BLUM AL SALVATAGGIO del Fronte popolare di Concetto Pettinato

BLUM AL SALVATAGGIO del Fronte popolare BLUM AL SALVATAGGIO del Fronte popolare Grossa organizzazione a Marsiglia per violare° il controllo e provocare incidenti diplomaticir Parigi, 19 notte, [Dei duecento mila aderenti àt- tesi al convegno radicale di Car-cassona non più di tre o quattro |mila hanno risposto all'appello, Basterebbe questo particolare per fornire la misura della delusione arrecata dalla giornata di ieri a coloro che speravano in una improvvisa resurrezione della combattività del partito sotto la spinta dei giovani. I giovani sono intervenuti ma alla ribalta non si , „... sono visti se non le solite vecchie \barbe e la conclusione del conve -gno è stata un ordine del giorno,che si limita ad esprimere un cer-|to numero di aspirazioni platani- che ma nulla ingiunge e nulla pre- :vede che sia suscettibile di deter- ; minare un mutamento della situazione politica. Sarraut, l'uomo che alcuni anni or sono denunciava il comunismo come il peggior nemico della Francia ha invocato ancora una volta la vecchia formula « nè dittatura di destra nè dit- tatura di sinistra ». Ma a che prò isbandierare frasi di questo gene-ire quando il gabinetto Blum di cui Ii radicali fanno parte le smenti- ]sce ogni giorno prestandosi alla :organizzazione metodica di una dittatura di sinistra? Luoghi comuni Delbos ha fornito all'oratoria della giornata il pezzo di resistenza. Senonchè nemmeno lui è uscito dalla consueta banalità e abbiamo sentito ancora una volta sulle sue labbra gli stereotipati elogi della politica societaria che nessuno sa più in che cosa consista quando non si tratta di avversare l'Italia e quelli del non intervento che continua ad essere violato impunemente proprio a due passi da Carcassona. Il « Temps », parafrasando le parole del Ministro degli Esteri, non manca di scrivere tutto giulivo che il proposito di mantenere gli accordi vigenti, di consolidare ed estendere le amicizie, di salvaguardare la pace e di contribuire risolutamente alla sua organizzazione mercè un miglioramento dei rapporti generali è una dottrina sana, degna di una grande democrazia e che non lascia luogo ad equivoci: nella realtà delle cose, si tratta di affermazioni retoriche prive di intenzioni positive dopo aver ascoltato le quali gli uditori ne sanno quanto prima. Del- boa ha detto che la Francia e senvpre stata e sarà sempre pronte a tutte le cOTversa^oni e a tutti i tentativi di riaw ornamento pur-_i- :. „nV|J~.ri*>i a, anni ìmTiPffTll... che non contrari ai suoi impegni E' una dichiarazione che abbiamo sentita già le mille volte e della quale attendiamo tuttora gli effetti. Ha parlato del disarmo ma cominciando con l'istituire una distinzione tra la Francia e gli al.tri paesi e presentendo la prima come una Potenza che non ha mai praticato una politica di superarmamento e alla quale non si può quindi chiedere di disarmare nella stessa misura delle altre. Ha parlato della Piccola Intesa e del bacino danubiano ma passando sotto silenzio o, peggio, negando il complesso travaglio di riassestamento in corso in quel settore sotto la pressione dei fatti. Ha parlato di estendere la amicizia della Francia ma non ha fatto nemmeno un cenno ai rapporti franco-italiani che sono una delle maggiori falle aperte nella chiglia dell'Europa e che le impediscono di navigare. Stringi e stringi il suo è stato un discorso elettorale, una orazione « prò domo» destinata a convincere gli impazienti del giovane radicalismo che il gabinetto Blum non commette soltanto degli errori visto che non ha ancora provocato la guerra e a dimostrare loro che mancherebbero di buon gusto attaccando un governo il quale ha affidato gli interessi internazionali della Francia proprio a un anziano del partito. Il senso del discorso è stato insomma quale doveva essere e il risultato ha risposto all'intenzione se il fuoco radicale ha finito con lo spegnersi sotto i getti dell'eloquenza refrigerante del capo del Quai d'Orsay. Pronostici elettorali Vedremo alla riapertura della Camera se la giornata di Carcassona ha servito a qualche cosa e prima ancora lo vedremo domenica prossima dall'esito della battaglia elettorale tra il segretario generale della presidenza del consiglio Moch e il repubblicano socialista Escarguel che i radicali pretendono di aver deciso di sostenere contro il protetto di Blum. Ma l'impressione è che il convegno di ieri sia finito a coda di pesce e che per il momento da questo lato ci sia poco da sperare. Un'altra riunione sintomatica estata tenuta, come sapete, a Puteaux, dal Consiglio nazionale socialista. Dopo energici interventi di Faure, di Blum e di altri, i convenuti hanno approvato un ordine del giorno che proibisce d'ora innanzi ai militanti del partito di condurre coi comunisti trattative circa la reciproca fusione e ne riserva il diritto ai delegati ad hoc. Tale decisione risponde alla paura dei dirigenti del socialismo ufficiale di trovarsi da un giorno all'altro travolti da un irresistibile movimento estremista delle masse sindacate che i comunisti non cessano di catechizzare. ho stesso Pivert, che in seno al socialismo aveva forgiato la co-'«Metta sinistra rivoluzionaria, con 10 SC0P° di servire di collegamen-, to coi comunisti, si è visto messo i all'indice e obbligato a sciogliere \ i proprii fedeli. Senonchè, questa seconda scomunica non ha osato andare sino in fondo e nel tempo stesso che scioglieva la sinistra rivoluzionaria il Consiglio ha ammesso la legittimità della tendenza politica da essa rappresentata, il che significa che i dirigenti rl- conoscono di trovarsi in presenza ^ „„f. f„„fi M ol,„ di correnti più forti di loro, alle quali non osano opporsi, * Ne„.ln8leme fluitati deiia riunione aocialista provano chei Blum. vorrebbe frenare la turbolenza de]le masse da cui si aente trascmato sempre più vicino ai co- munisti e sempre più lontano dai radicali. In un certo senso, dunque, l'azione svolta dai membri del Governo a Puteaux risponde a quella simultaneamente svolta da altri membri del governo a Carcassona: entrambe si risolvono in uno sf0r2o per evitare la rottura ,jel Fronte Popolare, Ma y difficile sta nell'assicura re indefinitamente il successo di tali sforzi in frangenti quali quel- li creati dalla crisi del Tesoro, che informatori autorevoli assicurano di nuovo a secco, nonostante il pallone di ossigeno dell'ultimo prestito, dalla carestia monetaria sempre più urgente, col suo corteo di aumenti di prezzi e di richieste di aumenti di salari, e dal problema dell'esposizione, in cui diciottomila operai seguitano a reclamare dieci miliardi di franchi di nuovi lavori pubblici, minacciando di incrociare le braccia o di occupare i padiglioni finché non abbiano avuto soddisfazione. E' fra mezzo a tali e tante preoccupazioni di politica interna che ha luogo, tra l'indifferenza generale, l'inizio del controllo militare alle frontiere spagnole. I giornali segnalano a questo riguardo una voce alla quale Delbos nel suo discorso di ieri si è ben guardato dal fare allusione: quella della creazione a Marsiglia di una falsa compagnia di navigazione francese, sotto la quali passerebbero parecchi vapo- _i „„„„—li ^D*i„ofi oi ^t^v,. ri spagnoli destinati al contrabbando, allo scopo di rendere più delicato l'esercizio del blocco delle coste orientali della penisola da parte delle flotte italiana e tedesca e provocare incidenti diplomatici. Un gruppo di armatori di , - testa dei quali è il ttofe ffl d, marina mer. * troverebDe a Mar. , concludere l'affare. Una I ° r analoga società starebbe per sorgere in Inghilterra. Concetto Pettinato

Persone citate: Blum, Delbos