L'attesa di Venezia per la visita del Capo

L'attesa di Venezia per la visita del Capo L'attesa di Venezia per la visita del Capo Venezia, 19 mattino. (g. o. g.) - Venezia non ebbe mai giorni di aspettativa cosi ansiosa come questi che precedono l'arrivo del Capo del Governo. E' tutta una ricerca di notizie e di particolari, non soltanto sulla venuta del Duce, ma sulle ore che il Capo si fermerà a Venezia. Non è curiosità, ma soltanto fedeltà e passione, perchè in tutti i cittadini, in ogni classe di popolo sorge si alimenta la stessa domanda, l'uguale speranza: « Potrò rivederlo anche questa volta? ». Venezia prepara al Capo un'accoglienza che sarà memorabile nelle cronache del suo smisurato amore per lui, perchè sarà tutto il popolo che accorrerà ad acclamarlo dal Molo alla Piazza di San Marco, ma non soltanto qui: antiveggente per natura, il popolo di Venezia conosce in parte o sommariamente quali potranno essere nel soggiorno del Duce i luoghi obbligati del suo passaggio, e 10 accoglierà dalle rive, dai traghetti, dai ponti, dalle fondamenta, dalle altane che sono tutte in fiore, con quel fervore che nasce sempre dall'entusiasmo della folla, il cui cuore è oggi un solo palpito, una sola invocazione che nasce spontaneamente sulla bocca. Naturalmente è tutta una ridda di particolari veri e falsi, di notizie raccolte in piazza, di ipotesi verosimili o fantastiche. Si sono frattanto stabiliti due singolari osservatorii, fra la piazzetta di San Marco e via XXII Marzo, e cioè fra l'Hotel Danieli e il Grand Hotel, dove da due giorni a questa parte non soltanto fervono grandi preparativi, ma dove le richieste di appartamenti e di stanze è incessante. Da un conto approssimativo di queste richieste e dalle dovute selezioni, si calcola che verranno a Venezia per il convegno Mussolini-Schuschnigg gli inviati speciali o i direttori CI tutti i grandi giornali italiani e stranieri, e fra questi i rappresentanti della grande stampa di Vienna, di Berlino, di Monaco, di Parigi, di Londra, di Bruxelles, di New York. Questi due grandi alberghi sono già del tutto impegnati. Al Grand Hotel è tenuto a disposizione tutto l'appartamento che si sviluppa al fianchi della sala del Sansovino, e quindici stanze che guardano tutte il Canal Grande, fra il piazzale della Madonna della Salute e Santa Maria del Giglio. I tre palazzi pisani, che un tempo erano ornati degli affreschi del Giorgione e le cui linee eleganti della più bella Rinascenza sono inquadrate dal gotico dei finestroni, sono legati alla storia diplomatica di Venezia e si trovano in una delle posizioni più strategi>:e e pittoresche della città: fra il palazzetto di Giovanni Dario, segretario della Repubblica, il Giardino dei Leoni del Venier e quel Casino delle Rose, nel quale Canova modellò un suo capolavoro romano e Gabriele d'Annunzio scrisse le pagine del Notturno; più giù si allarga il bacino di San Marco che ha per sfondo San Giorgio Maggiore; dall'altra parte, dopo 11 ponte della Paglia, si alza la facciata arciacuta di quel palazzo dogale del Dandolo, che fu poi Mocenigo e oggi è l'Hotel Reale Danieli, nella cui vita del XVI secolo s'inseriscono le vicende dell'Ambasciata di Francia che qui aveva la sua sede. n Cancelliere austriaco dott. Schuschnigg sarà accompagnato dal dott. Schmidt e il loro arrivo avverrà la mattina dello stesso giorno 22. n Capo del Governo italiano giungerà nella stessa mattinata, accompagnato dal Ministro degli esteri Galeazzo Ciano. Ogni altra notizia in proposito sarebbe o prematura o inopportuna. Una cosa è certa: che il Fascismo di Venezia significa una volta di più il suo popolo: il popolo che vive oggi l'ansietà del giugno '34, ma raddoppiata dal suo amore. Ed è anche certo che al convegno, se pure strettamente legato ai protocolli di Roma, guarda oggi tutto il mondo politico. Nello stupendo e incantato scenario delle sue bellezze, Venezia riapre quasi contemporaneamente alla venuta del Capo il palazzo che illuminerà le glorie di Tintoretto ed ascrive a sua fortuna accogliere un'altra volta il Capo, che senti per primo la nostalgica poesia della città, e tuttavia le offerse per la sua vita e per il suo avvenire il Ponte del Littorio e la Riva dell'Impero. '