manifestazione al Capo. La folla imponente è scattata nel grido di «Duce! Duce!» che è perdurato alcuni minuti. Autorità e Gerarchie sono quindi entrate nella sede e — dopo la deposizione di due corone, una della Federazione Fascista e l'altra del Comune al bassorilievo rappresentante Corridoni in divisa da trincerista — lianno proceduto alla visita di tutti i locali, felicitandosi per la indovinatissima disposizione di essi, che darà modo al Gruppo di funzionare nel modo più organico e razionale Nel pomeriggio, poi, presso tutti i Gruppi rionali fascisti, e nei Fasci della Provincia, ha avuto luogo la. distribuzione dell-Stelle al Merito del Lavoro agli operai più anziani e meritevoli nonché dei certificati di pensione ai lavoratori vecchi e invalidi, dopo di che gli oratori designati dal Federale in accordo con l'Istituto di Cultura Fascista hanno commentato il Natale di Roma e il decennale della Carta del Lavoro, base della nuova giustizia sociale realizzata dal Fascismo. Alle 21 il Federale si è recato ancora al « Corridoni », ove per ini2iattt;a di quel Gruppo, si svolgeva sulla piazza antistante alla nuova sede, una festa popolare con concerto bandistico e corale e fuochi artificiali. Piero Gazzotti è rimasto a lungo fra il popolo festante radunato in grande folla davanti alla nuova e bella sede rionale, ed ha cantato insieme con i fascisti e la massa gli Inni della Patria. Fra grida inneggianti al Duce, il Gerarca ha lasciato la piazza e si è recato al Dopolavoro Fiat in corso Moncalieri. Quivi è stato ricevuto dal presidente ing. Follis, che gli ha presentato i suoi collaboratori. Passato in seguito net teatro, gremito di operai e impiegati della Fiat, ha ascoltato un indirizzo ai omaggio lettogli dall'ing. Follis e Iva quindi presenziato allo spettacolo organizzato per la festività del Natale di Roma. Alla sede de «La Stampa» Anche il Dopolavoro del nostro giornale, per celebrare degnamente, secondo le direttive del Partito, il Natale di Roma, aveva organizzato una manifestazione artistico-culturale a cui ha arriso il più cordiale successo. La nostra Compagnia filodrammatica intitolata a «Federico Bresadola », che, in pochi mesi di attività, ha saputo degnamente affermarsi fra i migliori complessi del genere, ha rappresentato, nel teatrino del Salone del giornale, la simpatica e briosa commedia di Aldo De Benedetti: Non ti conosco più. Alla manifestazione, che ha radunato in festoso convegno i nostri operai e le loro famiglie, erano presenti il dott. Leo Torrero, in rappresentanza del Dopolavoro Provinciale; l'ing. Carlo Cassina, direttore tecnico del nostro stabilimento, e i dirigenti del Dopolavoro La Stampa.