A QUALI CONDIZIONI LA GERMANIA interverrebbe a una conferenza internazionale

A QUALI CONDIZIONI LA GERMANIA interverrebbe a una conferenza internazionale Lansbury a colloquio con Hitler A QUALI CONDIZIONI LA GERMANIA interverrebbe a una conferenza internazionale . , o i i o o a r i a a o i e a u o a Londra, 19 notte. Se il memorandum presentato oggi dal vecchio leader laburista Giorgio Lansbury al Cancelliere Hitler non contenesse due o tre paragrafi del tutto incompatibili con le idee del Governo, si sarebbe indotti a credere che il passo, 11 quale desta una gosl viva impressione stasera in Inghilterra, sia stato intrapreso non solo col beneplacito del Gabinetto ma anche con la sua partecipazione. Si confessa oggi, per esempio, che il colloquio ha richiesto lunghi mesi di preparazione e che ii memorandum ha dovuto essere consegnato a von Neurath molte settimane fa onde potesse essere attentamente studiato da Hitler e dai suoi collaboratori. L'impressione deve essere stata favorevole e ciò non stupisce affatto, dato che, come abbiamo detto, Lansbury ha espresso alcune idee le quali vanno apertamente incontro ad alcune fra le più vive aspirazioni della Germania nazionalsocialista. Un comunicato sul colloquio La stampa londinese, senza alcun dubbio, dedicherà commenti di ogni sorta a questo avvenimento, la cui importanza, qualunque abbiano ad esserne le future conseguenze, non può essere menomata. Dato che i corrispondenti berlinesi di questi giornali riferiscono che nessun comunicalo del convegno è stato diramato ai giornali tedeschi e che i due protagonisti si sono impegnati a mantenere segreto, per ora almeno, il memorandum lansburiano, è necessario, perchè il lettore si renda conto del significato e della portata della visita di Lansbury a Berlino, riferire questi documenti messi stasera a disposizione del pubblico britannico. .Al termine di un colloquio di due ore sono stati concertati fra Hitler e Lansbury i termini de) seguente breve comunicato: La Germania sarà disposta ad assistere a una conferenza e a partecipare a uno sforzo unito per istituire una cooperazione economica di mutua intesa fra le Nazioni del mondo, qualora il Presidente Roosevelt o il capo di un'altra grande Nazione prenda l'iniziativa di convocare tale conferenza ». Ecco in succinto poi il memorandum di Lansbury. In esso Lansbury dichiara fin dall'inizio che non esiste una divergenza fondamentale circa il metodo di governo fra lui e il Cancelliere. Egli quindi dichiara che in Inghilterra esistono vive simpatie per la Nazione tedesca e un intenso desiderio di pace. « Ovunque sono stato, in qualunque classe di popolazione, no trovato — dice Lansbury — una quasi universale accettazione della proposta che una conferenza mondiale interamente nuova venga convocata. Io ho chiesto al Presidente Roosevelt di convo carla e penso che egli troverà modo di farlo, dato che sia assicurato di una risposta favorevole da parte delle altre grandi Po tenze ». Dopo di che Lansbury, definiti alcuni punti fondamentali del programma della futura conf« renza, aggiunge: « Io credo che se gli statisti si raduneranno in uno spirito di buona volontà analogo a quello che anima i popoli di tutti i Paesi, sarà facile giungere -a un accordo di tregua degli armamenti in base al quale tutti gli armamenti nazionali verrebbero mantenuti esattamente al livello al quale si trovavano al momento dell'apertura della conferenza. Uno dei principali compiti di quest'ultima dovrebbe esser quello di considerare in qual modo far fronte alle cause di guerra... Non è ormai più possibile per due cmmHerDsimto tre grandi Potenze dominare e controllare la maggior parte del mondo. Queste Potenze, giustamente descritte da sir Samuel Hoare quali « abbienti » debbono essere pronte a condividere le loro ricchezze con i non abbienti. Deve essere riconosciuto che uno sforzo va. compiuto per trattare il mondo quale una unità economica. I monopolii capitalistici internazionali sono capaci di igno- rare le differenze nazionali per assicurarsi dei profitti. La nostra nuova conferenza avrà cura, io spero, che nessun monopolio privato e qualunque sia la sua nazionalità, impedisca in qualsiasi modo il controllo internazionale dei territori in corso di sviluppo, delle materie prime e dell'organizzazione dei mercati ». Il desiderio che è stato espresso nel memorandum in parola è che il Cancelliere Hitler pubblicamente si impegni a che, nel caso in cui la conferenza venga convocata, la Germania vi sia rappresentata e che i suoi delegati dedichino la loro energia alla ricerca di una pacifica sistemazione delle questioni pendenti. Il passo è stato concertato ? Ai corrispondenti dei giornali inglesi a Berlino, Giorgio Lansbury ha fatto poi dichiarazioni che chiariscono il senso e l'esito della sua visita. Egli ha detto di avere già chiesto al Presidente Roosevelt di convocare la conferenza la quale dovrebbe anzitutto occuparsi di armamenti, di controllo delle colonie e delle materie prime. Essa poi dovrebbe «assistere la Nazione spagnuola nella sistemazione della guerra civile senza ingerenze straniere, in base al modo col quale il popolo di Spagna desidera essere governato ». Un giornalista ha chiesto a Lansbury se Hitler ha acconsentito che la Germania partecipi a una conferenza alla quale debba assistere anche la Russia: « Egli non ha detto che in questo caso la Germania non vi assisterebbe ». Lansbury si è poi dimostrato entusiasta del Cancelliere. Ha aggiunto di essere rimasto profondamente impressionato delle vaste conoscenze di problemi internazionali di Hitler e del fatto di aver potuto con tanta franchezza discutere col Capo della Nazione tedesca, senza formalità. « E' stata una reale discussione e niente affatto un monologo da una parte o dall'altra » ha dichiarato Lansbury al corrispondente berlinese del Daily Telegraph. A Hitler Lansbury ha poi rivelato che prima di venire a Berlino egli sì era consultato sulla conferenza con Leone Blum, Van Zeeland e altre importanti personalità straniere, oltre naturalmente a membri del Governo britannico. Nessuno ha apertamente respinto il progetto. E' incontestabile che il memo- \randum di Lansbury susciterà cri- tiche vivaci, ma non si può a priori escludere la voce corrente stasera che la visita di Runcimann a Washington sia stata un primo sondaggio di quelle idee che Lansbury espone nel documento su riferito. Come dicevamo sabato, si fa qui la voce grossa parlando del riarmo inglese. Winston Churchill scrive col suo abituale stile pomposo che un clima bellico esiste in Inghilterra, ma in molti ambienti politici e particolarmente in molti ambienti finanziari e industriali si nutrono i più serii allarmi sugli effetti che un riarmo di dimensioni cosi colossali potrà avere sulla situazione economica generale del paese e finanche dell'impero. E' quindi possibile che Londra cerchi di escogitare qualche via d'uscita da questa situazione mediante concessioni alla Germania e mediante una politica più amichevole verso il blocco delle Potenze che essa ha finora costantemente osteggiato. E' a questo proposito di estrema importanza il fatto che alcuni giornali nipponici hanno posto in fortissimo risalto le parole pronunciate da sir Samuel Hoare nelle quali, come si ricorda, egli faceva giorni fa appello a un ripristino della vecchia amicizia anglo-giapponese. E qualche organo di Tokio ha finanche lanciato la notizia che in segrete trattative svoltesi ultimamente l'Inghilterra avrebbe lasciato comprendere che non solo potrebbe riconoscere lo Stato indipendente di Manciuria, ma anche la Cina quale zona d'influenza nipponica, e ciò in cambio di una promessa da parte di Tokio di addivenire a migliori rapporti con Mosca. Renato Paresce LORD LANSBURY